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196
GIUGNO
1999
Una rete in casa
Una nota dissonante di Ida Garosa
DIECI ANNI FA
Cuore falso! di Raffaello De Masi
EDITORIALE
di Marco Marinacci
POSTA
a cura di Rino Nicotra
NEWS
a cura di Paolo Cognetti
ATTUALITÀ'
SCO e il progetto Monterey di Francesco Fulvio Castellano
VIRUS
Non solo virus di Stefano Tona
ARTE INFORMATICA
78
PLAYWORLD
di Francesco Caria
INTELLIGIOCHI
di Corrado Giustoai
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QBegno - Dj & Forme • \ \ □ O SO
questo sconosciuto di Aldo Ascenti
SPECIALE
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Una rete in casa
di Rino Nicotra e Franco Paiamaro
CD-ROM Multisessione di Pierfrancesco Frevolini
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Come usare
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106 Compass Folio di Franco Paiamaro
110 Compaq Armada 1500C 6300 di Franco Paiamaro
114 Test Group PC SINT K6 400 di Aldo Ascenti
118 LapLink Professional di Pierfrancesco Fravolini
122 Norton Utilities 4 0 di Raffaello De Masi
128 Microsoft Autoroute Express 2000
di Raffaello De Masi
4
MCmicrocomputer n. 196 - (numerazione editoriale)
UNA RETE IN CASA
A differenza di quanto accadeva solo tre
o quattro anni fa, la presenza del
computer all'interno delle case delle
famiglie italiane sta assumendo una
sempre maggiore rilevanza.
Secondo gli ultimi dati di mercato
sembra che oggi il computer sia
presente in almeno due case su cinque: se
tale dato rappresenta la media, non
possiamo escludere che alcune famiglie ne
possiedano almeno due. A questo punto ci
è sembrato interessante parlare di come i
possesson di più PC possano crearsi in
casa, con poca spesa ed
estrema semplicità, una vera e propria rete.
Direttore
Marco Marinara
146 DIGITAL IMAGING _
Nikon COOLPIX 950 di Andrea de Prisco
COMPUTER & VIDEO
154 Clip Video di Bruno Rosati
INTERNET
160 Internet pratica dì Bruno Rosati
167 Qualcuno alle nostre spalle di Raffaello De Masi
170 Avvisi ai naviganti - Biade Runner
dì Raffaello De Masi
174 DESKTOP PUBLISHING
Le pubblicazioni prendono il volo di Mauro Gandini
178 LINUX
Linux e l'anno 2000
di Giuseppe Zanetti
182 PD-SOFTWARE OS/2
OS/2 e Java: un binomio vincente!
a cura del Team OS/2 Italia
184 MACINTOSH
MetaCreations HeadLine Studio 1.0
di Raffaello De Masi
190 AMIGA
Fantastic Dreams e Candy Factory Pro
a cura di Amiga Group Italia
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Modem USB
Vicedirettore
Ritto Nicotra
Assistente di direzione
Roberla Rotili
Direzione Tecnica
Andiea de Prisco Corrado Giustozzr
Hanno collaborato:
Lucri Angololli. Aldo Asconti.
I iwiotsco f utvto Castellano. Paolo Connetti.
Francesco Caria.
Rullimilo Di- Masi, Valivi Di Dio,
Piortrancosco fiavoton. Mouio Gandini,
Irla Golosa. Dino Jori». Fianco Palammo,
Fiancvsco Romani Bruito Rosati.
Leo Soioc. Stolono Tona, Ciusoppo Zanniti
Copertina o direziono artistica
Paola filoni
Grafica a impaginarono
Amano Saltai vili, Fabio Della Vecchia
Fotografia
Dono lussa
Coordinamento produzione
Giovanna Mollumi
Pubblicità
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Direttore Responsabile
Marco Marinaco
I M7'i<KOJn»iwènountano. f Bedani S/l
httpV/www ploncom lt
" FtegfairoedHTitx/Yto alterno 21981 dd3guro 1981
] ISSN 11232714 - Copyright 0 Plur.com srl - Tutti i danti
j riservati Manoeunu e foto originai., anche se non pub
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non autorizzata, anche parziale, d. tosti e fotografai
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significa
Personal
Computer.
Questo termine, non
tutti lo sanno, è nato
spontaneamente fra la
fine degli anni 70 e l'ini¬
zio degli anni '80 e per i
primi tempi è circolato
solo sulle labbra degli
appassionati. Poi ha co¬
minciato a diffondersi e. quando la IBM ha deciso di en¬
trare nel nuovo mondo dell'informatica "senza camici
bianchi", ha chiamato "PC" il suo prodotto. Da quel mo¬
mento. e non è certo strano. PC è diventata una sigla,
della quale la IBM si è in certo qual modo appropriata,
capace di identificare una categoria di prodotti.
sono mobili e oggetti, i
quali possono essere di
tutta la famiglia o di uno
dei componenti, e pos¬
sono avere un impiego
collettivo o esclusivo an¬
che indipendentemente
da chi ne sia il possesso¬
re. Il divano, la cucina, la
macchina fotografica,
l'impianto hi fi, gli arma-
E il personal computer? Di chi è? Fatto salvo che. . di
solito non è della mamma, se non ci sono figli il proble¬
ma è probabilmente risolto.. ma se c'è un figlio? E, so¬
prattutto, se ce ne sono due?
•
PC:
•i
1
a ciascuno 11
1 suo
di. i letti: di chi sono, chi li usa?
La denominazione PC non significava solo "Personal
Computer", ma anche "basato su microprocessore In¬
tel" (8088 e successivi). L'Apple era un personal com¬
puter ma non un PC, e cosi il Commodore, !'Atari, l'Ami¬
ga e via dicendo. I "PC compatibili" erano quelli compa¬
tibili con l'IBM, ed utilizzavano l'MS-DOS della Micro¬
soft (allora a braccetto con IBM), il cui Flight Simulator
era correntemente usato per verificare che la compatibi¬
lità fra le macchine fosse totale. Sia Commodore sia
Atari, ad un certo punto, costruirono computer che chia¬
marono "PC", e che erano compatibili con il PC IBM e
usavano l'MS-DOS.
In somma, non era scontato che i primi personal venis¬
sero chiamati personal. Tanto è vero che quando, nel
1981, stabilimmo il nome da dare alla nostra nuova rivi¬
sta propendemmo per Microcomputer (con l'aggiunta di
MC nata soprattutto per esigenze grafiche). E' probabile
che se MCmicrocomputer fosse nata uno o due anni
dopo si sarebbe chiamata Personal Computer o, forse,
PC Personal Computer.
E' un peccato che una parola di uso comune, che
dovrebbe o avrebbe dovuto identificare una categoria
di prodotti, abbia finito con l'essere di fatto associata
ad un prodotto o ad una classe di prodotti specifici.
Perché "Personal " vuol dire "personale ", cioè indivi¬
duale, di proprietà di una persona e non di un insieme
di persone.
Ma c'è un'altra lettura della parola "personale" che
vale la pena tenere in considerazione: quella non tanto
di possesso, quanto di affidamento. In ogni ufficio, ogni
dipendente ha la "sua “ scrivania, la "sua " sedia eccete¬
ra, che non sono sue ma sono dell'azienda e che lui ha
in uso, diciamo, esclusivo.
Trasferiamo questo concetto alla casa: in una casa ci
Il personal è mio, e me lo configuro come mi pare.
Con il mio fondo, con il mio salvaschermo, con le impo¬
stazioni e i programmi che piacciono a me. Se no, non è
un personal e. soprattutto, non è "il mio" personal.
La soluzione c'è, è banale e ci viene posta su un piat¬
to d'argento dai bassissimi costi attuali: un computer
per ciascuno! Così ognuno può configurarlo come gli
pare e, particolare non trascurabile, lo ha a portata di
mano nella sua stanza, non in un luogo "comune" o nel¬
la stanza di un altro. Questa situazione si va diffonden¬
do: spesso il computer più vecchio passa "al piccolo "
quando "il grande " ottiene quello nuovo, come per i ve¬
stiti. . E spesso è sbagliato, perché probabilmente il pic¬
colo gioca di più e quindi (quindi?) ha bisogno di un com¬
puter più potente.
Insomma non è raro, e lo sarà sempre meno, che in
una casa ci sia più di un computer. La nostra opinione, a
questo punto, è che in questi casi sia assolutamente lo¬
gico installare anche una piccola rete, e che il concetto
di Personal Computer si evolva in pratica in quello di Fa¬
mily Net: il costo e l'impegno sono trascurabili, il benefi¬
cio è certo. E tenete presente che quella di giocare a
Quake in rete è solo la cosa più banale... ma da sola ba¬
sterebbe a decidere di intraprendere l'operazione. Vi di¬
ciamo come fare, leggete più avanti (e se avete proble¬
mi scriveteci). Senza contare che, naturalmente, una
piccola rete è fondamentale in una piccola azienda. D'al¬
tra parte è assurdo che si pensi ad unire il proprio com¬
puter con quelli di tutto il mondo via Internet e si trascu¬
ri di connettere fra di loro quelli di una realtà locale.
P.S. A proposito di Internet: qualche mese fa ho anti¬
cipato che da MCmicrocomputer sarebbero
nate nuove riviste. Wow! Non perdete il pros¬
simo numero... che sarà in edicola all'inizio di
luglio con un'anticipazione.
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MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
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PROGETTO RITENUTE
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Gentile direttore, sono un vostro letto¬
re da circa 13 anni e in questo periodo se
mi sono perso dei numeri della vostra ri¬
vista non è stata né colpa mia né colpa
vostra, ma come direbbero / politici, della
congiuntura economica
Sono un tecnico di computer di 36 an¬
ni e lavoro in questo campo da 12 per so¬
cietà private e multinazionali ma sempre
presenti su tutto il territorio nazionale su
un parco macchine che va dai PC ai mini
medio grandi e loro periferiche, conosco
vari S O. quel tanto che basta a svolgere
il mio lavoro e a seguire i clienti più picco¬
li nelle loro esigenze gestionali Quindi vi¬
sto quanto sopra penso di poter dire di
essere un professionista del settore e
non l'ultimo arrivato.
Proprio l'essere un addetto ai lavori mi
trova decisamente in disaccordo con una
certa stampa, e mi dispiace che siano
suoi colleghi di categoria, che sta usando
il Millennium Bug e alcuni virus attual¬
mente diffusi per disorientare e creare
panico, Proprio mentre sto scrivendo
queste righe su una rete tv nazionale
stanno trasmettendo un programma di
divulgazione scientifica su Y2K. Ora. far
vedere come esempio di problemi di
Y2K, che un aereo che attraversi la linea
di cambiamento data alla mezzanotte del
31/12 p.v. viene perso dagli schermi ra¬
dar mi sembra che sia fare del terrorismo
psicologico. Tra l'altro persone che cono¬
sco per lavoro e che si occupano proprio
della costruzione di sistemi di controllo
traffico aereo, mi hanno assicurato che il
Millennium bug con loro non c'entra nul¬
la. Questo esempio non è nuovissimo e
appena possibile mi sono tolto la curio¬
sità. Oppure, nella sfessa trasmissione,
affermano che se vi trovate a telefonare
alle 23:59 della sera di S. Silvestro allo
scoccare della mezzanotte le compagnie
telefoniche (probabilmente non necessa¬
riamente in ItaliaI vi possono addebitare
una telefonata di 99 anni e 364 giorni!!!!
A prescindere dal fatto che un errore di
questo genere è facilmente risolvibile via
software con semplici routines, ma vo¬
gliamo credere davvero che le Telecom
di tutto il mondo non ci abbiano già pen¬
sato? Il minimo che si dovrebbero aspet¬
tare, il giorno dopo l'invio delle bollette, è
l'arrivo di richieste di indennizzo per fan¬
tastiliardi di euro/dollari/lire con tutto
quello che comporterebbe tutto questo
E anche vero, e non viene mai pubbliciz¬
zato, che molti S. 0. oramai da qualche
anno non hanno problemi nella gestione
della fine secolo, se non direttamente
con la data a quattro cifre, con piccoli
trucchi software Ad esempio un 'indu¬
stria cliente della mia azienda, con un
CEO basato su un IBM AS/400, ha risolto
il problema in una settimana di lavoro di
due persone, sfruttando un particolarità
del formato di memorizzazione della data
di questo S.O. E la maggior parte del
tempo è stata utilizzata per testare la mo¬
difica in tutte le condizioni. Mi sembra un
ottimo risultato. Quello che invece non
viene detto è che in molte strutture sta¬
tali, dove il parco macchine non è nuovis¬
simo, non perché non lo si voglia cambia¬
re ma perché non è necessario, centinaia
di utenti non aggiornano la data di siste¬
ma o non chiamano l'assistenza tecnica
per far cambiare la batteria di setup Con
l'unico scopo magari di fare ostruzioni¬
smo per farsi dare il Pentium II che inve¬
ce hanno dato al collega della stanza vici¬
no. Questo lo trovo veramente insoppor¬
tabile, e il peggio è che non chiamando i
tecnici l'amministrazione statale non ri¬
sparmia una lira in quanto nessun con¬
tratto di un certo peso (a livello di Mini¬
stero o Ente) verrà mai fatto sulla base di
una fatturazione a chiamata, ma sempre
con una cifra che garantisca una copertu¬
ra totale. Il comportamento di questi si¬
gnori, secondo me rasenta il sabotaggio.
E sfido chiunque abbia avuto occasione
di lavorare con grosse strutture statali a
smentirmi su questo. Si fanno trasmis¬
sioni sul Millennium bug che fa sparire gli
aerei, su virus che distruggono i compu¬
ter. Poi ci lamentiamo del basso grado di
informatizzazione della gente II problema
non è di informatizzazione, ma di educa¬
zione all'utilizzo. Come potremo preten¬
dere che i computer vengano utilizzati in
modo corretto e il loro funzionamento ca¬
pito. senza divenire per questo tutti spe¬
cialisti ma senza neanche considerarli
mostri dalle mille teste, quando conti¬
nuiamo a mangiare il panino con la mor¬
tadella sopra la stampante (garantito, tro¬
vate tracce dell'insaccato bolognese den¬
tro una Epson Stylus che ‘stampava ma¬
le"), oppure fumiamo il toscano sopra la
tastiera e ogni settimana chiamiamo l'as¬
sistenza perché il tecnico non è capace di
ripararla. Mi rendo conto che sto scriven¬
do a ruota libera ma sono parecchi i rospi
che mi sentivo di dover sputare fuori e
mi sono permesso di farlo con voi che,
per certe cose non avete mai avuto peli
sulla lingua.
Un'ultima cosa, tempo fa sulla rivista
uno dei suoi collaboratori (mea culpa,
mea culpa, mea maxima culpa non mi ri¬
cordo più chi) scrisse una serie di articoli
incentrati sulla creazione dell'Albo degli
Informatici. Venivano contemplate tante
categorie di professionisti del settore, ma
erano tutti ingegneri o softwaristi Dei
tecnici non se ne parlava assolutamente.
A mio parere era una mancanza ben pre¬
cisa visto che sotto la voce TECNICO ri¬
cadono sia quelli che fanno assistenza,
sia gli specialisti, sia quelli che fanno il
supporto alla vendita, quindi non solo
cacciavitan Gradirei sapere le vostre opi¬
nioni
Per finire metto i complimenti alla rivi¬
sta. li metto alla fine cosi non potrete dire
che all'inizio ho cercato di arruffianarmi.
Siete sempre grandi anche se devo esse¬
re onesto, rimpiango un po' quel bel mal-
loppone che era la vecchia rivista, ma
tranquilli non sono uno di quelli che vi la¬
scia per un po' di pagine in meno.
Carlo Cavallucci
A nche se. effettivamente, scritta con
la forma quasi di uno sfogo, la lettera
in realtà contiene considerazioni di una
certa rilevanza che, molto schematica¬
mente, tirano in ballo due punti fonda-
mentali: il problema dell'anno 2000 e la
cultura dell'utente medio di computer E
continua a pag. 22
Scrivete a MCmicrocomputer!
Per scriverci avete a disposizione sia la posta tradizionale (Viale Ettore Franceschi™
73, 00155 Roma), sia il fax della redazione 10643219302), sia l'e-mail, all'indirizzo mc.po-
ptaiapiuncórrTit] Ogni giorno i messaggi vengono girati alle persone di competenza, per
cui vi consigliamo di indirizzarvi alla casella della redazione piuttosto che a quella dei sin¬
goli redattori. E' più semplice per voi e, anche se sembra strano, per noi... E' difficile che
riusciamo a fornire risposte private (quindi non inviate francobolli o buste affrancate), per
le e-mail qualche volta succede Voi provate, basta che non vi offendiate se non vi rispon¬
diamo... Vi assicuriamo comunque che leggiamo tutta la corrispondenza e teniamo nella
massima considerazione ciò che ci viene segnalato
20
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
Ak»M-4rteftte*Ucw).IDf((ASAIt«UAttA A«m«* (Definì Irkw- 12 4*. tifiti** C.l— 7; U».»«MHa»M»Ì\*JrtA(!\Ttl ’m
I4«I.«VI( Ite*-WIIW -torto* • totet*-t OVARI IMA r S*fM.UO>M>*rVt*U*Lt fe*iM«pM.S Uu*m .UfktlUOA tMWfa IIwmM- tatui r
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le due cose sono in buona parte legate
Il problema dell'anno 2000 esiste, ma
esiste soprattutto come problema che va
preso in considerazione da tutti coloro
che devono farlo, e non come ostacolo
apocalittico, Certo: chi non prenderà i
provvedimenti che saranno opportuni
combinerà dei guai e, come al solito, la
portata dei guai sarà tanto più grande
quanto più grande sarà la portata delle
azioni di chi li avrà combinati. Sembra un
gioco di parole: ma io non credo che le
compagnie telefoniche dimenticheranno
di aggiustare i loro programmi. Se lo fa¬
cessero. succederebbe davvero un bel
guaio. Credo che anche chi si occupa di
far volare gli aerei o camminare i treni
starà attento. E cosi pure il fisco, l'ana-
grafe, le banche eccetera.
E' vero che numerosi soggetti devono
o dovranno prendere provvedimenti ade¬
guati e, in determinati casi, di un certo
impegno: e di questo è giusto parlare.
Ma le trasmissioni basate su cosa succe¬
derebbe se un ente Importantissimo
commettesse una trascuratezza di simile
portata sono, almeno in linea di principio,
puramente accademiche. Pensate un po'
cosa succederebbe se una compagnia
aerea dimenticasse di rifornire di carbu¬
rante i propri aerei: perché, allora, non fa¬
re una bella statistica considerando quan¬
to carburante rimane in media in un ae¬
reo dopo l'atterraggio, quindi quale è
l'autonomia media di un aereo che non
viene rifornito e, tenendo in attenta con¬
siderazione gli aeroporti e le aerovie di
maggior traffico, quali le località che sa¬
rebbero probabilmente più colpite dalla
caduta di aerei. Eppure, non mi risulta
che siano mai caduti aerei di linea per di¬
menticanza di rifornimento. A rimanere
senza carburante sono invece, per lo più,
automobilisti distratti, che di solito se la
cavano con una chiamata al soccorso
stradale (in autostrada) o a qualche ami¬
co (in città).
Non c'è dubbio che saranno parecchi i
piccoli utenti che avranno qualche fasti¬
dio con l'anno 2000. In alcuni casi sarà
colpa loro, in altri non sarà colpa loro. E il
problema nella sua globalità potrebbe an¬
che non essere piccolo: un'epidemia di
banale raffreddore, se particolarmente
estesa, potrebbe creare seri problemi al¬
la vita collettiva.
Se poi si mettono sullo stesso piano
la presunta sparizione degli aerei e i dan¬
ni dei virus si fa una bella frittata: l'una
delle due cose infatti non contempla né
esclude l'altra, Voglio dire che il fatto che
gli aerei spariscano dai radar a mezzanot¬
te mi ricorda il cocchio di Cenerentola; in¬
vece è tutt'altro da escludere che a qual¬
che idiota sia venuto in mente di genera¬
re virus attivati dal cambiamento di data.
E' giusto, ed è il secondo punto della
22
lettera, che "il problema non è di infor¬
matizzazione, ma di educazione all'utiliz¬
zo". Questo, però, significa informazio¬
ne, anzi cultura la quale, però, proviene
proprio dall'informazione. Senza fare
dell'accademismo, è sempre più evi¬
dente che bisognerebbe che chi infor¬
ma lo facesse correttamente perché le
informazioni, se non dimenticate, ven¬
gono recepite e metabolizzate e contri¬
buiscono al formarsi di una cultura. Pro¬
prio per questo l'informazione sul pro¬
blema dell'anno 2000 va data, e il pro¬
blema non va sottovalutato ma neppure
demonizzato.
Parlando di demonizzazione... il pen¬
siero mi va ad Internet. Forse stiamo mi¬
gliorando: proprio poco fa il telegiornale
ha dato notizia dell'arresto di un pedofilo
che ha avuto rapporti all'estero con
bambine; nella sua villa sono state trova¬
te videocassette "promozionali" dell'or¬
ganizzazione che gestiva il traffico, è sta¬
to detto, "anche attraverso Internet". La
parola "anche" è stata pronunciata con
una certa enfasi, quasi a sottolineare un
coinvolgimento abbastanza marginale; la
rete, tutto sommato, può essere ritenu¬
ta responsabile solo di un peccato "ve¬
niale", non è stata posta al centro del
problema. Certo, forse si poteva omet¬
tere del tutto di citarla: in fin dei conti,
non è stato detto che per svolgere la
sua attività nella maniera più confortevo¬
le il pedofilo utilizzava (è presumibile) an¬
che dei materassi.
Ma non è la stessa cosa e, conside¬
rando che avremmo potuto sentirci dare
la notizia in termini molto più terroristici,
non possiamo non rallegrarci del passo
avanti, e non sto scherzando: semplice-
mente, vuol dire che il concetto di uso di
Internet come strumento di comunica¬
zione non è entrato totalmente nella nor¬
malità al punto da poter essere dato per
scontato, e che si ritiene semplicemen¬
te opportuno sottolinearne l'uso agli oc¬
chi del grosso pubblico. L'effetto di que¬
sto tipo di azione può, in realtà, essere
benefico. Internet non è come un mate¬
rasso, del quale tutti diamo per scontato
l'uso. Se una persona viene a sapere, in
qualche modo, che Internet può essere
utilizzata da chi deve comunicare con
qualcun altro in maniera rapida ed effica¬
ce può trarne beneficio e decidere di
usare Internet a sua volta. Se ne farà
buon uso o no dipenderà dalle sue incli¬
nazioni, come nell'impiego di qualsiasi
mezzo.
Per finire, sono d'accordo sul fatto che
un tecnico di computer debba essere un
informatico e che quindi, se deve esserci
un albo, in linea di principio abbia senso
che ne sia contemplata la posizione
Marco Marinacci
La finestra sbagliata
Salve, seguo MCmìcrocomputer da mol¬
ti anni e, a parte i'complimenti" per la sua
nuova veste, vorrei approfittare della vo¬
stra 'consulenza " per sottoporvi un proble¬
ma, di cui mi sono accorto di recente, con
Office 97, ed in particolare con Excel.
Se aliinterno di una pagina in formato
html c'è un link ad un file di Word, cuccan¬
doci sopra si apre una sessione di Word,
a li in ter no dello stesso browser IInternet
Explorer), che permette non solo di visua¬
lizzare il file ma anche di editarlo, salvarlo,
ere., modificando il menu stesso del brow¬
ser ed integrandolo con quello di Word.
Sin qui niente di strano. La stessa cosa
avviene avviando un file di Powerpoint.
Con Excel, invece, non avviene la stessa
cosa. Ciccando su di un link ad un file di
Excel, si apre interamente Excel, non Inte¬
grandosi nel browser come Word, ma av¬
viandosi completamente come quando si
clicca su un file con estensione xls all'in¬
terno di una cartella. Come mai ? Ho pro¬
vato a reinstallarlo, ma con gli stessi risul¬
tati. In altri computer, configurati come il
mio, anche Excel invece si comporta co¬
me Word e Powerpoint, integrandosi nel
browser stesso. Da cosa può dipenderei’
Nel mio PC sono installati:
Windows 98, Office 97 Professional e la
patch SRI, Internet Explorer 5
Grazie.
Giuseppe Picciurro
L larea di Windows 9x dove si imposta¬
no le caratteristiche di visualizzazione
dei tipi di file "registrati", cioè di quelli alla
cui estensione è associata l'apertura di
una particolare applicazione, è raggiungi¬
bile dal menù avvio scegliendo imposfa¬
zioni e, quindi, opzioni cartella. A questo
punto sarà sufficiente selezionare la lin¬
guetta tipo file per veder apparire l'elenco
di tutti i tipi di documento ai quali è legato
un eseguibile e la pressione del pulsante
modifica ci consente di effettuare nume¬
rose scelte inerenti alle modalità con cui
verrà effettuata tale associazione. Sce¬
gliendo di modificare il tipo foglio di lavo¬
ro Microsoft Excel, ad esempio, sarò pos¬
sibile impostare una per una le operazioni
che si vuole rendere disponibili per i file
con estensione .xls, come l'apertura, la
creazione di un nuovo documento, la
stampa e cosi via; inoltre è selezionabi¬
le,nella parte inferiore della finestra di dia¬
logo, l'opzione che consente, inserendo il
classico segno di spunta, di sfogliare il
documento nella stessa finestra dell'ap¬
plicazione da cui è stato richiamato con
un collegamento, che, nel suo caso, è
quella del browser.
Aldo Ascenti
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Introduzione al computer e alle periferiche.
L'interfaccia di Windows 98.
Il mouse e la tastiera.
Menu e finestre.
Gestione - di file e cartelle.
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Introduzione a Word 97.
Aprire un documento.
La finestra di Word.
Visualizzazione normale e lay-out di pagina.
Font e stili.
Copia incolla e annulla.
Correttore ortografico.
Impaginazione.
L'anteprima di stampa.
Salvare un documento.
L'help e l'assistente.
xcel 97 (2 moduli)
Introduzione ai fogli elettronici.
Introduzione ad Excel 97.
Aprire un file.
La finestra di Excel.
La cartella di lavoro.
Mouse e tastiera in Excel.
Tipi di dati.
Calcoli elementari.
Formattazione di base e ridimensionamento celle.
La stampa.
Salvare un documento.
L' help e l'assistente.
nternet (2 moduli)
Il primo collegamento.
La ricerca deìle informazioni.
Cono base
Per chi già filino il PC e vuole saperne di
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Word 97 (2 moduli)
WOB
Introduzione alla gestione di documenti complessi.
Definire uno stile.
Creazione di modelli.
Colonne e tabelle.
Elenchi puntati.
Note a piè di pagina e di chiusura.
Il comando trova e sostituisci.
Didascalie.
Caselle di testo e oggetti grafici.
Excel 97 (2 moduli)
Introduzione alla creazione di fogli complessi.
Le funzioni.
La funzione "se".
Seleziona da elenco e riempimento automatico.
Usare le etichette nelle formule.
Il menu formato celle.
I grafici di Excel.
Indirizzi assoluti e relativi.
Riferimenti tra fogli.
PowerPoint 97 (1 modulo)
Introduzione a PowerPoint.
Inserimento di testo in visualizzazione struttura.
La diapositiva e la grafica ad oggetti.
La sequenza e piccole animazioni.
Durante la presentazione.
Le note.
Outlook 97 (1 modulo)
Introduzione alla posta elettronica.
L'interfaccia di Outlook.
Inviare i messaggi.
Rispondere a messaggi.
Gli allegati.
Gestione dei messaggi.
La rubrica.
La firma automatica
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• Trucchi e suggerimenti.
• Manutenzione della nostra macchina.
• Il processore.
• Le periferiche.
• I segreti dell'hard disk.
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Organizzare lavori estesi.
La modalità struttura.
Indici e sommari.
Personalizzare le toolbar.
Riferimenti incrociati e stampa unione.
Introduzione alle macro
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• Protezione di un documento.
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• Funzioni dati.
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• DIGITAL IMAGING
di Andrea de Prisco
La fotografia digitale secondo Sony
Grandi novità Sony in ambito digitai
imaging . E' in arrivo una nuova fo¬
tocamera basata su un sensore CCD
da oltre due milioni di pixel, "tagli"
sempre maggiori per le Memory
Stick, una stampantina a sublimazio¬
ne di qualità fotografica e un moni¬
tor a colori a cristalli liquidi per la
visualizzazione diretta delle immagi¬
ni fotografiche riprese, senza biso¬
gno di collegamento al computer.
Cybershot DCS-F55E è il nome
della nuova fotocamera digitale
compatta proposta da Sony, ba¬
sata su uno straordinario senso¬
re CCD da 2.11 milioni di pixel e
su un'ottica Cari Zeiss per una
qualità immagine senza prece¬
denti. Ma la Cybershot di Sony
non è solo una fotocamera: gra¬
zie alla compressione MPEG è
in grado di registrare su Me¬
mory Stick anche filmati video
a bassa risoluzione (fino ad 11
minuti a 160x112 pixel in 16
megabyte di memoria) imme¬
diatamente spedibili via posta
elettronica, oppure a risoluzio¬
ne media (fino a 3 minuti a
240x320 pixel, sempre in 16
MB). Alternativamente è possi- I!",]
bile aggiungere facilmente \
commenti sonori alle immagini.
Grazie al sensore CCD da oltre
due milioni di elementi è possibile pro¬
durre immagini digitali di elevata qualità
fino alla risoluzione di ben 1600x1200
pixel. Ma anche l'ottica utilizzata, in
questo caso, gioca un ruolo di primaria
importanza. Per questo motivo in Sony
hanno ben pensato di rivolgersi alla
Cari Zeiss, nota azienda ottica tedesca,
sulla breccia dell'onda da oltre 150 an¬
ni, per la realizzazione di un obiettivo
specificatamente progettato per le esi¬
genze della fotografia digitale. Il nuovo
nato è un Distagon 6.85 mm f/2.8, cor¬
rispondente nel formato fotografico tra¬
dizionale 135 ad una focale mediogran¬
dangolare di 37 mm. L'elettronica, poi,
fa il resto: la fotocamera, infatti, incor¬
pora uno zoom digitale 2.5x in grado di
spingere artificialmente la focale risul¬
tante (a scapito della qualità...) fino a
quella di un mediotele, equivalente ad
un 90 mm nel formato 135.
L'esposizione, comple¬
tamente automatica,
permette tempi d'ottura¬
zione compresi tra 1/60
e 1/750 di secondo, con
compensazione manuale
dell'esposizione di più o
meno 1,5 EV.
Il mirino, esclusivamente
elettronico, è basato su un
display LCD ad alto contra¬
sto da 2 pollici formato da
122.000 pixel. Può essere
I ruotato m diverse posizio-
f ni per poter scegliere me¬
glio l'inquadratura in qual¬
siasi condizione d'utilizzo.
Corredata da un flash au¬
tomatico, la Cybershot può
essere collegata a un TVcolor, al moni¬
tor a cristalli liquidi opzionale, al compu¬
ter per la visualizzazione e l’elaborazio¬
ne digitale delle immagini. In quest'ulti¬
mo caso è utilizzata una porta standard
RS-232C e il cavo di collegamento for¬
nito in dotazione. Sempre a corredo
troviamo un alimentatore di rete che
provvede anche alla carica delle batte¬
rie Info-LITHIUM in grado di fornire con
la massima precisione (minuti e secon-
28
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
di!) l'autonomia effettivamente residua.
Sia le immagini che i filmati MPEG so¬
no registrati su Memory Stick, memo¬
ria allo stato solido introdotta da Sony
la scorsa primavera per i suoi camcor-
der e le sue fotocamere digitali. Dalle
dimensioni paragonabili a quelle di un
chewing-gum ha già avuto un vasto
consenso nell'industria elettronica, es¬
sendo già supportato da numerosi co¬
struttori del calibro di Aiwa. Casio,
Fujitsu, Olympus, Sanyo e Sharp. At¬
tualmente disponibile sino alla dimen¬
sione di 16 megabyte (ma di certo nuo¬
vi e piu ampi 'tagli' arriveranno in segui¬
to), le Memory Stick risultano essere
decisamente più compatte (21x50x3
mm per appena 4 grammi di peso) ed
economiche rispetto alle tradizionali
PCcard, pur offrendo la medesima pra¬
ticità d'utilizzo grazie alla compatibilità
PCMCIA attraverso l'utilizzo di un appo¬
sito adattatore. La velocità di lettura
scrittura sul nuovo media - rispettiva¬
mente 2.45 e 1.5 MB/s - ne fa il sup¬
porto ideale per molte applicazioni, pre¬
senti e future. La fotocamera digitale
Cybershot DSC-F55E è già disponibile
ed è venduta a 2.120.000 lire. Le nuo¬
ve Memory Stick da 16 megabyte co¬
stano 160.000 lire.
Accanto alla nuova fotocamera. Sony
presenta un innovativo monitor LCD da
5.5", denominato PHD-A55, per il con¬
trollo immediato degli scatti. Dispone,
infatti, di un alloggiamento Memory
Stick per visionare ‘al volo' le immagini
registrate, sia le fotografie in formato
JPEG che i filmati salvati in MPEG. Gra¬
zie ai suoi 225.000 pixel (quasi il doppio
rispetto a quelli del display incorporato,
ad esempio, nella Cybershot) offre una
fedele visione delle immagini prima
della stampa o del trasferimento su PC.
Non manca, infine, un altoparlante in¬
corporato per l'ascolto dell'audio nei fil¬
mati video e dei commenti sonori
eventualmente registrati assieme alle
immagini.
Prezzo al pubblico
lire 2.135.000
Le Memory
Stick sono i nuovi
moduli di memoria
proposti da Sony per le
sue recenti apparecchiature
digitali foto e video Hanno già
avuto un discreto consenso presso altri produttori
di elettronica di consumo.
Un curioso auto¬
scatto effettuato
dal fotografo pro¬
fessionista Sean
Mac Andrew con
la Sony Cybershot
DDSC-F55E.
Come il monitor, anche la
stampantina a sublimazione
DPP-MS300E è dotata di
un alloggiamento per
Memory Stick per la
l’utilizzo diretto (in
questo caso su
carta) delle imma¬
gini memorizzate j
senza bisogno del* •*
collegamento al computer.
Analogamente può effettuare
la stampa da input video, cosi co¬
me tramite collegamento a PC attra¬
verso la porta parallela di cui è dotata.
La tecnologia utilizzata è a sublimazio¬
ne di colore, per una resa a tono conti¬
nuo di qualità fotografica. Come sup¬
porto utilizza carta fotografica stan¬
dard nel formato 114x85 mm ed offre
Il sensore CCD utilizzato dalla nuova foto¬
camera digitale Sony conta ben 2.11
milioni di pixel
una risoluzione di
1 41 milioni di pixel
a 16.7 milioni di co¬
lori. Disponibile già
dallo scorso maggio,
stampantina a colori
Sony è venduta a lire
2.135.000
Per informazioni:
Sony Italia Spa
Via Galileo Galilei 40
20092 Cinisello Balsamo IMI)
Tel. 02618381
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
29
• PROCESSORI
Il Pentium III vola a quota 550 MHz
L'ultima versione del processore
Pentium III rilasciato da Intel ha una fre¬
quenza operativa di 550 MHz, rendendolo
il processore desktop "mainstream" più
veloce attualmente disponibile in architet¬
tura IA 32.
Questa CPU è immediatamente disponi¬
bile in volumi, come da tradizione Intel; la
disponibilità di una quantità di software
applicativi che sfruttano le nuove SSE
(Streaming SIMD Extensionsl consentirà
finalmente di cogliere appieno la differen¬
za di prestazioni esistente con la prece¬
dente generazione di processori Pentium
II. A questo riguardo, contestualmente
alla diffusione del comunicato relativo al
Pentium II a 550 MHz, Intel ha reso dispo¬
nibile anche una nutrita lista di produttori
e software già ottimizzati per le SSE:
Adobe, Autodesk, Microsoft, Norton,
Lotus, solo per fare qualche nome.
L'aumento di prestazioni di questa CPU
rispetto ad un processore Pentium II
clockato a 450 MHz, in percentuale, varia
dal 20% al 108%, a seconda dell'applica¬
zione software utilizzata
Il costo unitario del nuovo processore,
con 512 kbyte di cache e packaging
SECC2, in lotti da 1000 pezzi, e di 744 dol¬
lari US.
Per informazioni:
Intel Corp Italia Spa.
Tel 0257544484 ,
• GIOCHI
MULTIMEDIA
Adaptec supporta Windows Media
Technologies 4.0
Windows Media Technologies 4.0 per¬
mette di scaricare audio da Internet molto
velocemente utilizzando nuove tecnologie
di compressione audio e video. Windows
Media consente di avere un suono ste¬
reofonico di qualità FM in file che possono
essere archiviati in metà spazio rispetto ad
un file MP3 di qualità equivalente. Si preve¬
de che le vendite di musica via Internet rag¬
giungeranno ben presto il livello di quelle
dei prodotti di masterizzazione. La
Federazione Internazionale dell'Industria
Fonografica stima che entro il 2002 la forni¬
tura di musica via Internet raggiungerà il
15% del mercato tradizionale di vendita dei
dischi. La possibilità di trasmettere audio e
video via Internet offre incredibili opportu¬
nità nel modo in cui questo materiale può
essere confezionato, promosso, venduto e
• MULTIMEDIA
Aashima ha presen¬
tato Trust VooDoo
Dragon Banshee PCI,
una scheda accelera-
trice VGA dedicata ai
videogiochi e alla grafi¬
ca multimediale. La
scheda è basata sulla
tecnologia Banshee di
3Dfx ed è capace di
accelerare sia la grafi-
distribuito. Al contempo però sono sorti
problemi riguardanti gli usi non sempre
autorizzati del contenuto musicale.
Windows Media 4.0 include, a tale scopo,
Rights Manager per aiutare gli artisti, i pro¬
duttori e i distributori a mantenere i profitti
sul contenuto che viene messo a disposi¬
zione via Internet. Windows Media Rights
Manager consente agli autori di confeziona¬
re le loro canzoni o i loro video in maniera
tale da informare gli utenti dell'autenticità
del contenuto e fornire l'autorizzazione per il
suo utilizzo. Con queste garanzie artisti e
produttori sono invogliati a guardare con
maggiore interesse la trasmissione via
Internet di materiale musicale e video
Per informazioni:
Adaptec _
|mvw aoaotec com\
ca tridimensionale sia quella bidimensionale
116 MB di memoria video gli permettono di
visualizzare 1600x1200 pixel a milioni di
colori. Compatibile con Windows 95 e 98, è
completamente Plug and Play, e verrà ven¬
duta ad un prezzo consigliato di lire 269.000
IVA inclusa.
Guida da incoscienti
Sfrecciare con una potente macchina o
un grosso camion per le strade cittadine,
tra pedoni e altre vetture, inseguiti e brac¬
cati dalla polizia e tutto senza pencolo per
nessuno, il sogno sicuramente di molti
automobilisti. Con Midtown Madness, il
nuovo gioco di Microsoft, è ora possibile,
anche se soltanto in modo virtuale. In
Midtown Madness il giocatore potrà sce¬
gliere il veicolo da guidare tra sette vetture,
dalla Volkswagen Beetle al pick-up F-350,
alle mitiche Panoz Roadster e GTR-1, oppu¬
re un camion Freightliner Century. Tutti i
veicoli possono essere configurati con piu o
meno parametri di realismo per quanto
riguarda guida e danni causati da incidenti.
Le corse potranno essere svolte contro il
tempo o contro altri concorrenti su uno dei
dieci tracciati cittadini, che riproducono per¬
fettamente quasi 100 km delle strade di
Chicago. La grafica, molto particolareggiata,
è arricchita da una visuale a 180° che offre
una realistica sensazione di velocità, sensa¬
zione aumentata ancora di più se si guida
con uno dei tanti volanti "force feedback"
disponibili oggi sul mercato. Il gioco è infatti
compatibile con le tecnologie Direct 3D e
Force Feedback. Per gli appassionati del
gioco on-line, grazie alla Microsoft Gaming
Zone KwwvV.zone.comi e a "Cops &
Robbers" si potrà giocare a guardia e ladri
con altri giocatori in rete. Midtown
Madness richiede almeno un Pentium 166
con 16 MB di RAM, CD 4x e 50 MB di spa¬
zio su disco, verrà venduto a lire 79.000 IVA
inclusa.
Per informazioni:
Aashima Italia,
Tel. 05166.35947
Per informazioni:
Microsoft,
iww.m'crosan.cQm
Trust VooDoo Dragon Banshee PCI
30
MCmicrocomputer n 196 - giugno 1999
• MULTIMEDIA
Creative Labs: nuovi accessori multimediali
e un accordo per la musica su Internet
FourPointSurround FPS2000 Digital
Creative Labs, leader indiscusso di acces¬
sori multimediali per computer, rende
disponibile il primo sistema di altoparlanti
surround a quattro canali con ingresso digi¬
tale. Il FourPointSurround FPS2000 Digital è
il primo sistema che, utilizzando la presa
multicanale DIN digitale presente sulle
schede SoundBlaster Livel, permette il tra¬
sferimento digitale dei suoni dal computer
al sistema di altoparlanti, Il trasferimento
digitale del segnale audio consente la
migliore qualità oggi disponibile e facilita il
raggiungimento di un notevole realismo nei
giochi 3D. Il sistema nasce come naturale
complemento della scheda SoundBlaster
Live!, di cui sfrutta l’uscita digitale multipla
presente sulla schedina secondaria, ma è
anche collegabile ad ogni altra scheda sono¬
ra, purché dotata di uscita per quattro alto-
parlanti, tramite le consuete connessioni
per mini iack stereo.
FPS2000 Digital nasce dalla collaborazione
di Creative Labs con la neoacquisita
Cambridge SoundWorks, stimata casa pro¬
duttrice di sistemi di altoparlanti hi-fi. Il siste¬
ma è costituito da quattro altoparlanti satelli¬
ti e da un subwoofer. L’amplificatore multi¬
canale fornisce una potenza di 25 watt
RMS al subwoofer e 7 watt ad ognuno dei
satelliti II sistema può essere pilotato trami¬
te un joystick che controlla il volume ed il
bilanciamento fronte/retro, un interruttore di
accensione, un regolatore di livello per il
subwoofer, quattro supporti per il posiziona¬
mento dei satelliti e treppiedi per i satelliti
posteriori.
In occasione del lancio dell'FPS2000
Digital la Creative Labs offre una vantaggio¬
sa promozione: tutti coloro che acquisteran¬
no una scheda SoundBlaster Live! o Uve!
Basic e FourPointSurround FPS2000 Digital
riceveranno da Creative un rimborso di L.
89.000 semplicemente spedendo all’azien¬
da le prove di acquisto dei prodotti.
3D Blaster Savage4
L'ultimo modello di schede grafiche della
Creative Labs è la 3D Blaster Savage4, una
scheda progettata per gli appassionati di
videogiochi e per chi vuole la massima
potenza grafica assieme alla massima qua¬
lità. La scheda è basata sul controller grafico
Savage4 di S3, che assicura prestazioni
velocistiche spettacolari ed una altissima
qualità delle immagini, grazie al metodo di
compressione delle texture S3TC brevetta¬
to da S3. La scheda è disponibile sia per
bus PCI che AGP, e offre rendering 3D a 32
bit, un motore grafico a 1 28 bit e dual textu¬
re rendering pipelme, per una migliore fruibi¬
lità dei videogiochi. La scheda dispone inol¬
tre di 32 megabyte di SDRAM e un RAM-
DAC da 300 MHz.
La scheda è in grado di processare e com¬
binare simultaneamente due texture, e que¬
sto consente agli sviluppatori di software di
creare effetti davvero realistici e con una
grande velocità, come bump map (mappe
in rilievo), environmental map (mappe
ambientali), light map (mappe di luce), tex¬
ture di dettagli e reflection map. La profon¬
dità di colore massima è di 32 bit, con uno
Z-buffer di 24 bit. La risoluzione può arrivare
ad un massimo di 1920x1200 pixel, con il
supporto per la compressione delle texture
di DirectX 6 e point, bilinear, trilinear e ani¬
sotropie filtering, con supporto MIP map-
pmg per una migliore stabilità dell'immagi¬
ne. In dotazione vengono forniti Colorific e
3Deep, due pacchetti software che assicu¬
rano ad ogni applicazione una perfetta cali¬
brazione del colore
Alleanze strategiche per la diffusione di
musica in MP3
Nel corso del CeBit 1999, la Creative
Labs ha annunciato una serie di alleanze
strategiche con alcuni fornitori di program¬
mi musicali audio digitali su Internet. Tra le
numerose aziende possiamo citare
GoodNoise Corporation, MP3.com,
Audible Ine. Audiohighway.com, Audio
Explosi on Ine songs.com SINC Recor-
dings e jwww.BiqHeavyWorld. comi come
fornitori di una grande varietà di materiale
digitale audio e musicale sia via Internet
che su CD forniti in bundle con la nuova
linea di lettori digitali portatili della Creative.
Grazie alle partnership annunciate, la
Creative Labs ha confermato il proprio
impegno nell'offrire contenuti di audio digi¬
tale di qualità a tutti gli utilizzatori dei lettori
digitali audio portatili di prossima presenta¬
zione.
Per informazioni:
Creative Labs.
Tel. 02/822.8161
• INTERNET
MetaCreations: nuove tecnologie per Internet
MetaCreations ed Intel hanno annuncia¬
to un nuovo standard per la definizione
dei file 3D: MetaStream, che consente la
visualizzazione di oggetti e modelli tridi¬
mensionali. rapidi da scaricare da Web e
interagibili con l’utente. Intel, Kodak,
Minolta e Microsoft hanno annunciato il
supporto di MetaStream; questa tecnolo¬
gia è stata studiata appositamente per la
piattaforma Intel, ed è in grado di dare
profondità e una nuova dimensione ai siti
Web. Il plug-m di MetaStream è scaricabì-
le gratuitamente dal sito Web di
MetaCreations.
MetaFlash è invece una innovativa tec¬
nologia che permette di ritrarre immagini
tridimensionali di oggetti reali con una
appositamente modificata fotocamera
digitale.
Il software proprietario ed un dispositivo
applicato alla fotocamera consente di sal¬
vare l'immagine come file 3D Meta¬
Stream, modificabile e manipolabile dall'u¬
tente, e pronto per essere usato su siti e
cataloghi on-line su Web.
Per informazioni:
Pico Srl,
Tel. 0522512332,
IWWW.PICO/l
MCmicrocomputer n. 196-giugno 1999
31
• PERIFERICHE
Canon BJC-8500 per la grafica professionale
La nuova Canon BJC-8500 a colon
implementa la nuova tecnologia Micro-
Fine Droplet, consentendo una risoluzione
effettiva di stampa di ben 1200 per 1200
dpi, con risultati di stampa pressoché indi¬
stinguibili da una fotografia tradizionale
L'inchiostro utilizzato ha la caratteristica di
essere a doppia densità, permettendo di
raggiungere 17 livelli di gradazione di colo¬
re per pixel.
La stampante è dotata di cartucce singo¬
le, consentendo la sostituzione del singo¬
lo colore esaurito. Questa stampante è
stata progettata per essere utilizzata in un
ambito di Workgroup, e, come tale, può
essere collegata ad una LAN tramite il
print server Axis PrintPomt 140 BJC. La
BJC-8500 utilizza il software PressReady
di Adobe, per ottimizzare la stampa di gra¬
fica professionale.
Oltre a questo, è possibile ottenere
prove di qualità elevata sfruttando la tec¬
nologia P-Pop IPIain Paper Optimized
Printing), che migliora notevolmente la
resa su carta comune.
Per informazioni:
Canon Italia,
Tel 0282482249.
Iwwiv canon il
• NOTEBOOK
IBM lancia il primo notebook trasformabile
• SOFTWARE
Nero Burning Rom
Il nuovo PC ultraportatile
Thmkpad 570 unisce il
meglio di due filosofie
progettuali' da "all-in-
one" completo di tutte le
funzioni desktop, a ultra¬
portatile, sottile e leggero
Nella configurazione ultra¬
portatile, il Thinkpad 570 è
spesso solo 28 mm e pesa
1,8 kg. La tastiera "full size",
il display da 13.3 o 12,1 TFT. il
processore Pentium II Mobile da
366 MHz, il disco rigido fino a 6,4
Gbyte, 64 Mbyte di RAM e modem
56K integrato lo rendono l'ideale per il
"power user" in viaggio. Il Thinkpad 570 si
trasforma istantaneamente in un potente
PC desktop tramite l'UltraBase. un’elegante
docking station dotata di svariati accessori
per la massima flessibilità di configurazione,
Gli accessori opzionali comprendono DVD-
• GIOCHI
Iomega continua a incamerare adesioni
all'iniziativa Beyond-PC, che prevede l'inte¬
grazione OEM di unità Zip in ogni tipo di
apparecchiatura elettronica, dalle stampanti
e scanner alle elettromedicali. a quelle per
la creazione di musica. E' la volta di Sega,
che ha deciso di includere l'unità da 100
MB nella nuova Sega Dreamcast, ha un'ar¬
chitettura a 128 bit con 26 MB di RAM, 64
canali audio, un CD-ROM da 1 GB e un
ROM 2x. CD-ROM drive 24x-10x, Zip
drive da 100 Mbyte. SuperDisk LS-
120 , un disco rigido supplementare
fino a 16,4 Gbyte. o la seconda bat¬
teria per un'autonomia di sette ore
senza interruzione. Oltre a questo.
l'UltraBase integra due altoparlanti
stereo, porta MIDI, e porta USB
supplementare La struttura
del Thinkpad 570 è in
policarbonato rinfor¬
zato con fibra di car¬
bonio, studiato da
IBM; si tratta del materiale più
leggero e durevole esistente sul mercato
I prezzi dell'IBM Thinkpad 570 partono da
5.547.000 lire, IVA esclusa; la garanzia è di
tre anni.
Per informazioni:
Tel 167/017001.
kvwvv oc ibrìTcon]
modem, è in grado di collegati ad Internet
per navigare su Web. fare posta elettronica
e giocare con altre persone L'aggiunta
dello Zip Built-ln consentirà di registrare i
messaggi di posta, pagine Web e gli aggior¬
namenti dei giochi stessi.
Per informazioni:
Iomega.
|www. /omega. con\
Il nuovo packaging include la versione
cartacea in italiano del manuale e molte
nuove funzioni.
Il programma ha ora una funzione di
backup completo di una partizione o di
tutto il disco rigido. La funzionalità, deno¬
minata Power Partition Backup, è un
sistema di disaster recovery che si occu¬
pa di fare il backup dell'intero hard disk o
di una sola partizione II programma effet¬
tua il backup utilizzando uno o più CD¬
ROM; oltre ai file di dati vengono registra¬
ti anche il sistema operativo e i file di
sistema.
Il primo CD viene reso awiabile in modo
da poter effettuare il ripristino automatico
in caso di crash del disco rigido
Un'altra funzionalità interessante è la
possibilità di creare dischi audio da file
MP3 II programma si occupa sia del con¬
trollo dell'integrità dei file che della loro
decodifica, prima di registrarli su CD in
formato CD-DA. Non sarà quindi più
necessario convertire i file da MP3 a wav
prima della masterizzazione Diventa
oltremodo facile quindi prodursi i propri
CD audio con file MP3 scaricati dalla
Rete. Inoltre il programma incorpora un
equalizzatore grafico a venti bande che
consente di intervenire sulle varie tracce
musicali per apportare correzioni timbri¬
che. Oltre a queste nuove caratteristiche
troviamo naturalmente il supporto per un
buon numero di nuovi masterizzatori.
Per informazioni:
MAN.
Tel 0817879 503.
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Crescono le adesioni a Beyond Game
32
MCmicrocomputer n 196 - giugno 1999
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Internet da proporre ai vostri clienti, che vi
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cupazione di configurazione, potrete offrire ai vostri clien¬
ti la serenità di un’assistenza che li segue ovunque. E molte
certezze in più. A pan ire dal supporto di un provider nazio¬
nale come MC-link, da più di 12 anni al fianco di grandi azien¬
de e piccoli utenti con tecnologie e prodotti avanzati. Per conti¬
nuare con una rete capillare estesa in oltre 110 città in Italia e
1200 nel mondo. E finire con un’offerta completa e qualifican¬
te che presenta molti punti di forza: Kit di abbonamento bi¬
mestrale o annuale; connessione RTC anche in X2 e ISDN;
spazi web e domini; connettività Internet e Intranet dedi¬
cata per le aziende. Diveniate anche voi MC-link Point,
potrete usufruire di un’agile rapporto commercia- f fi
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• HARDWARE
• INTERNET
IBM presenta la nuova Intellistation Z Pro
La nuova workstation, basata su Pentium
III Xeon di Intel a 500 e 550 MHz (fino a due
processori) e Windows NT 4 0, è studiata
per gli utenti molto esigenti in tema di
visualizzazione 3D e trattamento di grandi
moli di dati,
L’implementazione degli acceleratori grafi¬
ci 3D IBM Fire GLI o Intense 3D Wildcat
4000 consente di raggiungere prestazioni ai
vertici della categoria.
La workstation è dotata di controller
Ultra2SCSI duale, implementa fino a 2
Gbyte di memoria ECC, bus AGP 2X, dischi
rigidi fino a 91 Gbyte da 7200 a 10.000
RPM; l’acceleratore grafico Wildcat integra
un motore di rastenzzazione 3D a 200 MHz,
un motore grafico a 128 bit e implementa
un totale di 80 Mbyte di memoria dedicata,
di cui 16 Mbyte per il frame e 64 per le tex-
ture.
I prezzi (indicativi) per la Intellistation Z Pro
con una CPU da 500 MHz partono da
10 087 000 lire piu IVA
Per informazioni:
IBM Personal Systems Group.
Tel 167/017001.
(■•■vn-v oc ipm co” |
• HARDWARE
Waitec: riscrivere i CD a velocità 4x
Il nuovo prodotto si chiama WT3244EI e
si tratta di un masterizzatore riscrivibile
interno destinato alla grande distribuzione.
Il prodotto e caratterizzato da caratteristi¬
che di tutto rispetto: velocità di 4x sia in
scrittura che in riscrittura, e ben 32x in let¬
tura, con m aggiunta un buffer da 2
megabyte II masterizzatore utilizza l'inter¬
faccia Eide per il collegamento con il PC, e
per questo risulta di facile installazione ed
immediato utilizzo Grazie a queste interes¬
santissime caratteristiche il WT3244EI è
un prodotto di alta qualità caratterizzato da
• HARDWARE
Traxdata: tre nuovi kit
Ad essi Traxdata offre la possibilità di
aggiornare facilmente il proprio PC attraver¬
so tre SCSI Accessory Kits. tre schede
SCSI adatte a tutte le esigenze e ad un
costo particolarmente contenuto.
Le nuove schede SCSI di Traxdata sono
facili da installare, facili da configurare e
diventano la soluzione ideale per chi vuole
upgradare una scheda esistente oppure
installarne una ex novo.
Le schede sono offerte, come tutti i pro¬
dotti Traxdata. in kit che contengono tutto il
necessario per una installazione facile e
immediata Le schede sono naturalmente
Plug & Play, per slot PCI, con un software.
Intelligator, che verifica automaticamente
quale sistema operativo si utilizza ed installa
solo i file necessari I kit sono tre. con pre¬
stazioni e prezzi differenti All'utente è cosi
lasciata ampia libertà di scelta del prodotto
un prezzo estremamente accattivante. Il
masterizzatore viene fornito con software,
come Nero e Floppy CD. Inoltre nella con¬
fezione vengono forniti due CD vergini un
CD-ROM da 74 secondi e un CD-RW
preformattato certificato per la scrittura a
4x II WT3244EI sarà in vendita da Agosto
al prezzo indicativo di lire 460 000 IVA
esclusa.
Per informazioni:
Waitec _
Lmmuttaiftc mnt
di upgrade SCSI
a lui più adatto, a seconda delle proprie esi¬
genze. La scheda entry level. la ACC925, è
indirizzata a chi non ha esigenze particolari
di velocità ma desidera servirsi dei vantaggi
offerti dal protocollo SCSI. In ogni caso il
transfer rate della scheda, che è una Fast
SCSI, è di 10 Megabyte al secondo
La scheda immediatamente superiore, la
ACC940, offre prestazioni superiori; è infatti
una Ultra Fast SCSI, con un transfert rate di
20 MB al secondo.
L'ultima scheda, la ACC3940UW. è quella
dalle prestazioni più alte, adatta per l'uso in
ambito professionale: supporta infatti il pro¬
tocollo SCSI Ultra Wide e arriva alla velocità
di trasmissione di 40 MB al secondo.
Per informazioni:
Traxdata Italia S ri
1,','vnv traxdata il
Internet in mano
Presentato da Kensington WebRacer,
un sistema di input appositamente stu¬
diato per i navigatori più accaniti che
combina un touch pad e ben 13 tasti
programmabili ai quali si possono asso¬
ciare funzioni specifiche per la navigazio¬
ne Internet.
Sei tasti sono dedicati alla memorizza¬
zione dei siti preferiti, cosa che avviene
molto semplicemente, e. come nelle
autoradio più comuni, tenendo premuto
per qualche secondo il tasto quando la
pagina da memorizzare è visualizzata nel
browser.
Altri sei tasti danno l'accesso diretto
alle normali funzioni di "avanti", ''indie¬
tro”. "stop", "caricamento", "stampa"
e "posta elettronica", infine il comodo
tasto di scorrimento in quattro direzioni
rende lo serali delle pagine estremamen¬
te comodo, mentre l'uso del touch pad
rende agevole la navigazione nella pagi¬
na
Attraverso il software MouseWorks i
quattro pulsanti del mouse possono
essere programmati per le operazioni più
comuni nell'uso del computer come il
click, il doppio click, il trascinamento, la
visualizzazione del menu pop-up, ecc.
Nel caso si volesse utilizzare Web¬
Racer come comando a distanza per
Internet, il lungo cavo facilita questa
applicazione, l'utility Soft Keyboard forni¬
sce una piccola tastiera software a video
con la quale inserire, per esempio, una
parola da cercare.
Il CD di WebRacer contiene Microsoft
Explorer, Netscape Communicator e
alcuni plug-in, tra cui Macromedia
Shockwave, Reai Player.
Il prodotto 6 in vendita a lire 149.000
IVA compresa
Per informazioni:
Acco Italia.
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34
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
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• INTERNET
Un "occhio" sui Fori Imperiali
Il 12 maggio è stato presentato, alla pre¬
senza del sindaco di Roma Rutelli,
Capitolium.org. un sito Internet dedicato
al progetto "Fori Imperiali" che intende
recuperare completamente l'area archeo¬
logica romana per realizzare un "museo a
cielo aperto" nel cuore della città. Il sito
contiene oltre 1.000 pagine con tutte le
informazioni utili per avere una conoscen¬
za storica, archeologica e artistica dell'a¬
rea dei Fori Imperiali. I moltissimi testi, in
italiano e inglese, sono completati da
mappe, foto, filmati e ricostruzioni virtuali.
A contorno si possono trovare informazio¬
ni e curiosità sulla vita nella Roma impe¬
riale, alcune ricette tipiche e una serie di
quiz sulla storia. Chicca del sito è sicura¬
mente la telecamera montata sulla torret¬
ta del Palazzo Senatorio sul Campidoglio,
con una fantastica vista che va dai
Mercati Traianei al Circo Massimo, pas¬
sando per i Fori Imperiali, il Colosseo, il
Foro Romano, l'Arco di Settimio Severo e
il Palatino. La Webcam è stata realizzata
in collaborazione con Canon ed è
basata sulla tecnologia WebView,
con un sofisticato sistema che
permette di manovrare la teleca¬
mera via Web. ruotarla, alzarla/
abbassarla e zoomare sul partico¬
lare che interessa. Il controllo può
essere preso da chiunque si colle¬
glli al sito; l'utente ha un minuto
di tempo di utilizzo, poi il controllo passa
alla richiesta successiva. Le richieste di
controllo vengono gestite da un apposito
server che provvede a assegnare i coman¬
di secondo l'ordine di arrivo della doman¬
da. Durante l'attesa si può comunque
vedere ciò che sta facendo la persona
attualmente ai comandi.
Il sistema è costituito dalla nuova
Commumcation Camera VC-C3, dal soft¬
ware WebView e da un PC Intercomp,
configurato come camera e Webserver.
Purtroppo subito dopo l'inaugurazione il
Capitolium.org è stato invaso dalle richie¬
ste e gli organizzatori si sono resi conto
che la banda assegnata al sito non era
sufficiente a reggere anche il live video,
quindi il servizio di Webcam è stato
momentaneamente sospeso in attesa di
un ampliamento della banda passante.
L'intero sito è stato realizzato con il con¬
tributo di Microsoft e si basa su Microsoft
BackOffice, Windows NT Server e
Internet Information Server 4.0.
Per informazioni:
tA'ww.capitoiium ora
Per la WebView. 3
Canon, Tel. 028248.1,
mvW.WnpnT]
[ IfrHttHll
Elettrodata: nuovi accessori per USB
La nuova linea di accessori per USB com¬
prende hub, cavi, adattatori, card e video kit
Elettrodata ha in catalogo già da diverso
tempo una serie di prodotti USB (stampanti,
scanner, telecamere, ecc.) ai quali da ora
affianca una serie di accessori per sfruttare
al meglio le caratteristiche di questa innova¬
tiva e potente interfaccia. Su una porta USB
possono essere collegate sino a 127 perife¬
riche. Per ottenere il massimo dal collega¬
mento in cascata Elettrodata consiglia l'uti¬
lizzo di USB Hub, che permette di collegare
contemporaneamente da 4 a 6 periferiche
USB su una porta USB. Tale hub può esse¬
re collegato in cascata per arrivare sino a
100 periferiche in contemporanea.
Se le due porte USB. che ormai tutti i PC
di nuova generazione offrono, non fossero
sufficienti, con la USB PCI Card se ne pos¬
sono aggiungere due nuove al proprio com¬
puter, semplicemente inserendo la card in
uno slot PCI libero Nel catalogo Elettrodata
non mancano anche i cavi, sia di tipo A-A
(per esempio per la connessione tra due
hub) sia di tipo A-B (per il collegamento
delle periferiche). USB databridge è un cavo
che permette il collegamento diretto, via
porta USB, di due PC, per lo scambio dati a
una velocità pari a 2-4 Mbps In dotazione è
compreso un software per la gestione dello
scambio dati via USB.
Tra gli adattatori troviamo il cavo da USB a
parallelo, che permette di collegare la stam¬
pante su porta USB. Per chi invece volesse
collegarsi in rete senza per questo inserire
l'apposita scheda nel proprio computer, può
utilizzare l'adattatore USB Ethernet, che
permette di collegare il PC in rete utilizzan¬
do la porta USB a una velocità di 10 Mbit.
Infine con il kit USB Videogeme si posso¬
no facilmente acquisire immagini televisive
via porta USB. Videogame supporta il for¬
mato PAL e la risoluzione 640x480
Per informazioni
Elettrodata Spa ,
Tel 02580311
Lvmvfi/firfrmHM.d
• INTERNET
Alleanze strategiche per la diffusione di musica in MP3
Nel corso del CeBit 1999, la Creative
Labs ha annunciato una serie di alleanze
strategiche con alcuni fornitori di program¬
mi musicali audio digitali su Internet.
Tra le numerose aziende possiamo citare
GoodNoise Corporation, MP3.com,
Audible Ine. Audiohighway.com, Audio
Explosion Ine songs.com, SINC Recor-
dmgs e Iwww.BiqheawWoria.coml come
fornitori di una grande varietà di materiale
digitale audio e musicale sia via Internet
che su CD forniti in bundle con la nuova
linea di lettori digitali portatili della Creative.
Grazie alle partnership annunciate, la
Creative Labs ha confermato il proprio
impegno nell'audio digitale di qualità.
Per informazioni:
Creative Labs,
Tel. 02822.8161
36
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
nnpu. VAI «u*u»i«»o ouoi injjd ium uootioaoj m IP tienuSij «pimi 0001 uitomv a apn ut «lui -jSo, i
• SOFTWARE
di Aldo Ascenti
Le soluzioni Autodesk per il GIS
U \lllmli-sk
te interrogazioni SQL generate in modo
semplice ed intuitivo grazie all'interfaccia
grafica del pacchetto che, per chi già
sfrutta piattaforme GIS. offre la possibi¬
lità di importare ed esportare dati nei for¬
mati più diffusi nell'ambito della cartogra¬
fia automatizzata. AutoCAD Map dispo¬
ne. inoltre, di metodologie multkitente in
grado di gestire gli accessi a livello di sin¬
golo oggetto territoriale. Autodesk World
si occupa di integrare in un unico
Presentate a Firenze le nuove solu¬
zioni Autodesk per il mondo GIS
(Geografìe Information Systems).
Già pronto un progetto per monito¬
rare per mezzo di satelliti i vigneti
del Chianti.
Nella splendida cornice della campa¬
gna toscana si è svolto l'incontro di
Autodesk con i giornalisti per parlare di
GIS. ovvero di sistemi informativi terri¬
toriali. Questa sigla riassume un com¬
plesso di sofisticate tecnologie che
hanno lo scopo di rendere facilmente
sfruttabile una grande mole di informa¬
zioni, integrandole in un contesto geo¬
grafico tramite mappe digitalizzate e
foto satellitari. Autodesk, leader mon¬
diale nella realizzazione di software per
il disegno industriale e architettonico, è
da tempo impegnata nello sviluppo di
applicazioni che, sfruttando le capacità
dell'arcinoto AutoCAD, forniscono ad
aziende ed enti pubblici tutti gli stru¬
menti per implementare e
pubblicare sul Web una
cartografia digitale collega¬
ta a database (relazionali o
gerarchici) anche molto
articolati e complessi. La
scelta di crescere nel mer¬
cato dei GIS è motivata dal
forte sviluppo (oltre il 35%
annuo) di questo settore
commerciale; ciò è legato
alle sempre più ampie pos¬
sibilità di applicazione offer¬
te dalla diffusione di
Internet come strumento
di interrogazione di banche
dati e a tecnologie di anali¬
si del territorio sempre più
sofisticate e a buon merca¬
to. L'offerta Autodesk in
questo campo si compone
di tre sofisticati prodotti, sviluppati per
l'uso su piattaforme PC-Windows, che
sono ora disponibili nelle nuove release.
AutoCAD Map 2000 fa uso dell'ambien¬
te grafico di AutoCAD, estendendone le
capacità con le funzioni necessarie a
sfruttare mappe raster (bitmap) o vetto¬
riali e consente la definizione delle zone
o dei percorsi da associare ai dati presen¬
ti in un qualsiasi database relazionale
L'accesso a questi dati è ottenuto trami¬
ambiente funzioni di CAD, GIS e di
gestione del database Si tratta dello
strumento migliore per effettuare l'a¬
nalisi. la modifica e l'integrazione di
dati GIS raccolti dalle fonti più diverse
e comprende API per l'automazione
ActiveX e un ambiente di sviluppo
standard VBA (Visual Basic for
Application), Con Autodesk MapGuide
4.0 i dati geografici vanno in rete. In
effetti MapGuide consente la creazio¬
ne di applicazioni Web basate su
mappe e dati GIS dando la possibilità di
usare un comune browser per ottene¬
re una gestione completa dei dati terri¬
toriali disponibili. Tale è stato l'impatto
di queste nuove tecnologie che perfino
un settore tradizionalista come quello
della viticoltura non ha potuto sottrarsi
alle possibilità offerte; ed ecco che il
Consorzio Vino Chianti ospita nella sua
storica sede fiorentina non già bottiglie
polverose ma foto satellitari e compu¬
ter portatili. Il progetto è ambizioso:
sfruttare la versatilità dei prodotti
Autodesk per archiviare quanti più dati
possibile relativi alle estensioni dei
vigneti e delle aziende vitivini¬
cole e, soprattutto, utilizzare
dati meteo, ricavati da centra¬
line dislocate sul territorio e
da rilevamenti satellitari, per
ottenere consigli utili alla
gestione delle vigne e stima¬
re le produzioni future.
Riuscirà un sistema GIS a
superare l'esperienza di
molte generazioni di viticolto¬
ri? Vi terremo informati.
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I prodotti Autodesk per la
gestione dei dati territoriali
mettono le potenzialità dei
GIS alla portata del mondo
PC-Windows-Internet a costi
abbordabili e per mezzo di
strumenti potenti ma user-friendly. Per
dare un'idea dei costi, AutoCAD Map ha
un prezzo consigliato di 4450 Euro, men¬
tre per MapGuide sono necessari 9.950
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(14.1"): Latitude CPi, CPt e LT. Il
nuovo PC OptiPlex per l'impresa
offre prestazioni desktop per piat¬
taforme Windows NT Workstation.
Nuove anche le schede grafiche per
Precision WorkStation.
Nella sede di Milanofiori. la Dell
Computer Italia SpA ha presentato alla
stampa una serie di novità assolute nella
famiglia dei notebook Latitude, nei PC
OptiPlex e nelle Precision workstation
Ma andiamo con ordine.
Latitude
L'ultima novità
della linea di
notebook Dell
Latitude è il CPt
pensato per chi è
sempre in viag¬
gio e assicura
un'autonomia
superiore, affida¬
bilità e caratteri¬
stiche normal¬
mente riservate
ai notebook di
fascia alta. Per la
sua compatibilità
con le docking
station della fa¬
miglia C/Port e
C/Dock (e com¬
patibilità con
tutte le docking station future) CPt può
sostituire integralmente il PC desktop.
Schermo da 14.1 ", display a matrice atti¬
va XGA con un 25% di superficie visibile
in più rispetto ai normali schermi SVGA
da 12.1", processore mobile Celeron
333 MHz di Intel, porta output S-Video
per collegamenti a monitor, TV, proiettori
e videoregistratori, autonomia batteria 3
ore, hard disk drive removibile fino a 10
GB, docking station per collegamento,
supporta Windows 95/98 o Windows NT
4 0 (Windows 2000 compatibile).
disponibili schede
PCI Ethernet o
Token Ring NIC.
Precision
WorkStation
Le Dell Preci¬
sion Work¬
Station (sia il
modello di
fascia media 410
e bassa 210) ora annun-
OptiPlexGXIp
L'ultimo PC per l'im¬
presa di Dell è
OptiPlex GXIp con
prestazioni desktop
su una piattaforma
altamente stabile e
gestibile. Processori
Pentiun III (o Pentium
II) da 450 e 500 MHz,
RAM tre slot DIMM
placcate oro per il suppor¬
to ECC da 128 o 768 MB.
memoria SDRAM 100 MHz, cache
512 KB L2, flash BIOS 2 MB di memoria,
installazione plug-and-play, grafica (stan¬
dard e/o opzionale) scheda video PCI
STB nVidia TNT 16 MB, sistema di elabo¬
razione 3D a 128-bit, memoria video 16
MB, 16,7 m colori a 1600x1200, audio
full duplex integrato, sound blaster, sche¬
da controller SCSI-SMART Adaptec,
opzioni lettore CD-ROM 17/40x EIDE,
opzioni unità nastro Travan TR5 EIDE,
capacità 10,0 GB originali (20,0 compres¬
si), opzioni interfaccia rete 10/100 3Com
Parallel Tasking II Fast Ethernet XL,
ciate dispongono del nuovo
processore Intel Pentium III a 450 o 500
MHz per complesse simu¬
lazioni grafiche 3D, con
configurazione singola o
dual processor II prezzo
base è di lire 4.375.900
(Euro 2.260).
Dell Precision Work¬
Station si indirizza agli
utenti che richiedono pre¬
stazioni eccezionali
^ per applicazioni
'Medianica! Com¬
puter Aided Design'
(MCAD), finanza, Electronic Design
Automation (EDA), architettura, ingegne¬
ria e costruzioni (AED), Geographic
Information Systems (GIS). Digital
Coment Creation (DCC) e software deve-
lopment. Sono state progettate per sup¬
portare Windows 2000 Oltre alle Dell
Precision 210 e 410, Dell offre il modello
Precision WorkStation 610, basato su
processore Intel Pentium II Xeon.
Per informazioni:
Dell. _
lyyyyir.ge'/.cèg]
• SOFTWARE
PowerQuest ripara i guai di Chernobyl
Il virus Chernobyl alla fine dello scorso
aprile ha distrutto migliaia di dischi rigidi in
tutto il mondo, con la conseguente perdita
dei dati. Non è stato cosi per gli utenti
PowerQuest, che hanno utilizzato i softwa¬
re di recupero dei dati, Lost & Found e
Search & Rescue Con Lost & Found e
Search & Rescue. PowerQuest viene in
aiuto a coloro che sono stati colpiti dal virus,
offrendo uno strumento semplice e conve¬
niente per ritrovare e salvare i propri dati
Sia Lost & Found che Search &Rescue fun¬
zionano anche se installati a incidente avve¬
nuto, e anche di fronte a gravi danneggia¬
menti del disco rigido. E' sufficiente che il
disco rigido stia ancora girando, perché ci
siano ancora buone speranze di recuperare i
propri dati. Lost & Found 1.01 è la versione
aggiornata del software per il recupero dei
dati danneggiati o di perdita accidentale o di
cattivo funzionamento del sistema La
nuova versione di Lost & Found elimina le
restrizioni legate al sistema delle licenze.
Per informazioni:
PowerQuest
Tel. 0227002285
40
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
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* L'
■ lUVIIJ»
i 1ÌMMVÀ1H di F. Fulvio Castellano
Visualize Personal Workstation
anche per Windows NT
• SOFTWARE
MasterIT gratuita
fino ad agosto
Hewlett-Packard ha annun¬
ciato l'espansione della pro¬
pria famiglia di workstation
Visualize con una nuova
linea che opererà in
ambiente NT e con il sup¬
porto dei nuovi processori
Pentium III e Pentium III
Xeon di Intel a 450. 500 e
550 MHz. La nuova famiglia
HP Visualize Personal Workstation
si affiancherà alla vasta linea di
soluzioni workstation, che include attual¬
mente la famiglia di workstation HP
Visualize per UNIX e le HP Kayak PC
Workstation, in questo momento leader
di mercato. Le nuove workstation HP
Visualize Personal Workstation rappresen¬
tano la soluzione ideale per i clienti che
operano nei settori tecnico e creativo, la
cui attività di progettazione in ambiente
Windows NT richiede capacità grafiche e
prestazioni applicative di livello superiore.
HP ha. inoltre, presentato HP Kayak XU
PC Workstation con i piu recenti proces¬
sori Pentium III Xeon a 500 e 550 MHz di
Intel. Tali sistemi offrono
prestazioni senza prece¬
denti a sviluppatori di
software, tecnici pro¬
gettisti, analisti finanzia¬
ri e professionisti
della creazione di
contenuti multime¬
diali.
Secondo International
vi Data Corp. (IDC) - per il
secondo anno consecu¬
tivo nel 1998 - HP ha consegnato nel
mondo più sistemi workstation di qualsia¬
si altro produttore nel mercato combinato
dei sistemi UNIX e delle workstation
basate su Windows NT.
Hewlett-Packard è inoltre il numero 1
nella vendita di workstation con marchio
Windows NT.
Per informazioni:
Hewlett-Packard Italiana,
Tel 0292121
• SOFTWARE
Office 2000 apre la porta ai "gestionali"
Cambia lo scenario di Office: dalla pro¬
duttività personale alle applicazioni per le
PMI.
Il Modulo Gestione Clienti, contenuto in
Office 2000 e rivolto specificamente alle
esigenze delle piccole e medie imprese,
consente di integrare direttamente i vari
componenti di Office con i dati elaborati
dalle applicazioni gestionali Diamante.
Esatto, Mago, oggi tra le piu diffuse sul
mercato italiano. "Con questi strumenti
Office pone le basi per diventare un vero
e proprio anello di congiunzione tra il
mondo dell'office automation tradizionale
e il mondo delle applicazioni gestionali
delle aziende di piccole e medie dimen¬
sioni", ha dichiarato Alessandro Adamo.
Product Manager di Office 2000.
In particolare il Modulo Gestione Clienti
consente di: creare un database dei clienti
e delle vendite a partire dai file di alcuni
programmi di contabilità (gestionale) e
delle informazioni relative ai contatti pre¬
senti sul Client di collaborazione e mes-
saggistica Microsoft Outlook; migliorare
le capacità di gestione dei contatti di
Outlook 2000 consentendo agli utenti di
visualizzare i dati dai file del programma
contabilità; integrarsi con alcuni pacchetti
di contabilità italiani (Esatto di Esa
Software, Diamante di Vecomp e Mago di
Microarea) tra i più diffusi in Italia grazie a
speciali filtri realizzati da tali aziende; tene¬
re traccia delle attività dei clienti; generare
report su clienti, vendite, prodoni e rap¬
presentanti; automatizzare la creazione di
documenti di comunicazione di Office per
clienti mediante Publisher e Word, oltre al
riconoscimento della lingua.
Inclusi si troveranno: PhotoDraw 2000
per la gestione e la semplificazione dei
concetti grafici tipici delle PMI e Publisher
2000 per supportare la stampa in quadri-
cromia.
Il modulo Gestione Clienti è contenuto
in tutte le confezioni Office 2000 Small
Business, professional e Premium.
Per informazioni:
Microsoft.
Tel. 02703921
Www micmsott coni
In un solo prodotto si trovano: il moni¬
toraggio dei server in tempo reale, la
business intelligence e l'analisi del traffi¬
co.
MasterIT Workgroup Edition, la soluzio¬
ne per Windows NT di Computer
Associates per il monitoraggio e la
gestione dei Web site destinata alle pic¬
cole e medie imprese (in vendita a
1.200 000 lire), sarà disponibile gratuita¬
mente fino al 1° agosto 1999
Con questa promozione speciale
Computer Associates vuole dare alle
aziende la possibilità di sperimentare a
costo zero i vantaggi offerti da una solida
soluzione per la gestione dei siti Web.
MasterIT, basato sulla tecnologia di
Unicenter TNG, fornisce complete fun¬
zionalità che consentono di migliorare
l'affidabilità, l'integrità e le prestazioni
dei servizi Web e dei relativi contenuti -
d'importanza cruciale per le attività di
commercio elettronico su Internet.
MasterIT assicura la massima affidabi¬
lità in termini di contenuto e infrastruttu¬
ra del sito. I suoi componenti migliorano
le prestazioni dei Web server e consen¬
tono il monitoraggio e la gestione degli
eventi.
MasterIT aiuta le aziende a raggiungere
in modo più mirato i segmenti di merca¬
to di loro interesse e a identificare nuove
opportunità di business. Fornendo dei
report sui dati storici relativi all'utilizzo
del sito e sui periodi di picco in termini di
accesso, MasterIT consente inoltre alle
imprese di valutare la reale efficacia del
loro Web site
MasterIT offre inoltre le funzioni di
misurazione dei dati storici e in tempo
reale necessarie per eseguire la manu¬
tenzione delle operazioni Internet di
importanza cruciale per il business azien¬
dale. Infine, con MasterIT gli amministra¬
tori del sito possono tra le altre cose evi¬
tare i tempi di fermo ed eventuali cali di
prestazioni, che inevitabilmente condur¬
rebbero a una perdita di business.
Per informazioni:
Algol,
Tel. 02215691,
Opc Lan,
Tel. 02283871,
Comprel.
Tel. 03624961,
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Tel. 0255351
42
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
Diagnosi:
visioni troppo potenti
“' ,o v ns .^
ultrapotenti, superveloci
e molto, molto
emozionanti per voi.
Non accontentatevi di emozioni qualsiasi, scegliete
le nuove schede grafiche Asus. Liberate una
potenza micidiale; scatenate una velocità
mozzafiato; sbalorditevi con una risoluzione
davvero senza precedenti. Solo un avvertimento:
tenetevi forte e mantenete il controllo di voi stessi.
distribuito da
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al nuovo chip RIVA TNT2 128 Bit, compatibile con lo standard
AGP 4X/2X e ottimizzata per Intel Pentium Ili SSE e 3D Nowl
In grado di elevatissime prestazioni 2D/3D, i numerosi modelli
disponibili permettono di soddisfare pienamente ogni esigenza
video. Disponibili moduli opzionali per funzioni video-in
e TV-out o LCD.
• Nuovo chlpset TNT2 4X-AGP a 128-bit con accelerazione Twin-
Texel Graphic • ottimizzato per Intel Pentium Ili SSE e 3D Nowl
• dissipatore attivo • software in dotazione: ASUS live video
capture, Activlslon Heretic II (versione completa) • Video-in,
TV-out e LCD opzionale • compatibile con I modelli ASUS DVD,
ASUS TV-BOX, ASUS Virtual Reality 3D Glasses.
Ì7TT7* iTTI Pii:
• SOFTWARE
di F. Fulvio Castellano
UnixWare 7.1: il primo OS con interfaccia
Webtop integrata
In occasione del 20° anniversario
dalla sua costituzione, SCO (The
Santa Cruz Operation) ha presenta¬
to alla stampa tecnica il primo ser¬
ver UNIX Webtop e UnixWare r.7.1
su cui è basata la nuova configura¬
zione Business Edition, studiata
per le piccole-medie imprese. La
nuova versione garantisce inoltre
compatibilità con le applicazioni
Linux.
UnixWare 7 Release 7.1, il primo
sistema operativo a offrire un Webtop
integrato. Sulla nuova versione del siste¬
ma operativo è basato UnixWare 7
Business Edition, una nuova configura¬
zione espressamente ideata per le pic¬
cole e medie organizzazioni, e una ver¬
sione aggiornata di UnixWare 7
Departmental Edition. L'interfaccia
Webtop di UnixWare 7 Release 7.1 è
basata sulla tecnologia Tarantella di SCO
ed offre elevati livelli di affidabilità, sup¬
porto delle applicazioni Linux, maggiore
interoperabilità e nuovi servizi di file &
print e backup.
Il Webtop è un'interfaccia di nuova
concezione, che offre accesso sicuro via
browser alle applicazioni basate sul ser¬
ver e alle funzioni di amministrazione del
sistema, semplificando l'installazione, la
gestione e l'utilizzo e offrendo nuove
capacità agli ISV (Independent Software
Vendors). Grazie a UnixWare 7 7 1. gli
utenti potranno accedere alle applicazio¬
ni su server da qualsiasi browser o
workstation Java, nonché da tutti gli altri
Client già supportati da UnixWare, senza
necessità di modificare le applicazioni
stesse. Eliminando la necessità di emu¬
latori di terminale e di Client proprietari,
l'interfaccia Webtop consente inoltre un
notevole risparmio di tempi, costi e
risorse.
UnixWare 7 Business Edition è una
nuova configurazione di UnixWare 7,
che offre tutta la potenza della piattafor¬
ma UNIX di SCO in una soluzione estre¬
mamente conveniente per le piccole
organizzazioni. Offrendo un Web server
UnixWare
W E B T O
integrato, supporto per un numero illimi¬
tato di caselle di posta elettronica e
capacità di streaming audio e video di
RealNetworks incorporate,
UnixWare 7 Business Edition con¬
sente alle aziende di sfruttare m
pienamente tutte le poten-
zialità del Web a sup-
porto della loro attività.
UnixWare 7 ha già rac¬
colto grandi successi sul
mercato mid-range ed
enterprise. Secondo
IDC, nel 1998 le vendite
di UnixWare (in termini di
unità) hanno evidenziato una
crescita superiore a quella
di qualsiasi altro sistema
operativo UNIX e anche di
Windows NT server. Sempre nel '98.
inoltre, è proseguito immutato il succes¬
so di SCO OpenServer,
In tutto il mondo le società traggono
enormi vantaggi da UnixWare 7
Business Edition combinato con le avan¬
zate funzionalità dei server Compaq
ProLiant. Compaq e SCO insieme conti¬
nueranno a offrire valore alle piccole e
medie organizzazioni. Non solo. Anche
IBM con i server Netfinity e con
UnixWare 7 Release 7.1 consente alle
piccole organizzazioni di sfruttare imme¬
diatamente la potenza di Internet. Con la
nuova release di UnixWare 7. SCO ha
esteso ulteriormente il supporto applica¬
tivo. Oltre alle migliaia di applicazioni
UnixWare e SCO OpenServer, gli utenti
possono ora implementare sui server
UnixWare 7 anche applicazioni
Linux. UnixWare 7 Release 7.1 offre
inoltre supporto ad applicazioni scrit¬
te per diversi altri sistemi operativi,
compresi DOS, Windows 3.1 e
Windows 95. La più recente versio¬
ne di UnixWare 7 consente dunque
di eseguire direttamente le applica¬
zioni realizzate con Linux per Intel.
UnixWare 7 Release 7.1 compren¬
de una nuova versione di SCO
VisionFS. che offre servizi ulterior¬
mente potenziati di file & print fra
server UNIX e PC Windows SCO
ha inoltre aggiornato le funzionalità
di backup e restore automatici con
ARCservelT 6.6, offerto di serie con
supporto per 250 Client Windows.
UnixWare 7 Release 7.1
introduce nuovi standard
di affidabilità e disponibi¬
lità, grazie alle capacità
potenziate del kernel
[ SVR5, che garantisce
J* 10.000 ore di
MTBSS (Mean Time
Between System
Stops). Non ha infat¬
ti alcun senso creare
un sistema facile da
utilizzare ma senza
garanzie di affidabilità.
UnixWare 7 è il risulta¬
to di investimenti consistenti nello svi¬
luppo di sistemi ad alta affidabilità e
offre vantaggi immediati ai clienti le cui
operazioni business criticai dipendono
completamente dai sistemi informativi,
Le soluzioni UnixWare 7 sono attual¬
mente disponibili in configurazioni che
supportano da 5 a migliaia di utenti. I
prodotti della linea UnixWare 7 offrono
piena compatibilità all'anno 2000 e
all’Euro. La linea UnixWare 7 fornisce
inoltre un percorso sicuro verso l'elabo¬
razione a 64 bit su architettura Intel IA-
64 e, rispetto ad altri sistemi operativi
UNIX, vanta il supporto del maggior
numero di OEM: nomi del calibro di
Compaq, Data General, Hewlett-
Packard. IBM, ICL, Sequent e Unisys.
Per informazioni:
SCO.
f
44
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
• DIGITAL IMAGING
di Andrea de Prisco
Nikon COOLPIX 700: alta qualità, basso prezzo
Accanto alla COOLPIX 950, di cui leg¬
gerete una dettagliata prova su strada
a pagina 146 di questo stesso numero
di MC, la Nikon lancia proprio in que¬
sti giorni un nuovo modello denomi¬
nato COOLPIX 700.
Pur avendo numerosi punti in comune
con la sorella maggiore, la nuova nata in
casa Nikon è offerta ad un prezzo di ven¬
dita sensibilmente più basso: meno di un
milione e cinquecentomila lire, IVA inclu¬
sa. Utilizza il medesimo sensore CCD da
2.11 milioni di pixel nonché la stessa tec¬
nologia digitale e fotografica per immagi¬
ni di altissima qualità. L'ottica, di focale
fissa corrispondente ad un mediogran¬
dangolare da 35mm nel formato fotogra¬
fico tradizionale 135, è affiancata da uno
zoom digitale che raggiunge il fattore di
moltiplicazione 2.5x, La risoluzione di
*•"
# \
ff
Nikon i.
uscita, per le immagini riprese, è di
1200x1600 pixel ed è data la possibilità
di riprendere in sequenza, fino a 1.5
immagini al secondo.
Come memoria sono utilizzate le
CompactFlash standard da 8 a 64
megabyte; su retro della fotocamera tro¬
viamo un display LCD da 1.8 pollici che
funziona sia da mirino elettronico (accan¬
to a quello puramente ottico) che da
monitor per la visualizzazione delle
immagini riprese.
Come per la COOLPIX 950, troviamo la
possibilità di impostare la funzione BSS
(Best Shot Selection) che seleziona auto¬
maticamente la migliore immagine tra
scatti successivi dello stesso soggetto,
ripresi in rapida sequenza dalla fotoca¬
mera. Non manca, infine, la possibilità di
utilizzare i tre converter per ridurre o
aumentare la focale ottica dell'obiettivo,
compreso l'interessante aggiuntivo Fish
Eye per un angolo di campo di ben 180
gradi
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HARDWARE
Matrox presenta il nuovo motore grafico G400
Presente anche al CeBit in dimostrazione,
il chip grafico G400 sarà a breve disponibile
anche da noi, sulle nuove schede grafiche
G400 Millenium; saranno disponibili tre
modelli, differenziati dalla dotazione di
memoria e dalla frequenza operativa del
RAMDAC. La scheda base avrà un RAM-
DAC da 300 MHz e 16 Mbyte di RAM, con¬
tro i 32 Mbyte del modello intermedio e 1 32
Mbyte con un RAMDAC da 360 MHz (G400
MAXI del modello di punta, Il nuovo motore
grafico 3D utilizza il bus AGP 2X e 4X dei
sistemi di prossima generazione II silicio è
realizzato con la tecnologia da 0,25 micron,
con 5 strati di metallizzazione; il bus esterno
alla memoria video é a 128 bit, con suppor¬
to fino a 32 Mbyte di SGRAM o SDRAM La
massima risoluzione è di 2056x1536 pixel, a
32 bit. Il nuovo 3D rendering array interno a
32 bit/colore, unito all'innovativa architettura
DualBus a 256 bit. permette un aumento di
prestazioni, rispetto al chip G200 preceden¬
te, di ben tre volte. Grazie al brevetto origi¬
nale Matrox Vibrant Color Quality2 (VCQ2I e
alla tecnologia Matrox UltraSharp DAC, si
ottiene un'eccellente qualità visiva, con una
visualizzazione più stabile e nitida. La visua¬
lizzazione 3D raggiunge un coinvolgimento
senza precedenti, con un livello di dettaglio
e una qualità assoluta, grazie all'implemen-
tazione in hardware di funzioni quali
l'Environment Mapped Bump Mappmg (una
funzione delle DirectX 6), il multi-texturing in
singolo ciclo, lo stendi buffering a 8 bit, lo Z-
buffermg a 32 bit e l'amsotropic filtering.
Matrox, con il DualHead Support, consente
di pilotare due monitor, di tipo (RGB, TV o
Fiat Panel, in vane configurazioni) e dimen-
L
G400
I
siom diversi, con¬
temporaneamen¬
te sulla stess
scheda G400.
ora possibile visualizzare una 0 più applica¬
zioni a risoluzioni, frequenze e profondità di
colore diverse; per esempio, la configurazio¬
ne monitor/televisore è ideale per l'espe¬
rienza DVD con la Matrox G400, perché
consente di apprezzare a pieno schermo e
con ottima fluidità 1 titoli DVD, sfruttando l'u¬
scita TV
L'acceleratore grafico G400 è compatibile
con DirectX 6, OpenGL, PC98/99,
Broadcast PC. DirectShow
Per informazioni:
Matrox
• PERIFERICHE
Panasonic rivoluziona le presentazioni aziendali
Con tre nuove linee di prodotto dedicate al
mondo business, comunicare, creare e
apprendere da oggi sara più facile grazie alle
potenzialità offerte dalla nuova gamma di
prodotti 'Presentation' annunciata in casa
Panasonic.
La nuova linea Panasonic di videoproiettori
rappresenta la gamma più 'brillante' mai
realizzata dalla casa giapponese. I quattro
nuovi modelli sono dedicati ai professionisti
di tutti 1 settori, I nuovi prodotti targati
Panasonic propongono anche altre caratteri¬
stiche all’avanguardia correzione dell'effet¬
to trapezio dell’immagine proiettata, ottimiz¬
zazione dell'immagine anche ai bordi dello
schermo e l'innovativo sistema 'picture in
picture' capace di proiettare contempora¬
neamente il segnale da computer e quello
video proveniente dal videoregistratore.
Panaboard è la risposta tecnologica alla
lavagna Tradizionale: con il semplice tocco
di un tasto è possibile fotocopiare tutto
quanto sia stato scritto o disegnato sulla
superficie della lavagna, consentendo ai par¬
tecipanti di un meeting di avere la stampa
dei dati senza necessità di trascrivere
appunti nel corso delle riunioni Ma non è
finita qui entrambi 1 modelli della linea
Panaboard possono essere collegati in alter¬
nativa direttamente ad una stampante laser
Il terzo prodotto è un Video Imager, un
moderno e versatile sistema di proiezione
che, grazie a una videocamera, consente di
riprendere e riprodurre non solo slide, ma
anche documenti e oggetti 3D. La versatilità
del prodotto consente di utilizzarlo anche
come videocamera in videoconferenza e
per catturare immagini digitali su computer
Per informazioni:
Panasonic. _
|,w vw Panasonic <|
• MODEM
ELSA: modem USB... finanche ISDN
ELSA annuncia anche in Italia due nuovi
modem dal design compatto e innovativo
basati sulla moderna tecnologia USB
(Universal Serial Bus)
Indirizzati al mercato consumer e SOHO
(Small Office, Home Office), 1 nuovi modem
MicroLmk 56k USB e MicroLmk ISDN USB
proposti da ELSA fanno della facilità di
installazione e della velocita di connessione
1 maggiori punti di forza
Il motto USB, "Plug & Surf' per quel che
riguarda i modem, può davvero essere
preso alla lettera in quanto l’installazione
non potrebbe essere più semplice La tec¬
nologia USB offre infatti la funzione hot-
plugging che rende estremamente sempli¬
ce e immediata l'installazione dei modem
ELSA: possono infatti essere connessi al
PC senza bisogno di spegnerlo. Il modello
ELSA MicroLmk ISDN USB supporta tutte
le modalità ISDN a una velocità di trasferi¬
mento dati fino a 128.000 bps, rendendolo
ideale per applicazioni quali Internet, l'home
bankmg, il fax (gruppo 4). il file transfer e Te¬
mali. L'ELSA MicroLink 56k USB, modem
ad alta velocità su linee analogiche, consen¬
te di scaricare da Internet a una velocità che
raggiunge 1 56.000 bps
Entrambi 1 prodotti vengono forniti con
tutto il software necessario non solo per la
connessione on-line, ma anche per funzioni
di comunicazione addizionali, quali fax. e-
mail e file transfer, cosi come per vari servi¬
zi on-line. I due modem, datati di 6 anni di
garanzia, saranno venduti al pubblico al
prezzo, IVA inclusa, di lire 230.000 per la
versione MicroLink 56k e di lire 279.000 per
la versione ISDN.
Per informazioni:
ELSA.
Tel. 0272546462
46
MCmicrocomputer n. 196-giugno 1999
• SOFTWARE
Microsoft Media Technologies 4.0
Sintonizzandosi via modem da un PC,
sarà possibile ascoltare musica di
qualità FM-Stereo, equivalente a quel¬
la supportata dallo standard MP3 ma
compattata in un file di dimensioni
dimezzate. La piattaforma rende inol¬
tre disponibile un sistema per la tutela
dei diritti di artisti ed editori.
Microsoft ha annunciato la disponibi¬
lità della versione beta di Microsoft
Windows Media Technologies 4.0, un
importante aggiornamento della piat¬
taforma per le trasmissioni 'streaming'
che sta riscuotendo un grande succes¬
so di mercato. La nuova versione offre
ai fornitori di contenuti, ai solution pro¬
vider e agli sviluppatori la migliore qua¬
lità audio e video, un sistema flessibile
per la tutela dei diritti sui contenuti e
soluzioni innovative per il commercio
elettronico. Microsoft ha inoltre reso
noto un accordo con la società
Reciprocai in base al quale quest’ultima
fornirà una soluzione end-to-end per la
tutela dei diritti d'autore sulle opere dif¬
fuse online in formato digitale basata
su Windows Media Rights Manager.
Oggi i consumatori utilizzano sempre
più frequentemente il PC per ricevere
contenuti audio e video locali e strea¬
ming, facendone la piattaforma di riferi¬
mento per l'intrattenimento.
Questa notevole evoluzione dei com¬
portamenti sfida i produttori di tecnolo¬
gie a fornire contenuti multimediali
qualitativamente superiori, dando con¬
temporaneamente l'opportunità di svi¬
luppare business ed estendere il loro
raggio di attività. Windows Media
Technologies 4.0 è una risposta effica¬
ce a queste esigenze.
Offre infatti: audio per trasmissione
streaming di qualità FM-Stereo per
qualsiasi tipo di modem; musica
'download and play' sotto forma di file
dalle dimensioni dimezzate rispetto allo
standard MP3, ma a parità di qualità.
Conseguentemente si riducono del
50% i tempi di scaricamento e lo spa¬
zio di memoria occupata sui lettori por¬
tatili; un sistema per la tutela dei diritti
che consente ai titolari di copyright di
creare comunità di utenti e generare
ricavi dalla distribuzione elettronica di
musica e video.
Windows Media Technologies 4.0 uti¬
lizza le tecnologie di compressione più
avanzate per garantire audio e video di
alta qualità. Il nuovo software di com¬
pressione, denominato 'MSAudio'
(nome in codice), offre un suono ecce¬
zionalmente intenso a qualsiasi velocità
di trasferimento dei dati.
Per la prima volta gli utilizzatori di
modem a 28.8 Kbps possono ascoltare
su Internet trasmissioni di qualità FM-
Stereo.
Uno studio indipendente condotto dai
National Software Testing Laboratories
(NSTL) ha reso noto che quattro consu¬
matori su cinque preferiscono contenu¬
ti compressi con Windows Media
rispetto alla tecnologia RealNetworks
RealSystem G2.
L'indagine ha inoltre registrato che tre
consumatori su quattro preferiscono -
oppure non erano in grado di distingue¬
re - il suono di 'MSAudio' da quello pro¬
dotto da file di dimensioni doppie, rea¬
lizzati adottando la compressione di
MP3. Windows Media Technologies
4.0 include Windows Media Rights
Manager, una soluzione che rende la
trasmissione di contenuti digitali più
interessante per gli artisti e gli editori.
Questi potranno infatti distribuire i
loro contenuti con la garanzia che sarà
possibile accedervi solo mediante la
sottoscrizione di una licenza.
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MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
47
• SOFTWARE
dì F Fulvio Castellano
Software AG annuncia lamino per rafforzare
la sua presenza nel mercato dell'e-business
Il '98 è stato un anno importante per
la società di Darmstadt (Germania),
per gli eccellenti risultati finanziari e i
nuovi prodotti EntireX e Bolero prota¬
gonisti nel mercato dell'Enterprise
Application Integration (EAI) e dell'e-
business. Le prossime tappe fonda-
mentali: quotazione in borsa e l'an¬
nuncio di Tamino, l'information server
basato sull’emergente standard XML
(eXtensible Markup Language).
Tamino, l'infor¬
mation server
per l'e-business di Software AG, sarà
disponibile sul mercato a partire dal
prossimo ottobre e dimostrato per la
prima volta al CeBIT '99 di Hannover.
Tamino è il primo Information server in
grado di archiviare informazioni XML
(eXtensible Markup Language) senza
doverle convertire in altre strutture dati e
di garantire prestazioni elevate per appli¬
cazioni orientate alle transazioni all'inter¬
no dell'impresa o sul Web. Tamino è
inoltre in grado di integrare i dati conte¬
nuti nei database aziendali preesistenti
in strutture XML. Basato su una nuova
architettura espressamente ideata per
XML, Tamino è molto più di un nuovo
database
Nucleo centrale di Tamino è X-
Machme, la prima tecnologia al mondo a
consentire l'archiviazione delle informa¬
zioni in formato XML senza doverle con¬
vertire in strutture diverse. La tecnologia
X-Node di Tamino è invece il modulo di
interfaccia per l'accesso ai database
preesistenti. Un'interfaccia SQL viene
utilizzata per accedere ai dati relazionali
che possono essere incorporati in docu¬
menti XML.
Questa interfaccia supporta anche
applicazioni SQL "pure", che girano sullo
stesso server di Tamino, eliminando così
la necessità di disporre di un database
SQL aggiuntivo.
Tamino offre i seguenti vantaggi: quale
server XML nativo, garantisce elevata
velocità e prestazioni maggiori rispetto ai
database standard, i cui dati devono
prima essere convertiti; offerto a un
prezzo accessibile, consente di ridurre il
TCO (Total Cost of Ownership).
Grazie a Tamino, un solo amministrato¬
re è in grado di gestire l'intero sistema in
locale o sul Web: elevata scalabilità: in
grado di girare su sistemi Windows NT,
UNIX e mainframe, Tamino permette
l'implementazione di applicazioni di e-
business di qualsiasi entità; supporto di
concetti di sicurezza flessibili
su livelli diversi; quale siste¬
ma aperto e
basato su
standard
Web come
XML, TCP/IP e
HTTP, Tamino può essere collegato al
Web senza necessità di programmazio¬
ne specifica; Tamino si integra perfetta¬
mente con i preesistenti prodotti di
Software AG Bolero, EntireX, Adabas e
Naturai.
Per concludere, al fine di contribuire
attivamente alla creazione di un linguag¬
gio di query standard basato sullo stan¬
dard XML, Software AG ha aderito al
World Wide Web Consortium (W3C), un
consorzio internazionale che conta oltre
270 membri fra organizzazioni di diversi
settori: industria, scienza, politica e isti¬
tuzioni come il CERN di Ginevra e il
Massachusetts Institute of Technology.
Il Consorzio W3C, i cui membri hanno
tutti la medesima influenza, ha l'obietti¬
vo di creare standard globali per il Web,
focalizzandosi in modo particolare su
specifiche in grado di assicurare la mas¬
sima interoperabilità all'interno della rete
globale di informazioni e sulla capacità di
rispondere alle esigenze degli utenti del
Web e XML (eXtensible Markup
Language): è il nuovo metalinguaggio
che sta rivoluzionando il mondo IT Si
tratta di una convenzione universale per
la descrizione delle informazioni che
offre vantaggi maggiori rispetto all'attua¬
le standard HTML.
Per informazioni:
Software AG,
ivwv sonwareaa corr\
I risultati finanziari
I risultati finanziari definitivi relativi all'e¬
sercizio 1998 di Software AG hanno con¬
fermato la solida crescita già evidenziata
dai dati preliminari resi noti a febbraio. Il
risultato delle attività ordinarie è cresciuto
del 35%, arrivando a 87,3 milioni di mar¬
chi, se confrontato con i risultati 1997 riaili-
neati* Il fatturato è cresciuto del 9%. arri¬
vando a 626.4 milioni di marchi. Al 31
dicembre '98 il numero totale di dipenden¬
ti di Software AG era di 2186 unità, men¬
tre alla fine del '97 il personale ammonta¬
va a 2096 unità Nel primo trimestre dell'e¬
sercizio '99, gli utili prima delle tasse
hanno evidenziato una strepitosa crescita
raggiungendo i 21,3 milioni di marchi, un
incremento del 55% rispetto ai 13,7 milio¬
ni di marchi registrati nel primo trimestre
'98.Per quanto riguarda il nostro paese.
Software AG Italia SpA ha reso noti i risul¬
tati di bilancio dell'anno fiscale 1998 il fat¬
turato è stato di 20 miliardi di lire, rispetto
a quello del 1997 che aveva raggiunto i
17,4 miliardi di lire, mentre gli utili prima
delle tasse ammontano a 2,7 miliardi di
lire. Il trend di crescita costante testimo¬
nia una corretta pianificazione delle attività
in territorio italiano, che verranno ulterior¬
mente potenziate per supportare la cresci¬
ta prevista in seguito al lancio di Tamino -
sul mercato dal prossimo ottobre -, l'infor¬
mation server basato sull'emergente stan¬
dard XML (eXtensible Markup Language).
strategico per l'ulteriore rafforzamento di
Software AG sul mercato dell'electronic
business.
Tra le iniziative per il 1999, da segnalare
l'Empowered Partner Program, un pro¬
gramma per la creazione di una rete indi¬
retta di Partner in grado di realizzare solu¬
zioni a valore aggiunto basate sui prodotti
di Software AG. In Italia, a fine '98
Software AG impiegava 56 persone ed é
presente dal 1988 con una filiale diretta.
La sede di Cessina de' Pecchi (Milano) e la
filiale di Roma supportano oltre 150 clienti
sparsi su tutto il territorio nazionale.
Previsione obiettivi '99: fatturato a 25
miliardi, dipendenti 63, rafforzamento
alleanze globali con Microsoft, IBM,
Compaq, Siemens e Sun Microsystems
48
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
• COMUNICAZIONI
Telemedicina Omnitel: "Telecardiogrammi" via GSM
La telefonia cellulare GSM o, meglio, la
trasmissione dati GSM, varca i confini
della Telemedicina con la collaborazione
tra Omnitel e GMD (Gruppo Medicina
Domani), società genovese operante da
oltre 4 anni nel campo della Telemedicina,
con circa 4,000 medici abbonati al servizio
e che ha già effettuato oltre 30.000 tra¬
smissioni di elettrocardiogrammi (ECG)
tramite rete fissa.
I "telecardiogrammi", trasmessi per la
prima volta via GSM, rappresentano la
migliore soluzione per accelerare i tempi
di diagnosi, Lo confermano i test effettua¬
ti sabato 8 e domenica 9 maggio in
Liguria, dove sono stati raccolti circa 200
tracciati ECG mostrando come la telefonia
digitale GSM possa garantire prestazioni
qualitativamente paragonabili, se non
superiori, a quelle della telefonia fissa.
II progetto Omnitel offre la possibilità di
trasmettere tracciati di elettrocardiogram¬
mi utilizzando la trasmissione dati GSM,
senza la necessità di utilizzare strutture
fisse. Omnitel e GMD si sono avvalse
della collaborazione di Remco-Cardioline.
per la fornitura delle apparecchiature e del
software di connessione, e di Regel per lo
studio dei protocolli di trasmissione e del
software di ricezione.
Con il telefono cellulare GSM Omnitel e
un kit comprendente il modem e un appa¬
recchio di piccole dimensioni per la regi¬
strazione dell'ECG. i medici possono
effettuare la lettura dell'elettrocardiogram¬
ma per trasmetterla, subito dopo, al
Centro di ascolto GMD presidiato 24 ore
su 24, 365 giorni l'anno, dove cardiologi
specializzati vedranno su PC il tracciato
ricevuto e indicheranno la diagnosi. Per
conoscere i dettagli del referto, il medico
chiamerà il Centro d'ascolto direttamente
dal telefono cellulare, digitando un nume¬
ro breve dedicato.
Il collegamento tra medico e Centro d'a¬
scolto sarà possibile grazie a due soluzioni
tecnologiche. La prima, indicata per appli¬
cazioni su unità mobili, prevede una stru¬
mentazione costituita da un telefono cel¬
lulare, un modem WM01. l'apparecchio
per la registrazione dell'ECG e un'antenna
di ridotte dimensioni, applicabile all'ester¬
no dell'unità mobile e ideale per ottimizza¬
re il segnale radio. La seconda soluzione,
indicata per i medici di famiglia abbonati al
servizio di Medicina Domani, prevede un
cavetto seriale comprensivo di modem
ARN-GSM, oltre al telefono cellulare e
all'apparecchio per la registrazione dell'e¬
lettrocardiogramma.
L'innovazione di questo progetto rappre¬
senta un forte sviluppo per la fase di dia¬
gnosi, che spesso deve essere effettuata
in tempi rapidi e in situazioni di emergen¬
za. Omnitel ha interpretato queste esigen¬
ze mettendo a disposizione la propria
esperienza, le migliori soluzioni tecnologi¬
che, le risorse e la propria rete GSM
(copertura 96,1% del territorio e 99,2%
della popolazione) che l’hanno portata ad
essere il secondo gestore europeo di
telefonia mobile, con oltre 7 milioni di
clienti.
Per informazioni:
’ : _
hvww.omnitel lì
• INTERNET
Su Web il Museo Virtuale della Calabria
Realizzato dalla società Tesi spa su
finanziamento della Regione Calabria
e su progetto di competenza
dell'Assessorato Regionale ai Beni
Culturali, il Museo Virtuale della
Calabria si propone di far conoscere
ad un ampio pubblico i beni culturali
calabresi, includendo i beni contenuti
nei vari musei della regione, i siti
archeologici, i beni ecclesiastici con¬
tenuti nelle chiese, i monumenti che
costituiscono un ricco patrimonio da
valorizzare sia sul fronte turistico che
su quello culturale.
Il contenuto informativo è stato pro¬
dotto con la supervisione della
Soprintendenza Archeologica della
Calabria.
Attualmente il Museo Virtuale della
Calabria consente la visita virtuale e inte¬
rattiva di quelli che sono i due principali
Musei Nazionali della regione: Il Museo
Nazionale di Reggio Calabria ed il Museo
Archeologico della Sibaritide In particola¬
re il Museo di Reggio Calabria custodisce
reperti provenienti da quasi tutte le prin¬
cipali colonie calabresi della Magna
Grecia. Per questo motivo, il Museo
Virtuale della Calabria è da considerare
più propriamente come Museo Virtuale
della Magna Grecia in Calabria.
Al visitatore del museo virtuale sono
offerti tre strumenti fondamentali: oltre
alla visita interattiva attraverso le sale e
le vetrine in cui immergersi per ammirare
i pezzi più significativi, coadiuvati da
informazioni sintetiche di scheda
(titolo, descrizione, dimensione,
materiale) spesso non presenti nei
musei reali, il visitatore può fruire
degli opportuni approfondimenti sul
contesto storico e sui luoghi di ritro¬
vamento del pezzo esaminato
entrando nelle specifiche sezioni
tematiche proposte: inoltre il visitato¬
re può individuare, indipendentemen¬
te dalla loro collocazione fisica nei
due musei, specifici reperti da visio¬
nare e studiare nel contesto di appar¬
tenenza, attraverso una ricca funzio¬
nalità di ricerca all'interno della base
dati (catalogo) del museo virtuale.
Nel Museo Virtuale della Calabria è
possibile trovare:
- ipertesti molto articolati e ricchi di
immagini,
- schede di presentazione di circa 200
reperti, con funzionalità di ingrandimento
immagine e studio del dettaglio
- comodi menù che agevolano la visita
Continua a pag 51
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
49
Se le informazioni fossero soldi,
le gestiresti in modo diverso.
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Segue da pag. 49
dell'ipermedia complessivo portando le
sezioni principali a portata di clic,
- mappe sensibili che riproducono piani
e sale tridimensionali dei musei, che se
attraversate con il mouse danno indica¬
zione della tipologia di reperti custoditi e
che è possibile visionare via mouse,
- mappe sensibili che riproducono il
territorio delle aree di scavo archeologi-
co e che se attraversate con il mouse
danno indicazione delle principali zone
(abitato, aree sacre, necropoli,...)
- un motore di ricerca per la selezione
personalizzata di reperti attraverso la
selezione di chiavi di ricerca e/o l'impo¬
stazione di parole e frasi.
Inoltre, il Museo Virtuale della Calabria
rientra nella categoria di architettura
avanzata avendo adottato:
- tecnologie di programmazione dina¬
mica per Internet (ambiente ASP.
JavaScript, DHTML, ...)
- differenti modalità di navigazione:
menù, mappe sensibili che riproducono
piani a sale tridimensionali di un museo,
mappe sensibili che riproducono il terri¬
torio delle aree di scavo archeologico,
un motore di ricerca per la selezione
personalizzata di reperti;
- una base di dati relazionale che
memorizza testi e il catalogo di tutti i
reperti esposti virtualmente negli
ambienti culturali del sito.
In particolare, la base dati rappresenta
un potente strumento di integrazione
trasversale di tutti i beni culturali cala¬
bresi che fanno parte del Museo
Virtuale della Calabria; attraverso la fun¬
zionalità di ricerca si possono scoprire
beni culturali fino ad allora ignorati e
andare poi a conoscerli entrando diretta-
mente nel museo che li ospita, oppure
si possono trovare, per saperne di più,
opere note ma di cui si ignora la localiz¬
zazione fisica.
Il prodotto multimediale è bilingue: è
disponibile infatti una versione inglese
completa.
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Località Santo Stefano
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e-mail:\gallo@tesi.csl\
51
• SOFTWARE
• INTERNET
di F, Fulvio Castellano
PowerQuest Drive Image PRO 3.0
PowerQuest annuncia Drive Image Pro
3.0, il software che rende più semplice e
rapida la creazione di un'immagine specula¬
re del disco rigido. Drive Image Pro 3.0 uti¬
lizza la tecnologia di imaging SmartSector e
il multicasting TCP/IP per effettuare il
PowerCast dell'immagi¬
ne di un disco in rete e
installare e configurare
simultaneamente più
stazioni di lavoro in
ambiente Windows.
Riuscendo a creare
un'immagine speculare
del PC in rete, Drive
Image Pro 3.0 permette
di installare e aggiornare
in modo remoto le appli¬
cazioni e un rapido backup di sistema.
Drive Image Pro va oltre la semplice clona-
tura, ma rappresenta un'applicazione di
gestione del desktop completa ed estrema-
mente conveniente per le aziende. Grazie
alla funzionalità DeltaNow, l'utente può inol¬
tre trasferire aH'immagine originale i file
modificati e distribuire alle stazioni di lavoro
le applicazioni aggiornate. Il vantaggio di
Drive Image Pro 3.0 sta nella creazione di
un'immagine speculare del disco rigido
attraverso la tecnologia SmartSector, che
copia solo i settori che contengono dati.
Questo metodo crea un'immagine accurata
e veloce che mantiene tutte le ottimizzazio¬
ni generate dai software come Windows 98
(al contrario, le macchi¬
ne clonate con una tec¬
nologia tradizionale sono
spesso più lente del
sistema originale). Drive
Image Pro supporta la
versione beta 2 di
Windows 2000 ed è
compatibile con Micro¬
soft System Preparation
Tool, uno strumento di
identificazione che asse¬
gna i numeri seriali alle stazioni NT clonate.
La tecnologia Bootdisk Builder semplifica
notevolmente la creazione di un disco di
avvio, in quanto permette all'utente di sce¬
gliere i driver di rete più adatti alle proprie
macchine.
Per Informazioni:
PowerQuest, _
Ivvww ooweegues r. il
Drive Image Pro,,
• INTERNET
Con l'aiuto di Lotus nasce il sito
"Clay Regazzoni" da Formula Uno
Il grande pilota Clay Regazzoni ha deciso
di realizzare il proprio sito. La ragione?
Molto semplice: poter parlare a ruota libera
del campionato di Formula 1 con commenti
puntuali e 'in deep’ al termine di ogni gara,
poter approfondire tematiche sociali relative
alla disabilità motoria creando un punto d'in¬
contro e riferimento sul Web e mantenere
un contatto con i propri fan che ancora
seguono con affetto le sue avventure. Clay
Regazzoni è presidente onorario della FISA-
PS (Federazione Italiana Sportiva
Automobilismo Patenti Speciali), affiliata alla
Federazione Italiana Sport Disabili e ampio
spazio è dedicato a tali problematiche nel
sito liwww.ciayregazzom.sportiine'ityi che
vuole diventare un punto fermo di inter¬
scambio di informazioni sul tema dell’handi-
cap. Tutti i martedì successivi ad ogni Gran
Premio sarà possibile avere il suo commen¬
to alla gara appena svolta. Il sito rientra nella
linea Sportline che, oltre al sito di Clay
Regazzoni, comprende quelli di Annarita
Sidoti, Alessandro Lambruschini, Jury
Chechi e altri. Tutti i siti collegati sono stati
realizzati con tecnologia Domino e Notes di
Lotus Development, che possiedono in
modalità nativa tutte le caratteristiche
necessarie per realizzare siti di 'successo'.
Con la tecnologia Sametime, sempre di
Lotus, colloquiare in reai time con
Regazzoni, abbattendo tutti i tipi di distanze,
sarà ora più semplice e rapido.
Per informazioni:
I www. ciavreaazzoni sportane, il
di F Fulvio Castellano |
Novell e l'e-commerce
Novell ha presentato Internet Caching
System, un’architettura scalabile di acce¬
lerazione della cache - dedicata a chi rea¬
lizza siti Web, Internet Service Provider
(ISP) e aziende - in grado di moltiplicare
per 10 le potenzialità dei Web server,
migliorando la velocità e l'efficienza della
consultazione delle informazioni su
Internet, intranet ed extranet. Internet
Caching System non sarà acquistabile
come prodotto a sé stante, ma disponibi¬
le solo attraverso i partner OEM di
Novell. Già alcune grandi aziende - tra le
quali Alteon, Compaq, Dell, Foundry,
Intel, Log-On Data, Mirror Image, N2H2
e SkyCache - hanno dichiarato che
Novell Internet Caching System è la solu¬
zione ideale per l'accelerazione della
cache. Internet Caching System si instal¬
la su reti NetWare, UNIX, Cisco o NT in
pochi minuti e offre scalabilìtà, flessibilità
e un ottimo rapporto prezzo/prestazioni
Il prodotto offre, tra l’altro: Cache Object
Store con funzionalità di fault tolerance
(Disk Clonìng, Disk Mirroring e Cache
Clustering) per adattarsi alle esigenze di
tutti, dal piccolo ufficio alla grande azien¬
da o ISP, ottimizzando l'ampiezza di
banda e supportando le nuove applicazio¬
ni Internet; facilità di amministrazione da
qualunque postazione tramite interfaccia
di gestione standard (Browser, Telnet,
FTP e Serial Connection) e supporto
SNMP per integrarsi facilmente con le
console di gestione di rete; ottimo rap¬
porto prezzo/prestaziom, perche Internet
Caching System offre a manager di rete,
amministratori Web e ISP solo benefici e
non costi aggiuntivi; soluzione ideale per
ambienti misti, dalla filiale al centro ope¬
rativo di rete, Internet Caching System
supporta tutte le piattaforme - Unix,
Cisco, NT, NetWare - riducendo le neces¬
sità di ampiezza di banda e utilizzando le
reti esistenti, Il software supporta in
modo nativo gli switch Layer 4 per lavo¬
rare anche ai confini della rete, accesso
selezionato agli indirizzi URL con monito¬
raggio e connessione tramite browser
sul traffico e le statistiche dei dati. Dell
Computer è il primo produttore a distri¬
buire su licenza Novell Internet Caching
System per la propria famiglia dì server di
rete PowerEdge. Dell commercializzerà i
propri server con il software Novell per
migliorare l'efficienza globale della rete e
le prestazioni di Web.
Per informazioni:
Novell,
\iXwyY.a.Qy£UJ3
52
MCmicrocomputer n 196-giugno 1999
i» »rgi\f**f* tilt
a rnivclMnlc " i 30. un ultraporl;ilile* uhi un;i sirulItirsi in
unii speciale lec|a eli allnminin e macpicsio per soli I.» k«|
«li peso, uno sehermo Sili di 1^.1” e uno spessoie «li
soli ?.. Ì2 em. le dimensioni «li un A4 con lidia la po
lenza «lei Processori Intel ' Pentium II PI-lino ji l(*(>MII/.
praflca AGP ?.\. «liscili ri«|i«li lìmi a IOGI3 «li capacità e
modein/lax *>(>K inlctpalo. omolopalo. Il nuovo l'DMIil)
DRIVI elle la parie «Iella coiillpura/ione standard all«i«|
pia conlemp«irane;mienle il lellore floppy «lisk e CI)
ROM. Ira ve I Mille 5 30 ullrasoiiile solo nelle dimensioni.
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TravelMate 332T, Processore Pentium* 1 II PE di Intel* a 366MHz, 64MB RAM, 6,4GB HDD, 12,1” STFT
' u nn Advrrtis nq/Tr.ni odi
friU-uirr
AZIENDE
• MERCATO CB
Fulvio Castellano
Con Discreet Autodesk guarda l'entertainment
Annunciata "Discreet", la nuova divi¬
sione di Autodesk per l'intratteni¬
mento, frutto della fusione avvenuta
tra Discreet Logic (sviluppo di solu¬
zioni di editing, broadcast ed effetti
speciali) e Kinetix, la business unit
per i prodotti multimediali creata da
Autodesk nel 1996. L'acquisizione di
Discreet Logic da parte di Autodesk
è la più consistente acquisizione
nella sua storia e la Divisione che ne
è nata si pone al secondo posto per
dimensioni all’interno di Autodesk.
Gli affermati prodotti di Discreet e
Kinetix - tra i quali figurano inferno*,
flame*, flint*, tire*, smoke*, frost*,
edit*, effect*. paint*. Lightscape, 3D
Studio MAX, 3D Studio VIZ e Character
Studio - sono utilizzati nelle fasi di pro¬
duzione e editing di film e video, per la
creazione di videogiochi, per la visualiz¬
zazione di progetti, nel mondo della gra¬
fica e delle produzioni televisive. Gli evo¬
luti sistemi e le soluzioni software di
Discreet sono stati ampiamente utilizzati
anche nella produzione di film premiati
con l'Oscar per i migliori effetti speciali.
La fusione di Discreet Logic e Kinetix
consolida la leadership di Autodesk nella
creazione di contenuti digitali e sarà ora
un impegno prioritario sviluppare ulte¬
riormente la tecnologia per la quale que¬
ste due aziende si sono storicamente
affermate. Ciò riguarda in particolare il
rafforzamento dei potenti e creativi
sistemi e soluzioni software 2D e 3D
che offrono a grafici, editor e operatori
multimediali di tutto il mondo il miglior
feedback interattivo. Il primo annuncio
di prodotto della nuova Divisione
Discreet riguarda la nuova release di 3D
Studio MAX R3: è progettata per i più
evoluti ambienti collaborativi degli studi
di produzione cinematografici e televisivi
e per la creazione di video-giochi.
Annunciato inoltre Character Studio
R2.2, nuova release del 'blasonato' plug-
in di animazione 3D, una soluzione di
modellazione e animazione professiona¬
le per PC più venduta al mondo.
Progettato per i più evoluti ambienti
collaborativi degli studi di produzione,
3D Studio MAX Release 3 include un
ampio elenco di potenziamenti e di
nuove funzionalità che rendono questa
soluzione - già oggetto di ampi ricono¬
scimenti internazionali - notevolmente
più veloce e facile da usare, in particola¬
re per il workflow collaborativo. Tra le
novità più importanti figurano: referenze
esterne nidificagli; scripting di applica¬
zione e registrazione macro; un ambien¬
te di lavoro personalizzabile; un motore
di rendering completamente riprogetta¬
to; potenti capacità di modellazione
organica e molte nuove funzioni per
accelerare la creazione dei videogiochi
3D di prossima generazione.
Parallelamente a 3D Studio MAX
Release 3, Discreet annuncia Character
Studio 2.2, una nuova release del noto
plug-in di animazione 3D. Character
Studio R2.2 è stato progettato per il fun¬
zionamento integrato con la soluzione
3D Studio MAX R3.
Con i software 3D Studio MAX
Release 3 e Character Studio Release
2.2, Discreet ha focalizzato l'attenzione
sulle esigenze di collaborazione tra più
artisti per progetti su larga scala che
coinvolgono molte risorse digitali.
Per informazioni:
Autodesk,
imm.aurodUO
• STRATEGIE
Internet2: Microsoft entra nel progetto per il web di domani
Microsoft è entrata in qualità di 'corporate
partner' a far parte del progetto Internet2.
che ha l'obiettivo di supportare l'evoluzione
di Internet sviluppando applicazioni e tecno¬
logie avanzate. L’annuncio ufficiale, reso
noto durante la riunione annuale dei mem¬
bri di Internet2, dà il via a una collaborazio¬
ne con oltre 150 università e a un significati¬
vo impegno di Microsoft sia in termini di
risorse intellettuali che finanziarie.
Per facilitare la collaborazione con le uni¬
versità che aderiscono al progetto.
Microsoft Research sta realizzando collega¬
menti ad elevata velocità con Abilene, un
backbone di Internet2. e con altri istituti di
ricerca di Internet2 tramite il Pacific
Northwest GigaPoP gestito dall'Università
di Washington a Seattle. Insomma, si lavo¬
ra e per abilitare e per facilitare la creazione
di avanzate applicazioni di rete che soddisfi¬
no le attuali esigenze dell'istruzione supe¬
riore I membri di Internet2 stanno svilup¬
pando applicazioni per le comunicazioni su
banda larga e strumenti per la progettazio¬
ne e la gestione di rete, necessari alla ricer¬
ca e allo studio universitario. Ulteriori infor¬
mazioni su Internet2, avviato dalla
University Corporation for Advanced
Internet Development (UCAID), sono dispo¬
nibili al sito Iwww.mtemet2.edua
54
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
• STRATEGIE
di F, Fulvio Castellano
WebWare e Informix insieme per la gestione
delle risorse multimediali nell'editoria
Informix Corporation e WebWare annun¬
ciano una partnership strategica volta a
combinare le elevate prestazioni del data¬
base Informix Dynamic Server con la nuova
versione dell'innovativa suite di prodotti
Mambo di WebWare. La soluzione integra¬
ta Informix/WebWare offre agli utenti tutte
le funzionalità garantire da una soluzione
Web per la gestione globale delle risorse
multimediali a un prezzo particolarmente
contenuto.
Mambo è in grado di offrire ad aziende
come le società di 'global branding', i provi¬
der specializzati nei nuovi media, le agenzie
pubblicitarie e le case editrici, tutti i vantag¬
gi derivanti da una semplificazione delle
complesse procedure di check in, check
out, controllo delle versioni e tracking idea¬
le per gestire l'ingente quantità di dati mul¬
timediali - report, presentazioni commercia¬
li, video, file PDF - prodotti e utilizzati dalle
aziende nel corso delle proprie attività quo¬
tidiane.
Per informazioni:
Informix,
www.informix.it
• STRATEGIE
Cresce l'offerta Microsoft per la pubblica amministrazione
La presenza al Forum P.A. '99 (principale
evento italiano dedicato alla Pubblica
Amministrazione) di Microsoft ha ribadito il
proprio impegno nel fornire alle aziende del
settore Pubblico piattaforme flessibili e affi¬
dabili. Infatti, Microsoft ha presentato la pro¬
pria offerta in termini di infrastrutture sulle
quali realizzare soluzioni applicative in grado
di rispondere sia alle esigenze di grandi
realtà centrali sia di realtà decentrate. Nel
corso di incontri mirati, il personale tecnico
Microsoft ha presentato le principali novità
tecnologiche, con un focus particolare su
Microsoft Windows 2000, nuova versione
del sistema operativo basato su tecnologie
NT, e Microsoft Office 2000, nuova versio¬
ne della suite di prodotti Office, orientata a
semplificare l'interazione con l'utente,
garantendo una semplice ed efficace inte¬
grazione con il mondo Internet. Altri
approfondimenti hanno riguardato
Microsoft SQL Server 7.0, database relazio¬
nale che, proprio per la sua scalabilità e
semplicità di utilizzo, permette di gestire
basi di dati di ogni dimensione e struttura;
Microsoft Exchange Server 5.5, piattaforma
di base potente e ricca di funzionalità per la
comunicazione e la collaborazione azienda¬
le; Microsoft Internet Explorer 5.0, l'ultima
versione del browser per la navigazione in
Internet e la WebTV, il modo più immediato
per accedere a Internet tramite la TV.
Per informazioni:
Microsoft,
www.microsoft.it
• MERCATO
Compranet, il negozio virtuale con vocazione europea
Alinet Italia ha presentato il suo nuovo
negozio virtuale, Compranet. Cos'è il nego¬
zio Compranet? Il negozio Compranet è
suscettibile di ogni personalizzazione, può
essere facilmente inserito nel sito web del¬
l'utente e gestito direttamente dalla propria
sede con una semplice connessione. Con
un modesto investimento l'utente può così
disporre immediatamente di un negozio
proprio, senza intermediari commerciali,
ma con tutti i requisiti di sicurezza tipici dei
grandi utenti della rete.
Come funziona? Compranet mette a
disposizione del cliente un 'carrello della
spesa virtuale' integrato con la vetrina pre¬
disposta dall'utente, che riempirà con tutti i
prodotti selezionati senza che gli sia chie¬
sto di identificarsi, prima di aver conferma¬
to le sue scelte. Il cliente può cosi consul¬
tare liberamente le informazioni a disposi¬
zione, inserire nel suo ordine ciò che gli
interessa o consegnarlo al commesso. Una
volta completato l'ordine, che può essere
visualizzato e modificato in ogni momento,
Compranet fornisce al cliente una 'cassiera
elettronica', Compranet fornisce all'utente
la possibilità di collegarsi al sistema di
multi-pagamento bancario Joker, che gra¬
zie ad uno sportello bancario virtuale on-
line curerà direttamente tutte le fasi del
pagamento, garantendo allo stesso tempo
la sicurezza delle transazioni bancarie.
Cosa garantisce al venditore e all'acqui¬
rente? La soluzione offre diversi livelli di
garanzia sia per il compratore che per il
venditore che le permettono di distinguersi
da altre soluzioni presenti sul mercato e
che hanno condotto a risultati significativi
sulla rete Internet italiana: registrando il più
alto numero di acquisti conclusi positiva-
mente e il più elevato valore di merci
scambiate.
Al Compratore garantisce: presenza diret¬
ta dell'interlocutore, concretezza della tran¬
sazione con la possibilità di recuperare ogni
fase dell'operazione sino al collegamento
con lo spedizioniere incaricato. Invece al
Venditore: rapporto diretto con il cliente
finale, sicurezza del pagamento, gestione
semplice, possibilità di aggiornare il siste¬
ma con nuove funzioni. Compranet è la
soluzione tutta europea di commercio elet¬
tronico che si rivolge a quegli utenti che
vedono Internet come un nuovo canale di
marketing con il quale sviluppare rapporti
diretti con i propri clienti," ha dichiarato
Giovanni Sangiorgi di Alinet Italia. "La solu¬
zione che abbiamo sviluppato rappresenta
un sistema di vendita sicuro, economico
ed altamente versatile che permette di
consultare e perfezionare gli acquisti diret¬
tamente on-line."
Alinet Italia, è una società bolognese
dedicata alle aziende e ai professionisti che
vogliono fare di Internet un efficace stru¬
mento di business, offrendo soluzioni di
connettività a valore aggiunto per un utiliz¬
zo professionale della Rete.
Per informazioni:
Alinet Italia,
www.atinet.it
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
55
• STRATEGIE
di F Fulvio Castellano
Computer Associates si rafforza
Computer Associates acquisisce
Platinum Technology: la transazione
è stata valutata in 3,5 milioni di dol¬
lari e consentirà a CA di completare
la sua gamma di prodotti e servizi.
Computer Associates International Ine.
e Platinum Technology International Ine.
hanno raggiunto un accordo che prevede
l'acquisizione di quest'ultima da pane di
una sussidiaria di CA che offrirà agli
attuali azionisti Platinum 29,25 dollari per
azione. I due consigli di amministrazione
hanno già approvato l'offerta.
L'acquisizione sarà finanziata attraverso
una linea di credito di 4,5 miliardi di dolla¬
ri messa a disposizione da Credit Suisse
First Boston, che sostituirà quella esi¬
stente di 2,6 miliardi. "La transizione offre
importanti sinergie in termini di prodotti.
mercati e servizi, con pochissime aree di
sovrapposizione. Per noi si creano inte¬
ressanti opportunità di crescita in settori
nuovi ed emergenti’, ha dichiarato Sanjay
Kumar, President e COO di CA. 'Le solu¬
zioni Platinum nelle aree del knowledge
management, del data warehouse. degli
strumenti di database e della gestione
del ciclo di vita applicativo completano
perfettamente le tecnologie CA nei seg¬
menti dell'e-commerce e dello sviluppo
che oggi CA copre con Jasmine, il suo
database ad oggetti. L'obiettivo è quello
di fornire alle aziende dei cosiddetti ‘por¬
tali’ di conoscenza, facendo di CA un
punto di riferimento per la creazione e
l'implementazione di applicazioni enter-
prise’. Platinum fornisce soluzioni
software e servizi di consulenza in grado
di gestire e migliorare le infrastrutture IT
a partire dalla gestione dei sistemi e dei
database, allo sviluppo e alla gestione di
tutto il ciclo di vita delle applicazioni, al
commercio elettronico, al data warehou¬
se e supporto decisionale, sino alle pro¬
blematiche relative all'Anno 2000.
Fondata 12 anni fa, Platinum conta oggi
120 uffici in sei continenti. L'ampia
gamma dei servizi di consulenza e imple¬
mentazione di Platinum, dopo la fusione,
andrà a completare la struttura Global
Professional Services di CA, creata lo
scorso aprile in risposta alla crescente
domanda di soluzioni "chiavi in mano’ e
rapidamente cresciuta. L'esperienza e la
competenza dei consulenti di Platinum
arricchiranno il patrimonio delle risorse
CA attualmente dedicate ai servizi,
soprattutto in Europa dove Platinum
vanta una significativa presenza
Per informazioni:
Computer Associates,
• STRATEGIE
| di F. Fulvio Castellano
Informix e Art Technology insieme per Te-commerce
Informix ha raggiunto un accordo strategi¬
co con Art Technology Group (ATG), la
società produttrice di Dynamo Relationship
Commerce, la suite per lo sviluppo e la per¬
sonalizzazione di applicazioni di commercio
elettronico. I termini dell'accordo prevedo¬
no che Informix offrirà la suite di prodotti
ATG caratterizzati da funzionalità di e-busi-
ness e customer relationship marketing e
management. Oltre a Dynamo Application
Server, Informix integrerà nell'offerta la fun¬
zionalità di personalizzazione sviluppata da
ATG, che consente di tenere traccia dei
comportamenti dei singoli utenti per perso¬
nalizzare i siti Web in modo da soddisfare le
preferenze ed esigenze individuali. Infine,
Informix adotterà le funzionalità ATG di svi¬
luppo e gestione di cataloghi online, vetrine
elettroniche, siti Web e shopping-cart
messe a punto da ATG per gli sviluppatori
di siti di commercio elettronico. La soluzio¬
ne e-commerce di Informix sarà disponibile
entro il secondo trimestre del 1999.
Per informazioni:
Informix,
lvwwjniormix.il
• MERCATO
| di F. Fulvio Castellano
Esplode il mercato degli handheld
Le classifiche del mondo PDA (o
handheld) sono dominate dalla piattaforma
PalmPilot di 3Com - nonostante la sfida di
Windows CE -, come confermano gli ulti¬
mi dati di Dataquest per il '98. 3Com regi¬
stra una crescita del 57,1 % in unità vendu¬
te rispetto al '97 con vendite oltre 1,6
milioni di 'pezzi'. Con tutto ciò, se guardia¬
mo il market share, 3Com è scesa al
40,1% rispetto al 41,2% del '97. Va bene
Sharp, che vende ben 828mila unità e con¬
quista il 20,8% del mercato. Andrebbe
osservato, però, che in questa percentuale
rientrano molte linee di prodotto e solo
alcuni modelli sono basati su CE. Al terzo
posto troviamo Psion per le forti vendite
realizzate in Europa, aggiudicandosi il 13%
di share, mentre HP, fabbricante numero
uno su piattaforme CE, si posiziona al
quarto posto con una crescita del 12,1 % e
uno share pari al 6,8%. Alla posizione di
HP si è avvicinata Philips, che ha registrato
un formidabile balzo intorno al 150%. Nel
complesso, la competizione tra le piattafor¬
me operative vede per il '98 Win CE dete¬
nere il 25% del mercato totale, che rimane
tuttavia distante dalle quote di Palm OS
ma davanti a Epoc32. il sistema operativo
proprietario di Psion. Il buon esito di 3Com
è confermato dal recente acquisto della
società francese SmartCode, specializzata
in tecnologie wireless, costato 17,5 milioni
di dollari.
L'iniziativa si pone l'intenzione, da parte
di 3Com, di aggredire il terreno di Symbian
(la società nata dall'accordo tra Psion,
Nokia, Ericsson e Motorola) e Windows
CE. SmartCode, che prenderà in seguito il
nome di Palm Computing Platform
Europe, detiene rapporti di affari con
società globali quali Alcatei, Motorola,
Samsung e altre.
56
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
Progettazione e realizzazione a cura della VP SHOP DESIGN
Entra anche tu
a far parte del fantastico
mondo JepssenStore.
JEPSSENCll >C»1 d al
I Negozi del Terzo Millennio
Puntuali con la storia stanno
nascendo in tutta Italia i
JepssenStore, i primi veri negozi del
terzo millennio, gli unici a poter
disporre di tutti i nuovi, rivoluzionari
prodotti creati in esclusiva mondiale
da Jepssen. Se vuoi essere protagonista
nella tua città di questa straordinaria
"rivoluzione" tecnologica, se desideri
realizzare al meglio le tue capacità
imprenditoriali, se sei stanco di sentirti
"uno fra i tanti", unisciti a noi, insieme
faremo del tuo "sogno" una "stupenda
realtà". Per informazioni sulle modalità
di adesione rivolgiti agli Assistenti alla
Clientela telefonando al numero
indicato, inviando un fax di richiesta
o visitando il sito internet dedicato.
C I i N i A >
0935696414
FRANCHISING j
Tel. 0935696414 - Fax 0935960912
Iwww.jepssen.coirj
jepssen (a’jepssen .coir]
«BCt
• STRATEGIE
Cybernet acquisisce Flashnet
La tedesca Cybernet Group, società
emergente a livello europeo nel mondo
delle telecomunicazioni, ha recentemente
acquisito per 25 milioni di Euro (circa 50
Mld di lire) l'intero pacchetto azionario di
Flashnet Telecomunicazioni, terzo provi¬
der italiano.
Con questa acquisizione Cybernet
Group diventa il primo Internet provider
pan-europeo, in grado di servire, con ser¬
vizi di accesso ad alta velocità, Germania,
Austria, Lussemburgo, Svizzera e Italia.
Gli oltre 40.000 utenti consumer e 2.100
clienti business del Network Flashnet,
che comprende circa 300 punti di acces¬
so in più di 155 città, beneficeranno dei
vantaggi offerti dalla dorsale a 45 Mbps e
delle numerose facilitazioni offerte dall'in¬
tero circuito.
L'attuale management di Flashnet verrà
coinvolto nella crescita globale del gruppo
attraverso un piano particolare di stock-
option a loro riservato sulle azioni
Cybernet.
Per informazioni:
Flashnet,
Tel 06660541,
\MwwJlaslmeuti
!• MERCATO
| di F Fulvio Castellano
Stretta collaborazione tra Texas Instruments e Siemens
Texas Instruments e Siemens Infor¬
mation e Commumcation Networks
Group hanno annunciato lo sviluppo di
una scheda di linea altamente integrata
per i commutatori della sede centrale di
Siemens EWSD.
La nuova scheda utilizza la tecnologia
G.Lite ADSL (Asymmetric Digital
Subscriber Line) che supporta la trasmis¬
sione simultanea del segnale vocale su
reti dati conformemente alle specifiche G.
Lite ADSL Basata sulla tecnologia del
DSP TMS320C6000 di TI e sul software
G.Lite, l'implementazione della scheda di
linea Siemens supporta attualmente due
subscriber modem per DSP, vale a dire la
massima densità oggi disponibile. Questa
soluzione consente ai provider di utilizzare
la tecnologia DSL per i sistemi di commu¬
tazione EWSD senza dover installare rack
supplementari o nuovi cavi presso il cen¬
tralino locale. La collaborazione per que¬
sta implementazione della tecnologia
G.Lite tra Siemens, leader nei dispositivi
di commutazione e TI. pioniere delle solu¬
zioni di elaborazione dei segnali digitali,
consentirà l'accesso ad alta velocità a
Internet, eliminando il bisogno di uno
sdoppiatore del servizio a entrambe le
estremità del cablaggio. La scheda di
linea G.Lite per EWSD supporta otto linee
di accesso agli abbonati con interfacce
vocali e dati, due delle quali realizzate in
un unico DSP TI.
L'implementazione G.Lite consente l'ac¬
cesso rapido a Internet senza la necessità
di uno sdoppiatore alle due estremità
della connessione.
Per informazioni:
Siemens.
kvwvv Siemens!
• STRATEGIE
L'anno 2000 nella prospettiva di Gartner Group in un seminario
Molte aziende non hanno ancora com¬
preso fino in fondo che il rischio Anno
2000 trascende l'informatica e riguarda la
capacità dell'azienda di continuare a
garantire i livelli di servizio e la qualità e
quantità di prodotti che i suoi clienti si
attendono
Ben lungi dall'esaunrsi con la conformità
dei sistemi informativi, il problema richie¬
de un coinvolgimento diretto del 'consi¬
glio di amministrazione' e l'impegno di
tutta la direzione impianti di produzione,
coperture assicurative, conseguenze
legali, criticità di alcuni fornitori e clienti,
sicurezza dei consumatori e dei dipenden¬
ti, uso dell'informazione sull’Anno 2000 in
chiave competitiva, relazioni con la stam¬
pa. sono alcuni degli aspetti che vanno
esaminati attentamente e che esulano
dalle competenze della direzione sistemi
informatici.
Il 'briefing' di Di Maio ha avuto l'obietti¬
vo di confutare molti luoghi comuni e
false certezze sull'argomento ed ha bril¬
lantemente illustrato in dettaglio le reali
aree di rischio aziendale cosi come i modi
in cui esse vengono affrontate con il poco
tempo ormai a disposizione per la fine
dell'attuale millennio. Di Maio ha spiegato
quali reali problemi possono causare i
cosiddetti 'embedded Systems' e come
vanno affrontati, quali sono i rischi non-IT
ai quali le aziende sono esposte e. infine,
quali misure concrete vanno prese per
minimizzare tali rischi.
La presentazione del tool GartnerGroup
'Risk Manager - Year 2000', oggetto del
successivo intervento di Emanuele Oliveri
del Castillo, ha ricordato che con ravvici¬
narsi del nuovo millennio tutte le aziende
hanno la necessità di verificare i rischi di
malfunzionamento dei propri sistemi
informativi ed i rischi di interruzione delle
proprie attività conseguenti al cambio
data dell'Anno 2000.
Dato il poco tempo rimasto, le imprese
hanno anche la necessità di decidere
dove focalizzare i loro sforzi contingenti di
'disaster recovery' e di continuità delle
attività. GartnerGroup Italia ha cosi pre¬
sentato il software 'Risk Manager - Year
2000', una soluzione completa e integra¬
ta, diversa da qualsiasi altra offerta oggi
sul mercato.
Adatto ad imprese che siano in un qual¬
siasi stadio di adeguamento dei sistemi
informatici all’Y2K, il tool Risk Manager
fornisce chiare informazioni, concise e
immediatamente utilizzabili sia ai 'respon¬
sabili di progetto' che a coloro che ammi¬
nistrano l'impresa. Il prodotto si avvale
della metodologia proprietaria 'Compare'
e consente l'elaborazione di rapporti sullo
stato di avanzamento lavori per il manage¬
ment dell'azienda. Lo strumento viene
messo a disposizione del cliente sotto
forma di un software proprietario.
(Per maggiori informazioni sulla docu¬
mentazione del seminario sul tool Risk
Manager - Year 2000, rivolgersi a
GartnerGroup Italia, Tel. 0248.28.91,
oppure lwww. gartner. com)|
58
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
Con il nuovo lettore Dvd,
sui computers Jepssen,
il relax è di serie
\
Da oggi su tutti i computers Jepssen
l'intrattenimento è assicurato: ad un
prezzo senza confronti, tra le infinità di
funzioni esclusive fornite in dotazione,
dispongono anche del nuovo lettore
DVD, per avere la più sofisticata
tecnologia digitale oggi disponibile, con
una qualità di immagini e di suoni mai
raggiunta prima. Potrai da subito
utilizzare i migliaia di titoli - films,
documentari, video musicali,
enciclopedie multimediali, giochi, ecc.
- già presenti sul mercato su questo nuovo
formato
sul
Scegli
i modelli
ed
che
voce
computer veramente pensato per la
famiglia, che si collega direttamente al
televisore, completo anche della tastiera
multimediale a raggi infrarossi per
controllare tutto a distanza senza fili
comprese le funzioni del DVD, le
regolazioni video/audio e del
modem/fax/voice a 56.000 bps per
l’accesso immediato ad Internet. 11 tuo
computer ideale, DVD incluso, a partire
da L. 1.135.000 con Intel Pentium II e
da L. 1.989.000 con Intel Pentium III.
a partire da 1.135.000* lire.
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MACINTOSH
• SISTEMA OPERATIVO
Apple Computer: importante aggiornamento di Mac OS
Alla conferenza mondiale degli sviluppa¬
tori (WWDC), Apple Computer ha presen¬
tato Mac OS 8.6, un aggiornamento del
sistema operativo Macintosh che offre
funzionalità di ricerca Sherlock più potenti
e facili da usare, aumenta la stabilità del
sistema e permette di ottenere una dura¬
ta più lunga delle batterie per gli utenti
PowerBook.
Mac OS 8.6 è già disponibile gratuita¬
mente per tutti gli utenti di Mac OS 8.5
(può essere scaricato dal sito Internet
|www appie.com/macosll Tra le novità
principali incluse in Mac OS 8,6 una ver¬
sione aggiornata di Sherlock - il motore di
ricerca personale introdotto con Mac OS
8.5 - con oltre 25 plug-in che consentono
ricerche veloci su noti siti Web quali CNN
Interactive, CNET. Amazon.com. Barnes
and Noble, Music Boulevard e Rollmg
Stone, oltre ai motori di ricerca su Internet
quali AltaVista, Excite, HotBot, Infoseek e
Lycos.
La funzionalità "find by coment" di
Sherlock è stata estesa anche alla capa¬
cità di compiere ricerche sul contenuto di
file PDF e HTML salvati sul proprio hard
drive, tecnologie di gestione avanzata dei
consumi che consentono di aumentare la
durata delle batterie di un PowerBook di
oltre un'ora; supporto a numerosi telefoni
cellulari Nokia o Ericsson con funzionalità
IRDA, che offrono agli utenti di Power¬
Book la possibilità di controllare l'e-mail o
di accedere ad Internet tramite il proprio
telefono cellulare (questa funzionalità
richiede un PowerBook, un telefono e un
Service provider compatibili tra loro);
una migliore integrazione USB e
FireWire, che consente migliori funziona¬
lità plug and play e supporto più avanzato
per le più recenti periferiche USB e
FireWire, supporto a dischi DVD-RAM,
che permette agli utenti di immagazzinare
e condividere informazioni con l’utilizzo di
questa tecnologia emergente ad alta
capacità; migliorato supporto ai giochi,
grazie all'integrazione della tecnologia
Game Sprocket di Apple, base di molti dei
più noti giochi per Mac; Mac OS Runtime
for Java (MRJ) 2.1.1., la versione più
recente della Apple Java Virtual Machine,
in grado di utilizzare software Java fino a
cinque volte più velocemente e di offrire
supporto JDK 1 1.7, AppleScnpt 1.3.7,
con supporto di accesso "scriptable" ad
Internet, che permette agli utenti
Macintosh di caricare e scaricare dati e
contenuti all'interno di workflow automati¬
ci, e la capacità aggiuntiva di programma¬
re gli AppleScnpt in modo che possano
essere effettuati anche quando il compu¬
ter è privo di operatore; ColorSync 2.6.1,
con una più avanzata automatizzazione del
publishmg, grazie alla migliorata integra¬
zione di AppleScnpt, alla facile configura¬
zione dei profili di ColorSync e delle sele¬
zioni CMM e al supporto di file JPEG e
GIF.
Gli utenti di Mac OS 8.5 possono scari¬
care Mac OS 8,6 gratuitamente presso il
Sito |www appio c.om/macos| oppure ordi¬
nare Mac OS 8.6 su CD-ROM pagando
solo l'importo per le spese di spedizione a
lire 39.500, sempre sullo stesso sito.
Per informazioni:
Apple Computer.
Tel 02273261
|.vuu appiè corri
• SOFTWARE
Apple: QuickTime Streaming Server
disponibile come Open Source
Apple Computer ha annunciato di aver
aggiornato la propria licenza software
Open Source - Apple Public Source
License (APSL) - in seguito alle reazioni e
ai commenti della comunità Open
Source.
La casa di Cupertino ha inoltre reso
'Open Source’ il software QuickTime
Streaming Server, con il lancio di Darwin
Streaming Server.
Darwin, la release Open Source del
sistema operativo Mac OS X Server, ha
riscosso un notevole successo presso gli
sviluppatori, a un mese dalla sua realizza¬
zione, i collegamenti per scaricare i com¬
ponenti del codice sorgente di Darwin
sono stati oltre 160.000 e più di 20.000
sviluppatoli si son o registrati sul sito
lwww.apple.com/pJ blicsource.
Con la realizzazione di Darwin in base
alla licenza APSL, Apple diventa il
primo provider di sistemi operativi a
rendere disponibile il proprio codice
sorgente al pubblico e a basare la
propria strategia di software di siste¬
ma sulle tecnologie Open Source.
Con il lancio di Darwin Streaming
Server fornitori di contenuto, svilup¬
patori e aziende di server possono
realizzare streaming server RTP e
RSTP per qualsiasi piattaforma, senza
la necessità di prendere in licenza
costosi software proprietari,
Per informazioni:
Apple Computer,
Tel. 02273261,
Irnvw. appiè. coni
QuickTime Streaming ChanneLs
60
MCmicrocomputer n 196 - giugno 1999
HARDWARE
di F. Fulvio Castellano
Nuovi PowerBook: più veloci, più sottili, più leggeri
All’appuntamento annuale dedicato agli
sviluppatori (WorldWide Developers
Conference), Apple Computer ha annun¬
ciato la nuova linea di PowerBook.
Equipaggiati con i processori PowerPC G3
a 333 MHz e 400 MHz, i nuovi notebook
forniscono prestazioni pari a quelle dei
desktop. Con un peso di appena 2,6 chilo¬
grammi, i nuovi PowerBook sono più leg¬
geri di quasi un chilogrammo e il 20% più
sottili rispetto ai loro prestigiosi predeces¬
sori. Alimentata da due batterie a ioni di
litio, la nuova linea di PowerBook offre
un'autonomia di 5 ore con una singola bat¬
teria (fino a dieci ore con due), nuovo
record nell’industria dei computer portatili.
La nuova linea di PowerBook dispone di
schermi LCD a 14,1 pollici, porte USB inte¬
grate, Ethernet 10/100 BASE-T e porte
modem 56K/v90, per una facile connessio¬
ne alle più avanzate periferiche e a reti ad
alta velocità. I clienti possono ampliare il
loro spazio di lavoro grazie alla possibilità
di utilizzare un doppio schermo collegando
il nuovo PowerBook a un monitor esterno,
un video proiettore, un televisore o un
videoregistratore.
Fra le caratteristiche della nuova linea di
PowerBook vi sono: design sottile e legge¬
ro - circa 2,6 chilogrammi con CD e batte¬
ria, 2,5 chilogrammi con batteria e modulo
leggero; veloce processore PowerPC G3 a
333 MHz o a 400 MHz; schermo brillante
a matrice attiva a 14,1 pollici; autonomia
fino a dieci ore grazie a due batterie
lithium-ion; supporto fino a 384 MB di
SDRAM; controllore video ATI Rage LT
Pro e 8 MB di memoria video integrati;
porte VGA e S-Video per dual display e
video mirroring; due porte USB per colle¬
gare periferiche di ultima generazione;
supporto per FireWire attraverso la scheda
FireWire To Go CardBus Card di Newer
Technology; Ethernet 10/100 BASE-T inte¬
grata; facile accesso all'espansione RAM e
hard drive rimovibile semplicemente solle¬
vando la tastiera; opzione CD-ROM o
DVD-ROM con supporto DVD-Video inte¬
grato ed espansione hot swappable.
Le seguenti configurazioni della nuova
linea PowerBook sono disponibili pres¬
so i rivenditori autorizzati Apple e The
Apple Store (www.apple.com/italysto-
re): schermo TFT da 14,1 pollici/333
MHz/512K L2 cache/64 MB/4 GB
hard drive/24x-speed (max) CD-
ROM/Ethernet/modem a 56K (a par¬
tire da lire 5milioni); schermo TFT da
14,1 pollici/400 MHz/1 MB L2
cache/64 MB/6 GB hard drive/2x-
speed DVD-ROM/Ethernet/mo-
dem a 56K (fino a lire
6 900.000).
Ulteriori opzioni per la nuova
linea di PowerBook includono:
hard drive da 10 GB; RAM fino a
384 MB; DVD-ROM; e opzioni
delle terze parti quali moduli di
espansione SuperDisk e ZIP di
VST Technologies.
Par informazioni:
Apple Computer,
Tel. 02273261,
jrvww.appiè.con\
• SOFTWARE
Alias sempre più "in rete" anche con Mac OS X Server
Alias, società di Udine leader nella distri¬
buzione di prodotti di networking per l’am¬
biente Macintosh, amplia notevolmente il
suo listino con l’introduzione di nuovi pac¬
chetti professionali.
La nuova collaborazione con Helios
Software GmbH, ha portato tutta una sene
di prodotti professionali dedicati all’industria
della prestampa
Il catalogo è composto da EtherShare,
una potente soluzione server per Client
Macintosh. EtherShare OPI sistema per la
stampa e la sostituzione delle immagini;
PDF Handshake per il supporto della sepa¬
razione in stampa e OPI per file PDF; Print
Preview preciso sistema di verifica per
stampa postscript; PCShare server per
utenti DOS e Windows da 3.11 e 95;
ColorSync Extension una soluzione
ColorSync per Quark Xpress 3.3x.
L’insieme dei pacchetti offre una vasta
sene di servizi come file server, print ser¬
ver, OPI. Accelerazione AppleShare IP, ser¬
ver font, router AppleTalk. server di posta,
separazione colori, maching ColorSync.
prove di stampa e server workflow PDF.
I prodotti Helios sono compatibili con ogni
tipo di server con sistemi operativi Mac OS,
Windows NT, Unix e ora anche Mac OS X
Server e Linux.
Da Sassafras arriva invece KeyServer. un
gestore di licenze software per reti con
Client Mac, Windows e Windows NT, MAE,
A/UX e thin-client.
Keyserver, non richiede un file server
dedicato, è capace di scoprire e monitorare
ogni nuova applicazione eseguita sulla rete,
alloca il software e rispettive licenze in base
a utenti e gruppi, distribuisce il software su
PC usando installer ’’Deputized”, supporta i
protocolli TCP/lP, IPX e AppleTalk.
Sul sito Lvww.sassafias.CQnJ è posssibile
scaricare una versione dimostrativa di
Keyserve.
Per i veri professionisti della rete ecco
invece i prodotti Tenon con innanzitutto
WebTEN, il famoso server Web Apache
compatibile ora anche con Mac OS X
Server del quale sfrutta perfettamente il
preemptive multitasking, la memoria pro¬
tetta e la memoria virtuale.
WebTEN 4.0 è conforme all'Internet
Caching Protocol per supportare proxy in
cascata, supporta inoltre SSL 3.0 con certi¬
ficati multipli su singolo host. Nel listino
Tenon compaiono altri prodotti altrettanto
famosi come NetTEN, server di posta elet¬
tronica e DNS, MachTEN, sistema operati¬
vo Unix. MachTen Coòebuitdar ambiente
di sviluppo C, C++, Objective-C, Java, Ada
e Fortran, e Xten, Xwindows Client e ser¬
ver, tutti in versione Macintosh.
Oltre ai nuovi marchi distribuiti, sono arri¬
vate anche la nuova versioni di Canto
Cumulus Network, prodotto leader per l’ar¬
chiviazione di file grafici, immagini, testi
audio e video, che ora supporta Max OS X
Server e NetOctopus 3.0, il tool di Netopia
per lo "Smart System Management” per
sistemi multipiattaforma.
NetOctopus presenta un tool per la
gestione di un'intera rete, realizza in tempo
reale un inventario completo dell’hardware
e del software presente su ogni computer
della Intranet senza interrompere il lavoro
degli utenti. Tutte le informazioni vengono
poi continuamente monitorate e aggiornate
ad ogni variazione.
L’amministratore può dalla sua postazione
installare aggiornamenti o nuovi software,
correggere e prevenire eventuali errori sia
hardware che software.
Per informazioni:
Alias Srl,
Tel. 0432508958,
iMwwjuasjil
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
61
• SOFTWARE
Una società very
"Active"
"Active" significa "Attivo, energico,
dinamico" e Livio Valdemarin non poteva
scegliere un nome più appropriato per la
sua nuova società di distribuzione che,
come il suo fondatore, si rispecchia piena¬
mente nel termine.
Dopo aver cambiato ragione sociale, la
Active srl si presenta sul mercato con una
serie di interessanti prodotti, che vanno
dai linguaggi di programmazione alle
nuove periferiche per iMac e G3
Iniziamo dal REALbasic. Giunto alla
release 2.0, presentato con manuali e
documentazione in italiano, è disponibile
in configurazione standard e professional,
e permette di creare applicazioni native
68K, PowerPC e Windows senza dover
conoscere linguaggi complicati.
La gestione ad oggetti facilita enorme¬
mente il lavoro del programmatore e l'alta
compatibilità con il Visual Basic ne fa un
pacchetto ottimale per la creazione di
software multipiattaforma.
Nella versione 2.0 sono state ampliate
le funzioni per la gestione dell'interfaccia
utente, la visualizzazione e il controllo di
file QuickTime, il supporto per le comuni¬
cazioni Internet e per lingue diverse.
La versione professional aggiunge, oltre
ad un CrossCompiler per Windows
98/98/NT, un motore per database relazio¬
nale monoutente, e la connettività a ser¬
ver 4D, Oracle, Microsoft SQL, Open-
base, DTF o qualunque altro database con
motore ODBC.
Sempre per gli sviluppatori, arrivano i
prodotti della Absoft Corporation, specia¬
lizzata In compilatori Fortran per
Macintosh, Linux e Windows.
Active ha inoltre acquisito la distribuzio¬
ne di alcuni importanti prodotti hardware,
tra cui spiccano: le schede G3 di MacTell
per upgradare vecchi PowerMac PCI (da
lire 699.000); il masterizzatore DVD-RAM
e il lettore DVD-ROM con scheda MPEG-
2 e Dolby Surround (lire 748.000) di QPS-
Inc.; il convertitore USB-seriale della
NewMotion (lire 218.000); l'iDoc, un
sostegno per iMac che mette a disposi¬
zione un Hub USB, una parallela e due
seriali; e inoltre i prodotti di Dataviz e le
nuovissime Action Utility (lire 95.000),
eredi delle gloriose Now Utilities.
Per informazioni:
Active.
Tel . 0481520.343,
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'Esperienze-.
Storia di "informatica" follia
A molti di voi sarà capitato di avere il computer bloccato e dover penare un po'
i di tempo per tornare a lavorare, magari ri-installando parti di software o
1 di sistema operativo, ma quella che vi voglio raccontare ò la cronaca di due giorni
alla fine dei quali ho definitivamente capito che il pianeta “computer" sta ormai
diventando un mondo fatto di pura casualità.
Tutto è cominciato un lunedi mattina quando, lavorando sul mio Power Macintosh
i 7200/90 con Mac OS 8.5. MS Word 98 mi ha lanciato una delle sue ormai frequenti
i "bombe".
1 Rassegnato alla perdita degli ultimi tre minuti di lavoro, vista l'instabilità del software
| questo è il tempo con il quale lo faccio salvare automaticamente, vado per riavviare il
i computer e qui ha inizio la più grossa disavventura da quando. neH’ormai lontano 1982,
• misi le mani sul mio primo "oggetto infernale"
All'awio la prima maledizione: l'immagine di un floppy lampeggiate con al centro un bel
, punto interrogativo mi accoglie.
i Caspita l'HD è andatol Senza troppa preoccupazione infilo il CD delle sempre pronte
1 "Norton Utilities" ma dopo qualche minuto un bel messaggio mi avverte che sul disco
J sono stati trovati problemi importanti e che Norton non è in grado di ripararli
i La cosa è più grave di quanto potessi immaginare, comunque, a parte il tempo che so
i già che dovrò perdere, non mi allarmo più di tanto, l’esperienza mi ha insegnato a prevem-
! re
Lancio il "Volume Recover" e il "File Saver" fa il suo lavoro: tutto il contenuto è salvato
i sul secondo disco.
i Via con il CD dell'8.5: mizializzazione, restore del contenuto del disco dal back-up appena
[ fatto, riavvio.
, "Benvenuti in Macintosh" ... "Ummplemented Trap.. partire con le estensioni disabili-
i tate...", accidenti e adesso?
• Provo a riavviare ma il messaggio è ancora II
Probabilmente anche il sistema è rovinato quindi riparto con il CD di sistema, ri-imzializzo
, il disco e installo il sistema exnovo. Riavvio e... niente, lo start-up non va oltre il messag-
i gio di benvenuto.
1 Calma, check list delle cose da fare: resettare la PRAM, "CMD"+"ALT" + "P"+"R" e
! non cambia nulla; togliere l'alimentazione per qualche minuto per resettare l'intero
, hardware, ma il messaggio è ancora II e la disperazione comincia a salire
i Passo alle maniere forti: formattazione a basso livello HFS standard e installazione da un
1 diverso CD senza upgrade.
"Unimplemented Trap... partire con le estensioni disabilitate, ", i miei colleghi Wintel
i compatibili iniziano a sghignazzare, ghrrr Intanto il lunedi se né andato
i A casa tra vecchi CD recupero un'installer originale per 7200
• Martedì mattina. Accendo il Mac sperando che la notte "gli abbia portato consiglio"
J NOOOI
i E adesso? provo a cambiare disco rigido ma non serve a nulla
' Prendo il CD originale portato da casa, formatto, installo e miracolo, la ferraglia torna
[ ad essere un computer.
Ma io voglio l'8.5 non l'8.0. Invece di fare un’installazione exnovo provo ad aggiornare il
i System e... le parolacce urlate vengono sentite qualche stanza più in là.
1 Sono alla disperazione: per quale motivo un computer che ha funzionato egregiamente
! fino al giorno prima, per una semplice "bomba” deve ora funzionare soltanto con il siste-
i ma originale e non più con l'ultima versione?
I Rassegnato e sconfitto chiamo il "Centro Assistenza Apple” allo 02273261. mi risponde
1 Marco Cosenza al quale premetto di prepararsi a qualcosa di veramente strano e gli rac-
[ conto la storia.
, Ogni suo consiglio è seguito da un mio "già fatto", non sa più cosa raccontarmi, prima
i di riagganciare però mi da' un'ultimo consiglio, quasi una scaramanzia: "Prova a togliere e
1 rimettere le RAM"; ma che centra, queste cose si fanno sulle macchine Intel, mentre il
( mio è un nobile Mac.
i Non ci credo ma eseguo. Sono le 12,45 di martedì e finalmente posso tornare a lavora-
• re.
Paolo Cognetti
62
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
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SCO e il
progetto Monterey
di Francesco Fulvio Castellano
Completati con successo e in anticipo sui tempi i test iniziali del prossimo
UNIX a 64 bit sul simulatore del processore Merced di Intel.
Compaq si unisce ai partner del Progetto Monterey.
IBM, SCO e Sequent hanno annuncia¬
to di aver portato a termine con successo
i test iniziali dello UNIX Monterey sul si¬
mulatore dell'architettura Merced Intel a
64 bit. In meno di cinque mesi di svilup¬
po - il progetto è stato annunciato lo scor¬
so ottobre - il prototipo del sistema ope¬
rativo UNIX per l'architettura IA-64 è dun¬
que pronto e funzionante. Il test, effet¬
tuato presso un centro di sviluppo negli
Stati Uniti, segna la prima tappa fonda-
mentale del Progetto Monterey. I parteci¬
panti al progetto hanno inoltre annunciato
un ulteriore supporto da parte di fornitori
di software e hardware, la roadmap del
prodotto fino al 200le il lancio di un com¬
pleto programma rivolto agli sviluppatori.
Obiettivo del Progetto Monterey è lo
sviluppo di una linea UNIX di fascia enter-
pnse, in grado di girare sui processori IA-
32 e IA-64 di Intel e Power di IBM instal¬
lati in diversi tipi di sistemi, dai server di-
La cronistoria
Contenuti del Progetto Monterey
In collaborazione con SCO, Sequent e Intel, il
26 ottobre 1998, IBM ha annunciato una delle
più importanti Iniziative UNIX degli ultimi anni:
il Progetto Monterey
Obiettivo del progetto è la creazione di una
piattaforma high-volume in grado di offrire
maggiori opportunità di business a ISV e
OEM Lo scorso gennaio. Sequent ha annun¬
ciato l'intenzione di allineare il suo sistema
operativo DYNIX/ptx con le carattenstiche del
sistema operativo UnixWare di SCO
Obiettivi del Progetto Monterey
Ampliare il mercato dei sistemi UNIX IA-32
con UnixWare, potenziandone le funzionalità,
offrire un sistema UNIX high-volume per piat¬
taforme IA-64. coniugando le migliori tecnolo¬
gie di AIX, UnixWare e Sequent NUMA; ridur¬
re la frammentazione dell'offerta UNIX, stan¬
dardizzando gli aspetti chiave dell'architettura
UNIX-su-Intel, sfruttare applicazioni e midcf-
leware AIX e UnixWare sui sistemi operativi
UNIX IA-64
partimentali a quelli di grandi dimensioni
utilizzati nei centri dati. Nel quadro del
Progetto Monterey verrà sviluppato un si¬
stema operativo UNIX per l'architettura
IA-64 di Intel, che sfrutterà le capacità en-
terprise del sistema operativo AIX di
IBM, le caratteristiche del sistema opera¬
tivo UnixWare di SCO e le tecnologie en-
terprise di Sequent. La tecnologia AIX di
IBM verrà inoltre offerta in licenza a SCO,
che la includerà nel proprio UnixWare a
32 bit.
IBM, SCO, Intel e Sequent hanno illu¬
strato una chiara roadmap di prodotto per
la linea Monterey, che offre a clienti e so¬
cietà sviluppatrici di software un ambien¬
te omogeneo con API comuni, servizi di
sistema e funzionalità di gestione del si¬
stema basate su Web. Nel corso del
1999, Sequent cambierà il nome del suo
sistema operativo in UnixWare ptx Edi-
tion. offrendo compatibilità API e ABI
(Application Binary Interface) con la linea
di prodotti UnixWare. SCO, da parte sua,
doterà la propria linea di prodotti UnixWa¬
re 7 delle prime librerie AIX e di header
per il supporto di applicazioni, oltre che di
potenziamenti alle funzionalità di gestio¬
ne del sistema basati sulla tecnologia
AIX.Nei piani dei partner del Progetto
Monterey vi è anche un piano completo
per favorire la disponibilità di applicazioni
nel nuovo ambiente UNIX per l'architettu¬
ra IA-64. Le applicazioni scritte oggi per
UnixWare IA-32 avranno il codice sorgen¬
te compatibile con i sistemi basati sulla
futura architettura IA-64. Gli sviluppatori
dovranno semplicemente ricompilare i
sorgenti delle applicazioni UnixWare, con
un minimo lavoro di riscrittura. Allo stes¬
so modo, le applica¬
zioni AIX offriranno
piena compatibilità a
livello di codice sor-
del progetto Monterey
I Partner
IBM: il Progetto Monterey ha tra i suoi obietti¬
vi principali lo sviluppo di un sistema operati¬
vo UNIX per l'architettura IA-64 di Intel, utiliz¬
zando le funzionalità enterprise del sistema
operativo AIX di IBM, unitamente alla tecnolo¬
gia di SCO UnixWare e ptx di Sequent. In ba¬
se ai termini dell'accordo, inoltre, IBM ha già
iniziato ad offrire SCO UnixWare 7 come si¬
stema operativo UNIX a 32 bit per architettura
Intel high-volume di fascia enterprise, e prov¬
veder a integrare la tecnologia AIX in SCO
UnixWare, promuovendola al mercato UNIX
per architettura IA-32. Il risultato finale di
Monterey sarà un'unica linea di prodotti UNIX
in grado di girare su piattaforme IA-32 e IA-64
e sui microprocessori IBM, per una gamma di
sistemi che andrà dai server di fascia entry a
quelli di fascia enterprise Per il Progetto
Monterey. IBM ha pianificato una serie di in¬
vestimenti che saranno cosi indirizzati: portmg
dell'offerta middleware di IBM: sviluppo di un
sistema operativo che sfrutti le architetture
IA-32. IA-64 e Power di IBM; supporto tecni¬
co e marketing per gli ISV Altre risorse"
verranno inoltre destinate alla promozione e
vendita del sistema operativo UnixWare 7 a li¬
vello internazionale, offerto da IBM come par¬
te di una nuova linea di prodotti UNIX
SCO. SCO, leader sul mercato dei sistemi
operativi UNIX su piattaforma Intel, e IBM col-
laboreranno per accelerare il potenziamento
dei prodotti SCO UnixWare per IA-32 e per lo
sviluppo e la commercializzazione di uno
UNIX per architetture IA-64 IBM integrerà
inoltre la tecnologia AIX in SCO UnixWare, al
fine di potenziarne le caratteristiche di scalabi-
lità e capacità di fascia enterprise. rafforzando
ulteriormente il preesistente impegno dei
partner OEM di SCO - Compaq. Data General,
ICL e Unisys - nell'integrazione di funzionalrtà
data center nella piattaforma UnixWare IBM
ha inoltre destinato ulteriori risorse per assicu¬
rare la disponibilità del middleware AIX sulla
piattaforma UnixWare.
Sequent - Sequent provvederà ad allineare il
suo sistema operativo DYNIX/ptx con le carat¬
teristiche di SCO UnixWare. DYNIX/ptx sarà
64
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
gente con il nuovo UNIX per piattaforma
IA-64. In meno di cinque mesi, il Proget¬
to Monterey ha ottenuto il supporto dei
principali fornitori di software nei settori
database, business intelligence, e-busi-
ness ed ERP (Enterprise Resource Plan¬
ning). Già in ottobre, importanti società di
software - BEA Systems, Compuware,
Data Pro Accounting Software. Informix,
InfoSpace, Micro Focus, Netscape, No¬
vell, PeopleSoft, Pick Systems, Progress
Software, Rational, Reai World, Risk Ma¬
nagement Technology, Software AG,
SAS Institute e Take Five - avevano an¬
nunciato il loro supporto al Progetto Mon¬
terey. Recentemente, nuovi nomi si sono
aggiunti: Baan Company, BMC Softwa¬
re, daly.commerce, ISOCOR, Marcam
Solutions, Sapiens, Sendmail e TIBCO.
E' stata notata l'assenza di Oracle tra
gli SVI che supportano Monterey e la
risposta ufficiale di Sco è: "Oracle non
ha fino a questo momento annunciato
ufficialmente il proprio supporto al pro¬
getto Monterey. Va però osservato che
i prodotti di Oracle girano già sotto AIX,
UnixWare 7 e DYNYX/ptx, cioè i 3 siste¬
mi operativi interessati dal progetto Mon¬
terey". Il Progetto Monterey ha ottenuto
il supporto anche di diversi fornitori di
hardware: oltre a IBM Netfinity e Se-
quent, Acer, Bull, CETIA (una sussidiaria
di Thomson-CF), ICL e Unisys. Dallo scor¬
so aprile, inoltre, un altro illustre OEM si
è unito al Progetto Monterey, che ora
comprende tutti i più importanti fornitori
di hardware. Il nuovo supporter è Com¬
paq, che ha dichiarato l'intenzione di uti¬
lizzare lo UNIX Monterey per IA-64 sulle
proprie piattaforme ProLiant.
netti cotulellaUon
in UNIX
IccImoloQy •
«
rinominato UnixWare ptx Edition entro il
quarto trimestre 1999. Nel frattempo, Se-
quent e SCO potenzieranno i propri ambien¬
ti IA-32 con le API dell'Interfaccia UNIX AIX
di IBM, offrendo un percorso semplice a
Monterey, lo UNIX per architettura IA-64
Intel - Intel offrirà supporto tecnico e di
marketing per fare di Monterey il sistema
operativo UNIX leader per piattaforma Intel
e, unitamente a IBM, sta creando un fondo
di diversi milioni di dollari destinato alle atti¬
vità di supporto agii ISV, al fine di aiutare le
società di software a offrire tool middlewa-
re e applicazioni per questo nuovo ambien¬
te UNIX.
UnixWare 7 Data Center Edition
Il nuovo sistema operativo UNIX di SCO sfrutta la potenza dei nuovi processori Intel
e costituisce un elemento strategico del cammino verso “Monterey 64".
Subito dopo la conferenza stampa che si è tenuta al CeBIT e alla quale hanno partecipato
SCO e i partner Intel, Compaq, IBM, ICL, Sequent e Unisys, è stato annunciato UnixWare 7
Data Center Edition (DCE), il sistema operativo UNIX per server Intel più potente e avanza¬
to. Primo in grado di sfruttare appieno i vantaggi dei processori Intel di nuova generazione,
UnixWare 7 DCE rappresenta un elemento importante del percorso verso Monterey 64, il
sistema operativo UNIX a 64 bit di nuova generazione meta finale dell'intesa tra SCO, IBM,
Intel e Sequent. Ideato per soluzioni basate su server Intel multiproces-
sore di fascia alta, UnixWare 7 Data Center Edition offre ai data¬
base aziendali le prestazioni necessarie per le applicazioni di
data mining e data warehousing più esigenti, assicurando livelli
di affidabilità, scalabilità e capacità senza confronti: UnixWare 7
DCE garantisce 10.000 ore di MTBSS (Mean Time Before Sy¬
stem Stops), che si traducono in circa un'ora al massimo di
downtime (fermo del sistema) all'anno, ovvero nel 99,99% di di¬
sponibilità. Con una soluzione clustering UnixWare 7, anche
questo minimo downtime di sistema viene di fatto eliminato;
UnixWare 7 DCE supporta di serie 32 GB di memoria principale
e 8 processori. E' inoltre possibile l'ampliamento a 64 GB di me¬
moria e 32 processori. Questa capacità è di gran lunga superiore a
quella offerta da altri sistemi basati su Intel e dalla maggior parte dei si¬
stemi UNIX per piattaforma RISC. I miglioramenti delle funzionalità di
networking hanno inoltre consentito un sensibile miglioramento della scalabilità e delle pre¬
stazioni TCP/IP; UnixWare 7 DCE supporta funzionalità di diagnostica di fascia alta attraver¬
so un sistema basato su SQL, un tool di reporting ed event log delle applicazioni, permet¬
tendo un processo di auditing e segnalazione di problemi mediante un sofisticato meccani¬
smo di reporting basato su query. La gestione completa anche degli ambienti data center
più complessi può essere effettuata estraendo le informazioni con un tool SQL standard. Il
sistema comprende inoltre funzionalità di disk striping, mirroring e spanning integrate, Fa¬
cendo parte della nuova famiglia UnixWare 7 Release 7.1, anche UnixWare 7 Data Center
Edition - come già UnixWare 7 Business Edition e UnixWare 7 Departmental Edition - offre
l'innovativa interfaccia Webtop, che consente un facile accesso alle applicazioni server da
qualsiasi browser e, riducendo i tempi necessari per l'installazione e la manutenzione delle
applicazioni (tutto può essere eseguito centralmente), garantisce agli amministratori di si¬
stema una gestione più semplice. Andiamo cosi verso Monterey 64. Per proteggere gli in¬
vestimenti che I clienti hanno effettuato nelle architetture a 32 bit, SCO offre un semplice
percorso di migrazione verso l'elaborazione a 64 bit su architettura IA-64. UnixWare 7 è in¬
fatti parte integrante del Progetto Monterey. un'iniziativa di SCO in collaborazione con IBM,
Intel e Sequent, che ha l'obiettivo di offrire un'unica linea di prodotti UNIX per gli attuali e
futuri sistemi a 32 e 64 bit. L'intera linea di prodotti UnixWare 7 Release 7.1 offre la base
per la futura integrazione con la tecnologia AIX di IBM nel quadro, appunto, del progetto
Monterey. UnixWare 7 è il sistema operativo UNIX più supportato del mercato: Compaq,
Data General, Hewlett-Packard,
IBM, ICL, Siemens, Unisys e al¬
tri ancora hanno dichiarato il lo¬
ro appoggio a UnixWare 7 per
le soluzioni enterprise. Lo stes¬
so hanno fatto i principali pro¬
duttori di software - BEA, CA,
IBM, Informix, Oracle e altri -
che promuovono UnixWare
quale piattaforma per l'imple-
mentazione di applicazioni di fa¬
scia enterprise. Il nuovo
UnixWare 7 Data Center Edi¬
tion è già disponibile e viene of¬
ferto di serie con una licenza
per 1 50 utenti, che può essere
facilmente estesa fino a sup¬
portarne migliaia.
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
65
-OSSERVATORIO
PENTIUM III ed Internet
Tutta la storia
di Valter Di Dio
Una parte degli specialisti hardware e, di riflesso, degli informatici in genere sembra aver poco gradito
la pubblicità della Intel sul suo nuovissimo processore, basata quasi esclusivamente sulle nuove funzionalità
espressamente disegnate per Internet. Aldilà del fatto che è abbastanza normale che il Marketing punti su certe
prestazioni più d'effetto che non magari su altre novità, anche se più interessanti ma meno in grado di colpire
la fantasia degli acquirenti, resta il dubbio sollevato da molte parti che questo nuovo processore non abbia,
invece, nessuna funzionalità specificamente disegnata per la navigazione su Internet.
Come stanno realmente le cose?
Per capirlo dobbiamo fare un pic¬
colo salto indietro di alcuni mesi,
al tempo in cui uno dei principali
concorrenti della Intel sfoderò un
nuovo processore, compatibile
con il Pentium, ma dotato di un
set di istruzioni dedicato al tratta¬
mento dei dati grafici. Si trattava
ovviamente della AMD. che aveva
dotato il suo K6-2 del set di istru¬
zioni "3DNow!" in grado di otti¬
mizzare le operazioni in floating
point comunemente usate per il
calcolo di ambienti 3D e quindi in
tutti i giochi tipo Quake, Descent e
simili. La potenza delle istruzioni
"3Dnow!" aveva portato il proces¬
sore della AMD a superare il ben
più potente Pentium II per tutti
quei giochi in grado di supportare
il nuovo set di istruzioni (Quake2
ad esempio).
La risposta di Intel non poteva farsi
attendere e cosi ecco il nuovo
Pentium III dotato di ben 71 nuove
istruzioni, appartenenti alla classe
SIMD (Single Instruction Multiple
Data), in grado di velocizzare il calcolo
di vettori in floating point: proprio quel¬
le istruzioni necessarie al calcolo degli
ambienti 3D comuni ormai ad un'am¬
pia gamma di prodotti software non
solo ludici.
E qui si inserisce la famosa pubblicità
della Intel.
Tra i programmi che potrebbero trar¬
re giovamento dall'uso delle funzioni
SIMD ci sono sì i giochi ma ci sono
anche applicativi, come i plug-in di
Photoshop, Microsoft Draw. Corel
Draw e poi prodotti multimediali come
la telefonia su Internet, il riconosci¬
mento vocale, lo streaming audio e
video (quindi ReaIPlayer), il surround, il
video digitale e le compressioni dati
durante la trasmissione via rete. La
nuova tecnologia di calcolo in virgola
mobile, da Intel denominata prima KNI
e poi definitivamente SSE (SIMD
Stream Extensions), necessita ovvia¬
mente che il software applicativo poi
la utilizzi. E qui sta il maggior interro¬
gativo sul futuro del Pentium III e sul
KNI. Già l'MMX non ha avuto il suc¬
cesso previsto per il disinteresse della
maggior parte delle software house.
Anche il "3Dnow!" è stato implemen¬
tato soprattutto dai produttori di gio¬
chi; succederà la stessa cosa anche
perii KNI?
Se questo dovesse accadere il nuovo
Pentium III offrirà, almeno per i
primi tempi, scarsi aumenti pre¬
stazionali: dell'ordine del 10%
sulle più diffuse applicazioni. Per
di più parte di questa maggiore
velocità sarà dovuta principalmen¬
te all’aumento del clock.
Se invece gli sviluppatori di
player, browser ed editor video
appoggeranno la tecnologia SSE,
gli incrementi prestazionali
potrebbero raggiungere valori
interessanti. Quake2 con le
estensioni per SSE permette di
gestire 40 fotogrammi al secon¬
do, con un incremento, rispetto
ad un sistema Pentium II, di oltre
il 25%. Ma non esiste solo
Quake.
Il Pentium III potrebbe davvero
aprire le porte dello streaming
video di qualità e di altri nuovi servizi
multimediali via Internet che richiedo¬
no grandi capacità di calcolo in virgola
mobile.
Alla domanda "il Pentium III velociz¬
za davvero Internet?" la risposta è
quindi si; ma perché sia un si definiti¬
vo serve che anche gli altri facciano la
loro parte, e per altri si intende ovvia¬
mente chi deve impegnarsi a sviluppa¬
re programmi che sfruttino al massi¬
mo le nuove estensioni del processo¬
re: prima fra tutti la Microsoft.
Per informazioni:
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I WWW mi SI cpnt
66
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
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Non solo virus
Nel numero scorso abbiamo fatto un riassunto di dieci anni di virus del computer. Ne risulta un
quadro piuttosto sconfortante: ci sono al mondo centinaia di milioni di persone che affidano
quotidianamente il proprio lavoro a un PC senza curarsi dei rischi che corrono: vuoi per
fatalismo (“tanto con queste macchine c'è poco da fare...”), vuoi per spavalderia (“tanto a me
non succederà mai”), vuoi per incoscienza o ignoranza del problema.
Il mercato degli antivirus gode di ottima salute. Infatti l'approccio seguito dalla maggior parte
degli utenti è di correre a comprare l’antivirus non appena si ritrovano infettati, con il risultato
di sprecare il doppio o il triplo del tempo che sarebbe stato necessario a installare l’antivirus
prima, e talvolta succede che una parte del lavoro archiviato nel PC vada perduto.
di Stefano Torio
Si potrebbe pensare che. nonostan¬
te tutto, gli utenti abbiano imparato la
lezione e sì siano resi conto che i PC
sono sistemi intrmsecamente insicuri
ma che è possibile tare qualcosa per
garantirsi una maggiore sicurezza nel
proprio lavoro, e che non serve spen¬
dere grosse cifre perché le soluzioni
sono tutte più o meno di basso costo.
Invece non è cosi. Infatti sono ben
pochi gli utenti che fanno regolarmen¬
te i backup, e inoltre sta apparendo
una nuova minaccia all'orizzonte, un
problema di sicurezza che promette dì
diventare per il nuovo decennio quello
che sono stati i virus negli anni '90.
Vediamo se stavolta si riesce ad
affrontare la situazione nel modo cor¬
retto.
"... Alle tre e mezzo del mattino, tre¬
mando di freddo davanti al Macintosh
che uso a casa, mi collego con il com¬
puter del mio osservatorio E’ una
workstation Sun, con la versione
Berkeley di Unix. Ci sono ancora quel¬
le centinaia di job in esecuzione, acci¬
denti, il mio sistema è saturo. Ma non
c'è nessun hacker collegato; ci sono
solo io.
Chiamo Darren Griffiths all'LBL. "E'
un virus" mi dice. "Lo vedo che si
replica, prova a sopprimere i job: li
Il "Back Onllce “ in anione da questa intarlacela si
può prendete il controllo di un PC remoto su cui
sia installato l'apposito server
vedrai ricomparire"
"Da dove?".
"Le connessioni mi arrivano da cin¬
que posti: Stanford, l'università di
Rochester, Aerospace Company, il
campus di Berkeley e un posto che si
chiama BRL"
"E 1 il laboratorio di ricerca balistica
dell'Esercito" rispondo, ricordando
una conversazione di qualche tempo
prima "Ma come fa il virus a entrare
nel sistema?".
"Non te lo so dire, Cliff Le connes¬
sioni arrivano tutte dall'Arpanet, ma
non nel solito modo. Sembra che il
virus stia sfruttando un buco nel siste¬
ma di posta elettronica".
Qualcuno ha costruito un virus che
sfrutta una falla nella sicurezza dei
sistemi Unix. La falla è nel sistema che
gestisce la posta elettronica, e il virus
si sta diffondendo sulla rete Ma cosa
sta facendo esattamente? Si limita a
riprodursi oppure c'è dentro una
bomba a tempo?
Sono le quattro del mattino E ora
che si fa? Forse dovrei chiamare il con
trollo dell'Arpanet e avvisarli. So che
nel Network Operations Centre c'e uri
tecnico in servizio ventiquattr'ore al
giorno, per tenere sotto controllo la
rete Chiamo, ma nessuno sa ancora
nulla "Meglio spargere la voce, per¬
ché prima delle nove sara arrivato dap¬
pertutto".
Il NOS non ne sa nulla, il virus è in
giro soltanto da poche ore, e intanto
mi arrivano replicazioni del virus da
dozzine di altri siti. E’ estremamente
virulento entro la mattinata potrebbe
aver raggiunto centinaia di altri sistemi
Abbiamo un problema, un problema
enorme
68
MCmicrocomputer n. 196 -giugno 1999
Virus
Netbus e un alno sistema clienl-server per attacchi e azioni di disturbo Questo e il sito del produttore
Un'epidemia...".
Cosi raccontava brevemente nel
1990 Clifford Stoll, nel suo libro
"L'uovo del cuculo" (ed. in Italia da
Sperling-Kupfer), lo scatenarsi del pro¬
blema che resterà poi noto come “il
verme di Internet". I fatti sono noti:
uno studente universitario, Robert T
Morris Jr., scrive un programma che
sfrutta alcune falle delle versioni più
diffuse di Unix per trasferirsi da un
sistema all'altro. Il programma sfugge
al controllo dell'autore, che ha larga¬
mente sottostimato la possibilità dì cir¬
colazione rapida di un oggetto simile
su quella che allora si chiamava ancora
"Arpanet", cioè l'odierna Internet. Il
risultato è che si infettano migliaia di
sistemi, vanno perdute milioni dì ore-
uomo, Morris viene identificato, incri¬
minato e condannato.
Reti informatiche,
condivisione
e sicurezza
L'ironia della sorte vuole che Robert
Morris Sr„ padre dello studente autore
del virus (ma sarebbe più corretto defi¬
nire "verme" un programma del gene¬
re), sia tuttora riconosciuto come uno
dei massimi esperti di sicurezza infor¬
matica; tra l’altro, fece parte del grup¬
po di persone che svilupparono l'algo¬
ritmo che rende sicure le password del
sistema operativo Unix
Il fatto che una rete informatica
potesse costituire un ambiente insicu¬
ro iniziò a diventare rilevante solo dopo
un certo tempo I primi esperimenti di
collegamenti tra computer risalgono
agli anni '50, l'interfaccia RS-232 è dei
primi anni '60, e per assistere alla
nascita del nucleo di quella che diven¬
terà Internet bisogna aspettare la fine
degli anni '60. In questo periodo le reti
erano qualcosa di sperimentale, che si
studiava negli istituti di ricerca chie¬
dendosi se mai avrebbero potuto tro¬
vare applicazioni pratiche.
Dieci anni dopo le principali univer¬
sità americane, poi europee e poi mon¬
diali. erano collegate tra di loro, e
scambiavano quotidianamente migliaia
di messaggi, file e connessioni. La
parola d'ordine era "sharing", "condivì-
sione". Forse erano pochi a renderse¬
ne conto, ma alla base di tutto c'era
anche un'altra parola d'ordine, impor¬
tante quanto la prima e forse di più
"trust", "fiducia". Migliaia di ammini¬
stratori di sistema dormivano sonni
relativamente tranquilli pur sapendo
che i propri computer tramite un cavo
potevano essere raggiunti da milioni di
persone Ritenevano dì potersi fidare.
Nel frattempo anche le banche e
altre aziende commerciali si erano inte¬
ressate alle tecnologie di interconnes¬
sione tra computer, tuttavia, rese enor¬
memente più sospettose dal banale
fatto che anziché maneggiare dati
scientifici maneggiavano denaro, ave¬
vano adottato un approccio assai più
pragmatico, e già dai primi anni 70 si
videro comparire le prime applicazioni
di crittografia nella trasmissione dei
dati. Il dibattito sulla crittografia va
avanti tuttora, e non se ne vede la fine;
è interessante notare come sin dall'ini¬
zio dello sviluppo delle reti informati¬
che convivessero due atteggiamenti
completamente opposti: la fiduciosa
condivisione degli accademici, e la
gelosa riservatezza delle applicazioni
commerciali, entrambe dettate da
ragioni ben precise.
Non è necessario ripercorrere la sto¬
ria della crescita galoppante di Internet
perché l'abbiamo vissuta tutti, si può
dire quasi l'altroieri. Gli anni ‘90 hanno
assistito a una sene di innovazioni che
hanno portato il PC nelle case e sulle
scrivanie di tutti, e molti di questi PC
sono collegati a un modem che apre ai
loro utenti la scena mondiale di
Internet.
Il nostro PC quindi entra a far parte
di una rete che avvolge tutto il mondo,
ma una rete speciale infatti la struttura
di questa rete risente fortemente del
fatto di essere nata per lavorare in con¬
dizioni di "sharing" e "trust", di "con-
divisione” e "fiducia". E questo può
creare molti problemi, che affrontere¬
mo e vedremo come possono essere
risolti.
Il TCP/IP in due parole
Il TCP/IP, il protocollo di rete su cui
Internet è fondata, nasce per collegare
tra di loro sistemi paritetici Non
importa se un sistema è un megacom¬
puter con decine di processori paralle¬
li, centinaia di milioni di gigabyte in
linea e velocità astronomiche, e un
altro è un 486/33 con Windows 3.11 e
una vecchia versione di Eudora Light:
dal punto di vista del TCP/IP sono
identici, si tratta di due "nodi" che
hanno ciascuno un identificativo IP,
costituito da una quartina di numeri
MCmicrocomputer n. 196 -giugno 1999
69
Virus
separati da punti.
Ciascun nodo della rete è in grado di
comunicare con qualsiasi altro nodo,
purché conosca il suo numero identifi¬
cativo IP e un paio di altre informazioni
aggiuntive (protocollo e portai. Per
comodità poi gli indirizzi IP sono stati
sostituiti dai nomi simbolici estesi del
Domain Name System, il DNS
Qualsiasi sistema collegato a
Internet è in grado di eseguire dei
software che possono sostanzialmen¬
te svolgere due funzioni: richiedere
servizi offerti da altri sistemi, oppure
offrire servizi in proprio. I "servizi"
sono quelli che abbiamo da tempo
imparato a conoscere: posta elettroni¬
ca, prelievo e deposito di file, lettura di
pagine Web, conversazioni in diretta,
etc., nonché alcuni un po' più comples¬
si, destinati alla gestione delle funzioni
interne della rete.
Questa struttura (il termine esatto è
"client/server") è molto efficiente, per¬
ché con poca spesa e poco sforzo si
può mettere qualsiasi sistema in condi¬
zione di lavorare in rete con qualsiasi
altro, ovunque si trovi.
Da quando Internet è diventata un
fenomeno di massa i produttori di
informatica hanno incluso nei propri
prodotti le funzioni essenziali per
comunicare con la rete. PC, stazioni
grafiche, e altri dispositivi sono quindi
tutti equipaggiati con tutta una serie di
Client (e in alcuni casi anche qualche
server), per agevolare il collegamento
con Internet. E l'aggiunta di altre fun¬
zioni è rapida e semplice: basta acqui¬
stare, o prelevare dalla stessa Internet,
il Client o il server opportuno, installarlo
in pochi minuti, e le funzioni del PC in
rete si estendono.
Condivisione
e fattori di rischio
Lo scenario cosi raffigurato è tutt'altro
che privo di problemi. Se si tiene in
mente quello che accadde nel 1988
con il "verme di Internet", non occorre
un ragionamento particolarmente bril¬
lante o ardito per rendersi conto che la
stessa cosa potrebbe succedere di
nuovo, anzi in realtà succede continua¬
mente. Solo che adesso non fa più
notizia, le intrusioni via Internet da un
computer all'altro sono cosa di tutti i
giorni ma nessuno ne parla.Però nel
frattempo qualcuno si muove, quanto
meno per scuotere la consapevolezza
di chi dovrebbe occuparsi di prevenire i
rischi. Un paio di anni fa venne svilup¬
pato un programma a cui fu dato il
nome grottesco di "Back Orifice". il
..."buco di dietro”. Serviva a dimostra¬
re la possibilità, anzi l'assoluta attualità
di un rischio che fino ad allora era stato
considerato teorico.Sostanzialmente il
Back Orifice (che d'ora innanzi chiame¬
remo per comodità "BO") è un banale
server, portato in giro da un tipo di pro¬
gramma che gli esperti di virus cono¬
scono da tempo un "dropper", un
cavallo di Troia che installa nel sistema
una funzione, di nascosto, per fini par¬
ticolari. In questo caso il fine è di otte¬
nere che dopo l'esecuzione del drop¬
per il PC vittima si ritrovi a essere ser¬
ver. sostanzialmente per delle funzioni
di controllo remoto. Utilizzando un
apposito Client chiunque è in grado,
una volta che il PC vittima si colleghi a
Internet, di svolgere le operazioni per
cui il server è sviluppato.
E queste operazioni, nel caso del
BO, sono piuttosto preoccuDanti. in
quanto il server del BO fornisce all'i¬
gnoto utente del Client tutta una sene
di informazioni e di possibilità di mano¬
vra sul PC vittima II proprietario del PC
vittima si ritrova governato, maneggia¬
to e controllato da un terzo, perfetta¬
mente estraneo, che potrebbe trovarsi
in qualsiasi punto del mondo dove sia
disponibile una connessione Internet;
fmtanto che il PC è collegato alla rete,
il "burattinaio invisibile" può farne ciò
che vuole.
Questo scenario, all'apparenza pau¬
roso, è in realtà meno preoccupante di
quanto si potrebbe pensare. Il BO esi¬
ste, e come lui esistono molte altre
tecnologie di intrusione e attacco su
Internet Ma esistono anche una serie
di strumenti di difesa, molto efficaci e
di basso costo, di cui l'utente medio
può servirsi senza dover essere uno
specialista, proprio come nel caso dei
virus. Però è importante che l'utente
medio acquisisca quanto meno la con¬
sapevolezza del problema, altrimenti
nessuno strumento di difesa può avere
effetto se non si ha la percezione di
essere minacciati.
E' inutile nasconderlo se opportuna¬
mente attrezzato, infatti, un intruso
potrebbe entrare in qualsiasi computer,
e una volta entrato potrebbe fare ciò
che vuole: leggere, cercare, modificare
o distruggere le informazioni archiviate
nel PC vittima dell'attacco. E nessun
PC. collegato a Internet, è immune dal
rischio.
Una prima linea di difesa è costituita,
guarda caso, proprio dai buoni vecchi
programmi antivirus. Se è vero che un
"server-fantasma" come il BO ha biso¬
gno di un dropper per essere installato,
allora qualsiasi antivirus può essere
istruito a riconoscere il dropper come
oggetto minaccioso, allo stesso modo
m cui è istruito a riconoscere gli altri
cavalli di Troia.
E infatti cosi accade: se si utilizza un
antivirus in grado di elencare i nomi dei
virus che riconosce, utilizzando questa
funzione si ottiene un lunghissima lista
(siamo ormai vicini ai ventottomila
virus) che tra l'altro contiene anche
nomi quali Back Orifice. IMetBus e altri:
si tratta di programmi di installazione di
server occulti. L'antivirus identifica il
cavallo di Troia, non lo disinfetta (ovvia¬
mente, perché non è un programma
infetto) ma attira l'attenzione dell'uten¬
te sul fatto che il programma non va
utilizzato. E cosi, se l'antivirus viene
usato nel modo corretto, una prima
linea di difesa è in grado di schermare
la maggior parte degli attacchi; ad
esempio, l’utente riceve un program¬
ma in allegato a un messaggio di posta
elettronica, prima di eseguirlo lo passa
al controllo dell'antivirus. quest’ultimo
segnala la presenza ad es. di BO, e l'u¬
tente getta via il programma eseguibile
e si salva.
Il firewall: un nuovo
strumento di difesa
Ma potrebbe accadere che l'utente
non controlli tutto ciò che riceve; inol¬
tre c'è sempre la possibilità che l’anti-
virus non riconosca un particolare pro¬
gramma, bisogna infatti rammentare
che un antivirus può riconoscere sol¬
tanto ciò che conosce, e se incontra
un nuovo dropper, non ancora analizza¬
to dal laboratorio antivirus. potrebbe
anche non rendersene conto.
Inoltre esiste sempre la possibilità
che un ignoto aggressore sfrutti una
debolezza, una falla del sistema opera¬
tivo. I sistemi che utilizziamo sui nostri
PC sono il frutto di centinaia di migliaia
di ore di lavoro di squadre di esperti,
ma sono tutt'altro che privi di errori,
tant'è che gli stessi produttori lo
dichiarano (andarsi a leggere ogni tanto
le condizioni di uso dei programmi che
si installano sul proprio PC non è affat¬
to una cattiva idea) E cosi come fece
Robert T Morris Jr nel 1988, qualcun
70
MCmicrocomputer n. 196 -giugno 1999
Virus
Di sili underground come questo ne esistono a centinaio Contengono informazioni per l’uso illegittimo di
programmi registrati, l'accesso a sistemi protetti, le azioni di disturbo su Internet e attività simili
altro potrebbe fare oggi: approfittare
cioè di una falla per guadagnarsi l'ac¬
cesso al nostro PC mentre siamo colle¬
gati a Internet.
Nel 1994 William Cheswick e Steven
Bellovin pubblicarono un libro che si
intitolava "Firewalls and Internet
Security". Al di là del contenuto del
volume (un ottimo testo di riferimento,
anche se leggermente datato rispetto
ad alcuni aspetti tecnici), agli autori va
riconosciuto il merito di aver coniato
un termine che è diventato di uso
comune tra chi si occupa di Internet.
L'idea del "muro rompifiamma", che
consente a chi sta dentro di dormire
sonni tranquilli mentre fuori infuria la
battaglia, è stata lanciata dagli autori di
questo manuale, ma in realtà è frutto
di un lavoro collettivo di sviluppo che
da diversi anni proseguiva in tutto il
mondo.
Il concetto del firewall è semplicissi¬
mo, e si può descrivere facendo il con¬
fronto con la sede di una grande azien¬
da, al cui ingresso si trovi un sorve¬
gliante. A costui, presumibilmente
armato, spetta il compito di decidere
chi può entrare e chi, invece, deve
rimanere fuori.
Tradotto in termini tecnici, un firewall
è un sistema (software, eventualmen¬
te installato su hardware dedicato) che
protegge un determinato contesto da
possibili tentativi di aggressione prove¬
nienti dal vasto e selvaggio mondo di
Internet. Il contesto può essere costi¬
tuito da un singolo PC o da una intera
rete aziendale; il firewall osserva i pac¬
chetti in transito (il "pacchetto" è l’u¬
nità minima di informazione che viag¬
gia su una rete), ne studia brevemente
alcune caratteristiche e decide se il
pacchetto va lasciato passare oppure
se va bloccato. In quest'ultimo caso è
prevista la possibilità di alzare una
serie di allarmi a seconda dei casi.
A poco tempo dall'uscita del libro, si
cominciavano a trovare in commercio i
primi firewall, segno del fatto che l'i¬
dea era già in circolazione da tempo.
Oggi i firewall si trovano dappertutto,
eppure nonostante ciò le aggressioni
in rete si moltiplicano; "Teardrop".
"Land". "Smurf" sono i nomi di alcune
delle tecniche di attacco più diffuse su
Internet, e l'aspetto preoccupante con¬
siste nel fatto che non serve essere
esperti di TCP/IP per lanciare un attac¬
co: basta trovare un sito da cui preleva¬
re l'apposito programma, il "kit del
pirata informatico", e il gioco è fatto.
Quasi tutti i firewall poi svolgono
egregiamente la propria funzione quan¬
do vengono installati all'ingresso di
una rete; ma non possono fare nulla
per evitare gli attacchi che si verificano
all'interno della rete stessa, e comun¬
que si tratta pur sempre di sistemi di
un certo costo, abbordabile da molte
aziende ma fuori della portata dell’u¬
tente individuale.
Prevenire è meglio...
Dieci anni fa qualcuno timidamente
avanzò l'ipotesi che i virus sarebbero
diventati un problema di grossa rile¬
vanza Nessuno vi fece caso, i previ¬
denti furono considerati delle
Cassandre, e il risultato è sotto gli
occhi di tutti.
Oggi la nuova minaccia si chiama
"intrusione via Internet". I virus non
hanno segnato la "fine dell'era del
computer", come qualche sciocco si
affrettò ad annunciare Nemmeno le
intrusioni segneranno la "fine di
Internet"; tuttavia è importante che
ciascun rischio venga preso nella giu¬
sta considerazione man mano che si
manifesta e si rende evidente.
Si può ipotizzare che gli hacker affi¬
neranno le loro armi, i produttori di
strumenti di difesa perfezioneranno le
difese, fino al punto in cui diventerà
necessario installare un firewall su cia¬
scun PC.
E in effetti già oggi potrebbe essere
opportuno farlo I firewall aziendali
sono strumenti grossi e costosi, come
abbiamo visto; sono flessibili, configu-
rabili e potenti, ma hanno anche alcu¬
ne limitazioni. Recentemente sono
stati affiancati da sistemi piu snelli e
ridotti, dal costo accessibile anche
all'utenza individuale
E' per far fronte alle esigenze del
singolo, infatti, che è nata una secon¬
da generazione di sistemi firewall Pur
rimanendo basati sullo stesso concet¬
to, cioè di definire un "interno" da
mantenere protetto rispetto all’"ester¬
no", si tratta di programmi assai più
compatti e maneggevoli, facili da
installare, configurare e utilizzare. Dal
punto di vista della protezione non
hanno nulla da invidiare ai programmi
di maggiori dimensioni, e offrono all'u¬
tente la possibilità di scegliere la linea
di difesa preferenziale, ovvero se filtra¬
re i dati in transito oppure stabilire i
diritti di accesso alle funzioni di rete a
livello di singola applicazione (es.
Internet Explorer si, il server di Back
Orifice no).
Nel prossimo articolo l'anatomia di
un attacco in rete e il funzionamento
degli strumenti di difesa.
/ss
MCmicrocomputer n. 196 -giugno 1999
71
“Il destino dell'artista è essere un virus. Scovare una cultura e crescere al suo interno”.
Questa è la poetica di Gavin Hodge, ma anche quella di tutti gli artisti elettronici che si muovono in una realtà
immateriale e operano non per “divertire", ma per far pensare, per rappresentare una nuova realtà. Un’atmosfera
dove il video, sia quello della TV che quello del computer, non è solo il mezzo, è anche il luogo entro il quale far
ricerca, entro il quale muoversi. Così la creatività dell'artista si adegua al virtuale e raggiunge un'estensione illimitata,
il suo linguaggio è dilatato, amplificato.
E il suo sogno è quello di creare un campo interattivo fortissimo che coinvolga tutto il mondo.
L'espressività artistica, però, può raggiungere il suo vertice solo quando la tecnica e soprattutto la comprensione del
nuovo linguaggio hanno superato la fase più elementare e sono diventati adeguati.
UNA NOTA DISSONANTE
di Ida Cerosa
Questo è un momento in cui il mondo
dell'arte elettronica è popolato di entu¬
siasmi crescenti per la radicale ristruttu¬
razione della nostra psiche e delle nostre
condizioni mentali e di esistenza, dovute
all'azione dei mondi virtuali. E' bene per¬
ciò proporre una voce che, con un'analisi
lucida e con un distacco da spettatore
colto, inserisca una nota dissonante e
porti a riflettere sulla realtà di quest'arte,
sulle sue condizioni attuali e sui possibili,
eventuali sviluppi.
Mario de Candia
Giornalista de La Repubblica e critico
d’arte, è stato tra i primi ad interessarsi
alle iniziali proposte della Computer art e
a seguire i Festival di Videoarte che proli¬
feravano negli anni '80 ed ancora nei pri¬
mi anni '90 Ha seguito tutto con atten¬
zione e piena partecipazione ed ha riflet¬
tuto su quello che vedeva, cercando lo
specifico della nuova arte Ma nel proce¬
dere delle indagini per individuare il suo
linguaggio, veniva sovente frastornato
da manifestazioni scadenti, poco interes¬
santi e tutte simili tra loro
Con la curiosità tipica delle persone m-
E' bene perciò
proporre una voce che, con
un'analisi lucida e con un distacco
da spettatore colto, inserisca una
nota dissonante e porti a riflettere
sulla realtà di quest'arte, sulle sue
condizioni attuali e sui possibili,
eventuali sviluppi.
telligenti e assetate di conoscenza ha
seguito ogni sviluppo iniziale di quest'ar¬
te con la certezza, forse la speranza, di
vederne la veloce crescita e poi la sua
maturità Ma è rimasto deluso.
Mario de Candia è un critico onesto,
guarda l’arte con purezza spirituale, e
pronto ad accettare le trasformazioni pur¬
ché rispondano alle caratteristiche esteti¬
che e ai significati che le competono.
Da questo punto di vista è quindi un
"rigido"
Giustamente non accetta le trasgres¬
sioni ai canoni stabiliti, fatte da una certa
parte di videoartisti.
Per tanti anni si è occupato delle que¬
stioni legate alle arti e alle nuove tecno¬
logie. Poi si è “infastidito" e si e allonta¬
nato. Gli chiedo. "Perche?".
Mi risponde Nell'insieme delle cose
Klonaris/Thomadaki - "Requiem pour le XX siede" -1994
72
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
non vedevo mente di confacente, solo
una grande confusione nella proposizio¬
ne dei prodotti La Videoarte era presen¬
tala all'interno di compartimenti troppo
ristretti, rappresentava appunto la Vi¬
deoarte, ma non le arti. Questo procedi¬
mento chiude il discorso, minimizza le
cose, le ridicolizza, le riduce all'interno di
un linguaggio che si vuole esclusivamen¬
te attribuire alle macchine e non alle per¬
sone che producono.
Credo che qualsiasi opera di espres¬
sione creativa, artistica, estetica debba
essere introdotta e collocata all'interno
dei flussi storici della produzione di que¬
sto genere.
Facendo un discorso generale e non
particolare, mi sconcertava, e mi scon¬
certa ancora adesso,
notare il totale af-
fidamento e Videoarte era
confidenza presentata all’interno
degli opera- di compartimenti troppo
tori nei con- ristretti, rappresentava
fronti delle ap p Un to la Videoarte.
macchine, rr
pensando che ma non le arti.
siano garanti di un
prodotto ottimale perché contiene all'in¬
terno di sé gli ingredienti per produrre
qualche cosa di valido semplicemente
attivando il dispositivo.
I.G. - Come mai sei arrivato a queste
considerazioni? Credo che tutti gli artisti
che operano in questo campo abbiano
fatto e continuino a fare un approfondito
lavoro di ricerca e di demitizzazione del
mezzo, per poterlo scavalcare, dimenti¬
care Per arrivare a capire,
M.d C. - Per l'incapacità dimostrata da
una parte delle organizzazioni a inserire
m un flusso di storia delle immagini le
cosiddette "nuove immagini ", mentre si
è voluto in qualche modo azzerare la sto¬
na e ricominciare da capo. E anche per
l'atteggiamento da "carbonari" degli
operatori video che consideravano "vec¬
chio" tutto quello che era stato fatto pri¬
ma con gli strumenti tradizionali dell'arte
e come rappresentativi della realtà di og¬
gi solamente gli strumenti elettronici.
I.G - Vedo la cosa in maniera diversa.
Ben vengano le "sette" se servono a
scardinare la ovvia riottosità dei critici e
degli spettatori ad abbandonare la radica¬
ta conoscenza dell'arte raggiunta. E' dif¬
ficile, molto difficile spingere a guardare
con "occhi nuovi" una realtà che è già
IDA GEROSA
Artista di Computer art
Direttore Artnet-Tentra:
limo //www mclmfc il/mclu| k/arte
Rei Naito - Sagaho Exhibit Space - 1991
cambiata. Sono inevitabili alcune posizio¬
ni di forza che, se non altro, portano a
degli interrogativi, e a dei momenti di va¬
lutazione dello stato delle cose.
Atteggiamento razzista
M.d.C. - Sto generalizzando. Le mie
considerazioni vengono dall'aver guarda-
Fabrizio Plessi - Videoinstallazione 1991,
Roma
Per l'incapacità
dimostrata da una parte
delle organizzazioni a inserire in
un flusso di storia delle immagini le
cosiddette "nuove immagini”, mentre
si è voluto in qualche modo azzerare
la storia e ricominciare da capo.
to tutto quello che al momento era stato
prodotto, e in particolare dall'aver ascol¬
tato gli operatori. Definivano cretino chi
dipingeva, imbecille chi scolpiva, defi¬
ciente chi faceva installazioni e soprattut¬
to li definivano produttori di realtà inat¬
tuali. A me sembra, e sembrava, un at¬
teggiamento razzista.
E poi mi aveva impressionato l'igno¬
ranza che accompagnava le argomenta¬
zioni e i prodotti.
Le immagini hanno una storia, anche
quelle in vìdeo o di sintesi digitale o di
sintesi numerica, una stona che veniva
dimenticata o ignorata.
Cominciavo a non capire più l'origine
di ceni lavori.
In cene circostanze mi sono trovato a
dover fare dei regali a prodotti che vale¬
vano poco dal punto di vista contenutisti¬
co, dal punto di vista simbolico, di pro¬
gettazione delle immagini e di realizza¬
zione delle stesse.
Lavori approssimativi che confidavano
esclusivamente sull'energia degli stru¬
menti.
Sto sempre generalizzando, ovviamen¬
te, però queste sono le cause del mio di-
smnamoramento e allontanamento dal
ruolo che ho avuto per alcuni anni, cioè
di informazione e diffusione Di certe ti-
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
73
tote iflia-ffiiflsa
ARTE £ COMUNICAZIONE
pologie produttive
Naturalmente il "campo " mi interessa
moltissimo, però oggi è per me solo di
interesse privato
I.G. - Che peccatol Tu. con la tua cultu¬
ra e la tua onestà professionale, potresti
dare moltissimo ed essere utile a questo
particolare mondo, ma soprattutto potre¬
sti indirizzare gli sguardi, l'attenzione del
pubblico verso opere degne.
Permettimi di dire che al posto tuo
stanno crescendo critici giovani e meno
giovani che, pur non capendo assoluta-
mente nulla di quest'arte, cercano di im¬
porre opere, comportamenti, Rassegne
inaccettabili, immeritevoli. E chissà per
quanti anni ancora dovremo assistere a
questa palese ignoranza Quella dei critici.
M d C. - Devo dire che oggi vedo una
grandissima trasformazione rispetto ai
primordi della Videoarte, fine anni ‘60.
Mi sembra che i prodotti abbiano subito
un'evoluzione fortissima, scivolando,
però, più nel narrativo che in altro.
Il discorso è sempre estremamente
generale.
Poi ci sono prodotti eccelsi, numenca-
Fabrizio Plessi - Videoinstallazione 1991,
Roma
Biennale internazionale Arti elettroniche, della Televisione di qualità,
dell'Editoria Multimediale
Roma 1-21 giugno 1999
•Forum internazionale della TV. dell'audiovisivo di qualità (1-13 giugno)
•Giornate professionali e mercato dell'audiovisivo di qualità (1-13 giugno)
•Convegno internazionale 'Strategie dell'audiovisivo nell'era elettronica" (1-4 giugno)
•Fuori testo Le videoinstallazioni dei maestri nel tessuto urbano e architettonico di Ro¬
ma Mostra internazionale dì videoscultura e videoinstallazioni
ili artisti invitati:
Adriana Amodei. Irit Batsry. Robert Cahen, Chiarenza & Hauser, Michel Chion, Alba D'Ur¬
bano, Franticele. Ida Gerosa. Jean-Pierre Giovanelli. Ioan Jonas, Shigeko Kubota, Peter Cal-
las, Katsushiro Yamagouchi. Paolo Liberati, Federica Marangoni, Francesco Mariotti, Narri
lune Paik. Fabrizio Plessi, Carlo Quartucci. Pipilotti Risi, Ulrike Rosenbach, Francisco Ruiz
De Infante, Antoi Muntadas, Mario Sasso, Seoungho Cho, Mananne Strapatsakis, Gianni
Toti. Francesco Leprino, Nicola Sani. Paolo Pachim, Eder Santos. Jorge La Feria, Stephen
Vitiello, Stema&Woody Vasulka, Giacomo Verde, Lorenzo Bianda, Giorgio Migliorati.
mente irrilevanti. Chi ha le idee chiare
produce e fa, pure se sono stato spa¬
ventato dalla considerazione che anche i
buoni, grandi artisti, e ce ne sono, sem¬
bra che. in fin dei conti, non riescano a
fondare un'ipotesi di scuola E' come se
i linguaggi attivati non avessero una tale
chiarezza da dare stimoli per la specializ¬
zazione o crescita dei linguaggi interni e
propri all'apparato Poi, altro versante,
continua ad esserci quella grave, estre¬
ma ignoranza di cui parlavo prima.
Mi sono trovato in alcune circostanze
a chiedermi, da osservatore, ma anche
da lavoratore, dove si collocassero certe
realizzazioni; non riuscivo a trovare la lo¬
ro posizione all'interno di un "ordine"
espressivo, in termini, proprio, di lin¬
guaggi e di significati. Non riuscivo a ca¬
pire quali fossero i loro referenti, quale
fosse il loro percorso La domanda abi¬
tuale che mi ponevo, anche di fronte ad
opere ben confezionate, era "che cosa
dice 7 " e "che cosa vuol dire?".
Mi sono trovato di fronte a
posizioni di estrema povertà
di idee
I.G. - Sono convinta . .. .
che questo che dici vai- «^costanze a chiedermi,
do finalmente emergere una certa quan¬
tità di artisti, che io riconosco come tali.
Attraverso la posta elettronica, non solo
dall’Italia ma da altre parti del mondo,
tanti mi mandano le immagini che crea¬
no e molti di loro sono bravi, veramente
bravi. Sono quelli che pur avendo comin¬
ciato da non molto tempo ad indagare e
a creare, hanno superato, dimenticato il
mezzo e stanno producendo delle opere
buone, degne di essere conosciute
lo credo che il tuo "dismnamoramen-
to" sia dovuto in parte anche a quei criti¬
ci che si sono accostati senza conoscere
il retroterra culturale di quest'arte, l'han¬
no in qualche modo idealizzata ed hanno
presentato artisti e opere piu impressive
che vicine all'arte Hanno proposto con
piu forza quello che poteva colpire lo
spettatore, hanno esibito quest'arte co¬
me fosse un "fenomeno da baraccone"
E tu sai meglio di me che quando un
critico noto propone certe soluzioni gli
"ingenui" seguono
M dC - Quello che tu stai
Mi sono dicendo non fa altro che
trovato in alcune infermare quello che ho
detto prima.
Dipende da come si
ga, eventualmente, non da osservatore, ma anche da presentano le produzio-
solo per l'arte elettroni- lavoratore, dove si collocasse- ni. Può anche essere
ca, ma anche per tutta
l'arte contemporanea.
M.d.C. - No. non per
tutto. Può valere per la
maggior parte delle co¬
se che si vedono
L'arte contemporanea
si inserisce in un flusso piu
o meno interrotto, più o meno sconvolto
o disastrato... comunque in un flusso
ben preciso e connotato.
I nuovi artisti
I.G. - Per quanto riguarda la Computer
art devo dire con piacere che sto veden-
fatto un danno grandis¬
simo alle potenzialità
espressive se sono
presentate male, se la
cosa va a chiudersi
all'interno di un circolo
vizioso che e fine a se
stesso; che ragiona su se
stessa, che pensa a se stessa, e con se
stessa, senza stabilire nessun rapporto
con il circostante al di fuori dei confini di
ambito che la disciplina si è data. Però
non credo assolutamente che. poi. la
colpa sia dei critici che si sono accostati,
nei modi in cui si sono accostati, giusti o
sbagliati che fossero. Tu dici con igno¬
ranza. A me sembra che in fin dei conti il
ro certe realizzazioni; non riu¬
scivo a trovare la loro posizio¬
ne aM’interno di un "ordine"'
espressivo, in termini, pro¬
prio, di linguaggi e di si¬
gnificati.
74
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
Mario Sasso - Videoinstallazione 1993
rapporto che si è stabilito è proprio un
rapporto di omeopatia, cioè "similia si-
milìbus ",
L arte non è una professione che può
consentire ai suoi attori il lusso di non
sapere, innanzitutto di non sapere di se
stessa. L'arte e l'artista non possono
non sapere.
I.G. - Gli artisti sanno quello che fanno.
M.d.C - Un attimo, devono sapere
quello che fanno! E‘ una delle regole per
accedere a qualsiasi ambito di produzio¬
ne, non solo artistica
I.G. - Sono convinta che chiunque ab¬
bia iniziato quest'arte, si sia posto delle
domande a cui ha cercato di rispondere
con la ricerca, con le opere Penso che
chiunque abbia prima cercato di capire e
poi abbia collocato il proprio lavoro in
uno spazio che era saturo di passato e
che nello stesso tempo raccontava di un
futuro.
M.d.C. - Ti do ragione per le domande.
Non nego che molti o tutti se le siano po-
Un momento
di passaggio?
I.G. - Potrei dire che questo è un mo¬
mento di passaggio in cui gli opera¬
tori si stanno orientando, stanno
cercando di capire... Invece cre¬
do che questo non sia un mo¬
mento di passaggio. Non credo
esista il momento di passaggio.
Tutti i movimenti dell'arte sono
sempre stati concatenati gli uni
agli altri e ogni nuova proposta è
servita a sbrigliare una nuova
fantasia, che si è trovata nell'op¬
portunità di rappresentarsi Tutto
arriva per gradi e solo perché ci so¬
no le premesse per costruire un nuovo
orientamento La trasformazione va
avanti lenta, implacabile, e si regge sem¬
pre su solide basi
Gli artisti che aprono una strada e rap¬
presentano un'epoca sono pochi, sono
„ „ ... ... sempre stati pochi. Of-
lo credo che il tuo dismnamoramento sia f r0 no nuovi percorsi,
dovuto in parte anche a quei critici che si sono ac- nuove immagini, nuo-
costati senza conoscere il retroterra culturale di que- ve opere, ma devono
st’arte, l’hanno in qualche modo idealizzata ed han- anche trovare un am-
no presentato artisti e opere più impressive che vici¬
ne all'arte. Hanno proposto con più forza quello che
poteva colpire lo spettatore, hanno esibito quest'ar¬
te come fosse un "fenomeno da baraccone”.
sfe. A me non interessa quello che gli ar¬
tisti si siano chiesti, ma quello che hanno
prodotto, cioè come hanno risposto
I.G. - Immagino che tu abbia visto an¬
che delle cose buone.
M.d.C. - Ho visto delle cose splendide.
Stiamo facendo un discorso di ordine
generale.
biente culturale in gra¬
do di accoglierle. Cre¬
do che sia per questo
che alcuni vengono ap
prezzati anche con cin¬
quantanni di ritardo, per¬
ché stavano precorrendo i tempi.
Sono assolutamente d'accordo con te
quando dici che oggi c'è una grande con¬
fusione e che in generale il panorama è
penoso. Mi meraviglierei se non fosse
così. Da ogni confusione esce fuori "l'ar¬
tista guida", quello bravo.
M.d.C. - Il problema non è essere bra¬
vi. Il problema è dire delle cose, è con¬
cludere un periodo fraseologico espres¬
sivo Se le immagini propongono soltan¬
to se stesse, dichiarano un'espressione
minima, inattuale, inesistente. Se è del
linguaggio produrre immagini e delle im¬
magini produrre lingua, quello che si
chiede alle arti Icome discipline produtti¬
ve d'immagiml è questo tipo di operazio¬
ne.
I prodotti, poi, ti possono catturare, at¬
tirare, affascinare per delle abilità estetiz¬
zanti, ma questo è solamente un ingre¬
diente. Non tutto si pud risolvere con
una bella confezione
Non so se tu sei d'accordo o meno,
ma all'arte non si chiede di fare delle co¬
se "belle ", ma delle cose "buone ", che
abbiano un senso. Dove senso vuol dire
che necessariamente devono avere una
direzione, un passato, un presente, un
futuro.
L'arte e uno "strano oggetto" che è
come il tempo Sta in un presente che
per forza deve essere contiguo al suo
passato e al suo futuro Se è contiguo a
se stesso è un oggetto decorativo, privo
di una sua intrinseca moralità.
Tutti i movimenti dell’arte sono sem¬
pre stati concatenati gli uni agli altri e ogni
nuova proposta è servita a sbrigliare una
nuova fantasia, che si è trovata nell’oppor¬
tunità di rappresentarsi. Tutto arriva per
gradi e solo perché ci sono le premesse per
costruire un nuovo orientamento. La tra¬
sformazione va avanti lenta, implacabile, e
si regge sempre su solide basi.
Le arti sono idee materializzate in og¬
getti sensibili.
I.G. - Non credo sia necessario oggi
l'oggetto sensibile, materiale, può esse¬
re sensibile anche da un punto di vista
immateriale.
M.d.C. - Là volevo arrivare Ciò non to¬
glie che per avere questa effettività di
oggetto sensibile mentalmente, deve
anche avere una consistenza fisica, che
sia anche quella labilissima propria del
baluginio dell’accendersi e spegnersi dei
pixel sullo schermo.
Concordo pienamente con Mario de
Candia Per quanto io difenda sempre le
arti elettroniche per principio, le sue os¬
servazioni sono giuste.
La "moralità" delle immagini, la loro
collocazione, la loro cultura di base, il lo¬
ro percorso mentale, il loro futuro, in una
parola la concretezza reale e di pensiero
dell'opera Questi gli stimoli su cui ci
suggerisce di riflettere.
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
75
canni Ica
a tura di Andrea de Prisco
Cuore falso!
di Raffaello De Masi
Affermazione densa di significati! Boh,
sarà forse che qualche giovanotto si è
scoperto a sentirsi battere il cuore per
un amico invece che per un'amica?
Niente di tutto questo, è solo una pubbli¬
cità che c’invita ad essere più onesti e a
versare il nostro contributo a Bill
In d a d p.: Clinton?’? A "quei tempi" no
di certo, ma di "questi tempi" non si sa
mai II.
A quei tempi era normale comprare un
PC senza sistema operativo, poi occorre¬
va comprarsi l'MS-DOS o il Windows a
parte, e montarlo. Solo che la maggior
parte degli utenti (scagli la prima pie¬
tra ) faceva una copia dei floppy da
quelli di un amico (che aveva ricevuto
anche lui il "motore" della sua macchina
copiandoselo), e così via, in una catena
di S. Antonio senza fine Microsoft allora
non aveva ancora escogitato per i pro¬
duttori la formula ogni macchma-una co¬
pia e, in una sua pubblicità, affermava
letteralmente di "intrattenere rapporti di regolare licenza con
le aziende..." (segue un ricco elenco, Nd.RJ, invitando i let¬
tori a non accettare software copiato e manuali fotocopiati
Nelle news, HP annuncia una unità di memoria di massa,
per il mercato OEM, basata sull'impiego della tecnologia
DAT, Word5 accontenta gli utenti DOS e OS/2 presentandosi
in versione 5, Lotus presenta Magellan, un software di ge¬
stione delle memorie di massa, ancora
HP presenta la prima nata della fortunata
serie DeskJet Plus. E ancora Intercomp
taglia il traguardo dei 33 MHz, Paolim
Informatica presenta un'interessante se¬
rie di terminali tascabili, Bondwell apre ai
laptop con un 286 da 10 MHz e Mactro-
mes offre una scheda turbo capace di
raddoppiare la velocità degli SE.
Ma l'anteprima più ghiotta è l'Autocad
IO in versione italiana, che per la prima
volta introduce il sistema di coordinate
su scelta dell'utente. Ancora, nell'area di
software di grande qualità. PageMaker,
versione 3, entra nell'area OS/2, e
FreeHand raggiunge la versione 2, rigo¬
rosamente per Mac
Mauro (Gandmi) e Massimo (Truscelli),
M&M, vanno all'Expoedit 89, la mostra
convegno dedicata al DTP e di II passa¬
no al Mac World Expo di Amsterdam,
dove possono vedere in azione il nuovo
binomio Word-Excel per Mac, sistemi di
OCR di nuova concezione, un generato¬
re di corsi di una oscura casa del Minne¬
sota che poi, acquistato da Macromedia
e rilanciato con lo stesso nome,
Authorware, godrà del non invidiabile
primato di software costosissimo e dalle
vendite misurate col contagocce. Oracle
sbarca nel mondo Mac e Connectix lan¬
cia un software, Virtual, che permette di
usare una porzione dell'HD come me¬
moria virtuale
Una macchina
che ha fatto epoca
E' il Macintosh llcx, forse il "melone”
piu famoso della serie II. Affidata alla
eburnea penna del grande De Masi, la
prova mette in evidenza la nuova ten¬
denza Apple a produrre cabinet sempre
piu piccoli e sempre più "pieni" di tecno¬
logia La macchina, a livello di costi, è una sciabolata nella
schiena (costa come quattro iMac insieme, di quattro colori di¬
versi), gode di un HD da 40 MB e va "vestita" con le periferi¬
che preferite, contraddicendo una vecchia politica di Apple del
"tutto compreso". Non viene piu neppure fornito il software
applicativo di base presente nei 68000, vale a dire MacWrite e
MacPaint, solo il sistema operativo e il relativamente nuovo
applicativo HyperCard,
un pacchetto che poi è
vissuto nel limbo, forse
castigato proprio dal
fatto che era gratuito
Umbit presenta due
belle macchine, come
racconta Corrado, ba¬
sate rispettivamente
Voglia di Commodore Ima
anche d'Alari) saltami ad
dosso! Ovvero come inte¬
grare un intero PC dentro
una cicciottella tastiera la¬
sciando tuori il grosso ali¬
mentatore e le periferiche
più ingombranti (tutto come
da copione!) La proposta
viene da Uniblt con II suo
PCbase Prezzo, per quei
tempi, molto interessante:
980 000 tire, perfettamente
allineato con quello di un
Alari 1040 o di un Amiga
500 .
76
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
Nel 1989 i portami erano tali più di nome che
di fatto. In compenso, però, le tastiere erano
dotate di tasti del tutto identici a quelli delle
sorelle da tavolo, alcuni disponevano addirit¬
tura di un piccolo tastienno numerico “in car¬
ne ed ossa' Ilo spazio a disposizione era
sempre abbondante). Nelle due foto II
Bondwell B200 - con tanto di floppy sul fron¬
tale! - e l'Intercomp Class XAT dotato di un
display, per quei tempi, a dii poco esemplare.
sul 286 e sul 386SX, strano ibrido,
quest'ultimo, tra il primo e il "vero"
386. Prezzo, per la versione mag¬
giore, pari a meta del Mac, ma il di¬
sco è da 80 MB e in piu è anche uno SCSI (bell'abitudine poi
perduta per il piu economico IDE). Bello anche l'Intercomp
Class XAT, un pregevole portatile dotato di un 286 da 12 MHz,
un HD da 20 MB, un display LCD retroilluminato, un MB di
RAM e una serie di accorgimenti (memoria senza stati di atte¬
sa e interfoliazione di pagina).
Ed eccolo, il nostro Bill Gates che va a rompere le uova nel
paniere, ancora una volta a Borland. Stavolta ci prova con il
Quick C, nella versione 2, costo due bigliettoni da cento, sta su
dieci floppy ed è decisamente migliore della versione 1, un ve¬
ro campionario di bug (anche se sta dietro al linguaggio Borland
col fiatone). Segue la prova di DataEase GraphTalk. un pacchet¬
to di grafica commerciale da abbinare al package principale, Da¬
taEase, appunto, la cui prova si era vista in un numero prece¬
dente. Rigorosamente DOS oriented (e questo è, forse, il suo
grande limite), il pacchetto era un po troppo costoso.
Massimo Gentillm scrive un bell'articolo sui programmi e sui
protocolli di comunicazione. Niente di nuovo, certo, ma il pez¬
zo è un buon riferimento per chi desidera sapere cosa si na¬
sconde dietro sigle criptiche come X, Y e Z Modem o, peggio
ancora, Kermit I pac¬
chetti presentati dor¬
mono ormai il sonno
dei giusti, ma nomi co-
Quando i grafici Iin genera¬
te...) non si facevano ancora
con Excel esistevano pac¬
chetti specifici per espletare,
al meglio, questa colorata
funzione. GratTalk era l’ap¬
pendice "visuale" di DataEa-
sy, un database "molto sofi¬
sticato ma nel contempo faci¬
le da usare che ha avuto un
buon successo di pubblico".
Era in grado di funzionare col
programma principale e di
“graticare” tabelle di Lotus I-
2-3 o in formato ASCII. Co¬
stava. da solo, ben 600.000
lire. Naturalmente più IVA!
me ProComm (il primo programma di co¬
municazione in shareware), QModem,
Telix (addirittura risalente, nella prima
versione, al 1988), Remote Comm sono
fantasmi del passato che ritornano, per
raccontarci di connessioni in emulazione
di terminale e di configurazioni che ri¬
chiedevano mano ferma e notti insonni.
Mauro Gandini ci stupisce con i suoi
effetti speciali e con LetraStudio, con
cui maltratta fino all'inverosimile i suoi
font, da vero chirurgo estetico del carat¬
tere tipografico. D’altro canto è persona
tanto creativa (anche dal lato umano)
che non ci si poteva aspettare di meno.
Corrado passeggia sulle griglie, a mo‘ di
S. Lorenzo, e Carlà, nel suo mondo do¬
rato e giocoso, ci fa trovare inseguiti dal
camion di Duel, con buona pace di
Matheson, Bruno Rosati mantiene alto
l'onore deN'Archimedes offrendo una
prova dell'Ansi-C, e ci spiega come è
possibile realizzare un videolibro. Intanto
ADP non perde occasione di starsi zitto
ammannendoci un mattone di piombo
sulle macro grafiche dell'Amiga Meno male che ritorna il De
Masi, con la prova di GraphicWorks. un pacchetto, indovinate
un po', di grafica, sull'onda del successo che in quel momen¬
to, in quell'area, il Mac meritatamente godeva.
Il resto sono tutta una serie di rubriche dedicate essenzial¬
mente ai linguaggi (C. principalmente, ma anche Pascal, As¬
sembler e anche Prolog). Molto interessante l'articolo della
rubrica MS-DOS tenuta da Valter Di Dio, incentrato sulla riso¬
luzione di sistemi di equazioni lineari, e curioso è l'articolo su
un labirinto, per C-64, messo a punto da due lettori di Monte-
belluna (TV)
Conclusioni
Ed eccoci qua, con un altro mese passato La solita curio¬
sità finale; oltre alle consuete chicche pescate negli annunci
(una lettrice corrisponderebbe, scopo scambi - e basta. N.d.R.
- con lettori di tutta Italia; un XXX-Club offre software "piu o
meno originale") è interessante notare che questo numero
ospita, prima volta per MC, un inserto
pieghevole di una ditta di Pozzuoli di at¬
trezzature e componentistica. Ma so¬
prattutto canna è una pubblicità, di una
ditta di Roma specializzata in media, che
si occupa di importazione e distribuzione
supporti magnetici per forniture a enti
pubblici, università, scuole, software
house e computershop e aggiunge, alla
fine, "Anche a domicilio, in poche ore!".
Mi ricorda tanto una foto di una bottega
in Via Tribunali a Napoli (immortalata an¬
che da De Crescenzo), la cui insegna re¬
citava "Impianti elettrici civili e industria¬
li, navali, e per insediamenti commerciali
- Si riparano ferri da stiro!" C'è una pri¬
ma volta per tutto, come diro io quando
pugnalerò alle spalle ADP!
«e
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
77
Cinque anni fa si parlava
già tanto, e spesso a spro¬
posito. di Tv interattiva,
cosi scrissi su queste stes¬
se righe che secondo me la
Tv interattiva già c era ed
era Internet, cioè la World
Wide Web (WWW) E i CD¬
ROM erano il corrisponden¬
te deU'home video. Molti
mi presero per un buon¬
tempone
Un lustro dopo, alcuni
cominciano ad accorgersi
che c'era del buon senso
profetico in quello che dice¬
vo allora, specialmente
adesso che DSL e soprattut¬
to Cable Modem stanno per
rendere visibile a tutti quel
vaticinio. Con quella che si
chiama Internet Broadband,
cioè una Web ad una velo¬
cità 25 volte superiore a
quella attuale (DSL) o addi¬
rittura 100 volte superiore
(Cable Modem), tutti ve¬
dranno con i loro occhi cosa
vuol dire Tv interattiva.
Internet potrà trattare video
e audio in tempo pseudo¬
reale e questo naturalmente
aprirà confini nuovi che
adesso sarebbe troppo
lungo esplorare, magari lo
farò prossimamente.
Il problema per l'Italia è
che forse non avremo mai i
Cable Modem perché corro¬
no su un infrastruttura, quel¬
la della Tv via cavo, che nel
nostro paese, per colpa delle
beghe tra Rai e Mediaset.
non è mai nata In America
già 600 000 persone sono
abbonate ad @home
(www a t h o m e .
corni, che è il maggiore dei
provider, e quasi 300.000 a
Road Runner (www.roadrun-
ner.com) di Warner Bros. Le
som del DSL in Usa (tecno¬
logia di Alcatei) sono legate
alla spinta che forse gli darà
AOL, America On Line, che
con quasi 20 milioni di utenti
è il maggior provider del
mondo ed è attualmente
tagliato fuori dal cavo.
Quello che è certo e que¬
sto: entro 5 anni vedremo
un'Internet non più basata al
90% su testi e immagini
fisse, ma anche su suoni e
immagini in movimento.
Un 'Internet audio-video, una
vera Tv interattiva Ma
anche uno strumento prodi¬
gioso per incredibili giochi in
tempo reale, cui partecipe¬
ranno spettatori/interattori
da tutto il mondo, in una
globalizzazione virtuale che
mi mette i brividi e confer¬
ma le mie antiche e moder¬
ne profezie a proposito del
simulmondo e delle sue
incredibili possibilità
Sono pronto a scommet¬
tere che la componente
ludica di questa Internet
sarà enorme. Un gigantesco
videogame della conoscen¬
za.
X-Wing Alliance
Autore; Lucasarts (Usa)
Format: Pc cdrom
Giud ++++
Premetto che non sono
mai stato un fan di "Guerre
Stellari" (ormai "Star Wars"
per tutti) e nemmeno la mia
doppia visita alla
Lucasfilm/Art di qualche
tempo fa è riuscita a farmi
cambiare idea Direi che di
tutti i film di Lucas. il miglio¬
re rimane comunque il primo
"Guerre Stellari", anche se
non lo cambierei con un
documentario di Hitchcock
Ma riesco ad essere abba¬
stanza lucido da capire che
trattasi di un mio gusto per¬
sonale e pure assai poco dif¬
fuso, se è vero come e vero
che i 3 "Star Wars" e i 3
"Indiana Jones" (pratica-
mente tutta la produzione
Lucasiana . I sono nella top
10 dei film piu visti di sem¬
pre. lo, invece se devo sce¬
gliere un film di fantascienza
prendo sempre "2001
Odissea nello spazio" oppu¬
re 'Biade Runner"
Tutto ciò premesso, credo
sia inutile che vi dica che il
19 maggio è uscito nelle
sale americane e di quasi
tutto il mondo "Star Wars
4”, che racconta la storia del
passato dei protagonisti
degli altri 3 film, e la cosa ha
scatenato il solito baraccone
di gadget e sacchi a pelo
fuori dai cinema per vedere
l'opera per primi e queste
cose in cui gli americani
sono specializzati e che ce li
fanno vedere come tutti
matti. Ma se credete che sia
tutto montaggio marketing,
vi sbagliate di grosso, quelli
dormono davvero per 15
giorni davanti ai cinema per
vedere per primi "Guerre
Stellari 4"!
Nel frattempo, con ade¬
guato tempismo, la Lucasart
ha messo in circolazione il
quarto titolo della serie X-
Wing, una delle due serie
dedicate a "Star Wars" dalla
casa interattiva della Lucas
E dopo il grande successo di
X-Wmg e Tie Fighter e la
mezza delusione del terzo
episodio multiplayer, vedia¬
mo insieme come è andata
questa volta.
La struttura del gioco è
molto simile a quella dei suoi
predecessori: sostanzialmen¬
te un simulatore di volo arca¬
de-action, molto veloce e
preciso, con missioni lineari
e con un chiaro obiettivo, di
difficoltà variabile e progres¬
siva, secondo Tabe del buon
game action II tutto con
un'interfaccia chiarissima e
naturale, e una disposizione
razionale e sempre uguale in
tutti i velivoli dei comandi e
delle armi. Ottimo.
A proposito di mezzi aerei,
qui in X-Wing ce ne sono
•^disastro), ** (non simulare),
++ (interagire con cautela),
++++ ida simulare i ++-H-+
(interagisci o muori).
78
MCmicrocomputer n 196 - giugno 1999
una trentina tra cui gli
Alliance Rebel Starfighters
(della serie X-Wing, Y-Wing,
etc.), i Corellian Transports e
i piu generici ed occasionali
caccia che i mercanti o i pira¬
ti usano nelle schermaglie o
nei modi multiplayer. Questo
include anche gli Imperiai
Startighters (i TIEs). Una
bella novità è l'inclusione del
Millennium Falcon, con la
sua parabola satellitare.
La farò breve: quando il
gioco comincia, abbiamo
appena avuto l’autorizzazio¬
ne paterna a cominciare la
nostra carriera professionale
per la company di famiglia;
in seguito le coincidenze
della vita ci porteranno a
raggiungere le schiere dei
Ribelli Con i comvolgimenti
emotivi e stellari del caso
Il progresso della simula¬
zione è tutto, brillantemen¬
te, legato ai briefing e ai
debriefing, ed ad un sistema
di e-mail che possiamo con¬
trollare tra una missione e
l'altra e che funziona davve¬
ro in modo narrativo ed
intelligente da collante e
motivazione. Con l'avanza¬
mento del gioco, i personag¬
gi si sviluppano a dovere e
si può sentire e vedere il
protagonista parlare con gli
altri personaggi. Uno dei
principali, MK-09 (Emkay),
un tipico Star Wars droide, è
probabilmente il più memo¬
rabile e simpatico. Un lotta¬
tore alle prese con il difficile
temperamento.
Grafica e audio sono di
ottimo livello e sono pensa¬
te per Pc accelerati e di
recente generazione. Il che
fa di Alliance il primo X-Wing
game visualmente all'altezza
di tutti i benchmark del
caso.
Una cosa che mi è piaciu¬
ta moltissimo è la possibilità
di collezionare ricordi e
immagini delle missioni giu¬
sto completate. Il che inseri¬
sce ulteriori elementi narrati¬
vi che hanno fatto di "Star
Wars” il successo che è, e
hanno dato credibilità a que¬
sti mondi simulati del cine¬
ma e del videogame
Insomma e per finire:
Alliance non tradisce di certo
l'universo di "Star Wars",
anzi ne dà una convincente
ed ulteriore prova interattiva,
e questo farà felici moltissi¬
mi appassionati. Ed e piaciu¬
to anche a me. Tutto dire.
Pw Panorama
Come ogni mese vi presenterò t titoli piu attesi in uscita,
raggruppati per generi, per vostra estrema comodità
THE LANDS OF LORE 3
A Lands of Lore 2, confesso candida¬
mente, non ci ho giocato e quindi per
parlarvi di questo game della
Westwood devo far riferimento al mio
spesso confessato amore per l'origina¬
le Lands of Lore, game che mi fece
definitivamente ritenere che la casa di
Las Vegas aveva tutte le carte in regola
per diventare uno dei miti della genera¬
zione anni '90 nei videogame. Cosa
che la Westwood avrebbe di II a poco
confermato con il successo di
Command & Conquer, uno dei giochi
fondamentali di questa generation
Più che un'adventure. questo LL3 è
una specie di action rpg con un'enor¬
me quantità di bestie di altre terre e
altri pianeti e perfino altre dimensioni, il
tutto a causa della rottura di un qual¬
che straordinario specchio. E poi dico¬
no che non portano iella. Insomma le
differenze tra LL e LL3 sono parecchie:
quelle in meglio naturalmente riguarda¬
no la veste grafica ed in generale
audiovisiva, faccenda comprensibile
visto il numero congruo di anni trascor¬
so dal primigenio capolavoro E forse
anche i mondi sono soddisfacenti e
preziosi.
Quello che invece mi ha deluso è
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
79
proprio la parte calda del gioco: la sua
eccessiva linearità (trovata ormai
comune per evitare di spendere troppi
soldi in grafica e audio...) e la scarsa
fantasia e creatività dell'intreccio
Morale: fare un paio di capolavori
all’anno si può. Farne una decina no
Jack Nicklaus:
Golden Bear Challenge
Non so esattamente perché, ma il golf
è sempre stato il mio sport simulato pre¬
ferito. Nella realtà trovo il golf di una noia
incredibile, proprio il contrario di uno
sport d'azione, e il fatto stesso che si
possa giocare a livelli eccelsi fino a 60
anni mi ha sempre fatto pensare ad una
roba da pensionati, per di più miliardari.
Almeno in Italia.
In versione simulata, invece, ne sono
sempre andato pazzo, e non credo di
essermi divertito molto spesso come
con Leader Board (beh, a parte il leggen¬
dario Gone Fishmg, il mio amatissimo
simulatore di pesca al black bass di cui i
miei lettori più affezionati si ricorderan¬
no...!. La sene dei Jack Nicklaus non la
conosco benissimo, ma è certamente
uno dei tre leader di mercato con il miti¬
co Links dei fratelli Carver (gli stessi di
Leader Board) e PGA Tour Golf dell'EA
Sports. Questa nuova versione ha i suoi
pregi e i suoi difetti. I pregi sono la bellis¬
sima grafica e la fisica delle situazioni di
gioco, ancora migliorata e prossima alla
perfezione. E poi l'ottima opzione gioco
via Internet e la possibilità di disegnarsi i
campi da soli.
Il rovescio della medaglia riguarda
soprattutto alcuni bug (tra cui un perni¬
cioso problema al put, cioè al colpo che
deve mandare la palla in buca e quindi
assai pericoloso. .) e il fatto che è assai
arduo per i principianti. Ora che ci penso,
nemmeno la grafica dell'acqua mi fa
impazzire Continuo a preferire Links
IMPERIALISM 2
I giochi di colonizzazione strategica
hanno avuto un enorme sviluppo a par¬
tire dal grande successo di Civilization
e dei seguenti cloni, incluso
Colomzation, che però si è rivelato un
fallimento per via dei molti dettagli tira¬
ti via e soprattutto per la mancanza di
qualunque chance di rigiocabilità. Cosi,
di recente. Imperialism, dei neweomer
di Frog City, ha mosso un po' le acque,
anche se aveva dei grossi problemi di
interfaccia e di eccessiva complicazio¬
ne nelle manovre problemi questi che
di solito fanno passare la voglia di
immergersi nella simulazione, un po'
come un libro mal scritto finisce su
uno scaffale a dispetto del suo (even¬
tuale) interessante contenuto
Questo Imperialism 2 rimedia alla
I
| *«<■.
i «
A *
fi i
1
[ - - ^
r * i a lì
» J
grande ai difetti del predecessore e
mette assieme decisamente molti più
pregi di qualunque altro game simile.
In particolare, mi piace la sensazione di
essere un elemento decisivo dell'azio¬
ne. i molti elementi narrativi che aiuta¬
no a sentirsi improvvisamente catapul¬
tato in un altro tempo e la buonissima
intelligenza artificiale (Al), che mette le
cose m modo davvero impegnativo ai
più alti livelli Mi dà ancora un po' fasti¬
dio la ripetitività delle battaglie tattiche.
MIDTOWN MADNESS
Da qualche parte ho letto che questo
nuovo game della divisione giochi della
Microsoft può essere descritto come
Need for Speed 3 che incontra i Blues
Brothers.
In questa corsa automobilistica furio¬
sa e 3d (che somiglia come caos e
danni, in effetti, alla famosa scena del
film con i Blues ), troviamo tutti gli
elementi per fare morire dal ridere e
dal divertimento piu di un appassionato
di questo genere di game e soprattutto
evitiamo situazioni violente alla
Carmageddon e, cosa assolutamente
da mettere in rilievo, abbiamo final¬
mente una ricostruzione autenticamen¬
te 3d di una città, Chicago, e in partico¬
lare i suoi sobborghi Da comprare
soprattutto per questo.
BATTLE OF BRITAIN
Per gli inglesi e soprattutto per la
RAF, la gloriosa sezione aerea dell'eser¬
cito britannico, la Battaglia d'Inghilterra
non è un qualsiasi avvenimento della
seconda guerra mondiale, ma il vero
evento di valore e patriottismo che ha
evitato all'Inghilterra, a differenza della
Francia, l'onta di un'invasione del suolo
nazionale da parte dei nazisti.
Le condizioni in cui questa resistenza
e questa battaglia si verifico sono
ormai vera e propria leggenda pochi,
ma bravissimi piloti seppero tenere
testa a molti e ben armati velivoli della
Luftwaffe
Questa battaglia è stata simulata
moltissime volte nei videogame di ogni
tempo (mi viene in mente per esempio
la versione flight simulator della
Lucas ,), ma mai con la precisione e il
realismo tattico di questo wargame. Un
gran peccato che il tutto avvenga pero
in una cornice grafica assolutamente
retrodatata e con troppo limitati scena¬
ri Sarebbe stato quasi perfetto
Vs. Francesco Carla
«e
80
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di Corrado Giustozzi
Superenalotto a Pisa
Quanti di voi giocano più o meno abitualmente al Superenalotto? Molti, immagino.
E sono anche certo che, da bravi intelligiochisti, abbiate anche provato a calcolare le
probabilità di vincita. Ma avete mai pensato a come massimizzare un'eventuale
vincita? No? Meno male che c’è il nostro ineffabile Dani, il quale ha aizzato
Andrea Selleri proprio su questo tipo di analisi...
La febbre del gioco, complice sicura¬
mente il meccanismo del jackpot. ha
colpito gli italiani: ed il miraggio di vince¬
re qualche dozzina di miliardi ha trasfor¬
mato in accaniti giocatori personaggi
insospettabili, dai professionisti alle
casalinghe
Una categoria di persona speciali
sono gli intelligiochisti: non amano il
gioco d'azzardo se non come argomen¬
to di studio, ed analizzano asetticamen¬
te le proprietà e la struttura del gioco. .
salvo magari trovare il punto debole che
permetta loro una facile vincita!
Scherzi a parte, sappiamo tutti che la
probabilità di vincere cifre consistenti al
Superenalotto è estremamente bassa: il
relativo calcolo è piuttosto facile da farsi
E non ci sono "trucchi" o ritardi che
contino: la probabilità di vincita non
dipende dai numeri giocati. Ma nessuno
sinora aveva pensato di calcolare l'in¬
fluenza dei numeri giocati sull'importo
della eventuale vincitaI Dalle statistiche
si evince infatti che le vincite non sono
uniformi ma variano grandemente: ma
con quale legge ? Conoscendola, si
potrebbe riuscire a massimizzare l'im¬
porto di eventuale vincita Facile? Niente
affatto, se ci si sono rotti la testa due
personaggi del calibro di Andrea Selleri
e di Dani Ferrari. Ed è naturalmente
quest'ultimo a raccontarci l'intera stona
Buona lettura.
C.G
Mentre vi scaldate un po' le meningi
sui soliti problemmi (questa volta non
sono poi tanto difficili, ma richiedono
comunque una buona quantità di lavo¬
ro), cominciamo il discorso odierno che,
come vi ho promesso la volta scorsa,
verterà sul Superenalotto.
Come funziona il Superenalotto
immagino che lo sappiate tutti, e proba¬
bilmente meglio di me, che non ci ho
mai giocato: si punta su sei numeri (ogni
puntata costa 800 lire); vengono estratti
6 numeri diversi piu un numero jolly; si
vince se si azzeccano 3. 4, 5. 6 numeri,
o 5 più il jolly Fino al Settembre 1998 le
categorie di vincita erano solo 4 (3. 4, 5.
5+1 o 6); il 38% degli importi giocati
andava al montepremi, suddiviso equa¬
mente fra le quattro categorie di vincita.
Poi si è deciso che dare agli scommetti¬
tori ben il 38% degli incassi era vera¬
mente un eccesso di generosità, e si è
ridotta tale quota al 35% (tanto la gente
gioca lo stesso .); inoltre il 5+1 e il 6
sono diventate due categorie di vincita
separate; abbiamo quindi complessiva¬
mente 5 categorie di vincite, a ciascuna
delle quali va il 7% degli importi giocati,
ossia 56 lire per ogni schedina II 65%
delle giocate va allo Stato e alla Sisal;
niente male, per ogni giocata sono 280
lire per gli scommettitori e 520 per il
Banco.
Ora. vediamo un po' le probabilità I
possibili 6 sono 90 C 6 =622 614.630
(combinazioni di 90 termini a sei a sei).
Quindi, ci vogliono in media
622 614.630 schedine per azzeccare un
6 Come abbiamo detto, per ogni sche¬
dina vanno 56 lire al montepremi del 6;
quindi in media il 6 vince 622 614 630 x
56 = 34,87 miliardi. Naturalmente, que¬
sta è solo la media che si avrebbe consi¬
derando negli anni un gran numero di 6;
nel singolo caso, si può avere notevol¬
mente di piu o notevolmente di meno
Passiamo ai 3. Per azzeccare un 3,
bisogna che 3 dei numeri giocati figurino
fra i sei numeri estratti: le combinazioni
Categoria
Rapporto
'3"
326.72
4 ■
11907
"5"
1250230
"5+1"
103769105
"6"
622614630
Tabella t
possibili sono 6 C 3 =20. Inoltre, bisogna
che gli altri 3 numeri giocati siano com¬
presi fra gli 84 numeri non estratti
8403=95.284, quindi le possibili schedi¬
ne che fanno 3 sono 20 x 95 284 =
1.905.680. Poiché il numero totale di
schedine possibili è. come abbiamo
detto, 622.614.630, si azzecca un 3
mediamente una volta ogni 326,72 gio¬
cate. Analogamente si calcolano le pro¬
babilità di vincita per il 4. il 5, il 5+1
Vediamo il riepilogo in tabella 1.
Bene, abbiamo posto le basi E ora,
vediamo come si è sviluppata la faccen¬
da.
Antefatto 1
Il primo antefatto ha avuto luogo
durante una delle tante discussioni sul
Lotto e affini. Andrea Selleri. il temibile
Torquemada, un bel giorno chiede: ma
perché al Superenalotto le vincite,
anche col 3, sono cosi variabili? In
media, le vincite dovrebbero essere una
ogni tot schedine Quindi, l'ammontare
di una vincita dovrebbe essere piu o
meno lo stesso ogni volta, salvo le nor¬
mali fluttuazioni statistiche, che per una
vincita tanto frequente sono minime.
Andrea illustra il suo punto citando a
mo‘ di esempio i risultati dei quattro
concorsi dell'ottobre 1998 che vediamo
in tabella 2.
Nella seconda colonna e riportato il
numero di combinazioni giocate, in
milioni. Naturalmente, il fatto che nell'ul¬
timo concorso citato i 3 "attesi" siano
535.626 non significa che debbano
essere proprio tot: ci sono le normali
fluttuazioni casuali. Ma quanto possono
essere le "normali fluttuazioni casuali"?
Per rispondere, dobbiamo considerare
lo scarto quadratico medio (sqm) In
questo caso, lo sqm è, con una certa
approssimazione, pari alla radice quadra¬
ta del numero di vincite attese Se ci
82
MCmicrocomputer n. 196 -giugno 1999
trrfcjTfcfrrttà
1 Concorso
N
3 vero
atteso
4 vero
atteso
5 vero
atteso
7/10
53
222493
163589
6417 _
4488
62
43
14/10
82
221580
249982
6265
6859
53
66
21/10
131
387650
400954
11089
11001
121
106
28/10
175
384134
535626
9488
14697
67
141
Tabella 2
aspettiamo 535 626 vincite, lo
sqm è sqrt(535,626) = 731,9,
Differenze fino a 2 sqm sono
normali; 3 sqm fanno già rizzare
il pelo; 4 o più non possono
essere considerate "normali
oscillazioni casuali" Qui la diffe¬
renza è 535.626-384.134 =
151.492, pari a 207 sqm.
Casuale non è di certo. E allo¬
ra?
Risponde Adam Atkinson: ci sono
numeri giocati più spesso e numeri gio¬
cati raramente Per esempio: un muc¬
chio di persone gioca sulla sua data di
nascita o simili, quindi i numeri 1..30
sono molto giocati, quelli 1.12 ancora di
più, eccetera. Se escono numeri molto
giocati, le vincite sono basse; se escono
numeri poco giocati, le vincite sono alte.
Ah beh, dice il Torquemada, chiarissi¬
mo. Discorso chiuso.
Avete mai visto un leopardo accuccia-
to nell'ombra, pronto all'attacco morta¬
le? lo no, ma insomma ve lo potete figu¬
rare Ecco, quello ero io. Il Torquemada
non aveva ancora finito di dire "Discorso
chiuso" che io scattavo all’attacco, con
fuori un metro di unghia per dito.
"Discorso chiuso? Allora tu puoi vin¬
cere al Superenalotto e non te ne frega
niente?"
"Vincere? E come?"
"Semplice Qualsiasi combinazione di
numeri tu giochi, le tue probabilità di vin¬
cere sono sempre le stesse. Ma quanto
vinci non è lo stesso. Se giochi dei
numeri che non gioca quasi nessuno, ti
basta fare un tre (cosa non molto diffici¬
le) e vinci un sacco di soldi".
"Già. è un'idea interessante. Ma
come fo a sapere quali sono i numeri
meno giocati?"
"Semplice anche questo
Supponiamo che ogni volta i numeri
siano giocati con una frequenza costan¬
te. Allora, l'ammontare delle vincite
dipenderà dalla frequenza con cui sono
stati giocati i numeri estratti Puoi scrive¬
re un'equazione che collega tali frequen¬
ze al numero delle vincite
Naturalmente, tale equazione è indeter¬
minata: ci sono 5 frequenze e una vinci¬
ta Ma le frequenze sono in tutto 90 Se
consideri 90 estrazioni, puoi scrivere 90
equazioni in 90 incognite. E le puoi risol¬
vere In pratica, la frequenza con cui i
vari numeri vengono giocati non sarà
proprio costante; ma se consideri un
numero di estrazioni superiore puoi arri¬
vare a una discreta approssimazione”
Ora. il Torquemada sara anche (anzi è)
un sadico torturatore che si inventa pro¬
blemi terrificanti per metterci alla frusta.
Ma certo non è un individuo di mezza
tacca, di quelli che si nascondono dietro
un dito. Se lo sfidate risponde. Altro che.
Interrompiamo qui, e passiamo allo. .
Antefatto 2
Un bel giorno, Francesco Romani
(quello che scrive gli articoli su
Mathematica, e nei ritagli di tempo
insegna Algoritmi e Strutture Dati
all'Università di Pisa) mi dice: senti,
verso la fine di marzo l'Università orga¬
nizza una "Settimana della Cultura", in
cui un po’ tutti teniamo delle conferen¬
ze. Che ne diresti di tenerne una insie¬
me sul Lotto, visto che sull'argomento
abbiamo scritto tutti e due degli articoli?
Beh, io conferenze in ambito universi¬
tario non ne avevo mai tenute io sono
un praticone, non un teorico. Essendo
vanitoso la mia parte, figuratevi se mi
lasciavo scappare l'occasione; quindi ho
prontamente aderito.
La cosa ha avuto degli sviluppi impen¬
sati. Perché è stata l'occasione di un
grande convegno mtelligiochistico Altro
che la conferenza mia e di Francesco
sul Lottol Oltre a me, a Francesco e a
Tre problemi
Quanti figlil
Aldo e Bruno sono molto prolifici: hanno tre maschietti e tre femminucce ciascuno.
Parlano dell'età dei loro pargoli (per età si intende gli anni compiuti: un bambino che non
ha ancora compiuto un anno ha età 0, ecc.).
Dice Aldo: La somma delle età delle mie figlie è uguale alla somma delle età dei miei figli
maschi.
Bruno- E' cosi anche per i miei!
A.: La somma dei quadrati delle età delle mie figlie è uguale alla somma dei quadrati delle
età dei miei figli maschi,
B : E' cosi anche per i mieil
A. : Il minore dei miei figli è una femmina.
B. Stessa cosa per me!
A. : lo ho trent'anm
B. : Anch'iol
A : Tutti i miei figli hanno età diverse.
B : Anche i mieil
A : Nessuno dei miei figli ha compiuto i 10 anni
B : Stessa cosa per i miei.
A. La somma delle età dei nostri figli è uguale alla somma delle nostre età.
B. : Sai, mia moglie è nuovamente incinta.
A. Di già? Ma come, ha appena partorito. Adesso stai esagerando
Quali sono le età dei figli di Aldo e di quelli di Bruno?
Quanti gemelli!
Nel Reparto Maternità della clinica di Fantasyland c'è stato un grande aumento dei pam
gemellati e plurimi Nell'ultimo mese, tutti i bambini salvo 41 sono nati come coppie di
gemelli; tutti salvo 41 sono nati da parti trigemini; tutti salvo 41 sono nati da parti quadri¬
gemini.
Quanti bambini sono nati in tale mese nella clinica di Fantasyland?
Potenza-finale
Chiamiamo potenza-finale di n un numero n k tale che le sue cifre finali siano uguali a k (n,
k interi positivi) P. es diciamo che 3 7 = 2187 è una potenza finale di 3. dato che la sua
finale è uguale all'esponente Quante sono le potenze-finali di 2 per esponenti fino a
10 . 000 ?
Niente computer: al massimo vi concedo di usare una calcolatrice tascabile.
MCmicrocomputer n. 196 -giugno 1999
83
Soluzioni ai tre problemi
Quanti figli!
Se la figlia più piccola di Bruno avesse compiuto un anno. Aldo non si sarebbe sorpreso (visto che
hanno fatto 6 figli a testa m non più di 9 anni). Quindi, la figlia minore di B. ha 0 anni
Il maggiore da figli deve essere sempre un maschietto: se le bambine avessero sia l'età minima che
l'età massima, la somma dei quadrati delle loro età sarebbe forzatamente supenore alla somma dei
quadrati delle età dei maschietti.
Infine, sappiamo che la somma totale delle età da 6 figli di ciascuno deve essere un numero pan (è il
doppio dell’età d quelli di un sesso) e che puO quindi essere al massimo 38 (19+19), dato che 38 è il
massimo totale pari che si può fare con 6 numeri 0.9 diversi; per converso, il minimo è 6038 = 22
( 11 + 11 ).
Avendo così ristretto il campo, vediamo le possibili età dei figli di Bruno. Sappiamo che la figlia minore
ha età 0, la maggiore non più d 8, e il figlio maggiore ha un'età supenore a quella della figlia maggiore.
La somma delle età e quella dei quadrati delle età deve essere uguale per maschi e femmine. La
somma delle età da tre figli d un sesso è compresa fra 11 e 19. & esclude rapidamente che la figlia
maggiore abbia età 8 il maschietto maggiore avrebbe età 9. quindi la somma dei quadrati delle età
dovrebbe essae >81, quindi 0 6 8 o 0 7 8. che non portano a nulla; restano da considerare solo 0 4 7,0
5 7,0 6 7.0 5 6 Non a vuol molto a trovare l'unica soluzione possibile
Femmine: 057; maschi 1 3 8.
Per i figli d Aldo, ora sappiamo che la somma delle età da 3 figli d un sesso deve essere 18; ed è facile
trovare la soluzione:
Femmine: 3 78; maschi: 4 59.
Quanti gemelli!
Sia n, il numero da parti singoli, r^ il numero da parti di coppie di gemelli, il numero dei parti trige¬
mini. n 4 il numero d parti quadngemmi, nt il numero totale di neonati. Quindi
nt = n,+2n 2 + 3n3 + 4n 4
nt = 41 +2 nj = 41 + 3 ng =41 + 4 n 4
2rt2 = 3r>3 = 4n 4
Quind. nj deve essae multiplo d 2 e d 3; qurnd, può essae 6.12, 18. Ma se fosse 12 (o più) i soli
nati da peni trigemini o quadrigemini sarebbero 48 (o più), mentre i nati da parti non di coppie gemellari
devono essere 41 Quindi, r^ = 6. e pertanto n 3 = 4. n 4 = 3; n, =17; e il totale dei neonati è 53.
Elio Fabri (insegna lui pure all'Università
di Pisa), ci sono stati Adam Atkinson
che è venuto apposta dall’Inghilterra, e
ha tenuto una "lecture " sul gioco del
Go (ne riparleremo); c'era un mucchio di
gente che conoscevo di nome, ma non
avevo mai incontrato prima (a Pisa, col
fatto che c'è la Normale, girano dei
ragazzini con dei cervelli da far paura);
da Roma, era venuto Sergio Villone,
detto "il miracolo vivente” siccome
lavora come un matto, e si sposta qua e
là in moto, risolve i problemi intelligio-
chistici mentre corre in moto a rotta di
collo. Dice che quello è l'unico momen¬
to in cui può concentrarsi tranquillamen¬
te. E' per questo che è detto "il miraco¬
lo vivente": è un miracolo che sia anco¬
ra vivo. E tanti altri. E, dulcis in fundo,
c'era Andrea Selleri, il famigerato
Torquemada, che ci ha spiegato i risulta¬
ti delle sue ricerche sul come vincere al
Superenalotto!
Vi dirò: io il Torquemada non lo avevo
mai incontrato di persona E cosi, quan¬
do Francesco mi ha detto: vieni, è appe¬
na arrivato Andrea Selleri, te lo presen¬
to... mi sono sentito tremare il cuore.
Sono entrato nell'aula, e ho cercato con
gli occhi l’alta figura dal viso scavato, il
sogghigno sardonico, lo sguardo grifa¬
gno degli occhi giallastri., invano Ho
teso l'orecchio all'osceno sghignazzo,
alla risata terribile del Torquemada. che
aveva perseguitato le mie notti. E men¬
tre invano cercavo, Francesco ha detto
ecco questo è Andrea Selleri. Indicando
un tranquillo signore dalla faccia tonda e
dal sorriso un po’ timido Be', che ci
volete fare? Le conoscenze tramite E-
mail sono quelle che sono. Ho cono¬
sciuto persone che ritenevo ragazzini e
che avevano la barba bianca; e persone
che ritenevo che avessero la barba bian¬
ca, e che erano ragazzini, Ma un
Torquemada dall'aspetto cosi innocuo,
non me lo aspettavo davvero.
Comunque, Andrea è una persona sim¬
paticissima (...dico, sto scrivendo che il
terribile Torquemada è una persona
simpaticissima... c'è qualcosa che non
va), e ha certamente un cervello di
prim'ordine. E quindi, non perdo tempo
a raccontarvi quello che abbiamo rac¬
contato io e Francesco nei nostri inter¬
venti (lo abbiamo già scritto nei nostri
articoli su MCmicrocomputer), e passo
a quanto ci ha raccontato Andrea; il cui
intervento, date le premesse, era cosi
atteso, che a me e a Francesco non ci
ha filati nessuno, perciò cercherò di
riassumerlo, anche se penso che per
molti di voi i risultati saranno deludenti..
Anzitutto, Andrea ci ha confermato
che l'idea di Adam Atkinson sulle perso¬
ne che giocano la loro data di nascita
era fondata (notate che Adam vive in
Inghilterra, e le sue considerazioni sono
basate sulle abitudini dei giocatori ingle¬
si; il fatto che siano state confermate
per i giocatori italiani è molto interes¬
sante). Scrive Andrea:
",.. si è presa in esame la quantità di
estratti <32 sul totale dei 6 estratti di
ogni concorso, che vana tra 0 e 3: quan¬
do il numero di "3" Iche è la combina¬
zione più stabile) è inferiore al numero
atteso, si verifica sempre che la quan¬
tità di estratti <32 è bassa IO, 1 o 2).
Quando è superiore, tale quantità è
sempre alta 12 in un caso, 3 negli altri)
Si è anche provato ad accorpare gli
estratti in maniera diversa Iisolando i
<10 o i <20), ma i risultati sono meno
significativi".
E poi... veniamo al sodo. Andrea ha
cercato, sulla base di quanto gli avevo
suggerito, di identificare i numeri meno
giocati. Gli lascio la parola:
"Una prima soluzione è stata ottenu¬
ta impostando il problema con 100
equazioni nelle 90 incognite nel seguen¬
te modo.
Chiamiamo f1,f2,...,f90, e generica¬
mente f, le frequenze incognite di gio¬
cata dei 90 numeri rapportati alla proba¬
bilità teorica (1/90). Per ogni estrazione
si può scrivere un'equazione del tipo
Fife 1,fe2,...,fe6)=R, dove e1.e2.....e6
sono i numeri estratti, le f sono le fre¬
quenze relative (incognite), e R è il rap¬
porto tra il numero di "3" che si è verifi¬
cato nella realtà e il numero teorico di
"3" (funzione del numero di colonne
giocate) Per inciso è chiaro che se le f
sono alte (> 1) anche R dovrebbe essere
alto (> 1).
Se si scrivono le 100 equazioni, si ha
un sistema sovrabbondante, che può
essere risolto imponendo che le 90 f
incognite minimizzino la somma dei
quadrati degli scarti tra le F calcolate e
le R. Ovviamente non è l’unica scelta
possibile: si potrebbe adottare il meto¬
do MmiMax (ovvero minimizzare il mas¬
simo degli scarti): è una questione di
gusti Per inciso il metodo di calcolo
implementato utilizza il codice di otti¬
mizzazione non lineare GRG2 sviluppato
da Leon Lasdon, dell'Università di
Austin nel Texas, e da Allan Waren,
della Cleveland State University; i pro¬
blemi lineari ed interi utilizzano il meto¬
do "simplex" con vincoli sulle variabili
ed il metodo "branch and bound" svi¬
luppato da John \/Vatson e Dan Fylstra
della Frontlme Systems Ine. "
Oh bene... ho capito tutto... scusate
ma adesso ho un impegno urgente..
Ma quando Andra è lanciato, non ci
sono scuse che tengano: va avanti
come un carterpillar.
"La F utilizzata è approssimata, ma
giudicata corretta ai fini del calcolo in
esame: è definita come la sommatoria
di tutti i possibili termini fei’fe; ’fek
dove i,j,k sono indici, tutti diversi tra
loro, variabili tra 1 e 6, divisa per 20. che
è il numero di tali termini. In parole
84
MCmicrocomputer n. 196 -giugno 1999
fcfoJìfrrfrrfti
Potenza-finale
Indico con [n] la finale (a uno o più cifre, secondo necessità) dm 2 k è pan. quindi dobbiamo considerare
solo esponenti pari. Ma per esponenti pan [2 k i vale alternativamente 4 o 6 I2 4 ** 2 ) = 4.I2 4 *] = 6. Gli
esponenti del tipo 4k+2 con finale 4 sono 14, 24. 54..., insomma 14 + 20k; gli esponenti tipo 4k che
hanno finale 6 sono 16,36,56. ., insomma 16+20k.
Consideriamo allora le finali a due cifre. [2 ,4 | = 84; I2 20 ] = 76; 12 34 ] = [2 14 ] '[2 20 ] = 184*761 = 84. quindi
aumentando di 20 l'esponente le finali restano costanti; quindi [2 14 1 = I2 34 ) = I2 54 ! = [2 74 ] = I2 94 ] = 84;
non c'è soluzione. |2 16 ] = 36; |2 ,6 1 ‘I2 20 ] = (36*761 = 36; |2 ,6 | = I2 36 ] = 12 56 ].. .= 36. Chiaramente, l’u¬
nica soluzione e' per 2^ = 68.719.476.736
Passiamo agli esponenti a tre afre. Sono allora possibili solo 2 36 . 2 136 , 2 236 , ecc. I2 36 ! = 736; |2 ,0 °) =
376; |2 136 ( =(2 2 °1* |2 ,0 °] = 1736*3761 = 736; quindi oda ogni 100. Quindi I2 36 !. (2 ,36 | ecc = 736:
quindi l'unica soluzione è per [2 736 ] = 736
Andiamo alle 4 afre. Le ultime tre saranno sempre 736; quindi gli esponenti possibili sono 1136, 2236,
ecc I2 736 ) = 8736; I2 ,000 l = 9376; [8736*93761 = 8736. quindi oda ogni 1000 Quindi I2 736 !. [2 1736 ]
ecc. = 8736; quindi l'unica soluzione e' per 12 8736 ] = 8736
Quindi: le uniche soluzioni possibili sono 12^112 736 ], 12 8736 ].
Vi è sembrato diffide? L'ho messo in area, e Nicola Salmoria, il famigerato Quick Nick, ha prontamente
nsposto:
"Le soluzioni sono:
36
736
8736
48736
948736
2948736
32948736
432948736
3432948736
53432948736
eccetera
Se chiamo Sin) la soluzione di n otre, si ha che:
SO) =36;
Sin* I) = 2 / 'Sln) mod Win* 1).
Questo genera tutte le soluzioni esistenti "
Che volete, c’è Quick Nick, e a sono i comuni mortali . prendete e portate a casa .. anzi, prendiamo e
portiamo a casa .. perché di fronte a Quick Nick tutti gli uomini sono uguali
povere, la media dei prodotti di tutte le
triplette che è possibile fare con i 6
estratti. Perché la formula sia esatta,
bisogna tenere conto del fatto che ogni
combinazione deve contenere, oltre ai
3 numeri estratti, anche 3 numeri non
estratti Se i 6 estratti hanno una fre¬
quenza alta, tanto per fare un esempio,
gli altri 84 ce l'avranno mediamente un
po' bassa. Bisognerebbe in teoria molti¬
plicare per la media delle
184 "83 "821/6=95284 triplette diverse
che è possibile ottenere combinando le
84 f relative ai non estratti.
L'approssimazione della F sta nel molti¬
plicare invece la somma descritta sopra
per il cubo della media della frequenza
degli 84 non estratti. In questo consiste
l'approssimazione, richiesta dalla
necessità di non aumentare in modo
spaventoso la mole dei calcoli. Le F
così determinate hanno un errore sicu¬
ramente inferiore allo 0,01% rispetto al
valore "vero".
A questo punto, cosa si ottiene? Dei
valori globalmente "buoni", ma in qual¬
che caso assolutamente non accettabi¬
li: un numero, ad esempio, ha f=0,04!
Questo vorrebbe dire che viene giocato
con una frequenza pari a
0,04’ 1/90=1/2250, il che è impossibi¬
le. "
A questo punto, Andrea è nei guai
(dico, quando io faccio il leopardo
accucciato nell'ombra, azzanno di brut¬
to: dopo quello che ci ha fatto passare
con i suoi terrificanti problemi, mica
penserete che gli ho rifilato un proble-
mucpio che risolveva in quattro e quat-
tr'otto?). Verifica le soluzioni trovate
con altri metodi, e ritonfa lì. Prova con
un set di estrazioni simulate, introdu¬
cendo delle complicatissime formule di
variazione casuale che riproducessero
quello che avviene nella realtà, e alla
fine conclude che:
"Aumentando il set di estrazioni fitti-
zie dapprima a 200, quindi a 300, gli
scostamenti degli R rispetto a quelli
teorici diminuiscono; e ciò dimostra
inequivocabilmente che la vera causa
degli errori riscontrati nei risultati è l'i¬
nadeguatezza del numero di equazioni
a disposizione Si deve pertanto conclu¬
dere che non resta altro se non...aspet¬
tare pazientemente! Ulteriori tentativi
di determinare l'intero set delle fre¬
quenze f aggiungendo le equazioni rela¬
tive ai "4 ", si sono rivelate inutili: infatti
tali equazioni non comportano informa¬
zioni aggiuntive rilevanti alla soluzione
del problema, in quanto i due rapporti
vincita rilevata/vincita attesa sono
ovviamente correlati tra loro. Il coeffi¬
ciente di correlazione è stato calcolato,
e vale 0,88.
Al momento in cui si stende questa
relazione siamo a quota 140 estrazioni;
all'inizio del 2000 saranno disponibili
equazioni in numero sufficiente a dire
qualcosa di interessante. "
Per darvi un decente resoconto del
dibattito che ne è seguito, avrei biso¬
gno di mezza rivista, quindi lascio per¬
dere, e mi limito a alcune conclusioni
salienti.
E' certo che, giocando i numeri
meno puntati, si ottengono mediamen¬
te vincite maggiori - anche di molto.
Ma. insorgono alcuni strani problemi
Supponiamo che riusciate, alla fine, a
determinare quali sono i 6 numeri
meno giocati. Li giocate, e azzeccate
un 3. Vincete più di quanto potreste
mediamente aspettarvi da un 3, ma
non enormemente di più: sono stati
estratti 6 numeri, di cui solo 3 sono
"rari"; dei venti "3" che si possono
formare con quei sei numeri, uno è
composto da numeri "comuni", nove
da due numeri "comuni" e da un
numero "raro”, nove da un numero
"comune" e due ''rari", e solo uno da
tre numeri "rari". Il vantaggio c'è, ed è
netto, ma non straordinario. Se azzec¬
cate un 4, il vantaggio è forte: qualsiasi
4 contiene almeno due numeri "rari", e
la maggior parte ne contengono tre
E se azzeccate un 5, un 5+1, o un 6?
Ecco, supponete che fra qualche mese
io e Andrea pubblichiamo quali sono i
numeri meno giocati. Un po' di lettori lì
giocano. Escono tutti... e viene fuori
che c'è un nutrito gruppo di 6 a spartir¬
si il montepremi. Nel caso dei 3 e dei
4. il problema non si pone: una mancia¬
ta di vincenti in più non cambia le cose,
Nel caso delle vincite più alte le cam¬
bia, eccome. Ma .. e se i numeri uno
se li tiene per se, e li gioca? Boh..
cambia poco. Non saremo certo gli
unici a far questi conti; in particolare li
faranno (assai meglio) quelli che hanno
accesso ai computer della Sisal,
Insomma: se c'è una regola logica per
giocare diversamente dagli altri, ci sarà
certamente qualcuno che la segue. E
allora, se giocate esattamente come
lui. sulle vincite rare siete fregati.
Cerchiamo di tirare qualche conclu¬
sione. Il margine del Banco è così spa¬
ventoso. che pensar di giocare in con¬
dizioni vincenti è veramente difficile.
Ma i giocatori possono migliorare le
loro chance giocando numeri poco
popolari. Quindi, evitate come la peste
i numeri da 1 a 31; e giocate qualche
numero "impopolare". Ve ne dò qual¬
cuno: 62, 68, 83, 89. Non li giocate
tutti e quattro, ma mettetene due o tre
nella vostra schedina: se escono, avre¬
te una vincita più consistente della
media. Intanto gli studi continuano...
Ah, avevo detto che volevo parlare
della conferenza di Adam sul Go. Il
discorso sul Go è molto interessante
ma lo spazio è finito, e quindi... ci
risentiamo la prossima volta.
Dani /se
MCmicrocomputer n. 196 -giugno 1999
85
PowerPoint 97
PowerPoint 97
questo sconosciuto
prima parte
di Aldo Ascenti
La suite di programmi "seri" di
Microsoft è ormai parte della nostra
quotidiana esistenza informatica
Anche i pochi nostalgici che resistono
usando software alternativi dovranno
poi arrabattarsi tra convertitori e adatta¬
menti ogni qualvolta il loro lavoro
debba essere distribuito al di fuori
degli ambienti consueti. Se aggiungia¬
mo che l'ultima versione è stata di gra¬
dimento per molte aziende, che hanno
provveduto a tempestivi aggiornamen¬
ti, ci si presenta uno scenario in cui
pochissimi possono dichiarare di non
aver mai avuto bisogno di Office 97. La
diffusione incredibilmente ampia di
questa suite la fa apparire, talvolta,
come una vecchia automobile, che
usiamo ogni giorno ma che non ci incu¬
riosisce più. In realtà, le funzionalità
implementate dai progettisti di Office
97 sono in numero talmente elevato
che difficilmente un utente, anche
smaliziato, arriva a sentire la necessità
di andare oltre quel 30-40% di coman¬
di, autocomposizioni, bottoni e menù
contestuali che sfrutta abitualmente.
Anche PowerPoint non sfugge a que¬
ste considerazioni, con l'aggravante
che, per gli scopi che si prefigge, è
molto meno utilizzato, all'interno di
Office, dei suoi compagni più blasona¬
ti. Questo articolo, la cui seconda parte
sarà pubblicata sul prossimo numero,
non ha l'obiettivo di sostituirsi ad un
manuale d'uso del software ma vuole
percorrere, rapidamente e, speriamo,
piacevolmente, il cammino dell'utente
curioso che, partendo dall'esplorazione
delle potenzialità dello strumento, arri¬
va ad ottenere vantaggi pratici nell'uso
quotidiano. A tal fine cominceremo a
trattare, con questa prima parte, quelle
caratteristiche che fanno di
Con guest* piccoli bottoni si cambia modalità di
visuahzzazion
PowerPoint 97 uno strumento versati¬
le e ben strutturato, per poi cimentarci,
nella seconda parte, con qualche tecni¬
ca pratica di realizzazione di presenta¬
zioni e non solo.
A cosa serve
Microsoft Office che, occupandosi di
presentazioni, più da vicino sfiora il
mondo della grafica computerizzata. In
realtà, lo sanno bene gli esperti, il con¬
nubio grafica e computer è un capitolo
piuttosto vasto e sfaccettato del vario¬
pinto libro dell'informatica. Dai classici
programmi per disegnare a mano libe¬
ra, come Paint Brush o DeLuxe Paint
di antica memoria, si passa agli stru¬
menti del grafico e del pubblicitario
come Corel Draw e affini, che sfrutta¬
no una sofisticata gestione a oggetti.
Ci sono, poi, programmi di fotoritocco,
come il famoso Photoshop, concepiti
per effettuare tutti gli adattamenti
necessari alle immagini fotografiche,
spingendosi fino a realizzare fotomon¬
taggi professionali, ed infine le tecno¬
logie CAD (Computer Aided Design),
ormai indispensabili nel disegno indu¬
striale ed architettonico, che consento-
La gestione della grafica
su piu livelli permette
frequenti sovrapposizio¬
ni di oggetti
PowerPoint è il programma di no di tracciare i contorni del disegno,
spesso tridimen¬
sionale, per mezzo
di una griglia [wire
trame) per poi
riempirlo con colo¬
ri, superfici ed
effetti di luce [ren¬
dering)
PowerPoint si
occupa del proget¬
to, della realizza¬
zione e della visua-
86
MCmicrocomputer n. 196 -giugno 1999
icoim usar#:
PowerPoint 97
lizzazione di presentazioni concepite
come sequenze di diapositive. Inoltre,
nuove potenti funzioni, rendono l'ulti¬
ma versione abbastanza flessibile da
potersi trasformare all'occorrenza in un
valido strumento per la realizzazione di
pagine Web, chioschi interattivi e, con
qualche limitazione, anche per scopi
semplicemente creativi.
Più “viste” per una
presentazione
Cos'è una presentazione? Null'altro
che l'esposizione di una sequenza di
concetti, noti al relatore, ad un pubbli¬
co che, nella maggior parte dei casi,
non è a conoscenza di ciò che verrà
detto. Sarà quindi lecito ogni mezzo
(legale) per convincere l'uditorio della
validità di quanto stiamo per racconta¬
re, ivi compreso l'uso di effetti acustici
dirompenti e filmati psichedelici.
PowerPoint ci fornirà abbondanti
strumenti per colpire il nostro pubblico
con la multimedialità, ma la presenta¬
zione nascerò prima di tutto nella
nostra testa come parole e frasi conci¬
se, esplicite e significative come slo¬
gan. Inoltre, in una presentazione
dovrò essere previsto un valido sup¬
porto al nostro parlare, come schizzi e
appunti da stampare a parte e da con¬
sultare in caso di dubbi o amnesie. 0
ancora, si può pensare una presenta¬
zione come una sequenza di eventi da
introdurre uno
Ecco come si presente per volta, tenen¬
za modalità struttura rnntn del
dopo l'immissione del . conl ° ael
testo tempo a disposi¬
A cosa serve
può serv ire anche per disegnare
A quasi tutti gli oggetti possono essere aggiunti effetti 3D
rispettivamente la
visualizzazione di
diapositive, struttu¬
ra, sequenza, note,
più un ultimo bot¬
tone per dar vita
alla nostra presen¬
tazione
La visua¬
lizzazione
diapositive
Si tratta del modo
più comune ed
intuitivo di mostra¬
re la presentazio¬
ne. una diapositiva
zione e delle pause previste per com¬
menti, domande ed eventuali coffee-
break. I progettisti di PowerPoint
hanno voluto tener conto di questi
diversi approcci alla realizzazione di
una presentazione integrando nel pro¬
gramma modi differenti di "vedere" il
risultato del nostro lavoro. Ad ognuno
di questi punti di vista corrisponderan¬
no metodi e funzioni piuttosto dissimili
che cercheremo di descrivere con più
dettagli possibile. Per muoversi tra le
diverse modalità esistono cinque bot¬
toni, forse un po' piccoli, allineati in
basso a sinistra della finestra, accanto
alla barra di scorrimento orizzontale. La
loro funzione è facilmente individuata
dai riquadri-etichetta che si attivano al
passaggio del mouse e mostrano
alla volta come una
tela immacolata
pronta ad accogliere qualunque peripe¬
zia grafica. Naturalmente la pagina
sarà vuota solo se avremo selezionato
tale opzione tra i layout automatici,
altrimenti lo schermo conterrà dei
riquadri predisposti all'inserimento di
titoli, elenchi puntati, grafici e altro. In
effetti, creare un nuova diapositiva in
PowerPoint significa sempre scegliere
tra ventiquattro layout predefiniti che
dovrebbero comprendere la stragran¬
de maggioranza degli usi possibili di
una slide.
Questa modalità è ideale per opera¬
re i molteplici adattamenti grafici
necessari a
definire in det¬
taglio l'aspet¬
to di una pre-
II testo è ora ordinato in
titoli e punti elenco ed il
numero delle diapositive è
diminuito.
MCmicrocomputer n. 196 -giugno 1999
87
coma wtwro—
PowerPoint 97
Tutte le diapositive sono
visibili e numerate
A colpo d'occhio sono
visibili informazioni sulla
durata della diapositiva e
sulla presenza di effetti
di transizione
EJJ Eie Modfica VSuabza Inserisci Formato Strumenti
gresentaaone ciapositlve FiQestra l
PeweiPehit, queste
scenesciute
Miciosolt PowerPoint • |piova|
SD .OS
sentazione. Potre¬
mo, da qui, inserire
e modificare i
numerosissimi
oggetti per il dise¬
gno disponibili in
Office 97 attingen¬
do, dalla barra
apposita, alla libre¬
ria di forme, linee,
fumetti e pulsanti,
tutti adattabili nella
forma, nel colore o
tramite texture ed
effetti 3D, Sarà
possibile, inoltre,
creare un grafico
con l'utility Micro¬
soft Graph o un
organigramma di
Orgchart, oppure
aggiungere una
tabella di Word o
un collegamento
ad un foglio di Excel. Allo stesso modo
è consentito inserire immagini clip-art,
fotografie, suoni e filmati per rendere
ogni diapositiva una nuova sorpresa.
PowerPoint sfrutta una gestione gra¬
fica a strati sovrapposti (layer), cosi che
ogni nuovo oggetto creato è posiziona¬
to su un "livello" diverso rispetto a
tutti gli altri. Questo fatto, se consente
la modifica di ogni oggetto in modo
indipendente, richiede all'utente una
certa dimestichezza con comandi di
raggruppamento e di spostamento tra i
livelli. Una volta selezionati gli oggetti
da raggruppare, tracciando un rettan¬
golo intorno ad essi o ciccandoli uno
dopo l'altro mantenendo premuto il
tasto shìft, si può accedere al menù
disegno dalla omonima barra ed agire
|d fi? y
* F <7
m - r* - 0
| O Scacchi da sinistra
quindi sui comandi di ordinamento e
raggruppamento, oltre che ad opera¬
zioni di allineamento, rotazione e tra¬
sformazione. C'è da dire che tali
comandi sono accessibili anche dal
menù contestuale, attivabile col tasto
destro del mouse, ancora poco usato
da molti utenti, che spesso evita l'af¬
fannosa ricerca di funzioni comuni
La struttura del testo
La gestione dei contenuti della
nostra presentazione è demandata alla
visualizzazione struttura. Tale modalità,
se ben sfruttata, si rivela comodissima
per abbreviare sensibilmente i tempi di
realizzazione della presentazione, con¬
sentendo di concentrarsi sull'aspetto
testuale del lavoro, a prescindere da
considerazioni grafiche Si tratta di una
modalità decisamente inconsueta per
un programma di grafica, che può
confondere un ex utente di Lotus
Freelance o affini, ma che non dovreb¬
be rappresentare una novità per chi è
abituato alla gestione di grossi docu¬
menti in Microsoft Word.
Bisognerebbe accedere a questa
modalità per prima, digitando una per
una, separate dalla pressione del tasto
invio, le brevi frasi che compongono il
testo principale della presentazione.
Noterete che ad ogni "a capo" il pro¬
gramma crea una nuova diapositiva,
vuota e pronta a contenere la digitazio¬
ne successiva. Alla fine di questa fase
di mera immissione del testo otterre¬
mo una presentazione fatta di decine e
decine di slide, ciascuna contenente
una sola frase, visibili, come antepri¬
ma, in un piccolo riquadro sulla destra
del monitor. A operare il miracolo di
trasformare in brevissimo tempo que¬
ste frasi alla rinfusa in una vera pre¬
sentazione ben organizzata entrano in
gioco i pulsanti a forma di freccia oriz¬
zontale alla nostra sinistra. Ogni frase
inserita è considerata un titolo di dia¬
positiva ma il suo "grado" può essere
abbassato a piacere trasformandola in
uno dei punti, o sottopunti. di un elen¬
co facente parte della diapositiva pre¬
cedente. Sarà, quindi, semplicissimo
riorganizzare quanto scritto così da
ottenere il numero di diapositive volu¬
te, dotate di titolo e contenuti.
Potremo anche adattare, in un colpo
solo, i font di tutto il testo della pre¬
sentazione o spostare con facilità sin¬
gole frasi da una diapositiva all’altra
con la tecnica del drag-and-drop; è,
inoltre, prevista una funzione per la
creazione automatica di diapositive
sommario che si ottengono selezio¬
nando le diapositive da riepilogare e
premendo l’apposito bottone
L’intera sequenza
La modalità che ci consente di visua¬
lizzare contemporaneamente tutte le
diapositive è ideale per cambiare l'ordi¬
ne di visualizzazione e gestire le transi¬
zioni. Ogni slide ci appare numerata e
può essere spostata trascinandola col
mouse e cancellata premendo il tasto
"cane". Anche questa "vista" mette a
disposizione una toolbar specifica che,
in questo caso, contiene comandi per
selezionare i metodi con cui una diapo-
88
MCmicrocomputer n. 196 -giugno 1999
PowerPoint, questo
sconosciuto
WB
&tp
—
Ecco uno dei numerosi
effetti di transizione
messi a disposinone dal
programma
sitiva deve seguire
ad un'altra durante
la presentazione.
Sarà possibile sce¬
gliere se far com¬
parire una diaposi¬
tiva da un lato
dello schermo o
selezionare un'en¬
trata trionfale dal centro o una dissol¬
venza a veneziana e molto altro anco¬
ra. Le diapositive potranno poi compa¬
rire in seguito a un clic del mouse o
automaticamente dopo un numero
specificato di secondi. Il riquadro dedi¬
cato agli effetti di animazione si attiva
se selezioniamo una diapositiva che
contiene qualcos'altro oltre al suo tito¬
lo; in esso potremo specificare alcuni
dei possibili metodi per far apparire i
contenuti. Si tratta di decidere, ad
esempio, se far comparire i punti di un
elenco tutti insieme o uno per volta ed
altre analoghe raffinatezze. In realtà
otterremo una gestione piu sofisticata
delle animazioni di oggetti qualsiasi
dalla modalità di visualizzazione diapo¬
sitiva nel corso della seconda parte di
questo articolo.
Il pulsante che registra gli intervalli
serve per le nostre prove allo spec¬
chio; verificheremo, provando il discor¬
so in modo completo, quanto tempo è
necessario per terminare la presenta¬
zione, avendo così la possibilità di
"allungare il brodo" con dotte ed inutili
dissertazioni se il risultato è troppo
conciso o di tagliare qualche pezzo in
caso contrario. A tal fine ci viene in
aiuto un ultimo bottone che nasconde
le slide selezionate, permettendo di
farle comparire solo in caso di neces-
tir
____
i<om# marini
PowerPoint 97
»*<• frrtn-
tMUmliMt»*
lì a u sv
[TknH Nm Roman
discorso. Le stampe che ricaveremo
da questa "vista" saranno il nostro
riferimento nel corso dell'esposizione
e PowerPoint ne prevede una per ogni
slide. Sono a nostra disposizione tutti
gli strumenti grafici del programma, da
sfruttare per dare risalto alle cose da
non dimenticare assolutamente e trac¬
ciare schemi e diagrammi.
Irono F 91 MU fmni
'» I
e <r o. .. «
tuT .Ile / s
PowerPoint, questo
sc onosciu to
°-<r»-pi & ''0 0114
Più “viste” per una
presentazione
sono disponibili le modalità:
-struttura
-note
L'area interiore dello
schermo 6 pronta ad
accogliere i nostri
appunti.
Durante lo spettacolo
oscurare
schermo.
Durante la presentazio¬
ne il mouse può diven¬
tare una penna per evi¬
denziare parti dello
schermo.
momentaneamente lo
sità.
La gestione delle note
Premendo il pulsante di visualizzazio¬
ne pagina note lo schermo si presenta
come un foglio A4 diviso, in verticale,
in due aree distinte. La parte superiore
contiene una versione rimpicciolita
della diapositiva corrente, mentre quel¬
la inferiore è pronta ad accogliere tutte
le nostre note e commenti. Queste
pagine possono essere pasticciate a
nostro piacimento e dovrebbero, infi¬
ne, contenere qualsiasi informazione in
più ci possa essere utile durante il
Prima di premere l'ultimo pulsante
spegnete le luci. Con questo coman¬
do infatti attiveremo la presentazione
e le diapositive cominceranno a scor¬
rere una per una sul nostro schermo,
a partire da quella selezionata, nei
tempi e con i modi impostati in visua¬
lizzazione sequenza.
Alcune comode funzioni per far
avanzare o retrocedere la presentazio¬
ne sono disponibili premendo il tasto
destro del mouse o tramite l'icona in
basso a sinistra. Il menù cosi apparso,
contiene i comandi necessari a tra¬
sformare il cursore in una penna per
disegnare sulla diapositiva corrente, a
visualizzare le note del relatore e ad
Concludendo
L'uso delle "viste" andrebbe ordina¬
to secondo un percorso organizzativo,
partendo dalla stesura del testo per
arrivare a limare la veste grafica e, da
ultimo, ad inserire animazioni, suoni e
filmati, Solo così sarà possibile trarre il
massimo vantaggio dall'elasticità di
PowerPoint senza perdersi nei mean¬
dri delle molteplici opzioni disponibili in
ogni modalità. Sarà questo l'obiettivo
della seconda parte, in cui impareremo
a muoverci avendo in testa un proget¬
to da realizzare. «S
MCmicrocomputer n. 196 -giugno 1999
89
Una rete in casa
di Rino Nicotra
A differenza di quanto accadeva solo tre o quattro anni fa, la presenza del computer all’Interno delle
case delle famiglie italiane sta assumendo una sempre maggiore rilevanza.
Secondo gli ultimi dati di mercato sembra che oggi il computer sia presente in almeno due case su
cinque: se tale dato rappresenta la media, non possiamo escludere che alcune famiglie ne
possiedano almeno due. Tralasciando casi limite come quello del sottoscritto (a casa ne ho ben tre...
ma, si sa, nessuno è perfetto!), ci è sembrato interessante iniziare a parlare di come i possessori di
più PC possano crearsi in casa, con poca spesa ed estrema semplicità, una vera e propria rete.
Se pensiamo a tutti gli appassionati
sempre attenti alle evoluzioni tecnologi¬
che, ed alla velocità con la quale i prodotti
informatici diventano obsoleti, non e diffi¬
cile immaginare che tra i lettori di MC
non siano pochi i possessori di almeno
due PC Uno comprato quattro o cinque
anni fa, appena uscita l'allora nuova fami¬
glia di processori Intel Pentium, per sosti¬
tuire l’ormai vecchio 386 (coraggiosa¬
mente resistito all'ondata 4861 quasi inu¬
tilizzabile con le nuove applicazioni dispo¬
nibili in quegli anni L'altro, piu recente¬
mente, per continuare a stare al passo
con i tempi e gustare tutta la strapotenza
dei Pentium II.
Oggi, cerò, a differenza di quanto acca¬
duto con il vecchio 386, un PC equipag¬
giato di Pentium 100 o oltre, non si butta
alle ortiche. Visto il basso valore commer¬
ciale che non invoglia a rivenderlo, si re¬
gala all'amico o. ancora meglio, si tiene in
casa utilizzandolo per scrivere, consultare
enciclopedie, navigare su Internet e gio¬
care con i game non particolarmente
ghiotti di risorse macchina. Senza contare
che per alcuni gettonatissimi giochi ulti¬
ma generazione (ad esempio Quake II),
se il PC è equipaggiato di scheda accele-
ratrice 3D, anche un normalissimo Pen¬
tium 166 svolge egregiamente il suo
compito.
Alla luce di queste considerazioni viene
spontaneo pensare a quanto sarebbe co¬
modo e divertente avere i due PC colle¬
gati in rete. Pensiamo solo alla possibilità
di giocare a Quake contro nostro figlio
(nel mio caso figlia) o alla possibilità di te¬
ner buoni i nipotini quando, in quantità
90
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
Una rete in casa
esagerala, vi invadono la ca¬
sa come un'orda barbarica.
A questo proposito mi
torna in mente quella sera
in cui i nipoti m questione
erano solamente quattro, lo.
come vi ho anticipato, pos¬
seggo tre PC collegati in re¬
te, e mentre i tre più grandi¬
celli giocavano tranquilla¬
mente scaricandosi addos¬
so decine di missili, il più piccolo, tirando¬
mi per la giacca mi sgridava dicendomi
con l'aria un po' delusa: "ma zio. hai solo
tre computer?".
Ma torniamo agli aspetti interessanti
dell'avere più PC in rete. Pensate alla ve¬
locità con cui possiamo passare i file da
una macchina all'altra senza dover più
utilizzare supporti removibili, oppure alla
possibilità di condividere l'unica stampan¬
te utilizzandola indifferentemente da un
PC o dall’altro, semplicemente lasciando
accesa la macchina dove la stampante è
collegata. Con due computer in rete è
possibile anche condividere un modem e
navigare contemporaneamente in Inter¬
net, oppure inviare fax indifferentemente
da un PC o dall'altro.
Un altro elemento molto interessante,
sempre legato alla condivisane delle ri¬
sorse, è quello di poter rendere visibili a
ciascuna macchina sia l’hard disk che il
lettore CD-ROM dell'altra Tale funzione
può anche essere regolata in diversi livel¬
li, ma di questo vi parlerà meglio Franco
Paiamaro nelle pagine seguenti.
Non dobbiamo, poi, dimenticare un al¬
tro aspetto molto importante: la distribu¬
zione delle periferiche e l'ottimizzazione
dei carichi di lavoro per ogni singolo PC.
Se in casa avete solo un computer, con
esso svolgerete tutte le attività per le
quali lo avete acquistato. In questo caso,
se siete comunque degli appassionati,
avrete una significativa quantità di perife¬
riche da far convivere ed altrettanti
software da installare tutti sullo stesso
PC, con i relativi rischi di conflitti che tale
quantità di elementi possa innescare.
Con due macchine a disposizione la si¬
tuazione si presenta molto più versatile e
sicuramente meno a rischio.
Pensate ad esempio alla masterizzazio¬
ne. Per masterizzare non serve una mac¬
china potente ma stabile II vostro vec¬
chio Pentium 100 o 200 è perfetto per pi¬
lotare un masterizzatore. Fargli arrivare i
dati da memorizzare sul CD attraverso la
rete diventa una operazione semplicissi¬
ma e senza limiti, se non quello della ca¬
pacitò dell'hard disk. In questo modo
mentre con il vostro vecchio Pentium
100 "registrate" 300/400 Mbyte di dati
su CD-ROM, sul Pentium II, Pentium III o
Celeron, su cui avete installato la scheda
video preferita con relativa 3Dfx Voodoo
III, potete giocare a Quake III, Unreal o
qualunque altro game, senza limiti di po¬
tenza.
Un altro aspetto positivo di tale situa¬
zione è rappresentato dalla possibilità di
poter mantenere periferiche hardware
non più recentissime ma che comunque
ci tornano utili, senza sentirsi obbligati al¬
la loro sostituzione. Un esempio reale lo
troviamo proprio a casa mia. Sono pos¬
sessore di uno scanner Gold (MC n. 183
pag. 230), oggetto dalle prestazioni che,
in funzione delle mie esigenze personali
e di quelle scolastiche di mia figlia, mi
soddisfa pienamente. Purtroppo lo scan¬
ner è "affetto” da una piccola disfunzio¬
ne (risolta dal produttore nella serie suc¬
cessiva): la scheda proprietaria con la
quale si interfaccia al computer attraver¬
so uno slot ISA, se installata su una
scheda madre ultima generazione con
slot AGP impegnato dalla scheda video,
cessa di funzionare E' sufficiente elimi¬
nare la scheda video AGP e utilizzarne
una su slot PCI perché lo scanner ripren¬
da ad operare. Senza entrare nel merito
della "disfunzione", resta il
fatto che volendo sfruttare
le caratteristiche del nuovo
slot AGP perdo lo scanner
La soluzione naturale, nel
mio caso, è stata quella di
lasciare lo scanner installato
sulla vecchia macchina,
quella equipaggiata di Pen¬
tium 166 su scheda madre
senza slot AGP La procedu¬
ra che ora utilizzo per sfruttare lo scanner
è quella di eseguire le acquisizioni con il
vecchio PC e. successivamente, trasferi¬
re i relativi file attraverso la rete al PC con
il quale saranno trattati
Un altro caso analogo si e presentato
con il piccolo controller SCSI a corredo
del mio Iomega Zip interno. Sulla macchi¬
na principale, carica di schede, non sono
riuscito ad eliminare immediatamente il
conflitto di IRQ che si era venuto a crea¬
re. Gli interrupt previsti dal controller ri¬
sultavano tutti impegnati da altre schede,
ed il sistema operativo, che è in grado di
gestire automaticamente la condivisione
di indirizzi IRQ da parte di piu periferiche,
non agisce in questo senso quando una
delle periferiche impegna uno slot ISA. A
questo punto, anziché perdere ulteriore
tempo nel tentativo di liberare un indiriz¬
zo utile agendo su una delle altre schede
presenti sul PC, ho deciso di installare lo
Zip sul Pentium 166 ed attivare la condi-
visione. In questo modo ho lo Zip utilizza¬
bile da tutte e tre i computer
Situazioni simili a quelle che vi ho rac¬
contato si saranno presentate a parecchi
di voi e, probabilmente molti avranno ri¬
solto il problema esattamente come ho
fatto io. Per chi. invece, non ci aveva
pensato, l'articolo che segue non vuole
essere una sorta di incitamento all'acqui¬
sto del secondo PC, ma semplicemente
una riflessione sul cosa si può fare con
quello vecchio se ancora lo avete (o se
un amico vi vuole vendere il suo a pochi
soldi). Se superate la condizione psicolo¬
gica (succedeva anche a me) che vi porta
spontaneamente a pensare che tutto il
meglio che avete va concentrato sulla
macchina più potente, vi accorgerete che
gestire una piccola rete con le periferiche
ed i software distribuiti in modo bilancia¬
to è molto meno stressante di gestire
una macchina superpotente che deve
"digerire" tutto. Oggi una scheda di rete
costa meno di 50.000 lire e il cavo indi¬
spensabile ha un costo di circa
1.000/1.500 lire al metro. Il software ne¬
cessario è già presente nel vostro siste¬
ma operativo (Windows 95 o 98) basta
configuralo. In pratica con si e no
100.000 lire potete crearvi la vostra rete
privata e convivere con i vostri PC in mo¬
do più divertente e rilassato.
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
91
Una rete in casa
La rete in casa...
istruzioni per l'uso
di Franco Paiamaro
ne: dischi rigidi. CD-ROM/DVD, maste-
rizzatori. dischi rimovibili (Zip. Jaz, ecce¬
tera), stampanti, modem (utilizzando un
software come Wingate o Winfax Pro)
e unità di backup a nastro come DAT o
Streamer Tape Travan. Senza poi conta¬
re che. anche se uno scanner (per
esempio) non può essere direttamente
condiviso, le immagini acquisite con
questo possono poi essere facilmente
trasferite da un PC all'altro.
Tutti questi dispositivi, quando sono
utilizzabili da piu utenti, si definiscono
risorse di rete; altrimenti si parla di ri¬
sorse locali Con i dispositivi di memo¬
rizzazione di massa condivisi è possibile
restringere l'accesso in sola lettura,
proteggere con una password l'acces¬
so in lettura/scrittura, oppure specifica¬
Essenzialmente.
tutto ciò che in Win¬
dows 95/98 si può
condividere e che
eventualmente potre¬
mo avere installato
sulle nostre macchi¬
re su un singolo disco rigido quali car¬
telle rendere visibili via rete, In pratica,
ammettendo di avere in famiglia un
bambino o un ragazzo che. come facil¬
mente succede, è particolarmente
"esperto" (leggi: pericoloso!) nell'uso
del computer, possiamo fare in modo
che non gli sia possibile, attraverso la
rete, modificare, cancellare o anche so¬
lo leggere dati sensibili (solo per fare un
esempio, i file del bilancio familiare o
dell'ufficio...), anche consentendogli
l'accesso remoto alla stampante o al
modem.
Esaminiamo una
situazione tipo
In casa abbiamo il
fidato Pentium a 166
MHz, il nuovo Pen¬
tium Il a 350 MHz, e il
portatile, sempre di
classe Pentium, che
usiamo per il lavoro. Il
Pentium II, come
spesso succede, è
dotato di stampante,
modem, scanner e
masterizzatore, men¬
tre il 166 ha solo il
CD-ROM. Se voglia¬
mo stampare qualco¬
sa, dobbiamo sposta¬
re il file con un di¬
schetto da 1.4 Mbyte
e di certo non si può
navigare più su Inter¬
net con il vecchio
14400 interno. Senza
poi contare che, per
stampare quella rela¬
zione dell'ufficio ac¬
quisti. dobbiamo stac¬
care il cavo parallelo e
collegarlo al portati-
Cosa esattamente è una rete informa¬
tica? Qui alcuni lettori storceranno il na¬
so: ma scherziamo, lo sanno tutti, ormai
c'è Internet, figuriamoci *
A costo d'essere ridondanti, in parole
povere una LAN (Locai Area Network) è
un insieme di dispositivi informatici col¬
legati fra loro, utilizzanti un linguaggio
che consente a ciascuno di essi di scam¬
biarsi informazioni. Si parla di "dispositi¬
vi”, e non solo di computer, in quanto
possono oggi essere inseriti in una rete
anche stampanti, modem, CD server,
router Per quanto ci riguarda in questa
sede, i dispositivi che condivideremo so¬
no i nostri personal computer e le penfe-
riche ad essi collegate, con l'insieme mi¬
nimo di apparecchi aggiuntivi necessari
per la corretta configurazione di una rete
informatica. Il fine di
una rete casalinga, co¬
me ci ha anticipato Ri¬
no Nicotra, è di poter
condividere le nostre
periferiche, per poterle
distribuire equamente
su più PC (evitando
così potenziali conflitti
e la classica "penuria
di IRQ") o per evitare
domande tipo "papà
voglio anch'io la stam¬
pante, ché mi serve
per la scuola, e tu non
me la fai mai usare.,.".
Cosa
condividere?
92
MCmicrocomputern. 196-giugno 1999
Una rete in casa
le... e cosi via. Sono ben tre computer,
che adeguatamente configurati consen¬
tirebbero di ottenere una rete di tutto ri¬
spetto, risolvendo in un sol colpo tutti i
problemi appena esposti e un'infinità di
altri. Poco dopo aver realizzato la nostra
piccola rete in casa ci chiederemo: ma
come facevamo prima?
Cosa serve?
Per realizzare una rete casalinga di
due/tre computer, sono necessari, per
ciascuna macchina, una scheda di rete
e un cavo di collegamento. Quest'ulti¬
mo potrà essere un cavo UTP categoria
5 a otto poli nel caso di implementazio¬
ne di un adattatore 10/100 BaseT, op¬
pure un cavo coassiale RG58 C/U dota¬
to di intestazione BNC per l'adattatore
10 Base2 (in quest'ultimo caso è anche
necessario dotarsi di un connettore a
"T" BNC per ciascun PC e di due termi-
natori, o "tappi", da 52 ohm, che an¬
dranno fissati all'estremità del filo coas¬
siale), ed un "hub" se si utilizza il cavo
TP a otto poli. TP sta per Twisted Pair,
o coppie ritorte: con questo sistema è
possibile raggiungere distanze maggio¬
ri, ben protetti da eventuali disturbi du¬
rante la trasmissione, grazie al collega¬
mento di tipo differenziale.
Le schede di rete da 10 Mbit PCI (in
genere sono "combo", in altre parole,
sono dotate sia di connettore BNC 10
Base2 sia di connettore RJ 45 per 10
BaseT) hanno ormai un costo tra le ven¬
ti e le quarantamila lire, mentre le sche¬
de da 10/100 (Fast Ethernet) non do¬
vrebbero andare troppo oltre le sessan¬
tanni lire.
Un "hub" 10 Mbit da tre porte
si può acquistare per circa ses¬
santanni lire e, volendo, sotto le
centomila ci si porta a casa la ver¬
sione da otto porte.
La spesa, per mettere in rete
un portatile, è appena un poco
più alta, una PC-Card da 10 Mbit
in genere si trova per circa cento¬
mila lire, volendola "Combo" si
può salire a 120-150 mila lire.
Configurazione
hardware
me software di rete, è necessario colle¬
garli fisicamente tra loro.
Prenderemo in esame tre diverse
possibilità: due PC con cavo coassiale
10 Base2, due PC con 10/100 BaseT, e
tre PC con 10/100 BaseT ed un "hub".
Per il collegamento di due PC con il
10 Base2, basta collegare al connettore
a baionetta sporgente dal retro del
computer l'adattatore a T: un ramo libe¬
ro dell’adattatore a T lo collegheremo
ad un'estremità del cavo coassiale
BNC, nell'altro ramo inseriremo il termi-
natore; l'altra estremità del cavo andrà
collegata in modo analogo (osservare lo
schema di fig. 1). Avendo a disposizio¬
ne delle schede di tipo Combo (contra¬
zione del termine Combination) o delle
schede 10/100 Fast Ethernet, dotate di
connettore RJ 45. è possibile utilizzare
un apposito cavo UTP a coppie intrec¬
ciate, definito "cross-over" (ha due
coppie invertite, la 1/2 con la 3/6), repe¬
ribile presso lo stesso negozio dove
avremo acquistato le schede di rete:
basta semplicemente inserire il cavo in
ciascun connettore dell'adattatore di re¬
te (soluzione valida esclusivamente per
due PC).
Aumentando il numero di PC, sarà
necessario utilizzare un "hub". disponi¬
bili a partire con un numero minimo di
tre porte ad ogni computer dovrà esse¬
re collegato un cavo "patch", e ciascun
cavo dovrà essere inserito in uno qual¬
siasi dei connettori RJ 45 (chiamati ap¬
punto "porte") presenti sul retro
dell'hub. Gli hub sono dispositivi attivi,
e hanno bisogno di essere alimentati,
perciò è necessario considerare una
presa di corrente in più per il piccolo
PC 1
PC 2
Cavo RG58
Schema di collegamento di due pc utilizzando
schede compatibili IOBase 2 alle estremità del ca¬
vo 6 sempre necessario ~tappare " il connettore
BNC non usato della "T~ con un termmatore
Ammettiamo di aver installato
le singole schede di rete su cia¬
scun computer: prima di accen¬
dere questi ultimi per installare i
driver e configurare Windows co¬
Esempio di rete con le risorse distribuite m modo ebuilibrato . ovvia¬
mente è necessario considerare la potenza elaborativa di ciascuna
macchina per consentire la migliore gestione delle varie periferiche I
per esempio, lo Zip può essere collegato anche ad un Pentium 100.
magari lo scanner necessita di una grande quantità di memoria Ram
per riprendere immagini in A4 a colon, e il masterizzatore ha bisogno
di un controller SCSI con un disco veloceI
Schema di collegamento di più pc utilizzando un
hub a tre o piu porte e schede compatibili 10/Ba-
seT o Fast Ethernet: il cavo ~patch' va inserito in
un qualsiasi connettore RJ45 libero sull'hub hi
connettore RJ45 è molto simile al connettore del
telefono, lo RJII. solo che possiede otto contami
trasformatore di alimentazione (schema
m fig. 2).
Ormai quasi tutti gli adattatori di
rete sono completamente Plug &
Play, e sovente non necessitano
nemmeno di driver dedicati, in
quanto questi ultimi, nella mag¬
gior parte dei casi, potrebbero es¬
sere già presenti nelle librerie di
Windows 95/98. A parte il fatto,
quindi, di dover aprire il personal
computer per installare in uno slot
PCI o ISA la scheda, il resto della
procedura di installazione non do¬
vrebbe comportare alcuna diffi¬
coltà (nei singoli casi specifici, e
per schede particolari, ci si può ri¬
volgere al proprio rivenditore per i
consigli di installazione). A mag¬
gior ragione, disponendo di un
portatile (e volendolo inserire nel¬
la rete per usufruire di tutti i van¬
taggi che essa offre), l'installazio¬
ne su di esso di una PC-Card ri¬
sulterò ancora più semplice. Sia
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
93
(S[:^ckdt3 ) Una rete in casa
Pannello di controllo di Windows selezionare l'icona "rete ' e aprirla.
rete in Windows 98 attraverso una suc¬
cessione di immagini "catturate" diret¬
tamente dallo schermo: basterà seguire
attentamente le istruzioni e fare riferi¬
mento alle immagini e, salvo imprevisti,
alla fine avrete configurato con succes¬
so una semplice rete casalinga (la pro¬
cedura descritta e perfettamente valida
anche per chi ha a disposizione macchi¬
ne basate su Windows 95),
Innanzitutto chiariamo che questa
sarà una rete "peer-to-peer" non c'è
Mele nei
Conhpjaaone | Idenrhcaaone | Corado d eccetto |
I jeguenh componenti di >e!e tono rotolati
3 Qcnt per tei) M erettoti
O Disponevo d Accesso remoto
U Scheda LAN Realek RTL8019 PnP 0 compatte
7* TCP/IP-> Dtsposrhvod Accesso remoto
AggMV
1 e - !
Accesso prmano
| CSent pe* rob Microsoft
zi
Cfindvmone d He e Camparti.
per il PC desktop, sia per il portatile,
consigliamo in ogni modo di avere a
portata di mano il CD di installazione di
Windows, in quanto, appena avremo
acceso il PC. oltre ai driver, il sistema
operativo potrebbe richiedere di inserir¬
lo nel lettore CD-ROM,
Configurazione
software
Quello che però risulterà uguale per
tutti i PC è l'installazione e la configura¬
zione dei protocolli di rete (cioè lo stan¬
dard di comunicazione con cui
i computer si scambiano i dati
tra loro), Ovviamente, è ne¬
cessario che tutti i computer
utilizzino lo stesso protocollo
e, nel nostro caso, installere¬
mo il protocollo TCP/IP su tut¬
te le nostre macchine Assu¬
miamo ora di avere tutte le
macchine collegate come da Fineslra 0e „ e proprieta celta rete, selezionare "Aggiungi" per in-
schema, e di averle riavviaie stallare ilprotocollo TCP/IP deli adattatore di rete
dopo l'msiallazio-
ne
Abbiamo deciso
di spiegare come
si configura una
rlr.nmr l'iplot «Ilo ili ictr ! '
- Scekero I piotacelo d iole che » desiò»© ridai*©. qurnJ tcegh»© OK
4 Se » dtpone d un duco 6 ru»alasene scadere Duco drrv»
Srlr.-nmr tipo ih * iim|H»nrntr ih rete
re?
Selezionate i hpo d componente d >ete da nstalare
Un piotocolo tende potette la comuracaaone ha i van
computai Pet connette*», i computai devono utfezate lo
stesso piotocolo.
Amula
EtodJttcn
Piotocol d rete
pTBaryan
3“ LAN ATM emulata
friBM
T Mciosoll DLC
1 • Mmcd 1
T“ Mictosolt OLC a 32 bit
fi - Nove»
J" NetBEUI
f~ Protocolo compattale IPX/SPX
PI
Cisco divet
OK | A màe \
Lista dei componenti di rete, selezionare 'protocollo ' e successivamente
"aggiungi"
Finestra di selezione del protocollo di rete scegliere "Microsoft" e "TCP/IP",
e contermare con OK
94
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
Una rete in casa
Proprietà della rete dopo l'installazione del protocollo TCP/IP
Selezionare ora ~condwsione di file e stampanti ' ..
e aggiungere il segno di spunta nelle due caselle e confer¬
mare. sempre con OK
ma è una opzione che non ha
molto senso in una rete di due
o tre computer). Selezioniamo il
tab con la voce "identificazio¬
ne", e ci troveremo nella ma¬
schera della figura 10: in cia¬
scun campo troveremo delle
voci di default, che potremo
modificare, per esempio, come
mostrato; sull'altro PC noi ab¬
biamo impostato il nome com¬
puter come "PCI" e come de¬
scrizione "PCPRIMARIO", ma
noi difettiamo di fantasia, per
Proprietà di rete, finestra Identificazione: impostiamo il nome
della rete Iuguale su tutti i computerI. e il nome di ciascun com¬
puter tovviamente diverso dapca pel
Proprietà di rete, finestra Controllo di accesso impostiamo il
controllo di accesso a livello di condivisione.
un file o application
server e dei Client;
semplicemente, ad
ogni macchina è per¬
messo di condividere
le proprie risorse con
le altre.
Ovviamente, sarà
necessario configura¬
re tutte le macchine
collegate in rete.
Per prima cosa,
apriamo il Pannello di
Controllo (fig 4) e
diamo doppio click
all'icona "rete" ri¬
chiamando in questo
modo la finestra del¬
le Proprietà (fig. 5)
Selezioniamo la voce
"aggiungi"; quello
che stiamo facendo
è di aggiungere il
protocollo TCP/IP, e
per fare questo dob¬
biamo selezionare
"protocollo" dalla li¬
sta dei componenti
di rete (fig. 6), clicca¬
re su "aggiungi" e,
nella finestra succes¬
siva (fig. 7). scegliere
"Microsoft". Appa¬
rirà sulla destra una
lista di protocolli, noi
sceglieremo il TCP/IP
e confermeremo con
OK.
Ora, nella finestra
delle Proprietà della
Rete troveremo in¬
stallato il protocollo
TCP/IP (fig. 8). In
questa stessa fine¬
stra selezioniamo la
voce "condivisione di
file e stampanti": questa operazione
serve ad abilitare la condivisione delle
risorse presenti nella macchina, e cioè i
dischi rigidi, i CD-ROM. i masterizzaton,
le stampanti, eccetera, eccetto i mo¬
dem; vedremo più avanti come condivi¬
dere questi ultimi, usando dei software
applicativi.
Selezionata questa voce, si aprirà la
finestra di dialogo della figura 9: aggiun¬
gere il segno di spunta nelle due casel¬
le e confermare, sempre con OK.
Adesso è necessario dare un nome a
ciascun computer, obbligatoriamente
diverso per ognuno, e stabilire un grup¬
po di lavoro, nell'ambito del quale far
dialogare i nostri PC (è possibile in una
rete avere anche più gruppi di lavoro.
cui...
Passiamo alla configurazione del tab
"controllo di accesso": siccome dispo¬
niamo di una rete di minime dimensioni,
ci converrà impostare il controllo di ac¬
cesso a livello di condivisione (fig. 11).
Cicchiamo sul tab "configurazione”:
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
95
(S^^cLeda') Una rete in casa
Piopnetà - TCP/IP nell
Bndng | Avanzate | NetBIOS | Configuezione DNS
Gateway | Configurazione WINS IndmiJolP
Un ncfcozo IP può etisie disegnalo automaticamente al
computai. Se la rete non allegria automaticamente gli nduzzi
IP. richiedete Mózzo IP aTammnittiatoie dela rete, quindi
diglaie f ridi aro nolo spazio sottostante
Qttieni eutometicamenlo im indiiizzo IP
OK | Armula
figura 12 .
Selezioniamo il tab "indiriz¬
zo IP”, clicchiamo sul pulsan-
tino "specifica l'indirizzo IP";
ora sarà possibile immettere
un indirizzo IP e il subnet ma-
sk. Potete anche copiare pari
pari i numeri che abbiamo
scelto noi, in quanto si tratta
comunque di una rete privata
Il subnet mask deve essere
uguale per ogni macchina (in¬
dicheremo per tutte
255.255.255.0), l'indirizzo in¬
vece deve essere diverso: per
esempio, noi abbiamo scelto
155.155.155.101 per il primo
PC e 155.155.155.102 per il
secondo, per un eventuale
terzo PC potremo assegnare il
103 finale e cosi via. Per
quanto riguarda le altre opzio¬
ni disponibili, dovremo lascia¬
re tutto di default, magari ac¬
certandoci che la risoluzione
WINS e la configurazione
DNS siano disattivate.
Confermiamo l'operazione con OK, e
poi ancora OK nella finestra principale
delle Proprietà della Rete.
Il sistema operativo ci chiederà di
riavviare (fig. 13).
Bene, ora dovremo decidere cosa
condividere, e a quali condizioni. Riav¬
viato il PC, apriamo le Risorse del
Computer e, avendo deciso di condivi¬
dere il disco rigido principale (C:). lo se¬
lezioniamo e col tasto destro del mou¬
se apriamo il menu delle Proprietà (fig
14).
Selezioniamo la voce "condivisione"
e apparirà la finestra della figura 15.
Vogliamo restringere l'accesso sia in
lettura sia in scrittura e quindi, dopo
aver posto il segno di spunta su "con¬
dividi con nome" (e magari modificato
il nome di default), scegliamo il tipo di
accesso: dipendente da password
Impostiamo le password (possono
essere modificate in qualsiasi momen¬
to) e clicchiamo prima su applica e poi
su OK.
Proprietà del protocollo TCP/IP, finestra Indirizzo
IP: apporre il segno di spunta accanto a "specifica
l'indirizzo IP" e successivamente inserire un indi¬
rizzo IP ed un subnet mask
dobbiamo ora configurare il protocollo
TCP/IP (fig. 8).
Selezioniamo il protocollo TCP/IP
della scheda di rete (attenzione a non
confonderlo con quello del driver di ac¬
cesso remoto, se avete già un acces¬
so ad Internet tramite un ISP, lo avete
sicuramente), e clicchiamo sul pulsan¬
te "proprietà"; apparirà la maschera di
Modifica delle impostazioni di sistema
E3I
9 \ Riawiaie il computer pei lendeie effettive
Riawiate il computer «a?
nuove impostazioni.
□□
Ho
Alla fine della configura¬
zione. ci verrà richiesto
di riavviare
. attivare e rendere di¬
sponibile la risorsa sulla
rete
Risone del computer
IWPTF?
! e- -
J Efe Modica Yisuakzza Vji Referti 2
y. jj) 3 )<
gS
Floppy da 35
pofcilAI
E
V__
_ •
IjU
Lai
Pannello di
Acc
conti odo
fon
to')
Apri
Ejptoia
Trova
Dea cotogamento
Proprietà
imparili
Visualizza le piopnetà pei la condivtsione dela caltela o stampante selezionata
6
Risorse del computer selezionando un disco rigido o un lettore CD, e ciccan¬
do col tasto destro, posiamo accedere al menu proprietà, selezionare la voce
"condivisene " per poter poi
Piopnetà (C)
G enei ale | Stnmenti Condivisione |
T~ Hon condrvideie
Cont$vkl con nome
Nome condìxinone. |C tu PC2
Commento:
Tipo accesso:
hard disk da 3.2 Gbyte
T Sola lettiga
Lettura/scnttura
(• dipendente da password
Password
Password di sola lettua.
Passwoid di Isttura/scrittua
OK
ArmUb
Applica
96
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
Una rete in casa
Aspetto dell'icona
rappresentante un
disco condiviso
La prova del nove
Fatto! Ora dovrebbe apparire sotto
l'icona del disco rigido una manina, che
indica lo stato di condivisione dell'unità
(fig. 16). Ammettendo di aver configu¬
rato contemporaneamente due macchi¬
ne, questo è il momento per provare a
controllare se queste sono effettiva¬
mente connesse in rete e se la rete è
attiva.
Cliccando sull'icona "risorse di rete",
Finestra delle risorse di
rete con i due pc corret¬
tamente configurati
dovremo essere in grado di vedere due
(o tre, se i PC sono appunto tre) icone,
vedi la figura 17, cliccando sull’icona
che rappresenta il PC dovrebbe appari¬
re il disco rigido condiviso di quel PC
(fig. 18 ).
Nel caso avessimo impostato una
password, questa ci verrà richiesta in
questo momento (fig. 18A), Consiglia¬
mo di non mettere il segno di spunta
nella casella "salva password nell'elen¬
co..." in quanto dopo non ci verrà più
richiesta, vanificando il motivo stesso
dell'esistenza di quella password...
Potrebbe essere necessario riavviare
le macchine per rendere operative le
nuove impostazioni.
Riscontrato il corretto funzionamento
della nostra piccola LAN, potremo conti-
Eile Modifico Visualizzo Vfii Preferiti 2
j 4- ■
* - a i & [& a i « x a i m
Indirizzo \\PC2 J
□
CSU
2DSTAT
Oggetti 2
//
Come appare il disco rigido condiviso di uno dei pc in rete.
Pdsswoid di tele
Specificale la passwcxd pei la connessione:
OK
Rrexsa \\RIN0\D
Easswocd
Annulla
P Salva passwcnd nefelenco passwoid
Nel caso si fosse impostata una password per l'accesso alla risorsa condivisa,
è importante non apporre il segno di spunta nella casella "salva password
nell'elenco.. ", perché, altrimenti, sarebbe possibile accedere da quel pc alla
risorsa anche non conoscendo la password
Finestra Proprietà
stampante - Condivi¬
sione i.
nuare la configurazione delle risorse di
rete. La procedura con la quale si abilita
la condivisione di tutti i dispositivi di me¬
morizzazione è pressoché uguale e non
si dovrebbero riscontrare problemi. CD¬
ROM, Zip, Jaz, drive magneto-ottici. ec¬
cetera, installati su un PC possono esse¬
re configurati in modo da essere disponi¬
bili in modo remoto da tutti gli altri PC.
Anche le cartelle di un singolo disco
possono essere rese disponibili; basta
semplicemente eseguire la procedura
descritta per i dischi rigidi sulla cartella
in oggetto.
Piopiietà • EPSON Stylus COLOR
Principale
Geneiale
| Cada |
Dettagli | Gestione colon
Utility
Condrnsione
flon condividere
EòndMdf con nom^
Nome condivi*ione |EPSON
Cgmmento:
Easswoid:
OK
Annulla
■ 1
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
97
Una rete in casa
Stampanti
Ammettiamo ora di voler condivide¬
re una stampante, in modo tale da po¬
ter stampare da ciascun computer.
Si seleziona la stampante da condivi¬
dere (è anche possibile averne più
d'una) dalla cartella Stampanti nella fi¬
nestra Risorse del Computer; clic sul
tasto destro del mouse, selezionare
"proprietà", e poi tab "condivisione"
(fig. 19). Attiviamo la condivisione e
scegliamo il nome con il quale la stam¬
pante sarà riconosciuta sulla rete.
Anche per questa risorsa è possibile
attivare una password per poterla uti¬
lizzare. Cliccando su OK, nella finestra
"stampanti" apparirà la solita manina
ad indicare lo stato della stampante
(fig. 20).
Per poter usare la stampante in mo¬
do remoto è necessario installarla su¬
gli altri computer: la procedura è del
tutto simile all'installazione di una
stampante normale Apriamo la cartel¬
la Stampanti dalle Risorse, selezionia¬
mo "aggiungi stampante" e, alla ri-
| Eia Monica V.suabza Vji E'elei y
■fREI
LJ
4- ' * • tj y. .Di &
»
1 #
Aggiungi CAPTURE
stampante FAX BVRP
J*
E COLOR S KIO S
0 sgeli. 3
Dopo l'operazione di attivazione della condivisione,
la solita manina sotto l'icona della stampante con¬
ferma iawenuta disponibilità della risorsa ad esse¬
re usata in rete.
chiesta del sistema operativo sulla
modalità di collegamento, rispondiamo
"... di rete" (fig.
21 ).
Clicchiamo su
Avanti; ora abbia¬
mo la possibilità di
scegliere il percor¬
so di rete dove si
trova la stampante
(fig. 22). Anche se
è possibile impo¬
stare manualmen¬
te il percorso, con¬
sigliamo di sceglie¬
re il pulsante "sfo¬
glia", in quanto è il
PC stesso che cer¬
cherà una stam¬
pante disponibile
Sul computer remoto,
sara necessario installare
la stampante di rete, se
guendo a grandi linee la
procedura per l'installa¬
zione di una normale
stampante
9 ’
dolo stampante
Digitare il percorso o il nome dello code dello stampante Se
non si conosce il nome dello «tamponi©. scegliere Sfoglio per
visualizzai© le stampanti di rete disponibili
Eercorso di rete o nome dello coda
|\\nno\Epson
Sfoglia
Stampare do opplicozicm per MS-OOS?
r S i
fi- M o
installazione remota di ■■ - -,
una stampante percorso <Indietro | Avori»» | Annullo
rete
sulla rete; avendola trovata, basterà
selezionarla e la procedura di installa¬
zione sarà terminata
Impostando la stampante di rete co¬
me predefinita, ogni utente potrà utiliz¬
zare la nostra stampante come se fos¬
se fisicamente presente sul proprio
PC, con in più il vantaggio che la stam¬
pa non appesantirà minimamente il no¬
stro lavoro (è il PC che è fisicamente
collegato alla stampante che funge da
spooler di stampa), distribuendo quindi
molto meglio il carico di lavoro.
Un paio di esempi
Giocare a Quake II in rete è vera¬
mente semplice: basta scegliere l'op¬
zione "multiplayer" dal menu principa¬
le del gioco, far partire su una macchi¬
na il "network server" e sulle altre sce¬
gliere "jom network server" (fig 23). Il
programma troverà da solo sulla rete
tutti i PC partecipanti al gioco, Il passo
successivo è di scegliere il server dalla
lista (in questo caso ce ne sarà uno so¬
lo, nell'illustrazione della fig 24 il ser¬
ver "NightGaunt") e ci si troverà su un
campo di battaglia virtuale dove potre¬
mo interagire con gli utenti degli altri
PC in rete.
La procedura di configurazione de¬
scritta, con poche varianti, è valida per
quasi tutti i giochi recenti che consen¬
tono il Multiplayer
Altro caso vogliamo masterizzare i
nostri dati o la classica "compilation"
Il PC che ospita il masterizzatore non è
quello su cui stiamo lavorando, ma tra¬
mite la connessione di rete possiamo
trasferire tutti i dati sul disco rigido del
PC con il CD-R e cominciare a "tosta¬
re" il CD continuando a lavorare sul
proprio PC come se nulla fosse. In
realtà, masterizzare direttamente da re¬
te è possibile (in redazione l'abbiamo
fatto), anche se non e consigliabile in
quanto una serie di collisioni di rete o
un applicativo che prende momenta¬
neamente il controllo del PC su cui si
trovano i dati potrebbero causare dei
blocchi e farci buttare il CD. Il proble¬
ma può essere limitato con un CD-R
che scrive a "pacchetti"
Il modem
In una rete peer-to-peer con Win¬
dows 95/98 come questa non è possi¬
bile condividere direttamente il mo¬
dem: è necessario utilizzare un
software applicativo. Noi abbiamo pro-
98
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
Una rete in casa
Quake, modalità Multiplayer, menu di avvio per il
server o per la connessione ad un gioco già avviato
in rete
vaio Wingate (ma ce ne sono molti al¬
tri), perché è shareware ed e imme¬
diatamente disponibile per il down¬
load da molti siti italiani che hanno il
mirror di TuCows.
Con Wingate è possibile far naviga¬
re due o più macchine collegate in re¬
te con un solo modem. È anche possi¬
bile gestire la posta elettronica, con
account diversi su ogni computer. Ol¬
tretutto questo programma fornisce
anche alcune delle funzioni base di un
firewall, indispensabili, visto che i no¬
stri PC hanno delle condivisioni sulla
rete Un firewall è una specie di filtro
tra la propria LAN e Internet, attraver¬
so il quale solo il traffico autorizzato
può passare. In questo caso, è possi¬
bile selezionare quali servizi Internet,
indirizzi IP e host sono abilitati a pas¬
sare o meno.
Wingate va installato in configura¬
zione server sulla macchina dotata di
Quake, lato Client, selezione del server disponibili
in rote per l'accesso al gioco in rete
Installazione di Wingate versione 3. selezione del
tipo di installazione
modem, e in configurazione Client su
tutte le altre macchine (fig. 25). La
configurazione del programma deve
essere eseguita solamente sulla mac¬
china dotata di modem (servizi di dial-
up, indirizzi IP, eccetera), e una volta
sola.
Una volta installato, il programma
consentirà un accesso del tutto tra¬
sparente (agisce come servizio, sem¬
pre attivo) al proprio provider da cia¬
scuna macchina anche contempora¬
neamente.
Attenzione l'uso di un software di
gateway su una rete collegata ad un
singolo account è
normalmente una
violazione al con¬
tratto di accesso
tipico per uso ca¬
salingo stipulato
con il provider, an¬
che se non è pos¬
sibile superare la
larghezza di banda
consentita dal pro¬
prio modem.
Un esempio di
finestra attiva del
programma di ge¬
stione Gatekeeper
sul "modem ser¬
ver" è illustrato in
figura 26.
Per quanto ri¬
guarda la spedizio¬
ne dei fax in una
rete, esistono
software che permettono di condivi¬
dere il modem/fax sulla macchina
principale come una stampante (in
quanto la maggior parte dei software
di fax simula, appunto, una stampante
virtuale). Comunque, visto che abbia¬
mo a disposizione una rete per il tra¬
sferimento dei nostri file, niente di piu
semplice che realizzare su uno qual¬
siasi dei PC il documento da spedire,
e poi aprirlo in modo remoto con il PC
su cui è installato il modem con il
software fax (in genere acquistato in
bundle con il modem) per poi spedirlo.
Concludiamo con una semplice af¬
fermazione configurare una rete casa¬
linga è una operazione alla portata di
chiunque abbia smanettato un po’ il
proprio PC, è relativamente economi¬
ca e consente di ridare nuova vita al
PC "secondario". Come spesso acca¬
de, il valore aggiunto di una siffatta
configurazione è superiore alla sempli¬
ce somma del valore dei singoli com¬
ponenti.
< 5 >
Welcome to WinGote
r.
The intlsUw hai found Ihat you havg a WnGale Salvai RINO
nilaled on you nelwoik Would you ike lo «al (hit machine up
ai a ciani?
Inalai Type
o Contigua Ihit mechme ai a WnGale Internet Ciani
C Contigua thù mediale at a WnGale Seivai
Help
■£791
àboii
Wingate versione 3. finestra Gatekeeper sul server, con il riassunto dello stato delle connessioni IesempioI
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
99
«SS&51
di Pierfrancesco Fravolini
Quarta parte
Dopo i CD Audio e i Video CD vediamo ora come utilizzare al meglio il nostro masterizzatore per
registrare semplicemente dati e programmi. Molto spesso infatti chi ha un masterizzatore lo
impiega per copiare quello o quell’altro disco, audio o giochi che siano, mentre l’uso più proficuo
è proprio nell’utilizzo con i dati, utilizzo per cui il CD-ROM è nato. La capacità di registrare una
notevole massa di dati ci permette infatti di impiegare il nostro masterizzatore come semplice
unità di backup, per rimettere in sesto il computer dopo la rottura dell’hard disk oppure, più
semplicemente, ci permette di trasferire su CD-ROM tutti i file e i programmi che non utilizziamo
da tempo ma che non vogliamo buttare (basti pensare ad esempio ai miei 15 dischetti di Visual
Basic 3 tranquillamente riciclati dopo averne fatta una copia su CD).
100
Masterizzare che passione!
Il CD-ROM, oltre all'enorme capacità
di memorizzazione, ha una cosa in più
rispetto ai vecchi floppy disk: il fatto
che non si può cancellare. Sembra una
stupidaggine e invece è una cosa fon¬
damentale. Quante volte infatti vi è ca¬
pitato di imprecare dopo aver cancella¬
to "inavvertitamente" un dischetto di
vitale importanza solamente perché
non ci avevate attaccato sopra una
semplice etichetta? Con il CD-ROM
questo non può accadere. Si può avere
certamente perdita dei dati, ma sola¬
mente per la distruzione (mai lasciarlo
al sole mi raccomando) o perdita del
supporto.
Per uno sviluppatore il CD-ROM con¬
sente di salvare le varie versioni dei
sorgenti senza paura di distruggere
quelle precedenti, e cosi per chi lavora
con l'audio ed il video: più CD-ROM
possono agevolmente contenere un
lungo filmato, alla massima risoluzione
possibile, con la possibilità in futuro di
rielaborare i dati con strumenti più ag¬
giornati e efficienti.
La creazione
di un CD dati
L'utilizzo del CD-ROM come sempli¬
ce contenitore di dati è alla portata an¬
che dell'utente meno esperto. I vari
programmi di masterizzazione sono co¬
si semplici da usare che fanno pratica-
mente tutto loro, anche attraverso i
"Wizard", ossia le creazioni guidate.
Nella serie di figure dalla 1 alla 5 pos¬
siamo vedere come il programma di
masterizzazione (in questo caso si trat¬
ta della nuova versione di WinOnCD, la
3.6, distribuita in bundle con tutti i ma-
sterizzatori Traxdata) porti per mano
l'utilizzatore nella realizzazione del CD,
suggerendo anche le scelte da effettua¬
re a seconda delle varie esigenze.
Fin qui tutto può sembrare facile, ed
in effetti lo è. Ma una conoscenza un
po’ più approfondita della struttura dei
CD-ROM e delle modalità di registrazio¬
ne ci permette di avere un controllo
maggiore sui risultati che vogliamo ot¬
tenere.
La struttura
di un CD-ROM
Un CD-ROM è diviso in "tracce". In
realtà la traccia fisica è unica e, parten¬
do dalla parte centrale del CD, si svolge
a spirale fino a raggiungere la parte più
esterna Bisogna ricordare infatti che il
CD è nato per l'audio (solo successiva¬
mente è stato adottato come supporto
per i dati) e la struttura con una traccia
di tale forma è ispi¬
rata proprio dal sol¬
co a spirale degli
LP. In ogni caso il
disco è formattato
e suddiviso in set¬
tori (come riportato
nel riquadro a parte
all'interno di questo
stesso articolo) e
suddiviso in tracce
logiche, un po' co¬
me nei floppy disk.
Ogni traccia può
contenere un singo¬
lo brano musicale
oppure più file dati.
Ogni volta che re¬
gistriamo su un CD
apriamo una "ses¬
sione". Anche le
sessioni sono quindi suddivisioni nel
CD, come le tracce. Ogni sessione poi
può contenere più tracce, ed ogni CD
Ovatta guida ••fila Manta naia
eraanona «atoca a tampaet da*
por* CO
E»»a amputi a avtamaiicamanlt la
miggxy parta dal# o#|ro*
gi*da»da Manta atlravtfw
rintanacela
Una «Oda dnanulo atparto «attuto
di todwara. Manta puO lavorata
tanta quatta a.munta ad
atphxata la aNia «pia*
atrtenontamanla
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Il «1 H IMI (Naca fltOOCD
««—l ..•jjaanairE a—«»■ Ian~~. i r#i^T^r e
Figura I - Compostone
guidata di WinOnCD II
programma di masteriz¬
zazione guida /'utilizzato¬
le nella realizzazione del
CD, suggerendo anche
le scelte da effettuare a
seconda delle vane esi¬
genze
Figura 2 - Composizione
guidata di WinOnCD Si
inizia con la scelta del ti¬
po di CD da realizzare In
questo caso si dovrà
scegliere "Disco dati"
Figura 3 - Composizione
guidata di WinOnCD. Se
si scrive per la prima vol¬
ta sul CD-ROM si dovrà
selezionare "no" alla ri¬
chiesta del programma
se aggiungere dati ad un
CD-ROM esistente Si
dovrà rispondere "si" se
vogliamo creare un'altra
sessione nel disco
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MCmicrocomputer n, 196 - giugno 1999
101
c . Masterizzare che passione!
CD di dall
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»0*t CtK tg • *vw«l*
*«*1 . •,zt*i»««a»'C
Figura 4 - Compostone guidata di WinOnCD Durante la creazione del file di
dati il programma descrive tutto Quello che c'è da fare- in particolare ora dob¬
biamo selezionare i file e le cartelle che vogliamo copiare e dobbiamo trasci¬
narle nella finestra di destinazione (Quella m basso)
Figura 5 - Composizione guidala di WinOnCD Siamo ora pronti per masterizzare il
nostro CD Se decidiamo di realizzare un CD multisessione e bene deciderlo ora
In Questo caso infatti il programma chiuderà solamente la sessione che andremo
a scrivere ma tascera aperto il CD. per l'aggiunta, successivamente, di altn dati
• 1 Orano 2
\ \ J
@03 in
gap
(2 sec|
lead-cal
\ / \ \
?
leod-in lead-out
Struttura di un CD
multisessione, in
Questo esempio-
sono presenti due
sessioni distinte
la pn,a contiene
una traccia dati e
due brani musica¬
li, nella seconda
c e una sola trac¬
cia dati
può contenere più sessioni. Nel dise¬
gno possiamo vedere la struttura di un
CD, in questo caso si tratta di un CD
Mixed Mode creato con due sessioni:
una traccia di dati e due canzoni sono
stati registrati nella prima sessione, ed
una traccia di dati nella seconda. Come
si vede ogni sessione inizia con un
lead-m, contenente un indice della ses¬
sione (la TOC, Table Of Contents). che
racchiude le informazioni relative alla
struttura delle tracce della sessione at¬
tuale, e da un lead-out, che indica la fi¬
ne fisica di una sessione, senza conte¬
nere dati. Il lead-out viene scritto sem¬
pre, come il lead-m, e posizionato alla
chiusura della sessione. La scrittura del
lead-in e del lead-out sottrae spazio uti¬
le al CD Infatti ogni lead-in occupa
4500 settori (circa 9 Mbyte) del CD,
mentre il primo lead-out scritto occupa
Figura 6 ■ Nero Multi
Mounier m azione Si
tratta di una utility di
estensione del sistema
operativo che viene in¬
stallata automaticamen¬
te da Nero Burnmg
Rom sotto Windows
98 Dopo aver aperto
Gestione Risorse, clic-
calo con il tasto destro
del mouse sull'icona
del CD e scelto Pro¬
prietà. si apre la con¬
sueta finestrella dove
troviamo però una ta¬
bella aggiuntiva deno¬
minata "Volumi". In
Questa troviamo l'elen¬
co di tutte le sessioni
scritte sul CD e abbia¬
mo la possibilità di sele¬
zionarne una II pro¬
gramma seleziona auto¬
maticamente l'ultima
6750 settori (circa 13 Mbyte). I se¬
guenti lead-out ne occupano 2250 (cir¬
ca 4 Mbyte). In pratica, quando scrivia¬
mo per la prima volta su un CD-ROM
buttiamo via la bellezza di 22 megaby¬
te, mentre se registriamo una seconda
sessione gettiamo al vento la bellezza
di 13 mega. Inoltre, se registriamo del¬
le tracce audio, dovremo considerare
anche il gap di silenzio esistente tra
ogni traccia, che porta via altri 2 secon¬
di (altri 340 kbyte circa).
I normali CD-ROM sono in genere
multisessione. Questo significa che
possiamo registrare più volte il nostro
CD ogni volta in una sessione diversa.
Per masterizzare un CD multisessione,
è necessario che tutte le sessioni, in¬
clusa la prima, siano masterizzate in
modalità multisessione Alcuni lettori di
CD, specialmente quelli più vecchi,
non sono in grado di leggere le varie
sessioni del disco, ma solo l'ultima In
figura 6 possiamo vedere Nero Multi
102
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
Masterizzare che passione! (
La struttura fisica
Il CD-ROM è, come sappiamo, un dispositivo di memorizzazione ottica. Per la lettura e
scrittura dei dati viene infatti utilizzato un raggio laser, generato da un piccolo laser a se¬
miconduttore Durante la lettura e la scrittura dei dati il raggio laser viene focalizzato su
uno strato riflettente dove sono incisi i PIT. le areole contenenti le informazioni elemen¬
tari del CD. corrispondenti ai BIT. Lo strato riflettente riflette la luce in maniera diversa a
seconda che il raggio laser colpisca un PIT o un LAND, gli spazi piani fra i PIT. Quando la
luce colpisce un PIT, viene diffratta, quando invece colpisce un LAND, viene riflessa I
PIT sono larghi 0.6 pm e profondi 0,12 pm e la loro lunghezza può variare da 0.833 pm a
3,56 pm.
La codifica
Sia i PIT che i LAND sono in realtà degli 0 logici, mentre il valore 1 è rappresentato dal¬
la transizione da un PIT ad un LAND, o viceversa. E' chiaro che con questo tipo di codifica
non è possibile rappresentare valori di 1 contigui. Per questo é necessario codificare i dati
in maniera da poter scrivere byte con valori 1 contigui utilizzando però un numero di PIT
maggiore di 8 In pratica sono necessari 14 PIT (o meglio, channel bit) per registrare 8 bit
di dati su un CD In fase di registrazione quindi i singoli byte devono essere convertiti in
parole da 14 channel bit. Questa trasformazione viene detta modulazione da otto a quat¬
tordici lEight to Fourteen Modulation: EFM, già descritta sul numero 193 di MCI. Rimane
comunque un problema quando si abbiano valori 1 adiacenti tra pacchetti di 14 channel
bit Sono quindi necessari alcuni bit aggiuntivi fra i simboli da 14 bit. Per risolvere questa
situazione vengono usati 3 bit di unione. In tutto sono quindi necessari 14 + 3 channel bit
per rappresentare 1 byte su un CD
Il frame
L'unità fondamentale per la memorizzazione su un CD-ROM sono i "frame" Ogni fra¬
me è composto da un blocco di sincronizzazione, costituito da 24+3 channel bit, un byte
di informazioni aggiuntive (i cosiddetti "subchannel"), 24 byte di dati utente e 8 byte per
il rilevamento e la correzione degli errori. Per un frame vengono utilizzati quindi 588 chan¬
nel bit. Un settore costituito da 98 frame costituiscono di 2.352 byte. Un lettore a singola
velocità (1 x) legge 75 senon al secondo. Le informazioni su un disco vengono inoltre indi¬
rizzate in minuti, secondi e settori (mm;ss:ss).
La correzione degli errori
Sui CD, sia audio che dati, possono verificarsi due tipi di errori: quelli durante il proces¬
so di produzione, come bolle d'aria o sporcizia nello strato di policarbonato. che possono
interferire con il raggio laser. Il RedBook consente fino a 250 errori al secondo. Inoltre al¬
tri errori possono essere causati da impronte digitali, macchie e graffi. Tutti questi errori
vengono rilevati ed eliminati da uno speciale sistema di correzione basato sulla codifica
"Reed Solomon". Anche i lettori CD-ROM, cosi come quelli audio, usano uno schema di
correzione detto CIRC (Cross Interleaved Reed Solomon Code) Questo tipo di correzione
è cosi potente che su un CD Audio esiste al massimo un unico errore incorreggibile su
109 byte Per la memorizzazione di dati per computer su un CD-ROM è necessaria una
correzione errori aggiuntiva, detta Layered ECC (codice di correzione errore su strati), e
viene trasmessa assieme ai dati utente del settore. Il Layered ECC viene decodificato dal
firmware dell'unità CD-ROM o dal software del driver
I settori
I settori sono la parte più piccola che si può indirizzare su un CD-ROM. Ogni settore
può essere poi suddiviso in blocchi logici. Si possono utilizzare blocchi logici da 512, 1024
e 2048 byte, a seconda dei vari tipi di CD-ROM che si vanno a scrivere. Il primo settore fi¬
sico accessibile é il settore 00:02:00 (in minuti, secondi e settori mm:ss:ss) Questo set¬
tore contiene il primo blocco logico, LBN 0, dove LBN è il numero del blocco logico (Logi¬
cai Block Number). Se si usano blocchi da 512 byte. 18.000 blocchi corrispondono ad un
minuto, 300 ad un secondo e quattro ad un settore. Pertanto è possibile ottenere l'indiriz¬
zo del blocco logico attraverso un semplice algoritmo. In questo caso è necessario sot¬
trarre 600 blocchi, in quanto l'indirizzo del primo settore parte da 00:02:00. Questi 2 se¬
condi equivalgono a 600 blocchi.
II CD Audio utilizza tutti i byte di un settore (2.352) per i dati utente, il CD-ROM in mo¬
dalità 1 contiene blocchi da 2.048 byte a causa degli ulteriori byte occupati dalla correzio¬
ne degli errori aggiuntiva Layered ECC. mentre il CD-ROM in modalità 2, che non ha la
correzione aggiuntiva, contiene blocchi da 2.336 byte.
Mounter in azione: non è altro che una
utility di estensione del sistema opera¬
tivo che viene installata automatica-
mente da Nero Burnmg Rom sotto
Windows 98. Dopo aver aperto Gestio¬
ne Risorse, cliccato con il tasto destro
del mouse sull'icona del CD e scelto
Proprietà, si apre la consueta finestrel¬
la dove troviamo però una tabella ag¬
giuntiva denominata "Volumi". In que¬
sta troviamo l'elenco di tutte le sessio¬
ni scritte sul CD e abbiamo la possibi¬
lità di selezionarne una. Il programma
seleziona automaticamente l'ultima.
Il termine "multisessione" fu utilizza¬
to per la prima volta per i Photo CD Ko¬
dak. In questi CD infatti era possibile
memorizzare file di immagini prove¬
nienti da pellicole fotografiche in più
tornate II vantaggio dei CD multises-
sione risiede nella possibilità di scrive¬
re un disco aggiungendo nuovi dati in
tempi successivi, mentre l'indirizza-
mento dei dati avviene in modo indi-
pendente dalle sessioni.
Incominciamo
a scrivere!
Bene, vediamo ora come si crea un
disco multisessione per registrare dati.
Prendiamo ad esempio il software Ne¬
ro ed un disco vuoto. Diciamo a Nero
di voler scrivere un disco CD-ROM
ISO e selezioniamo l’opzione "Inizia a
scrivere un disco multisessione" (figu¬
ra 7), E' necessario infatti decidere già
dalla prima scrittura del CD se sarà
multisessione o no. Nel caso infatti
scegliessimo di creare un disco con
un'unica sessione il programma, dopo
la scrittura, chiuderebbe il CD, non
rendendo più possibile un'ulteriore
scrittura. A questo punto (figura 8) ba¬
sterà trascinare i file e le cartelle da re¬
gistrare nella parte a sinistra dello
schermo. Per scrivere il CD si dovrà
ora cliccare sull'icona "Scrivi CD" nella
toolbar del programma e cliccare, nella
finestra "Scrivi CD" (figura 9), il pul¬
sante "Scrivi" Attenzione: se volete
creare un CD multisessione è neces¬
sario lasciare non selezionata la casella
"Chiudi CD": attivandola non potremo
più scrivere! E’ bene, per le prime vol¬
te, selezionare anche le caselle "De¬
termina velocità massima" e "Simula¬
zione". Queste scelte, se da un lato al¬
lungano notevolmente i tempi di ma¬
sterizzazione (la sola "Simulazione" in
pratica raddoppia questi tempi) con¬
sentono di verificare se il setting hd-
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
103
Masterizzare che passione!
Figura 7 - Per iniziare la masterizzazione basta comunicare al programma di vo¬
ler scrivere un disco CD-ROM ISO e selezionare l'opzione "Inizia a scrivere un
disco multisessione" £' necessario intatti decidere già dalla prima scrittura del
CD se sarà multisessione o no. Nel caso intatti sceghessimo di creare un disco
con un'unica sessione il programma, dopo la scrittura, chiuderebbe il CD. non
rendendo più possibile un'ulteriore scrittura
Figura 8 - Ora basterà trascinare i file e le cartelle da registrare nella parte a si¬
nistra dello schermo
Figura 9 ■ Per scrivere il CD si dovrà ora cliccare
sull'icona "Scrivi CD" nella toolbar del programma
e cliccare, nella finestra "Scrivi CD", il pulsante
"Scrivi" Attenzione Se volete creare un CD multi-
sessione è necessario lasciare non selezionata la
casella "Chiudi CD", attivandola non potremo più
scrivere
computer-masterizzatore sia corretto
ed eventualmente rivelare eventuali
errori senza compromettere il suppor¬
to. Una volta che si è verificato che
tutto vada bene si può deselezionare
l'opzione "Simulazione" in maniera da
risparmiare tempo.
Se vogliamo aggiungere dati al no¬
stro CD non dovremo far altro che se¬
lezionare l'opzione "Continua a scrive¬
re su un disco multisessione" (figura
10). Il programma in questo caso apre
una finestra dove sono riportate tutte
le sessioni precedenti presenti nel CD
(figura 11). Il programma seleziona au¬
tomaticamente l'ultima sessione chiu¬
sa. Questo serve perché in questo
modo è possibile accodare dati ad una
Figura 11-11 programma in Questo caso apre una fi¬
nestra dove sono riportate tutte le sessioni prece¬
denti presenti nel CD II programma seleziona auto¬
maticamente l'ultima sessione chiusa. Questo ser¬
ve perché in Questo modo é possibile accodare dati
ad una sessione preesistente, senza che Questa
venga resa inutilizzabile
sessione preesistente, senza che que¬
sta venga resa inutilizzabile. In pratica
il programma fonde i dati della sessio¬
ne che andremo a scrivere, con quelli
dell'ultima; tutti questi dati ci appari¬
ranno come appartenenti ad un'unica
Figura 10 - Se vogliamo aggiungere dati al nostro
CD non dovremo tare altro che selezionare l'op¬
zione "Continua a scrivere su un disco multises-
sione"
sessione, proprio come se aggiunges¬
simo dei file ad un floppy disk. C'è da
notare che se ogni volta che si crea
una nuova sessione si importano i dati
di quella precedente, il risultato sarà
quello di aggiungere dati e programmi
sul CD, Se invece uniamo la sessione
nuova con una sessione che non è l'ul¬
tima, tutte le sessioni intermedie ver¬
ranno nascoste e saranno utilizzabili
solamente mediante programmi come
"Nero Multi Mounter" di Ahead o
"Session Selector" di Adaptec.
C'è sicuramente da considerare che
ogni volta che creiamo una nuova ses¬
sione perdiamo una buona fetta di spa¬
zio sul nostro CD. Per questo è bene
registrare sessioni le più grandi possi¬
bili.
«E
104
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
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di Franco Paiamaro
Compass Folio
Esistono due scuole di pensiero, o fi¬
losofie progettuali, che i vari produttori
di notebook adottano per i loro prodot¬
ti 1 la prima viene comunemente detta
"all-in-one". alla seconda appartengono
i cosiddetti "subnotebook''.
Nei prodotti all-in-one si tende ad in¬
tegrare tutte le periferiche nello chàs¬
sis del portatile (in alcuni casi anche
l'alimentazione da rete è integrata). La
filosofia del subnotebook è quella di
realizzare un dispositivo il più piccolo e
leggero possibile per spingere al massi¬
mo la portabilità del sistema fornendo
come dispositivi esterni le periferiche
non essenziali al funzionamento (letto¬
re di CD-ROM. drive floppy, alimentato¬
re) E' l'utente a decidere quando e
quali periferiche portare con sé, in con¬
trapposizione all'all-in-one che offre
sempre tutto a disposizione, ma con
peso e dimensioni molto inferiori.
Il portatile oggetto di questa prova, il
Compass Folio, appartiene a pieno tito¬
lo alla categoria dei subnotebook e ren¬
de onore al suo nome: estratto l'ogget¬
to dall'imballo, ne siamo rimasti assolu¬
tamente affascinati. L'apparecchio si
presenta come un sottilissimo rettan¬
golo di materiale plastico, di colore do¬
rato, e inaspettatamente pesante in
rapporto alle dimensioni: come dire
che, oltre all'aspetto, c'è anche tanta
sostanza...
E che sostanza! Si tratta di un porta¬
tile dalle caraneristiche tecniche di as¬
soluto rilievo: processore Pentium
MMX a 300 MHz (noto anche con il
suo "nome in codice" Tillamook), ben
96 Mbyte di RAM, display a matrice at¬
tiva da 12,1 pollici 800x600 pixel a 16
milioni di colori, hard disk da 4,3 Gbyte,
modem interno da 56 K II tutto rac¬
chiuso nel peso di circa due chilogram¬
mi (1,6 senza batterie) e nelle eccezio¬
nali dimensioni di 267 x 220 x 25 milli¬
metri (esclusi i piedini)
In altre parole un notebook "estre¬
mo": prestazioni eccellenti, schermo
da primato, ottima durata delle batterie
e uno spessore veramente al limite. Un
oggetto, ne siamo sicuri, che lascerà
un segno (molto sottile ) nel panora¬
ma dei subnotebook.
106
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
Compass Folio
Compass Folio
Produttore e distributore:
Compass Via Marctiosma 46
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Sostanza
Soppesando il Folto, la sensazione di
apparente fragilità riscontrata appog¬
giando sul tavolo per la prima volta que¬
sto portatile viene immediatamente fu¬
gata dal peso e dalla rigidità strutturale
percepibile maneggiandolo.
Il materiale plastico con cui è realizza¬
ta la scocca appare di buona qualità; gli
stampaggi sono buoni, senza bordi ta¬
glienti o antiestetiche fessure nei punti
di contatto tra pezzi diversi.
Il design di questo subnotebook è
molto interessante; le soluzioni stilisti¬
che adottate lo rendono, oltre che pia¬
cevole, molto valido sotto il profilo er¬
gonomico.
Adotta delle linee tondeggianti, con
delicate bombature nei punti strategici;
l'attenzione per i particolari è veramen¬
te notevole. L'impressione che si ha è
quella di un oggetto realizzato per una
mostra, un "concept device", un proto¬
tipo per dimostrare tecnologia, un po'
come le "dream car" che si vedono ai
Motor Show L'apparecchio chiuso è
molto elegante, nella sua semplicità e
nel contrasto di colore tra il coperchio
del display e il corpo dello chàssis. Sul
lato frontale, anche a coperchio chiuso,
sono visibili le tre spie LED indicanti lo
stato di carica, l'autonomia delle batte¬
rie e la presenza dell'alimentazione di
rete.
Sul lato sinistro troviamo un primo
slot PCMCIA, i due pin-jack preposti
all'input/output audio e la fessura per il
lucchetto antifurto. Sul lato destro è
presente il secondo slot PCMCIA, la fi¬
nestra per le comunicazioni IrDA e il
connettore (protetto da uno sportellino)
per il CD-ROM 24x autoalimentato for¬
nito a corredo.
Sul retro troviamo, come di consue¬
to, una nutrita serie di connettori per il
collegamento del notebook al mondo
taro destro dei Folio si notano lo slot per una PC-Card di tipo II. lo sportellino che cela il connettore per il
lettore esterno di CD-ROM e la porta ad infrarossi
Lato sinistro lo slot PC-Card presente su Questo lato e Quello dotato di supporto CatdBus a 32 bit ; accanto
a Questo, troviamo i ptn /ack audio, la guglia di aerazione per il processore té presente anche sul fondo del
notebook) e la predisposizione per il lucchetto di sicurezza
Il retro del notebook E interessante notare il rapporto di spessore tra il display e i connettori, praticamente
la porta parallela ha lo stesso spessore del primo!
A parte Quest'ultima sul retro troviamo una seriale USB. una seriale standard, una uscita video SVGA il
connettore RJtt per il modem interno, l’entrata per l alimentazione e la porta PS/2 per la tastiera e il mou¬
se esterni Con un cavo ad Ye possibile collegare tastiera e mouse contemporaneamente
esterno: un'uscita SVGA per un moni¬
tor esterno, una seriale RS-232 più una
parallela, un connettore PS/2 per ta¬
stiera e mouse esterni, una porta seria¬
le USB, il connettore RJ11 per il mo¬
dem integrato e l'ingresso per l'alimen¬
tatore. Manca un connettore per la
docking station, non prevista per que¬
sto modello.
Sul fondo del Folio è posto il forellino
per il pulsante per il reset hardware
della macchina, lo sportellino per acce¬
dere al disco rigido e le batterie agli io¬
ni di litio.
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
107
Anche aprendo il display ci si rende
conto del grande lavoro di ingegnerizza-
zione effettuato dal produttore nessun
cigolio, scricchiolio, o flessione anoma¬
la disturba l'utente L’apparecchio si
apre spostando il pulsante a levetta po¬
sto sul frontale comanda un gancio in
metallo che vincola il display allo chàs¬
sis (in quasi tutti i portatili, anche quelli
di marca, questo gancio è in plastica ed
incline alle rotture).
Tutto l'apparecchio sembra disegnato
intorno all'eccellente display, luminosis¬
simo, che occupa praticamente l'intera
superficie disponibile
La tastiera è "full size" (dimensione
dei tasti esattamente uguale a quella
dei modelli da tavolo), con la corsa più
che soddisfacente e un ottimo feed¬
back. Subito sopra la tastiera, sulla de¬
stra, si trova il pulsante di accensione e
altri quattro LED, indicanti lo stato di
I/O del disco, il NumLock, CapsLock e il
blocco scorrimento Vicino ai LED tro¬
viamo un piccolo foro, sotto al quale è
posto il microfono e un minuscolo pul¬
sammo per mettere in stand-by la mac¬
china quando si chiude il display. Sotto
la tastiera è presente il Touch-Pad, leg¬
germente incassato nello chàssis, con i
due pulsanti posti sul bordo anteriore
del portatile Accesa la macchina, sor¬
prende la velocità di bootstrap: il disco
rigido, un eccellente Toshiba super sot¬
tile (solo otto millimetri!) da 4.3 Gbyte,
molto silenzioso e veloce, fa egregia¬
mente la sua parte E' anche disponibi¬
le un'unità da 6 Gbyte, con un sovrap¬
prezzo inferiore alle duecentomila lire
Il BIOS della macchina è di produzio¬
ne American Megatrends, ed è abba¬
stanza completo. Il sistema operativo
premstallato è Windows 98, con un in¬
sieme minimo di utility e driver.
L'interfaccia audio è affidata ad una
Particolare della tastiera
con il gruppo dei LED di
stato e il pulsante di ac¬
censione. Sulla destra si
pud notare il piccolo
"sensore " che mette in
stand-by la macchina
quando si chiude il di¬
splay e il forellmo del
microfono
ESS Maestro, 16 bit stereo, anche se
solo un altoparlante è presente sulla
macchina. La qualità audio è appena di¬
screta, viste le
ridotte dimen¬
sioni dell'alto¬
parlante, ma
l’uscita su pin-
jack è di qualità
Il lettore di CD¬
ROM esterno, dal
Design coordinato
e dalla soluzione
tecnica interessan¬
te per la proiezione
del connettore Le
prestazioni sono ot¬
time. si tratta di
una unni 24 x, e la
rumorosità e nella
norma
piu che sufficiente per effettuare una
presentazione con l'aiuto di altoparlanti
amplificati.
Come opzione sono disponibili vari
accessori, come schede di rete e batte¬
rie aggiuntive, ed è in preparazione una
borsa dedicata.
La dotazione software consiste in un
CD con i singoli driver per l'acceleratore
grafico, per il lettore CD-ROM, per l'in¬
terfaccia audio, per il modem e per il
Touch-Pad (di produzione VersaPad).
Il sistema operativo è fornito su CD¬
ROM ed è preinstallato sul disco rigido.
Il manuale è ben fatto e abbastanza
esaustivo, peccato manchi la traduzio¬
ne in Italiano.
La garanzia è di due anni, con tra¬
sporto e restituzione gratuita a mezzo
corriere entro sette giorni lavorativi nel
caso in cui non sia possibile provvedere
"on site", direttamente presso il domi¬
cilio dell'utente.
Il bel disco rigido di
produzione Toshiba
in dotazione al PC
portatile, si tratta di
un'unita da 2,5 polli¬
ci a bassissimo pio¬
tilo Isolo 8 millimetri
di spessoreI con
prestazioni eccellen¬
ti e silenziosita da
manuale
108
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
Compass Folio
Il tondo del Folio con il pacco banane rimosso e lo sportello del disco rigido aperto: nel vano batterie si
può notare il sensore del Touch-Pad. di spessore mimmo Inemmeno un millimetro e meno!
Per aggiornare la memoria 6 necessario smontare completamente il notebook
In prova
La stabilità della macchina è risultata
buona, anche se abbiamo riscontrato
piccoli problemi nello shutdown di
Windows: in un paio di occasioni la
macchina non si è spenta e si è blocca¬
ta sulla schermata di attesa.
Durante l'uso non sono stati riscon¬
trati blocchi o malfunzionamenti di al¬
cun tipo: tutti i programmi normalmen¬
te usati per la produttività personale
vengono eseguiti tranquillamente sen¬
za manifestare alcun problema. La ve¬
locità è più che sufficiente per gestire
la maggior parte dei programmi che ha
senso installare in un portatile: oltretut¬
to, con una dotazione di RAM di addi¬
rittura 96 Mbyte (per di più espandibile
a 160 Mbyte) sarà ben difficile che le
nostre applicazioni facciano uso della
memoria virtuale.
L'autonomia delle batterie è di circa
due ore, due ore e mezza usando il
portatile senza dispositivi PCMCIA,
CD-ROM o floppy (tutti alimentati dal
portatile). Il pacco batterie, come det¬
to. usa elementi agli ioni di litio, ed è
molto leggero. Rimuoverlo non è sem¬
plicissimo: risulta particolarmente fasti¬
dioso spostare i due fermi e contem¬
poraneamente alzare la batteria; è co¬
me se si volesse scoraggiare questa
operazione.
Durante l'uso, complici soprattutto le
dimensioni ultraridotte (e le performan¬
ce offerte... tutt'altro che ridotte), il
fondo della macchina si scalda parec¬
chio. pertanto diventa disagevole l'uti¬
lizzo del notebook sulle gambe (come
ai vecchi tempi- i primi portatili erano
detti "laptop").
Il drive per floppy da 3,5 pollici è
esterno e si collega alla porta parallela.
Anche il lettore di CD-ROM è esterno
al portatile e, a differenza di molti CD¬
ROM esterni (per esempio quello
dell'Acer 312 T), è alimentato diretta-
mente dal notebook, consentendone
l'uso anche dove non sono disponibili
prese AC. Si tratta di un'unità 24x, rela¬
tivamente silenziosa e piuttosto affida¬
bile. Questo dispositivo è piuttosto leg¬
gero e presenta un comodo alloggia¬
mento per proteggere il delicato con¬
nettore subminiatura.
Lo schermo TFT da 800x600 è pilota¬
to da una discreta Tndent Cyber 9388,
a 128 bit. con 2 Mbyte di EDO RAM;
questo acceleratore è implementato
sul bus PCI. Le prestazioni non sono
esaltanti, ma la qualità di visualizzazio¬
ne è eccellente (lo schermo viene pilo¬
tato a 16 milioni di colori).
Gli slot PCMCIA sono entrambi di ti¬
po Il e sono separati fisicamente, in
quanto si trovano ai due lati del portati¬
le. Lo slot di sinistra è un CardBus a 32
bit capace quindi di accettare schede
ad alte prestazioni: interfacce di rete a
100 Mbit, acceleratori ZV (Zoomed Vi¬
deo), schede UltraSCSI.
Se da un lato è possibile installare
due schede senza che queste si diano
alcun fastidio (i connettori sono quasi
sempre molto più grandi della scheda
stessa e sovente non è possibile inse¬
rire entrambi i connettori), dall’altro
non è possibile usare schede di tipo III
che occupano in altezza due alloggia¬
menti di tipo II sovrapposti.
Il dispositivo di puntamento Touch-
Pad è molto sensibile all'elettricità sta¬
tica; il cursore alle volte salta, vibra e
si muove anche senza alcuna azione
Classico confronto tra un numero di MCmicrocom-
puter e il notebook le dimensioni sono pressoché
sovrapponibili, ovviamente, per lo spessore abbia¬
mo ancora noi il vantaggio
da parte nostra, risultando a volte im¬
preciso.
Il Folio è dotato di un modem fax in¬
tegrato da 56 K, con chipset di produ¬
zione ESS dalle prestazioni più che di¬
gnitose; il consumo di questa periferica
è, per di più, una frazione di quella me¬
dia per un modem su PC-Card.
Anche l'alimentatore da rete è inte¬
ressante: si tratta di un'unità particolar¬
mente compatta, in grado di accettare
in entrata da 100 a 240 volt, rendendo
possibile la carica delle batterie in qual¬
siasi parte del mondo.
Concludendo
Possiamo affermare che il Folio, al di
là dei piccoli e ininfluenti difetti relativi
all'impossibilità di utilizzo di schede PC-
Card di tipo III, al funzionamento non
ottimale del Touch-Pad e alla laboriosità
del rimpiazzare il pacco batterie, è un
piccolo capolavoro. Si tratta, oltretutto,
di un vero e proprio "conversation pie¬
ce": un portatile cosi sottile, con pre¬
stazioni e dotazione di memoria esube¬
ranti e display impressionante per il rap¬
porto di qualità/spessore.
Quasi uno status symbol... che ci si
può tranquillamente permettere: tre mi¬
lioni e seicentomila lire, IVA esclusa,
per un oggetto come questo, non sono
affatto tanti.
Mg
MCmicrocomputern. 196-giugno 1999
109
di Franco Paiamaro
COMPAQ
ARMADA 1500C 6300
Compaq ha rinnovato la sua linea di
portatili di gamma media, introducendo,
tra gli altri, la nuova sene 1500C: questi
notebook sono dotati di CPU Celeron
(da qui il suffisso "C") e si rivolgono ad
una utenza aziendale o comunque pro¬
fessionale
In realtà, questo computer portatile è
appetibile per chiunque faccia uso pre¬
valentemente del PC portatile rispetto
al desktop, come un giornalista o anche
uno studente; il Compaq Armada
1500C è un pc portatile di dimensioni
medio/grandi (25.lem x 31 87cm x
5.8cm). dal peso, relativamente alle di¬
mensioni, non proprio contenuto (3.08
kg) e dalle prestazioni veramente otti¬
me. considerando anche la durata delle
batterie, che nei nostri test hanno mo¬
strato un'autonomia (con una configura¬
zione alta di power savmg) di più di due
ore e mezzo.
È realistico pensare che, nel normale
uso, si possano tranquillamente supera¬
re le due ore d’utilizzo continuato, e con
una seconda batteria si raddoppia que¬
sta capacità, rendendo questo apparec¬
chio uno strumento ideale per applica¬
zioni "sul campo".
Questo notebook è un classico’all-m-
one, vale a dire un pc portatile con inte¬
grato il lettore CD-ROM. il drive floppy
e la batteria contemporaneamente; in
più, c'è anche la possibilità di sostituire
il floppy con una seconda batteria o con
un secondo disco rigido (da sei Gbyte);
il costruttore denomina questa funzione
'supporto MultiBay'
Abbiamo provato il modello 1500C
110
MCmicrocomputern 196-giugno 1999
Compaq Armada 1500C 6300
Compaq Armada 1500C 6300
Produttore e distributore:
Compaq Computer S p.A
Via Milanofìori Stradai Pai F9
20090 Assago IMI)
Tel 02 57590330
Fan 02 8242015
Prezzo al pubblico tlVA esclusa)
Compaq Armada 1500C 6300 - Celeron 300
MHz - 32 Mbyte di RAM - HD 4.3 Gbyte -
lettore CD-ROM Ut 3 418.000
6300/T, dotato di CPU a 300 MHz e di¬
splay TFT.
Come si presenta
Il design dell'oggetto è piuttosto
"morbido", e segue l'attuale tendenza
del mercato, che richiede per t portatili
linee stondate e "calde"; la qualità dei
materiali è molto buona, con stampaggi
precisi e accostamenti (dove si inca¬
strano i vari componenti della scocca)
senza bordi affilati e ben realizzati, pro¬
prio a voler cercare il pelo nell'uovo, si
potrebbe obiettare che la plastica con
cui è realizzata la "carrozzeria" al tatto
non è proprio piacevole, e appoggiando
i polsi per piu di una mezz'ora sul bordo
anteriore del notebook, si comincia a
sentire un certo disagio: intelligente¬
mente, il progettista ha previsto di por¬
re le griglie degli altoparlanti (protetti da
umidità varie...) proprio sul poggiapolsi
davanti alla tastiera, e questo limita
molto l'inconveniente, Per aprire il no¬
tebook é necessario tirare a sé contem¬
poraneamente due nottolini posti sul la¬
to superiore del notebook: a questo
punto si può alzare il display, consen¬
tendo l'accesso alla tastiera e l'uso del
portatile.
Sul lato sinistro troviamo l'imboccatu¬
ra del drive floppy e, accanto, i due slot
PCMCIA; sempre su questo lato è pre¬
sente la predisposizione per un modem
da 56K interno (non disponibile nella
configurazione da noi provata) e l'in¬
gresso per l’alimentazione. Sul lato de¬
stro troviamo i pin-jack per le cuffie e il
microfono esterni, i due pulsanti per re¬
golare il volume, il lettore CD-ROM e il
pulsante a slitta per lo sblocco del pac¬
co batterie principale. La sistemazione
del CD-ROM non sembra molto azzec¬
cata: basta un minimo disivello del ta¬
volo per impedire il corretto scorrimen¬
to del vassoio portaCD; quando questo
succede, è necessario alzare tutto il
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
Il CD ROM 24x può es¬
sere sostituito con un
lettore DVD
portatile e caricare
con delicatezza il
vassoio nell'appa¬
recchio.
Purtroppo, si trat¬
ta di un inconve¬
niente molto diffu¬
so tra i portatili, do¬
vuto al fatto che è
generalmente mol¬
to difficile posizio¬
nare il lettore CD
tra la scheda ma¬
dre e la tastiera
Posteriormente.
l'Armada presenta
una completa serie
di connettori, tutti assolutamente stan¬
dard (eccetto quello per la docking sta¬
tion), privi però di sportellino di prote¬
zione; oltre ai canonici connettori per la
seriale, la parallela e la VGA, troviamo
un PS/2 per tastiera e mouse esterni, il
menzionato connettore per la docking
station e un'utilissima seriale USB
Aperto il notebook, si accede alla tastie¬
ra. al dispositivo di puntamento Touch-
Pad e ai comandi di servizio; la parte
superiore alla tastiera comprende un
piccolo gruppo di icone retroilluminate
(attività disco, attività floppy, tastierino
numerico attivato, maiuscole, blocco
scorrimento), molto vicine all'interrutto-
re di stand-by; accanto, differenziato dal
fatto di essere a levetta, è sistemato
pulsante di accensione e. a sinistra
dell'interruttore, troviamo quattro pul¬
santi programmabili Anteriormente,
proprio sotto al TouchPad sono siste¬
mati due LED indicanti lo stato di batte¬
rie m carica e apparato acceso.
Compaq Armada 1500C 6300
Lato destro, la batteria.
CD-ROM. i pm-iack Au¬
dio con il controllo del
volume, e lo speciale at¬
tacco per un dispositivo
di sicurezza antifurto
Retro dell'apparecchio: i vari connettori per il collegamento delle periferiche
esterne, la mancanza di uno sportello di protezione, a detta di Compaq, non
pregiudica l'incolumità di questi componenti A lato del connettore proprietario
per la docking station Icompatibile con quello dei modelli precedentiI si può
notare la griglia di protezione della ventohna per il processore
Lato sinistro il connettore di alimentazione, le porte PCMCIA, e il floppy: il
quadratino all'estrema sinistra 6 la predisposizione per il modem
Caratteristiche
tecniche
L'apparecchio pervenutoci aveva co¬
me sistema operativo Microsoft Win¬
dows 95, questo modello è comunque
disponibile anche con Windows 98 e NT
4.0. Le caratteristiche tecniche dell’Ar-
mada 1500C sono piuttosto interessan¬
ti, dato anche il prezzo relativamente
contenuto: il processore implementato
è il Celeron Mobile di Intel, e nel model¬
lo in prova ha una frequenza operativa di
300 MHz. con 128 «byte di cache di se¬
condo livello; il CD-ROM è un ottimo (e
sufficientemente silenzioso) 24X di pro¬
duzione Matsushita, il disco rigido un
prestante 4,3 Gbyte IBM (il Travelstar
DKLA 24320, con un regime di rotazio-
1. Display
2. Microfono
3. Bottone di
Standby
4. Bottone d'accen¬
sione
5. Tastiera "Full Si¬
te"
6. TouchPad
7. Altoparlanti Ste¬
reo
8 24X Max CD-ROM
9. Disco rigido da 4
GByte
10 Batteria al Ni-Mh
11. Dual Bay (sup¬
porta un’altra batte¬
ria o un altro dispo¬
sitivo di memorizza¬
zione di massa)
12. Due slot PCMCIA
13. Modem Opziona¬
le V.90/56Kflex4 Da¬
ta/14.4 Kb/s Fax
Inon per l'Italia)
14. Ingresso DC
15. Universal Serial
Bus (USB)
16. Slot per l'espan¬
sione RAM
17. Connettore per la
Docking Station
18. Scheda madre
ne dichiarato di 4200 giri il minuto, e do¬
tato di funzioni SMART). La dotazione
standard di RAM di sistema è di 32
Mbyte, saldati sulla scheda madre, ed
espandibili fino a 160 Mbyte tramite
uno slot SO-DIMM, mentre il display è
un eccellente CTFT a matrice attiva da
800x600 di 12,1 pollici di diagonale pilo¬
tato da un acceleratore grafico C&T
69000 con due Mbyte di SGRAM. L'in¬
terfaccia audio è costituita da una sche¬
da Compaq PremierSound, a 16 bit ste¬
reo (compatibile SoundBlaster Pro), con
due altoparlanti da un pollice: la potenza
in uscita è rilevante (ben due watt), so¬
prattutto considerando le dimensioni
degli altoparlanti e il fatto che si tratta
sempre di un portatile; è possibile (an¬
che se molto rumoroso) usare per la re¬
gistrazione il microfono integrato.
Il supporto PCMCIA è assicurato per
tutte le schede, sia a 16, sia a 32 bit
CardBus Zoom Video Port; al solito, è
possibile inserire due schede Tipo II o
una Tipo III.
Il notebook in nostro possesso è do¬
tato di una batteria al Ni-Mh, ma è pos¬
sibile sostituirla con una al litio; inoltre,
nel caso si acquisti quest'ultima separa¬
tamente, e possibile alimentare il note¬
book con entrambe le batterie contem¬
poraneamente, anche se di tipo diverso,
tramite lo slot MultiBay
Accessibilità ed
espansioni
È possibile aggiornare la RAM di si¬
stema e il disco rigido, oltre che sosti¬
tuire facilmente la tastiera, rimuovendo
cinque viti dal fondo del notebook: per
eseguire questa operazione è necessa¬
rio rimuovere anche la batteria e il drive
floppy, in quanto quattro delle viti si tro¬
vano sotto a questi due componenti (e
112
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
Compaq Armada 1500C 6300
L 'inferno del notebook: l'accessibilità ai componenti che potrebbe essere necessario aggiornare è completa
ci si assicura di aver spento il portatile
prima!). Rimosse le viti, si può solleva¬
re la tastiera sulla sinistra lo slot di
espansione della SDRAM, a destra tro¬
viamo l'alloggiamento per il disco rigi¬
do, e in basso a destra, la batteria di
backup per l'orologio interno e per i pa¬
rametri di sistema; per estrarre il disco
rigido, è sufficiente sollevare il piccolo
ponticello di plastica che lo blocca, farlo
scorrere verso il bordo del notebook
per poi scollegarlo e toglierlo dallo
chàssis. Per l'espansione di memoria,
basta semplicemente inserire la SO-
DIMM nello slot (disponibile in tagli da
32, 64 e 128 Mbyte) e il gioco è fatto.
Se il portatile non era provvisto di mo¬
dem all'acquisto, basta rimuovere due
sole viti dal fondo dell'apparecchio,
estrarre il tappo in plastica che copre il
foro per il connettore RJ11, inserire il
modulo proprietario e richiudere tutto: i
driver sono preinstallati, al successivo
riavvio sarà possibile configurare ed
usare il modem.
Volendo sostituire il CD-ROM con il
lettore DVD. basta rimuovere due viti
poste al centro del por¬
tatile, sempre sul fon¬
do, e sfilare il modulo.
Come va
La tastiera da 87 tasti
è estremamente como¬
da da usare, essendo
una "full size"; la corsa
dei tasti è praticamente
perfetta, il feedback è
molto buono, ed è un
vero piacere usarla. Il
L'eccellente disco rigido di
produzione IBM che equipag¬
gia rArmada 1500C
TouchPad è ampio e il posizionamento
dei pulsanti/mouse è ergonomicamente
corretto: si possono entrambi azionare
con il pollice. Sono presenti una serie di
quattro pulsanti dedicati, personalizzabi¬
li tramite l'estensione Compaq Pro¬
grammale Keys: è possibile assegnare
un collegamento a ciascuno in modo da
avere l'apertura immediata, per esem¬
pio. di un'applicazione, una cartella o un
documento. La velocità del notebook è
veramente eccellente: abbiamo provato
ad installare Office 2000. e tutti gli ap¬
plicativi (inclusi PhotoDraw) "girano" al
meglio, senza rallentamenti o incertez¬
ze di sorta; aprendo più applicativi ed
eseguendo conversioni di documenti
"pesanti" in HTML abbiamo registrato
qualche rallentamento, dovuto esclusi¬
vamente alla quantità di memoria instal¬
lata (32 Mbyte di RAM per Office 2000
sono pochini).
La dotazione software è essenziale,
non vengono forniti software preinstal¬
lati, se non lo stretto necessario alla ge¬
stione del portatile: non lo consideria¬
mo un difetto, in quanto si tratta di una
precisa scelta del costruttore per per¬
mettere la massima flessibilità di confi¬
gurazione, oltre ad abbassare il costo
iniziale del prodotto.
Veramente degna di nota la potenza
e la pulizia dell'interfaccia audio, senza
distorsioni apprezzabili anche al massi¬
mo volume, un plusvalore per le pre¬
sentazioni aziendali; i tastini per la rego¬
lazione del volume sono molto funzio¬
nali, ma non immediatamente azionabi¬
li: li avremmo preferiti posti diversa-
mente, possibilmente più in vista.
Non siamo stati molto contenti di tro¬
vare anche in questo modello le classi¬
che schede PCMCIA finte come prote¬
zione degli slot: è facile perderle, e sa¬
rebbe stato molto meglio utilizzare un
piccolo sportellino a scomparsa.
Il display è ottimo, molto nitido e con
un angolo visuale molto ampio. L'inter¬
faccia grafica è sufficientemente velo¬
ce: peccato solo che lo schermo non
sia particolarmente luminoso, questo
però potrebbe essere dovuto all'utilizzo
di lampade a basso consumo (a tutto
vantaggio dell'autonomia).
Insomma, una macchina quasi desk¬
top per quanto riguarda le prestazioni,
con tutti i vantaggi della portabilità, pur
non essendo questa espressa ai massi¬
mi livelli.
Concludendo
Questo notebook si rivolge ad un'uten¬
za professionale, molto esigente per
quanto riguarda le prestazioni e la robu¬
stezza unite alla massima praticità, con le
migliori possibilità di espansione e flessi¬
bilità d'uso. Si tratta, nelle intenzioni di
Compaq, di uno strumento di lavoro,
pensato anche per la dotazione individua¬
le dei dipendenti aziendali: a questo ri¬
guardo. è interessante notare come mol¬
te grandi aziende si stiano convertendo
all'uso del portatile come strumento
informatico principale per la produttività
personale (in Intel, per esempio, il 75%
dei pc assegnati ai dipendenti dello scor¬
so anno erano portatili). In vista di grosse
forniture, è molto importante offrire le
massime prestazioni e funzionalità unite
al miglior rapporto di costo, sia iniziale,
sia d'esercizio; questo è anche un'ottima
occasione, però, per chiunque cerchi un
ottimo portatile, di portarsi a casa un og¬
getto veramente professionale ad un
prezzo minore di quanto non ci si aspet¬
terebbe.
Proprio per questo, il prezzo consiglia¬
to di tre milioni e quattrocentomila lire
più IVA ci sembra adeguato alle caratteri¬
stiche e al valore dell'Armada 1500C.
MCmicrocomputer n, 196 - giugno 1999
113
di Aldo Ascenti
Test Group
PC SINT K6 400
Nel mondo dell'informatica persona¬
le la parola d'ordine è uniformarsi. Ad
assumersi il difficile compito di violare
le regole di un mercato refrattario ad
accettare nuovi soggetti si elevano dit¬
te come AMD e Cyrix, le cui produzioni
vanno tenute in seria considerazione
da chi pretende che il prezzo di un
nuovo computer non sia in alcun modo
"gonfiato" rispetto alle prestazioni for¬
nite
Il sistema messoci a disposizione da
Test Group fa parte di quella sempre
piu nutrita schiera di prodotti che si
pongono come alternativi allo strapote¬
re Intel nel mondo delle CPU e dei chi-
pset e non si può che apprezzare il
ruolo prezioso che questo tipo di con¬
correnza svolge nella definizione dei
prezzi e delle caratteristiche tecniche
imposti a noi utenti. L'AMD in partico¬
lare si distingue da tempo per porre,
ad ogni nuova realizzazione, sene ipo¬
teche sul successo di vendita dei più
diffusi e blasonati prodotti della linea di
Pentium corrispondente.
La configurazione
Nella macchina oggetto di questa pro¬
va pulsa un K6-2 400 MHz. tra i piu ve¬
loci processori della produzione di AMD
prima della commercializzazione del K6-
3 Questa CPU gestisce le istruzioni 3D-
Now, funziona ad una frequenza di si¬
stema di 100 MHz e dispone di una ca¬
che di primo livello di 64 KB ori chip.
Motherboard e scheda grafica portano
il marchio Chaintech. che è uno dei
grandi produttori di hardware made in
114
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
TEST GROUP PC SINT K6 400 AMD
TEST GROUP
011-2202704 Tonno
02-45708678 Milano
0432-573815 Udine
081-2303510 Napoli
0733-283622 Macerata
www.tesiarouD.r
Prezzo UVA compresa)
PC SINT K6-2 400 MHz 64 MByte di RAM.
HDD da 6 4 GByte
Lit. 1.540.000
Monitor 15" Daytek TM 1554D
Prezzo (IVA compresa)
Lit. 290.000
Taiwan. Sulla prima, arricchita da 512
KB di cache di secondo livello pipelined
burst, è saldato il chipset ALI Aladdin-5
che riesce miracolosamente a gestire le
CPU più diverse: sul Socket 7 di questa
scheda è infatti possibile montare un
Pentium fino a 233 MHz, un Cyrix
6x86MX fino al PR233+ o un Mll fino a
333 MHz, un AMD K6 o K6-2 da 400
MHz e gli IDT Winchip fino a 240 MHz.
Tutta questa flessibilità si paga con la
presenza di un certo numero di jumper,
necessari per impostare correttamente
la frequenza del bus, il fattore di molti¬
plicazione della CPU e il voltaggio. Tutti
gli altri parametri sono selezionabili dal
solito BIOS Award che, con opportuni
adattamenti, gestisce Thardware della
stragrande maggioranza dei PC in com¬
mercio. In questa versione il sistema
anti-virus è il Trend ChipAway Virus e
non compaiono voci relative alla selezio¬
ne della velocità delle ventole e indica¬
zioni circa la temperatura del processo¬
re. Sono consentite funzioni di autospe¬
gnimento ma non si fa riferimento alla
possibilità del wake-on-lan o all'accen¬
sione in seguito a squillo del modem.
Altra interessante caratteristica di
questa scheda madre è la presenza di
una completa sezione audio ESS PCI
Solo-1 basata su un singolo chip che in¬
tegra un sintetizzatore con wavetable
ed effetti acustici 3D.
Il sottosistema grafico è il pezzo forte
della configurazione: si tratta di una
Chaintech Desperado con chip Voodoo
2 Banshee, con RAMDAC a 230 MHz,
dotata di 16 MB di SGRAM che con¬
sentono una risoluzione di 1600x1200
pixel. Una scheda pensata per gli ap¬
passionati di giochi 3D, ma che consen¬
te, all'occorrenza, ottime prestazioni an-
II frontale del cabinet SuperMIcro è disegnato con
semplicità ed eleganza e spiccano i due led prismati¬
ci relativi all'accensione e al funzionamento del disco
Osservando le uscite si nota il numero limitato di
sportelli di espansione e la mancanza della presa
per alimentare il monitor.
che coi programmi di office auto-
matìon , pronta, inoltre, per la gestione
di filmati in DVD grazie al software DV-
DExpress fornito su CD.
Il disco fisso installato è un ottimo
operativo, i driver e le utility necessari
alla gestione di audio e video e, dulcis
in fundo, la versione completa del gioco
Incoming,
Sulla veloce scheda gra¬
fica campeggia il chip
Voodoo 2 Banshee col
suo dissipatore e i nu¬
merosi moduli di memo¬
ria relativi ai 16 MB di¬
sponibili
Fujitsu, lo stesso modello provato nello
speciale dello scorso numero di MC. Si
tratta di un prodotto recente, predispo¬
sto per l'UDMA-66, con un regime di
rotazione di 5400 rpm, proposto nella
versione da 6,4 GB. Completano la do¬
tazione 64 MB di memoria DIMM a 100
MHz e un lettore di
CD-ROM Samsung
32x. Quanto al
software è com¬
presa la versione
OEM di Windows
98, preinstallata e
dotata di CD e ma-
nualetto a corredo;
un videocorso inte¬
rattivo su CD del
suddetto sistema
Gli accessori...
necessari
Test Group mette a disposizione di
questa macchina un monitor marcato
MCmicrocomputer n, 196 - giugno 1999
115
TEST GROUP PC SINT K6 400 AMD
Daytek. Si tratta di un'azienda del
gruppo Daewoo che produce monitor
dai prezzi davvero competitivi. Questo
modello è un 15 pollici dall'estetica
molto curata che ha rivelato una di¬
screta qualità d'immagine a 800x600
pixel con refresh fino a 85 Hz. mentre
non è consigliabile l'uso a 1024x768,
risoluzione impostabile solo a 60 Hz in
modalità non interlacciata. I comandi
sono digitali ma non c'è l'OSD (On
Screen Display) a rendere più semplici
i settaggi, inoltre il cavo di alimentazio¬
ne fornito non è di quelli che consen¬
tono il collegamento ad una presa di
rete ma prevede che l'alimentatore del
PC disponga dell'apposita uscita; per
poterlo adoperare col nostro SINT è
necessario, quindi, procurarsi il cavo
corretto.
Il mouse Genius fornito in dotazione
è arricchito dal comodo pulsante a bi¬
lanciere che consente lo scorrimento
delle finestre in senso verticale, molto
sfruttabile nella navigazione sul Web.
Chi apprezza le tastiere silenziose
si troverà molto bene con questa
Samsung. Si tratta di un prodotto ben
realizzato, che garantisce una digita¬
zione precisa e un feeling molto gra¬
devole. La dotazione comprende un
comodo poggiapolsi rimovibile che
aiuta ad assumere la corretta posizio¬
ne delle mani.
I diffusori, anch'essi prodotti da
Samsung, hanno dimensioni contenu¬
te e un aspetto gradevole. Non sono
previsti controlli di tono né una presa
per cuffia, ma la qualità audio è accet¬
tabile e l'amplificazione è sufficiente a
sovrastare il brusio di un ambiente
affollato.
A cuore aperto
Dell'aspetto esteriore colpisce l'im¬
pressione di grande robustezza e soli¬
dità. Merito del case Super Micro
INWIN, dotato di un design pulito e fun¬
zionale, caratterizzato da una struttura
molto rigida e pesante e realizzato ad
un livello qualitativo superiore alla me¬
dia. Rimosso senza difficoltà lo spesso
involucro (sarà molto più problematico
rimetterlo a posto) l'interno appare ordi¬
nato e non si notano errori di assem¬
blaggio. I cavi sono raccolti con apposi¬
te fascette e il formato ATX garantisce
l’assenza di connessioni volanti alle
uscite, che comprendono le due seriali,
la parallela, due immancabili USB, una
presa joystick, le PS/2 per mouse e ta¬
stiera più l’input/output della scheda au¬
dio immersa nella mainboard. Il veloce
processore AMD si trova a suo agio nel
"vecchio" Socket 7, non troppo appe¬
santito dal dissipatore e dalla ventola
correttamente dimensionati. In effetti
anche in una calda giornata primaverile,
in cui il termometro ha toccato i 33 gra¬
di, la CPU non emette un calore avverti¬
bile. Tutti i connettori e i jumper sono
facilmente accessibili, meno quello del
floppy, per operare sul quale è neces¬
sario smontare il blocco dischi da 3,5
pollici.
Ciò che salta all'occhio è la scarsa
espandibilità del sistema Non si tratta
di un problema di spazio, ma di man¬
canza di slot ISA e PCI disponibili; è
possibile, infatti, montare non più di tre
ulteriori schede, di cui solo due in for¬
mato PCI. Altro limite all'aggiornamen-
to del sistema potrebbe essere l'ali¬
mentatore fornito, accreditato per un
output di soli 145 watt, sufficienti per
usare l'elaboratore cosi come viene for¬
nito ma non per dare corrente ad un in¬
sieme significativo di periferiche ag¬
giuntive prive di alimentazione esterna
(USB, HDD, masterizzatori interni e si¬
mili). Si intuisce, da questo, che la filo¬
sofia di assemblaggio è orientata alla
realizzazione di un
sistema da utilizza¬
re così com'è. con¬
siderando, inoltre,
che ogni apertura
del case andrebbe
effettuata da un
centro assistenza
autorizzato, pena il
decadere della ga¬
ranzia, come speci¬
ficato nel manua-
letto a corredo.
Il risultato ottenuto con
3DMark99 è un buon in
dmo delle doti velocisti-
che di questo sistema
Il disco Fujitsu fa registrare, secondo il test Norton, un transfer rate fisico dav¬
vero buono
L'indice generale di prestazioni è allineato ai valori ottenibili con un Celeron di
pari frequenza
116
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
TEST GROUP PC SINT K6 400 AMD
software multimediale. Si tratta, in-
somma, di un computer equilibrato,
senza colli di bottiglia nelle prestazioni,
ma con qualche limite nelle possibilità
di espansione e aggiornamento. Quan¬
to al prezzo, appare coerente con le
possibilità della macchina, consideran¬
do che è compresa la garanzia di
un’azienda distributrice che opera su
tutto il territorio nazionale.
In effetti i processori AMD sono ve¬
loci. affidabili ed economici Manca lo¬
ro la grande integrazione dei prodotti
Intel con i chipset più recenti e la con¬
seguente possibilità di sfruttare le ulti¬
me novità hardware, senza le limitazio¬
ni dovute all'obbligo di mantenere
compatibili processori internamente
molto dissimili. Stiamo parlando, in fin
dei conti, di prodotti dedicati a quella
parte del mercato che guarda più al
rapporto prezzo/prestazioni che all’in¬
novazione tecnologica. Lo si vede chia¬
ramente anche in questo sistema che,
pur facendo rilevare qualità velocisti¬
che di assoluto rispetto, non riesce a
fornire quelle garanzie di espandibilità
e di longevità che ne farebbero, senza
più ombre, il miglior acquisto nella sua
fascia di prezzo. ws
La prova
L'interno 6 ordinato e lo
spazio per la manutenzio¬
ne è sufficiente Denota¬
re l'aspetto massiccio
della struttura dello chàs¬
sis.
Il lettore di CD-ROM
Samsung ha un sofistica¬
to sistema di apertura
dotato di uno sportellino
che si ribalta in avanti
L'alloggiamento dei CD è
molleggiato per ridurre le
vibrazioni
disponibile, pro¬
blema risolto effettuando un semplice
reset (vero toccasana in molte situazio¬
ni...) della macchina.
Conclusioni
Il sistema messo insieme da Test
Group nasce come computer domesti¬
co. Naturalmente non converrà farne il
cuore di una stazione grafica avanzata
o un server di rete ma darà grandi sod¬
disfazioni a chi vuole giocare nel mi¬
gliore dei modi e arricchire i propri oriz¬
zonti informatici col più recente
Nell’utilizzo quotidiano il PC SINT ha
dimostrato di essere una macchina ve¬
loce e di possedere tutte le caratteristi¬
che per far girare, senza tempi morti,
qualunque software dell’ultima genera¬
zione; in particolare il test di prestazioni
misurate con 3DMark99 ha fornito un
indice davvero interessante. I giochi so¬
no, senz'altro, il campo di utilizzo in cui
questo PC rivela le doti migliori: grazie
alla velocità di disco e scheda grafica
non capita spesso di dover affrontare
rallentamenti di sorta e il supporto della
tecnologia 3Dfx garantisce piena fruibi¬
lità per tutte le funzionalità grafiche del
software ludico più avanzato. Gli appas¬
sionati degli effetti sonori travolgenti,
messi a disposizione dalle schede au¬
dio più sofisticate, rimarranno un po’
delusi dai limiti di quella fornita in dota¬
zione: se dal grazioso pannello di con¬
trollo è, infatti, possibile selezionare ef¬
ficaci funzioni di direzionalità del suono,
meno elevata è risultata la qualità della
riproduzione di file MIDI.
Il lettore di CD-ROM messo a dispo¬
sizione di questo PC non è tra le unità
più veloci presenti sul mercato ma ha
rivelato doti non comuni di affidabilità
nella lettura di CD anche sporchi o graf¬
fiati; inoltre, un più basso regime di ro¬
tazione consente reazioni più pronte al
cambio del disco (è minore il tempo ne¬
cessario al motore per raggiungere la
velocità di lettura) e una rumorosità me¬
no invadente rispetto a concorrenti più
performanti.
Da segnalare un piccolo inconvenien¬
te verificatosi nel corso delle prove e da
imputarsi di certo al solo esemplare te¬
stato: in un paio di occasioni il BIOS ha
riconosciuto solo metà della memoria
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
117
di Pierfrancesco Fravolini
LapLink Professional
Nell’era della comunicazione globale, di
Internet e delle risorse distribuite, la possi¬
bilità di interconnessione tra computer è
un elemento fondamentale. In ogni azien¬
da esiste oggi una rete LAN, e non se ne
può fare a meno, visto che lo scambiarsi
informazioni e dati senza far viaggiare di¬
schetti, cartucce, ma neanche fogli e fo¬
glietti. è sicuramente indice di una produt¬
tività piu elevata. In quest’ambito diventa
importante lo scambio di informazioni tra
computer anche quando non si dispone di
una vera e propria rete ma solamente di
due o piu computer che vengono però tut¬
ti utilizzati. E' classico l’esempio del pro¬
fessionista in viaggio che può aver biso¬
gno di dati rimasti, suo malgrado, nel com¬
puter dell'ufficio, o al contrario del redatto¬
re sbadato che ha lasciato a casa proprio
l’articolo da consegnare.
LapLink è un programma che consente
di scambiare dati e informazioni tra due
computer, anche se questi sono posti a
notevole distanza tra loro. Il programma
può utilizzare infatti moltissimi metodi di
interconnessione che vanno dal semplice
collegamento via cavo (seriale o parallelo)
a connessioni con raggi infrarossi, oppure
a collegamenti via rete TCP/IP (Internet
compresa) o modem. Il programma con¬
sente quindi lo scambio di dati tra compu¬
ter vicini tra loro, oppure lontani, anche
molto. Sarà possibile infatti dialogare col
computer di casa mentre si è in ufficio (o
viceversa) oppure scambiare file e direc¬
tory con un computer posto in un’altra
città, o in un altro continente, sempre che
la velocità della connessione lo consenta.
Installazione
L'installazione del programma è molto
semplice. Il software gira su PC con siste¬
ma operativo Windows 95, 98 o NT 4.0.
Sul CD-ROM di installazione è presente
anche una versione per Windows 3.1, con
la quale è possibile scambiare dati anche
con computer su cui giri il vecchio ambien¬
te operativo. Da notare che la licenza
d'uso consente, naturalmente, l'utilizzo su
più macchine (al massimo tre: ad esempio
computer di casa, ufficio e un portatile) a
patto che l’utilizzatore sia uno solo. Nel
CD-ROM di installazione esiste anche una
procedura per creare una serie di dischetti
per installare il software sui computer
sprovvisti di lettore CD-ROM.
Le connessioni
La facilità d’uso del programma è sor¬
prendente Innanzi tutto il manuale d'uso
fornito con il pacchetto è in italiano, ed è
molto ben fatto. In esso sono descritte
tutte le procedure per effettuare i collega-
menti e riportati tutti gli eventuali problemi
che possono presentarsi. In ogni caso una
118
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
LapLink Professional
LapLink Professional
Produttore:
Travelmg Software Ine
18702 Nonh Cieek Paikway - Bothell. WA
98011 - USA
Distributore:
SM PI s.f.l..
Via Milano. 150
20093 Cologno Monzese (MI)
Tel. 02/2533304
Prezzo (IVA esclusa!;
Ut 350.000
breve letta del piccolo manuale è neces¬
saria per scoprire a fondo tutte le poten¬
zialità del programma.
Con LapLink è possibile collegarsi ad al¬
tri computer utilizzando vari tipi di connes¬
sione; per stabilire una connessione è ne¬
cessario che il programma sia in esecuzio¬
ne su tutti e due i computer interessati al
collegamento e che il metodo di connes¬
sione prescelto sia attivo. Il programma
consente le seguenti connessioni:
• via modem
• via cavo seriale, parallelo o USB
• con dispositivi ad infrarossi
• via rete
• via modem
• via scheda ISDN.
Se si vuole effettuare un collegamento
via modem, è necessario che questo sia
installato e correttamente configurato su
tutti e due i computer interessati. Questo
tipo di collegamento è utilissimo in tutti
quei casi in cui i due computer si trovino a
notevole distanza tra loro. Tipica applica¬
zione è l'interrogazione e il trasferimento
di file dal computer di casa all'ufficio o vi-
Per dare un 'idea delle
grandi potenzialità di
LapLink ecco qui un
semplice esempio prati¬
co. Il programma 6 stato
installato sul mio com¬
puter e su un computer
presente in laboratorio
nel quale è presente un
masterizzatore di CD¬
ROM. Per il collegamen¬
to tra i due computer si
è utilizzata la stessa rete
LAN, con protocollo
TCP/IP presente nell'uf¬
ficio Stando comoda¬
mente seduto alla mia
postazione abituale, ed
utilizzando le funzioni di
trasferimento dei file, ho
creato una cartella "Ma¬
sterizzare" sul computer
remoto
U— 1-J IU i O J
4 & & ?
o h li: il
i « 0 O H » «K'É
TjtobcM* Lirlsnjc d Vtmirw
ceversa. Se ci si trova in ufficio e si voglia¬
no trasferire dei file prendendoli dal com¬
puter di casa è necessario che quest'ulti¬
mo, assieme al suo modem, sia acceso e
che LapLink sia in funzione. Questo non
significa certo che sarà necessario tenere
Ho trasferito nella cartella remota i file presenti sul
mio computer, che dovranno essere registrati su
un CD-ROM. Eccoci nella fase di trasferimento
il computer di casa sempre acceso, oppu¬
re che dovrà essere presente per forza
una persona che ci accenda il computer.
Le moderne schede madri consentono in¬
fatti l'autoaccensione del PC una volta rile¬
vata l'attività sulla porta del modem. Ba¬
sterà quindi in questo caso tenere acceso
solo il modem e inserire LapLink nel grup¬
po dei programmi in esecuzione automati¬
ca all'avvio di Windows
Un'altra modalità di connessione utilissi¬
ma è quella via cavo o via infrarossi Sarà
cosi possibile trasferire dati e programmi
sul portatile semplicemente collegandolo
via cavo (che può essere parallelo o seria¬
le o ancora USB) al computer principale.
Se i due apparecchi hanno una porta a in¬
frarossi non sarà neanche necessario col-
legarlì fisicamente, basterà posizionarli
l'uno di fronte all'altro, lasciandoli "parla¬
re" per via ottica.
Ma la possibilità di scambio dati via In-
A questo punto ho sul computer remoto una cartella con i file per la masteriz¬
zazione.
Ora basta selezionare la modalità “controllo a distanza" per poter utilizzare il
computer lontano come se fosse quello sulla mia scrivania.
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
119
LapLmk Professional
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Basta far partire, sul computer remoto, il programma di masterizzazione e tra¬
scinare i file da masterizzare nella apposita finestra
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Ora sarà solamente necessario far partire la masterizzazione, che avverrà sul
computer remoto ma che sara completamente controllabile dal computer loca¬
le A dire il vero un difetto il programma ce l'ha, non è infatti in grado di pren¬
dere il disco CD-ROM vergine dallo scaffale che si trova sopra il computer re¬
moto e inserirlo nel masterizzatore, ma mi hanno assicurato che nella prossi¬
ma versione .III
fernet è davvero molto interessante. Ba¬
sta dire al computer che funziona da
Client qual è l'indirizzo IP del computer da
"contattare" ed ecco stabilita la connes¬
sione. Ora si potrà lavorare tranquillamen¬
te come se i due PC fossero sulla stessa
scrivania collegati via cavo, anche se uno
di questi è a Roma e l'altro a Honolulu. In
questo caso l’unico problema è dato dalla
velocità del collegamento, che sarà sicu¬
ramente più lenta di qualsiasi connessio¬
ne via cavo o rete locale
Il trasferimento dei file
Una volta collegati i computer, il pro¬
gramma fornisce all'utilizzatore una serie
di strumenti davvero potenti; innanzitutto,
con la funzionalità "trasferimento dei file"
sarà possibile spostare o copiare file dal
computer principale al secondario (o vice¬
versa). proprio come nelle altre versioni di
LapLink. Il programma mette a disposizio¬
ne due finestre, una contiene le risorse
del computer locale, e l’altra quella del
computer remoto. Tramite i classici stru¬
menti di Windows sarà possibile spostare
file dall'uno all'altro, semplicemente tra¬
scinandoli col mouse da una finestra
all'altra. La velocità di copia dipende ov¬
viamente dal tipo di collegamento.
L’agente Xchange
Tramite questo strumento sarà possibi¬
le sincronizzare in modo automatico i file
presenti su due computer. E' utile quan¬
do si vuole, ad esempio, che il portatile e
il computer dell'ufficio contengano gli
stessi file. Questa parte del programma
semplifica la sincronizzazione dei file pre¬
senti su due computer. Il programma in¬
fatti trasferisce in un verso o nell'altro i fi¬
le impostazioni della si¬
curezza sono molto sofi¬
sticate Mediante sem¬
plici impostazioni è pos¬
sibile far si che l 'accesso
sia consentito ad un nu¬
mero ristretto di utenti
oppure a tutti Se si de¬
cide di condividere le ri¬
sorse del computer solo
con alcuni utenti sarà
necessario comunicare
al programma una lista
di abilitazioni, ognuna ca¬
ratterizzata da un nome
e da una password per¬
sonale £ ' inoltre possi¬
bile specificare una pas¬
sword per l'accesso alle
opzioni di sicurezza e uti¬
lizzare, nei trasferimenti,
una cifratura dei dati.
le da sincronizzare, indipendentemente
dal computer che li contenga, in maniera
che entrambe le macchine dispongano
solamente dei file più aggiornati. L'agente
Xchange rende automatiche tutte le ope¬
razioni ripetitive che occorrono per la sin-
II programma consente di dialogare con un'altra
persona presente davanti al computer remoto, tra¬
mite una semplice finestra di testo
cronizzazione. Una volta attivato, l'agente
apre la connessione, seleziona le cartelle
che contengono i file da sincronizzare, av¬
via lo scambio dei file ed infine chiude la
connessione. Il programma dispone an¬
che di una comoda funzione di anteprima,
utile per monitorare l'interscambio prima
che questo avvenga. Nella finestra di an¬
teprima è possibile personalizzare la fun¬
zione escludendo file o cartelle dalla sin¬
cronizzazione.
Il controllo a distanza
Il programma consente poi il controllo
del computer remoto, tramite quello loca¬
le, per mezzo della funzionalità "controllo
a distanza" Una volta attivata la modalità,
la finestra di LapLink mostra lo schermo
del computer remoto e noi possiamo agi¬
re su questo proprio come se gli stessi¬
mo seduti davanti; utilizzando il mouse e
la tastiera possiamo interagirvi e/o pren¬
derne totalmente il controllo Possiamo
apnre finestre, cartelle, far partire applica¬
lo
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
La funzione di remdirizzamento della stampa con¬
sente di stampare un documento sul computer re¬
moto, o al contrario preparare un documento sul
computer remoto e stamparlo sulla stampante lo¬
cale
zioni e chi più ne ha più ne metta. Nelle
fasi di settaggio del programma possia¬
mo stabilire quale tipo di controllo avere
sul computer remoto. Sarà possibile far sì
che, una volta preso il controllo, il compu¬
ter remoto abbia lo schermo oscurato, la
tastiera ed il mouse disabilitati, o tutte e
due le cose insieme. Oppure sarà altret¬
tanto possibile lasciare la possibilità di
manovrare liberamente il computer remo¬
to, consentendo, ad esempio, di lavorare
in due sulla stessa applicazione, utilizzan¬
do a turno il mouse o la tastiera.
L agente Xchange semplifica la sincronizzazione
dei file presenti su due computer II programma in¬
fatti trasfensce i file da sincronizzare, indipendente¬
mente dal computer che li contenga, in maniera
che entrambi i computer dispongano solamente
dei file più aggiornati
Una volta attivata la modalità "controllo a distanza ",
la finestra di LapLink diventa lo schermo del com¬
puter remoto e noi possiamo agire su questo pro¬
prio come se fosse fisicamente davanti a noi Utiliz¬
zando il mouse e la tastiera possiamo interagire con
questo e/o prenderne totalmente il controllo
Reindirizzamento
della stampa
Una volta stabilita la connessione con
un computer remoto potremo anche
stampare sulla sua stampante oppure, al
contrario, stampare un documento pre¬
sente nel computer lontano direttamente
sulla nostra stampante locale. E' possibile
operare in diversi modi, a seconda di
quello che vogliamo fare. Per stampare,
ad esempio, da casa sulla stampante
dell'ufficio potremo
preparare il docu¬
mento sul computer
casalingo e poi
stamparlo sul com¬
puter remoto trami¬
te le opzioni di rein¬
dirizzamento della
stampante di La¬
pLink. Al contrario
Con la funzionalità "tra¬
sferimento dei file " sarà
possibile spostare o co¬
piare file dal computer
principale al secondario
lo viceversa!, proprio co¬
me nelle altre versioni di
LapLink.
potremo, utilizzando il controllo a distan¬
za, preparare il documento sul computer
remoto e stamparlo sulla stampante loca¬
le. Se ad esempio siamo in viaggio e ab¬
biamo necessità di stampare un bel grafi¬
co realizzato con i dati di un foglio elettro¬
nico, ma sul computer che ci portiamo
appresso non abbiamo né il programma
né i dati necessari, possiamo stabilire una
connessione con controllo a distanza ver¬
so il computer dell'ufficio, preparare su
questo il disegno per poi stamparlo sulla
nostra stampante portatile a getto di in¬
chiostro.
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LapLink Professional
Conversazione scritta
Dulcis in fundo, il programma consente
di dialogare per iscritto ("chattare", come
dicono i telematici) con un'altra persona
presente davanti al computer remoto, tra¬
mite una semplice finestra di testo. Tale
funzionalità può essere attivata anche
contemporaneamente alle altre. In que¬
sto modo sarà possibile insegnare ad
un'altra persona l'utilizzo di una specifica
applicazione dialogando in modo testuale
con essa e allo stesso tempo controllan¬
do, con il controllo a distanza, l'applicazio¬
ne stessa.
La protezione dei dati
LapLink non consente ad altri compu¬
ter di connettersi ad un computer locale
finché non siano state modificate le op¬
zioni di sicurezza. Mediante semplici im¬
postazioni è possibile far sì che l'accesso
sia consentito ad un numero ristretto di
utenti oppure a tutti. Se si decide di con¬
dividere le risorse del computer solo con
alcuni utenti, sarà necessario comunicare
al programma una lista di utenti abilitati,
ognuno caratterizzato da un nome e da
una password personale. E’ inoltre possi¬
bile specificare una password per l'acces¬
so alle opzioni di sicurezza ed utilizzare,
nei trasferimenti, una cifratura dei dati
E' possibile aumentare il grado di sicu¬
rezza, nel caso di connessione via mo¬
dem, facendo sì che la connessione per il
trasferimento dei dati sia possibile solo
dopo che il computer remoto abbia richia¬
mato un numero specificato. In pratica se
accediamo al computer dell'ufficio sola¬
mente da casa, ad esempio, possiamo
impostare il programma in maniera che il
computer in ufficio richiami quello di ca¬
sa. Potremo così essere certi che solo a
noi, o per lo meno a chi si connette da ca¬
sa nostra, sia possibile accedere ai dati
dell'ufficio, mentre se un estraneo prova
ad attivare il collegamento quest'ultimo
non potrà avvenire.
In definitiva
LapLink Professional è un programma
potente che consente di usufruire dei dati
presenti su un computer lontano, in qual¬
siasi punto del globo ci si trovi. Il pro¬
gramma è fatto benissimo, potente e fa¬
cilissimo da usare, inoltre la possibilità di
utilizzare praticamente qualsiasi tipo di
connessione (mancano solo quelle a voce
e quelle extrasensoriali!) lo rende estre¬
mamente versatile e utilizzabile nei più
svariati ambiti. Il prezzo è assolutamente
basso, considerando quanto tempo e
quanta fatica può farci risparmiare. MS
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
121
di Raffaello De Masi
SYMANTEC
SYMANTEC'
La migliore soluzione
per prevenire e
riparare i problemi
del computer
__ A
Manuale
dell'utente
>" 0—1
Norton Utilities 4.0
Lo spirito innovatore che occupa al¬
meno una spira della catena cromoso¬
mica degli abitanti della più importante
cittadina del sud Europa non può certo
farmi difetto. Fin da quando, primi anni
Cinquanta, alle elementari avevo avvia¬
to un florido commercio di compraven¬
dita, in classe, di pennini Cavallotti, mi
sono reso conto che. per sopravvivere,
occorre arrangiarsi e raggiungere i mi¬
gliori risultati in termini d'utilizzo delle ri¬
sorse che ci circondano.
Da allora ho fatto vergognoso merci¬
monio di tutto; florido si rivelò un traffi¬
co di versioni di greco e latino impianta¬
to al liceo, come pure d'aiuti in linea du¬
rante i compiti in classe (qui il prezzo
era doppio, dato l'intrinseco pericolo re¬
lativo al trasferimento delle traduzioni
nel dorso dei vocabolari prestati durante
l'ora al compagno; ma c'era la possibi¬
lità di stipulare un abbonamento a prez¬
zo calmierato!). Passato all'università
facevo lezione alle matricole, ed ero pa¬
gato come potevano, anche in buoni
mensa Con quei soldi acquistai, per il
vertiginoso prezzo di trecentomila lire,
una vetusta Appia 3* serie che doveva
restare il mio regale mezzo di locomo¬
zione per anni
E sempre nello spirito della ricerca
delle utilità rivoluzionarie, acquistai, su
un catalogo per corrispondenza, un av¬
veniristico attrezzo che, a dire della pub¬
blicità. doveva sostituire il crick della
macchina, sempre cosi assurdo e fasti¬
dioso da usare, non vi pare? Si trattava
di un panzarotto di tela plastificata, della
forma di un grosso cilindro schiacciato,
che. in caso di foratura, si collegava allo
scappamento e. gonfiandosi, sollevava
(o avrebbe dovuto sollevare) l'auto, con¬
sentendo. diceva la pubblicità impressa
sul contenitore, di cambiare una ruota
anche se s'indossava un frac.
In applicazione della più classica delle
leggi di Murphy la ruota si forò un mez¬
zogiorno m pieno traffico, mentre ac¬
compagnavo l'ennesima ragazza su cui
stavo cercando di fare colpo. Niente
paura, scendo e monto il marchinge¬
gno, pareva che tutto andasse bene, la
macchina si sospende a mezz'aria, con
grande stupore e ammirazione dei pas¬
santi (che nel frattempo erano divenuti
una piccola folla), mi sentivo, insomma,
come Bill alla presentazione di Win-
122
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
Symantec Norton Utilities 4,0 |
Symantec Coiporation
10201 Torre Avenue
Cupettmo (CAI 96014. USA
nnoz/www Symantec corri
Distributore.
Symantec s.r.l
Via Abbattesse. 40
20124 Milano
Prezzo UVA esclusa)
l 119 000
dows 2000; quando, vuoi per il peso
della macchina (una Lancia di una volta,
pesantissima), vuoi forse perché ap¬
poggiava su qualche spigolo tagliente
della scocca, vuoi probabilmente per
l'alta qualità del prodotto, la crocchetta
gigante fece un botto che Little Boy, a
confronto, pareva un petardo, seguito
da un fuggi fuggi generale, mentre la
ragazza si dileguava nell'ombra; e non
n'ebbi più notizia.
WinDoctor e System-
Doctor, i tool principali
di tuning del sistema.
Invece,
con Norton Utilities...
... si va certo più sul sicuro. Loro si che
se potessero mi sostituirebbero anche la
ruota della macchina. Fortunatamente og¬
gi le 'tubeless' si forano pochissimo e.
ancora meno, abbisognano di sostituzio¬
ne. Invece i nostri PC di assistenza ne
hanno, ancora, gran bisogno.
Circa un anno fa provammo le NU 3 ri¬
cordando come, senza nulla togliere alla
loro pur eccellente qualità, fossero, alme¬
no in Italia, l'unica possibilità di dotare la
nostra macchina di un buon salvagente.
Bombe, schermi blu, "questo program¬
ma ha eseguito un’operazione illegale e
sarà terminato (ma terminare non era un
verbo intransitivo?)", congelamenti allo
zero assoluto ci sono dietro la spalla,
pronti a colpire, magari proprio alla fine
della scrittura della relazione o dell'artico¬
lo che non ci siamo sognati di salvare. Al¬
lora, montiamolo, un airbag, che almeno
ci permetta di cavarcela da un incidente
solo con qualche cerotto,
Eccola, quindi, la nuova versione del
prestigioso e sempiterno pacchetto (chi
si ricorda più la prima versione dedicata al
DOS?), di nuovo in campo a sconfiggere i
demoni che si aggirano nella selva inac¬
cessibile del nostro PC. Si presenta in
una veste rinnovata, più accattivante e fa¬
cile da gestire, e la conseguenza più im¬
mediata è proprio la riduzione delle di¬
mensioni del manuale d'istruzioni, oggi
appena di un centinaio di pagine. Eppure
le prestazioni del pacchetto sono decisa¬
mente aumentate, anche per quel che ri¬
guarda le funzionalità.
Al lancio, e dopo l'installazione, trovia¬
mo una finestra di gestione del tutto origi¬
nale. Essa, a sinistra, contiene l'elenco
delle problematiche ("Gestione dei pro¬
blemi", "Miglioramento delle prestazio-
Norton System Check, capace di individuare errori di configurazione, malfunzionamento delle memorie, gestione errata delle risorse, in base a un piano automati¬
co di intervento o a richiesta dell'utente
MCmicrocomputer n, 196 - giugno 1999
123
Symantec Norton Utilities 4.0
computer, e ad essa rimandiamo per una
disanima più accurata. Approfittiamo, co¬
munque, dello spazio a disposizione per
descrivere piu generalmente gli usi cui il
pacchetto è destinato, in modo che il let¬
tore possa ricordare quanto allora detto, o
farsi un'idea di cosa può aspettarsi acqui¬
stando il pacchetto.
Le aree di intervento di NU possono
essere, generalizzando, raccolte in tre ca¬
tegorie, cosi riassumibili:
• gestione delle risorse e delle funzioni
del sistema, con monitoraggio in tempo
reale delle possibili situazioni di conflitto:
• recupero da situazioni di possibile diffi¬
coltà quando gli stessi problemi siano av¬
venuti ;
• miglioramento e ottimizzazione delle
funzioni intrinseche della macchina, in ot¬
tica di sistema operativo e di software
corrente.
All'ambiente di gestione delle risorse
contribuiscono cinque differenti program¬
mi, sovente concorrenti. Norton System
Check, ad esempio, si sovrappone e, so¬
vente, si sostituisce alle funzioni di Nor¬
ton System Doctor, già ben noto. Biso¬
gna ricordare che attraverso Check è pos¬
sibile impostare o eseguire una verifica
immediata delle condizioni dell'ambiente,
oltre a programmare le stesse funzioni in
maniera periodica. Check, nelle sue spe¬
cifiche funzioni, inoltre, rileva problemi re¬
lativi ai dischi e a Windows, evidenziando
conflitti di varia natura e/o malfunziona¬
menti di origine hardware e software.
WindDoctor, da parte sua, è un vero
specialista di Windows 95/98; suo compi¬
to è quello di mettere rimedio, in vario
modo, a errori di software, malfunziona¬
mento di configurazioni, problemi dei dif¬
ferenti registri, gestione dei residui di in¬
stallazioni abortite o mal riuscite. Le ripa¬
razioni possono essere eseguite in fase
programmata o a richiesta dell'utente, ed
è possibile scegliere a quali procedere e a
quali no Sovente lavora in unione con Di-
skDoctor, che è più specializzato e verifi¬
ca l'integrità del disco rigido, le sue strut¬
ture logiche, i record di avvio, le tabelle di
allocazione di file e directory
Nuovi di zecca o completamente rmno-
Norton Registry Tra-
cker. l'impronta digita¬
le dell'uso del nostro
sistema
Norton Registry Editor,
la via maestra per acce¬
dere al cuore del siste¬
ma operativo
Lo Speed Disk, alternati¬
va molto più valida del
deframmentatore di si¬
stema
ni", "Manutenzione preventiva". "Risolu¬
zione dei problemi") e, a destra, quello
dei programmi destinati a risolverli, non
necessariamente in corrispondenza (so¬
vente alla risoluzione di un guaio concor¬
rono diversi elementi). In basso troviamo i
tasti per il Live Update. il sistema d'ag¬
giornamento automatico del software via
Internet, e la strada per le opzioni.
I miglioramenti apportati a Norton Utili¬
ties includono un cosiddetto "Recupero
guidato di soccorso", che consente di in¬
dividuare i file di sistema mancanti o dan¬
neggiati nelle cartelle di sistema, e di so¬
stituirli con le copie memorizzate in una
memoria dì massa di soccorso, ad esem¬
pio uno ZIP Ancora, è stato migliorato
WinDoctor, che ora include il "Registry
Doctor", destinato a individuare e nparare
eventuali danni nel registro di configura¬
zione.
In un colpo solo, sono stati inoltre ag¬
giunti a questa versione tre nuovi pro¬
grammi, vale a dire Norton System
Check, che consente di eseguire una ve¬
rifica completa del funzionamento del si¬
stema con un semplice click del mouse.
L'ambiente scopre le problematiche di
funzionamento relative sia al disco sia a
Windows, è in grado di ottimizzarne le
prestazioni, e permette di eseguire una
manutenzione periodica preventiva della
macchina e dell'ambiente operativo.
Norton Connection Doctor. nuovo an-
ch'esso di zecca, rende più semplici gli in¬
terventi di risoluzione di un'ampia gamma
di problemi di connessione con i server di
posta elettronica o i provider di servizi In¬
ternet. Norton Wpe Info, infine, rimuove
dalle memorie di massa file e cartelle inu¬
tili, rendendo cosi disponibile lo spazio re¬
lativo.
Al lavoro con NUtils
Norton Utilities è fin troppo noto per
abbisognare di una descrizione particola¬
reggiata delle sue funzioni in quest'artico¬
lo. Una prova più dettagliata della versio¬
ne precedente è stata pubblicata su que¬
ste pagine nel numero 185 di MCmicro-
124
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
NORTON Utilities
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Manutenzione
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Norton Syettm Ctack
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Norton MtnDoLtoi
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Norton Ditti Doctor
Hwe«u • ripari i probi** <M duo
Norton ConnoctWn Doctor
CoHrall»l proda*- l«a»< W »<.»•{» r« ertemi
Uni iena Wl/.vd
Rkup*» i Ma «ar-eilli
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A
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feci
Norton Utilities Integrator, che mette immediatamente a disposinone le ultime
caratteristiche della versione 4
( i Noi tori Connection Ooc.tor
SYMANTEC.
tannili
lutto
re
1 0 Computai
*' Moduli
r.
g i.; Componiinnr
Unerase Wizard, erede
del precedente tool,
ma più sofisticato ed
elegante
Connection Doctor, il
rimedio finale ai pro¬
blemi di collegamento
via modem
vati, almeno per questa suite, sono Con¬
nection Doctor e Unerase Wizard. Il pri¬
mo interviene nell'area dei problemi di
connessione (ad esempio con un server
remoto o con il provider di servizi Inter¬
net). Inoltre controlla continuamente le
porte di comunicazione e le connessioni
telefoniche, oltre alle funzionalità del mo¬
dem e di chiamata. Il secondo è la chiave
di volta per il recupero di file perduti o eli¬
minati che sono protetti dalla funzione
Protezione Norton, e che sono stati getta¬
ti e cancellati nel cestino di Windows o
nel Salvage di Novell. Unerase permette
di salvare anche file sovrascritti ed è faci¬
le da usare, visto che non richiede alcun
intervento specializzato da parte di tecnici
(i file recuperabili vengono visualizzati in
un elenco cronologico, ma, in alternativa,
è possibile fare una ricerca in base a paro¬
le o caratteristiche chiave).
Area già presente nelle precedenti edi¬
zioni, ma anch'essa sottoposta ad ampio
rimaneggiamento è stata quella del mi¬
glioramento delle prestazioni. Essa si ba¬
sa su quattro programmi, collaboranti in
sinergia, il cui unico scopo è quello di ri¬
durre, appena possibile, tempi morti o di
attesa, lungaggini insite nel software o
nelle procedure di sistema operativo, ri¬
tardi dovuti a vari motivi, anche successi¬
vi nel tempo. Ad esempio, Speed Disk
deframmenta a richiesta o periodicamen¬
te il disco rigido, in maniera più rapida del
deframmentatore di sistema, ma aggiun¬
ge la preziosa tecnica di riconoscimento
dei file di più immediato e frequente uso,
che verranno disposti sul disco nella posi¬
zione di più rapido e facile raggiungimen¬
to. Norton Optimization Wizard interviene
direttamente sul Registro di configurazio¬
ne e sul file di swap; in default questi
vengono gestiti dal sistema operativo,
che ne determina la grandezza in base a
scelte fisse iniziali. Questo può determi¬
nare rallentamenti del sistema, costretto
a caricare aree di memoria più ampie del
necessario; il Wizard mantiene l'area co¬
stantemente al mimmo, evitando lavoro
inutile e accelerando le funzioni insite nei
due file. Quanta robaccia è accumulata
negli oscuri meandri del nostro disco sen¬
za che noi ce n'accorgiamo o, peggio,
senza che ne sappiamo nulla? Space Wi-
Symantec Norton Utilities 4.0
Trfxll
Connection
Doctor
Ccnfrrti | * | aum [ o»«*
zard è il Rick Deckard di Windows; caccia
i replicanti, elimina elementi dannosi o
inutili, se necessario comprime spazio
per permetterci di eseguire nuove instal¬
lazioni. Le sue funzioni sono sovente col¬
legate con quelle di un altro pacchetto,
Avvio rapido, che migliora, in base a un al¬
goritmo proprietario, i tempi di caricamen¬
to di ogni programma (si può giungere a
valori anche inferiori, in termini di puro
cronometro, del 50%).
Siamo nei guai
Prevenire è certo meglio che curare.
Con questa perla di saggezza, il sommo
De Masi ha perso un'altra occasione per
stare zitto. Ma l'area di manutenzione pe¬
riodica di Norton merita davvero una
grande attenzione! I programmi coope¬
ranti sono qui addirittura sei, e fanno capo
al System Doctor, di cui abbiamo prima
accennato, che ha il compito di rilevare
automaticamente problemi legati al disco
e al sistema, adottando altrettanto auto¬
nomamente misure atte a prevenire più
ampi guai. SyDoc controlla e analizza i
"segnali vitali" della macchina, "leggen¬
do" continuamente disco e CPU, velocità
dei driver delle memorie di massa e "fati¬
ca" della RAM, qualità e rapidità delle
condizioni di connessione in rete, tempi
di accesso a Internet e altro. Appena si
verificano condizioni di allarme e pericolo,
Doc interviene, proponendo un rimedio o
provvedendo esso stesso alla bisogna.
Ma se proprio le cose si sono messe ma¬
le e dobbiamo affrontare il peggio, arrivia¬
moci preparati; Rescue Disk, il secondo
membro dell'unità di rianimazione, regi¬
stra una copia del file d’avvio del sistema,
dei dati CMOS, delle informazioni di parti¬
zione del disco. L'operazione di rianima-
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
125
Computer Union Discovery PII 350
k|U | lUnli | Rete | Intemel
SM | Scherno | Stecm | Mene» | Iteti
Mrta Plug end Pier
11600.13» ee eei|
S3lnc.VBGEP0
aOQeEOOeStt cete
Capace «4 barione Mm® Sì
Sitata brtmap ma*** 4 64K Sì
Sopporta DIB Sì
DIB «u M«taf pertctca Sì
Supporta WMmw 2 0 Sì
E tlenaone/ccnpietMorae brtmap Sì
E rtmaxe/corprejar*. DIB Sì
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System Information, la finestra su lune le caraneristiche della nostra macchina
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1.36 MB
1.31 MB
6.56 MB
5.03 MB
17
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J .JSSL.Ì
J CtM. |
zione di un HD in coma si basa sull’uso di
uno o più dischetti di recupero, in parte
forniti con NUtils, in parte da realizzare
seguendo le istruzioni che verranno forni¬
te da Rescue (non ci sgoleremo mai ab¬
bastanza nel raccomandare di procedere
a questa importante occorrenza; bastano
pochi minuti e poi staremo piu tranquilli
Ma piangere dopo...). Inoltre SyDoc con¬
trolla continuamente anche il set di di¬
schetti di soccorso, e avvisa se è il caso
di aggiornarli
Norton Wipe Info, sebbene non sia un
vero e proprio tool di recupero, merita un
adeguato posto nell’area della manuten¬
zione Suo scopo è quello di eliminare,
dalle aree disponibili delle memorie di
massa, tutte le informazioni, i file, e i fram¬
menti di questi che potrebbero essere re¬
cuperati a nostra insaputa con un’opera¬
zione di Unerase. Il pacchetto Image. in¬
vece, ha il compito di creare un’esatta e
accurata immagine del disco in una loca¬
zione diversa, in modo da garantire il recu¬
pero completo dalla cancellazione acci¬
dentale di una cartella o immagine; opera¬
tivamente Image crea una "istantanea"
delle informazioni critiche del disco (re¬
cord d’avvio, tabelle d’allocazione dei file
(FAT) e dati della directory radice), e utiliz¬
za questi dati per ripristinare i file non più
disponibili Intimamente a esso legato è
Norton Registry Tracker. che tiene sotto
controllo le modifiche ai dati di configura¬
zione e ai fili critici d'avvio dei computer,
comprese le chiavi di registro e i file INI di
Windows. Tutti i programmi qui descritti
trovano poi grande collaborazione in
un’utility semmvisibile. la protezione Nor¬
ton, una specie di cassetta di sicurezza
configurabile che si applica al cestino ed
esalta le funzioni di Unerase Infine non
manca un'area di cosiddetto intervento
tecnico. E’ quella di
risoluzione diretta
dei problemi, dove
concorrono System
Information, che
raggiunge lo sche¬
dario delle periferi¬
che comuni e delle
sezioni della mac¬
china (memoria, ca¬
ratteristiche logiche
e fisiche dei dischi,
periferiche multime¬
diali. accessi a reti).
Norton File Compa¬
re ha una sola utile
funzione; esamina
le differenze tra due
versioni di un file
per controllare le voci aggiunte, eliminate,
spostate o modificate (molto utile e inte¬
ressante la disponibilità di visualizzazione
delle modifiche apportate al file di registro
di configurazione e ai file INI di Win¬
dows). E per finire ecco il sempre utile
Norton Registry Editor, vera cassetta degli
attrezzi per chi è capace di addentrarsi ol¬
tre l’interfaccia utente di Windows per
modificare, diagnosticare o riparare i file di
avvio Poiché NRE opera su aree normal¬
mente inaccessibili da Windows, ne è rac¬
comandato l’uso solo agli esperti, ma. se
vi rode la curiosità, niente paura. In qual¬
siasi momento, anche dopo laboriose e
complesse modifiche, basta utilizzare una
provvidenziale funzione di annullamento
per riportare tutto allo status quo ante.
Conclusioni
Non poteva mancare, secondo una ge¬
niale politica introdotta da Symantec da
tempo, la ormai ben nota funzione di Li-
veUpdate, per l’aggiornamento automati¬
co dei pacchetti attraverso la rete Inter¬
net. Ma cosa dire di questa ennesima
versione di questo storico pacchetto?
A giudicare dall'espressione soddisfatta
dell'inossidabile Peter sulla copertina del
manuale, NUtils dovrebbe mantenere in
perfetta salute. E, in effetti, lo fa, visto
che permette di risolvere la maggior par¬
te dei problemi quotidiani, e di evitare tut¬
ti i trabocchetti che. nel nostro PC, paiono
riprodursi per generazione spontanea. Or¬
mai la suite è veramente collaudata, gira
al meglio anche sotto W98 e offre un
ventaglio di prestazioni di tutto rispetto
Resta solo da ricordare che NUtils, mutile
negarlo, rallenta un poco la velocità della
macchina, specie se dotata di memoria
non sovrabbondante e di un processore
dell’altro ieri. D’altro canto non si può pre¬
tendere di portarsi in vacanza mezza ca¬
sa, senza che la marmitta tocchi per ter¬
ra! «E
126
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
in Creativity and Content
Outstanding multimedia products are thè key to thè Information society -
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Commission in partnership with thè Finnish EU presidency. The contest is open to producers from EU
countries, thè European Economie Area, applicant countries in Central and Eastern Europe, and also
from Cyprus, Malta and Turkey.
Deadline for submissions is June 30, 1999.
Info: EuroPrix Secretariat c/o Techno-Z FH Forschung & Entwicklung GmbH
A-5020 Salzburg, Jakob-Haringer-Str. 5, T +43.662.454.888-714, F +43.662.452.172
<secretariat@europrìx.org>
EUROPE
mio !hr New Millennium
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* midasHD
***
di Raffaello De Masi
Microsoft Autoroute
Express 2000
Vi confesso, amici lettori, che non mi
piace molto viaggiare e, quando lo fac¬
cio, mi piace farlo solo in automobile.
Non prendo un treno che saranno de¬
cenni, userei la macchina anche per an¬
dare in bagno, ho il benzinaio sotto casa
che, ogni volta che mi vede arrivare, ha
un lampo di gioia negli occhi, ho saputo
che le sette sorelle stanno meditando
di mettere un mio busto di bronzo
nell'atrio delle loro filiali e la Mazda mi
ha inviato, a Natale, una confezione di
vini, sapendo che è nelle mie intenzioni
cambiare macchina.
Il fatto è che quando viaggio da solo
sono capace di attraversare, in lungo,
l'Italia senza frapporre fermate. Mi fer¬
mo solo quando non ce la faccio più e
devo telefonare (altrimenti mi telefono
addosso) e poi via, ventre a terra. Mia
moglie invece no, è capace di fermarsi
a ogni ostello, conosce perfettamente
tutte le toilette degli autogrill e, su mio
consiglio, ne sta scrivendo una guida ra¬
gionata. Finché eravamo in parità nume¬
rica esisteva qualche possibilità di mia
vittoria, ma da quando è arrivata Anja,
non ho più la forza di reagire ed oppor¬
mi. E cosi anche viaggi poco impegnati¬
vi divengono vere e proprie traversate
transoceaniche (l'anno passato, per an¬
dare da Gragnano ad Atripalda abbiamo
impiegato dodici ore), con tappe ogni
venti chilometri, gestori che ormai ci co¬
noscono come clienti fissi, e scenette
del tipo: "Ma come, non ci riposiamo
un poco?", come successe l'anno pas¬
sato dopo essere partiti mezz'ora prima
da casa. E per giunta, appena tento di
reclamare timidamente, mi arriva la soli¬
ta frase: "Non hai neppure pietà di
Anja", per la quale tenete presente che
andare a Chernobyl, quando si reca dai
suoi, è come recarsi all’isolato a fianco.
Ragion per cui ho, negli anni, impara-
128
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
Autoroute Express 2000
Autoroute Express 2000
Microsoft S p A
Centro Direzionale S Felice
Via Rivoltane. 13
20090 S Feiice-Segrate IMII
Tel 02-70398398
Prezzo: uva esclusa!
1.1 119 000
La schermala iniziale,
con il ventaglio di op¬
zioni utilizzabili
to, dotato di carte automobilistiche e
guide specializzate, a costruirmi una
specie di menabò del viaggio, un cano¬
vaccio da utilizzare appena la prossima
fermata sta per rendersi necessaria; pri¬
ma di partire, fino a ieri, preparavo un
dettagliato piano di volo, che quelli degli
Shuttle erano, a confronto, le mappe
per la ricerca del tesoro dei pirati. Finora
quest'operazione richiedeva una giorna¬
ta di pianificazione napoleonica, poi ho
ricevuto Autoroute da provare e sono
sicuro che tutta la faticaccia di questi
anni sarà, da domani, un vero ricordo
Autoroute,
per viaggiare
Ricordate il Marchese del Grillo che
partiva per Parigi, per raggiungere la
"sciantosa" Olimpia? Lo accudiva il buon
Ricciotti. che gli prevedeva e predispone¬
va le fermate per la notte, gli indicava le
locande dove fermarsi per la strada, in¬
somma, gli faceva da navigatore ante lit-
teram. Noi Ricciotti non ce lo possiamo
permettere, ma se dobbiamo intrapren¬
dere un viaggio, breve o lungo che sia, in¬
tendiamo pianificarlo, con tanto di indica¬
zioni sulle strade da percorrere, le devia¬
zioni da seguire, le fermate per sgranchir¬
ci le gambe, le soste per il pranzo e.
eventualmente, per dormire, i ristoranti e
Le tre fasi di definizione
del percorso: partenza,
arrivo, deviazioni In
ogni momento ogni lo¬
calità può essere ag¬
giunta o sostituita
gli alberghi disponi¬
bili lungo il percor¬
so, il tempo occor¬
rente e la probabile
spesa di carburante.
Beh, un sostituto di
Ricciotti lo potete
trovare, e pure a
buon mercato.
Autoroute è un
pacchetto che de¬
sta assoluta meravi¬
glia. ogni volta che
lo si usa. Esso è un
coacervo di funzioni provenienti da diver¬
se tipologie applicative; database, foglio
di calcolo, grafica, agenda elettronica. Del
primo ha la struttura dei dati e la capacità
di ricerca e riordino, del secondo ha la
possibilità di eseguire e rieseguire calcoli,
del terzo avanzate
funzionalità grafiche
(unite, come se non
bastasse, a funzioni
specifiche di un
GIS); il tutto integra¬
to in un ambiente
fortemente intera¬
gente tra le applica¬
zioni e interattivo
con l'utente, e, so¬
prattutto, capace di generare risultati im¬
mediatamente confacenti con i desideri
dell'utente.
Facciamo un esempio: immaginiamo
che debba programmare un viaggio da
Atripalda a Colle Val d'Elsa (cittadina in
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
129
Autoroute Express 2000
Ta* PAlutunlCM |
‘‘■“g»*» I Pùfg I p ”—t» I
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T Dauinu | 3 WT-[«• i»»*>*J
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d
Ognuno è padrone di costruirsi il viaggio secondo le proprie esigenze e trasparenze Se correre in redazio¬
ne 6 Qualcosa da tare il più rapidamente possibile, nessuno ci corre appresso quando andiamo in vacanza
provincia di Siena) Normalmente dovrei
individuare inizialmente il percorso, valu¬
tare i chilometri usando anche quella per¬
versa e sovente mcomprensibile notifica
dei pallini, stabilire dove più o meno fer¬
marmi per mettere qualcosa sotto i denti
e risolvere qualche problemino idraulico;
restano piccole incognite da risolvere lun¬
go il percorso, come rifornimenti di car¬
burante, scelta delle direzioni e delle stra¬
de una volta uscito dall'autostrada, ricer¬
ca dell'albergo all'arrivo o da prenotare.
Insomma, quello che ognuno ha sempre
fatto.
Autoroute 2000 ci chiede punto di par¬
tenza e di arrivo e ci dà tutte queste e nu¬
merose altre risposte, ci stampa mappe
del percorso dettagliate, ci indica dove
voltare a destra e dove no, ci fa i conti in
tasca e ci consiglia la migliore media da
tenere. Il tutto in un paio di secondi, e
questo sia se si tratta di un viaggio
in provincia, sia se decidiamo di
andare a passare il week-end in Al¬
to Adige con Demi Moore.
Come funziona
Autoroute
Ad onta del complesso algoritmo che
sta alla base del programma, l'uso del
pacchetto è tra i più intuitivi e la sua velo¬
cità di offerta dei risultati è al di sopra di
qualunque aspettativa. Il programma si
basa tutto su una sola finestra principale,
suddivisa in diverse sottofinestre che pos¬
sono intervenire o no nelle funzioni da de¬
finire.
All'apertura, viene mostrata una fine¬
strella che ci chiede cosa desideriamo fa¬
re: pianificare un itinerario, trovare un luo¬
go, aprire una cartina o un viaggio salvato
o chiedere informazioni. Bene, abbiamo
un appuntamento con Carré Otis al mer¬
cato di Danzica e desideriamo pianificarci
convenientemente il viaggio (beh, vi con¬
fesso che se avessi un appuntamento
con la leggiadra, non starei certo a perde¬
re tempo nel pianificare), Indichiamo,
quindi, al programma il desiderio di pianifi¬
ca ecco il nostro viaggio bell e pronto Zoomando continuamente
sul tracciato se ne vedranno i particolari Notare come Siano indi¬
cale le frazioni stradali, particolareggiate, da seguire
care un itinerario, e ci ritroveremo con la
carta dell'Europa e una finestra, per cosi
dire, d'uso. Questa offre almeno tre pul¬
santi principali, e una serie di accessori
utilizzabili per rendere, per cosi dire, più
gradevole il viaggio.
Schiacciamo il pulsante "Punto di par¬
tenza"; si apre una finestrella che ci per¬
mette di inserire la città d'inizio del viag¬
gio. Battiamo Atripalda e schiacciamo
"Trova"; eccola, la perla del Sud (il siste¬
ma mostra, comunque, tutta una serie di
località dal simile nome, in caso di errore
di battitura; addirittura, se non si conosce
lo spelling preciso, si può cominciare a
battere qualcosa, anche parzialmente ine¬
satto, e ci penserà il motore del database
a proporre le sue disponibilità), con, a de¬
stra. la pianta della localizzazione topogra¬
fica e dei suoi dintorni Schiacciamo "pun¬
to di arrivo" e battiamo Danzica (o qualun¬
que altro piccolo centro che la leggiadra
ha scelto per il rendez-vous! Nessuna
preoccupazione se si tratta di una piccola
località; il database, in tal senso, è davve¬
ro sensazionale!). La fretta ci im¬
porrebbe di schiacciare il tasto
"Crea" (l'itinerario, N.d.R.), ma non
ci affrettiamo. Il viaggio è lungo ed
130
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
Autoroute Express 2000
—— ' la»» I tm* «*» C-MM "a» l«M
•kl’W'-wx».—«
Oddio, ci siamo persi a Minsk! Ma una bella collezione di frasi, anche pro¬
nunciale, ci trarrà d'impiccio Isperiamoli .
è meglio pianificare le soste; magari ci fer¬
meremo. prima di arrivare, al mercato dei
fiori di Torùn (mica ci possiamo presenta¬
re con le mani in mano) e, passando per
l'Austria, una puntatine all'Hotel Sacker ci
fornirà di un'adeguata scorta di calorie per
le fatiche da affrontare all'arrivo. Insomma
una pianificazione in piena regola.
E. finalmente, siamo arrivati alla fine
della nostra fatica; schiacciamo il coman¬
do "Crea" e il programma elaborerà per
noi tragitto e soste, pause notturne e at¬
traversamenti. In che modo? Compilando
un'agenda del viaggio, sotto forma di una
dettagliata descrizione del percorso. Det¬
tagliata, per Autoroute 2000, significa det¬
tagliata. senza sottintesi. Leggo che,
uscendo da Atripalda, devo prendere una
strada locale verso NO, seguire la statale
841, imboccare il casello Avellino Est.
all'imbocco della stessa, dopo un'ora e
mezzo di viaggio svoltare verso Firenze, e
cosi via. Alle diciassette il programma ci
consiglia di fare una sosta per la notte, ci
avvisa che la giornata successiva entrere¬
mo in Austria a Tarvisio poco dopo le no¬
ve. e nella Repubblica Ceca a ora di pran¬
zo; dopo quattro ore entreremo in Polonia
e alla fine della giornata avremo compiuto
1700 dei 2300 chilometri totali.
Correre, sempre
correre!
Beh, il motivo di correre c'era, ma. una
volta a bordo la bellissima, di fretta non ce
n’è più. Stabiliamo subito di raggiungere il
Varangerfiord per una romantica serata al
chiaro delle aurore boreali. Nessun proble¬
ma, una modifica al piano e un buon rifor¬
nimento di benzina, e siamo di nuovo in
viaggio Ma stavolta, niente maratone. E
anche qui ci viene in aiuto Autoroute, che
permette di scegliere un diverso tipo di iti¬
nerario. Prima era il più veloce, adesso di¬
viene il più romantico e panoramico. Du¬
rante il viaggio, Aroute discretamente ci
Una guida turistica, in
una grande citta . e dob- ^ - - -
bligo, ma, per comincia¬
re, anche le indicazioni
di base di Autoroute possono bastareI Poi sara
sufficiente collegarsi a Internet per raccogliere,
automaticamente, tramite il comando "Strumenti
Web ", informazioni giornaliere più precise
Vienna, c*y ai nortt+éirvr. «h« -M*» » and
largai' al Xhm couno, lt ha» a popUabon ol
l.UVjMailMi) vwnnai» kicatadon botti »antì or
ti*tifliùt’u f ir, diafootNIU o»ma EattamAlpi
on ma »a»t and th* piami o* t*a Oanubd baim on ma
nati dia or« hai a conunanui dimar»
ror man» taraluna* v»nnr\« «ai tha poHrxal and
indicherà i luoghi da visitare lungo il per¬
corso, i ristoranti più eleganti o solo più
convenienti, i locali più "in", gli alberghi
più confortevoli.
E questo è Autoroute, che ha a cuore la
nostra felicità in viaggio. Al di fuori della
banalità dello scherzo, esso permette di
pianificare minuziosamente il nostro per¬
corso, scegliendo tra tre tipi di itinerario (i
due già descritti e un terzo, Il più breve) o
tra infiniti altri da noi definiti e che si basa¬
no su un'opportuna miscela di considera¬
zioni varie come uso di strade statali e au¬
tostrade, strade panoramiche e traghetti,
che possono essere calibrate in percen¬
tuale del percorso totale. Prima di partire
sarà possibile stabilire una fermata perio¬
dica lungo il tragitto, e Aroute si preoccu¬
perà di organizzarla in corrispondenza di
un autogrill o di una stazione di servizio.
Se decidiamo di fermarci in un posto per
più di una sosta, Aroute ci permette di ri¬
cavare da WWW maggiori informazioni
circa la località attraversata, indicandoci
musei e bellezze naturali da visitare. Ci
mette a disposizione un piccolo frasario
sonoro in ben undici lingue, compreso
russo e cecoslovacco, e una serie di tool
da disegno per poter, sulle carte visualiz¬
zate, prendere appunti e segnare riferi¬
menti e priorità. La carta del viaggio, rap¬
presentata in scala adeguata sullo scher¬
mo all'inizio, può essere continuamente
zoomata per evidenziare particolarità in
scala sempre più grande e ogni particola¬
re può essere stampato. Le carte posso¬
no essere visualizzate come fisiche, politi¬
che e come stradali a forte dettaglio (ogni
strada ha il suo nome). Se ci sentiamo dei
Gioia in erba e preferiamo lavorare in ter-
isnswEssm
mini di longitudine e latitudine, eccoci ac¬
contentati. Preferiamo evitare certe loca¬
lità (magari Naomi ci sta facendo una se¬
rie di sfilate in Germania e le scenate di
gelosia di due donne non sono proprio
uno spettacolo esaltante)? Niente paura,
indichiamo le aree da dove è meglio stare
lontani e Aroute ci sceglierà un percorso
alternativo. Abbiamo un GPS, portatile o
montato in auto? Bene, Aroute si interfac¬
cia ad esso per combinare le due tecnolo¬
gie per il migliore risultato.
Conclusioni
Morale della favola, se avete un viag¬
gio, breve o lungo, facile o complesso da
realizzare, affidatevi ad Autoroute 2000.
Ci pensa lui a portarvi a destinazione, sen¬
za errori e in perfetta forma.
All'inizio si rimane davvero impressiona¬
ti a vederlo lavorare; e la domanda spon¬
tanea è: "Ma come fai". Poi ci si abitua
(ma come è facile abituarsi al buono!) e la
sensazione di efficienza e di velocità resta
forte. Basta farci un poco la mano e Arou¬
te diviene un compagno di viaggio piace¬
vole e pieno di cure per noi. Ma i suoi nu¬
meri parlano chiaro; oltre 2,7 milioni di
Km, 400.000 diverse destinazioni, più di
500 collegamenti Internet, più di 11.000
luoghi di interesse, mete e attrazioni turi¬
stiche.
Già, dicevamo, farci la mano, perché
all'inizio, se organizzare un viaggio è faci¬
le, modificarlo lo è di meno. Fortunata¬
mente ('Help in linea è efficiente e prati¬
co, prodigo di consigli. Un difetto, grosso,
però c'è; Carré Otis non è fornita col pro¬
gramma. Bisogna affidarsi alle prerogative
personali, ma c'è sempre da mettere in
conto un incontro con Mickey Rourke
che, raccontano, non è proprio un model¬
lo di cortesia. MS
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
131
OverView
di Rino Nicotra
COM One Light Modem USB
Produttore
\ COM One
il Pare oe Manica
1 33610 Cestas
Distributore
Sp>der Electronics
Vn BoocPeton. 18
'0122 Tonno
■ Tot 011/540003
1 nnp/Avww spider >t
Prezzo UVA esclusa)
Lil 190000
COM One
Light Modem USB
"Un modem piccolo quanto un ca¬
vetto", questo è lo slogan con cui il di¬
stributore promuove il prodotto di cui
mi accingo a parlarvi. Devo dire che la
battuta pubblicitaria effettivamente è
azzeccata, al primo impatto l'oggetto
sembra proprio essere uno dei tanti ca¬
vetti a corredo di alcune schede PCM¬
CIA necessari per l'interfacciamento
con linee telefoni¬
che o Lan, solo
osservandolo at¬
tentamente o leg¬
gendo la docu¬
mentazione a cor¬
redo si evince che
si tratta di un mo¬
dem. La scelta del
contenitore tra¬
sparente sposa
perfettamente la
moda del momen¬
to, per intenderci
quella lanciata da Apple con l'iMac e
subito presa ad esempio da diversi co¬
struttori Infatti, l'offerta di accessori
con il nuovo look sta man mano cre¬
scendo e presto sul mercato ne vedre¬
mo di tutti i colon.
L ingombro dei compo¬
nenti è ridotto ai mini¬
mo, grazie anche
all'utitizzo della tecno¬
logia SMD ISurface
Mounted Devicel Na¬
turalmente, mancando
l'altoparlante, le funzio¬
ni Voice del modem
sono riprodotte via
software, sfruttando le
proprietà multimediali
del PC ospite
La confezione
La confezione prevede la classica
scatola in cartone che contiene: il CD¬
ROM di installazione, la versione 2.10a
di WinPhone (sempre su CD) e un ab¬
bonamento a CompuServe per l’acces¬
so a Internet. Il modem, invece, è fissa¬
to all'esterno della scatola con una pelli¬
cola biadesiva. Il tutto, poi, è contenuto
in un ulteriore scatolotto in plastica tra¬
sparente che mette in bella mostra
l’estetica del prodotto. La soluzione
sembra funzionare, vista la curiosità che
ha suscitato in redazione appena l'og¬
getto ha iniziato a circolare per gli uffici.
L’installazione
Grazie all'interfaccia USB l'installazio¬
ne si rivela estremamente semplice, in
effetti è sufficiente inserire il connetto¬
re nell'apposita porta per vedere com¬
parire sul monitor il classico messaggio
del sistema operativo che ci informa sul
rilevamento di una nuova periferica. A
questo punto basta seguire la procedu¬
ra di installazione, utilizzando il CD¬
ROM a corredo come volume da cui
prelevare il driver necessa¬
rio. Alla fine della procedura
il nuovo modem risulterà
installato e perfettamente
operativo.
Il funzionamento
Il fatto che il modem si
interfacci con il PC attraver¬
so una porta USB non de¬
termina alcuna differenza
operativa rispetto ai tradi¬
zionali colleglli per porta se¬
riale. Tutti gli applicativi de¬
stinati ad interagire con es-
132
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
COM One Ughi Modem
Imlallo/ionc guidata Nuovo haidwaie
€
^ *
Scegkem l'opeiazione da effettuale
Cetca il miglior driver per la penlerica (sedia
Icorutfatal
f- Vituafezare un denco dei driver disponibili,
permdlendo di selezionale il drivei desiderdo
Flg.1
< Jndidio Avanti )
Annulla
Ongne.
G:\v90div v*_
Ostinazione
C'iWlND0WS\SVSTEM\v90dvvwj
Flg.3
Installazione guidata Nuovo hardware
rC
Sari dlettuata una ricerca dei nuovi driver nd database
dd driver sul disco rigrio e m lutti i petcotsi seguenti
selezionati Scegliere Avanti per iniziale la liceica
rlfnttjtojg
(7 Unità CD ROM
r~ Microsoft Wndows Update
r Specificare un percorso:
Flg.2
< Indietro | Avanti > | Annula |
Appena insedio il con¬
nettore USB del mo¬
dem, il sistema rileva la
nuova penlerica, Duran¬
te la procedura di instal¬
latone dovete scegliere
"Cerca il miglior driver
per la periferica" e clic¬
care su "Avanti", Inseri¬
te il CD-ROM a corredo
nel vostro lettore e nella
schermata successiva
selezionate "Uniti CD¬
ROM", continuate cuc¬
cando su "Avanti“ fino
alla schermata in figura <) In questa clipeate su "Fine" Il resto dell'mstallazio-
ne procederà in automatico Alla Ime dell'operazione il modem risulterà instal¬
lato e operativo.
Installatone guidata Nuovo haidwatc
-c
*%. «
COMOne Ughi Modem 56K
Installazione dd software necessario pet la nuova
penlerica hardware tettimela
—
-——
Flg.4
1 !
Annula |
l.e caratteristiche tec¬
niche dichiarate dal
costruttore rilevate di¬
rettamente dal sito
Internet della Spider
Rockwell compatibili V90 56K Flex). An¬
che nelle connessioni su nodi V90 X2, il
COM One si è comportato in maniera
eccellente, raggiungendo la velocità di
connessione di 50.666 bps, cosa non
riuscita ad alcuni dei colleghi.
so (Accesso Remoto, Laplink, Winfax,
ecc.) lo riconoscono automaticamente.
Per di piu non si rischia di incappare nei
vecchi problemi (per la verità ormai rari)
di conflitto con al¬
tre periferiche
Nell’utilizzo il li-
ght Modem si è
dimostrato all’al¬
tezza delle carat¬
teristiche dichiara¬
te. Provato per
l'accesso a Inter¬
net su nodi V90
56K Flex, il "pic¬
coletto" si è com¬
portato esatta¬
mente come alcu¬
ni suoi colleghi di fascia più elevata, ri¬
proponendo la stessa velocità di con¬
nessione raggiunta con gli altri (tutti
esemplari equipaggiati di chipset
Conclusioni
Questo tipo di prodotto ha tutte le
carte in regola per diventare il nuovo
standard di modem ideale. La sempli¬
cità di installazione, le capacità all’altez¬
za dei “cugini” da tavolo, la grande ver¬
satilità d’uso dovuto al minimo ingom¬
bro ed all’assenza dell'alimentatore, il
prezzo allineato con la maggior pare dei
concorrenti (L, 190.000 + IVA), ne fanno
sicuramente un oggetto da acquistare
come soluzione unica, soprattutto per
chi, oltre che in casa, ha necessità di uti¬
lizzare il modem in viaggio collegandolo
al proprio portatile, in alternativa alle ben
più costose schede PCMCIA. 552
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
133
di Dino Jons
(Lj^c CD R0M
Concetti in rete
Questo libro dell'editore Messori.di¬
stribuito da Zanichelli, non è certo dedi¬
cato al lettore abituale di MCmicrocom-
puter, che è già stato esposto, almeno
in qualche modo, ai "concetti in rete",
in altre parole all'approccio ipermediale
all'informazione e all'apprendimento.
Chi è oggi abituato ad usare il compu¬
ter con una certa regolarità, si trova au¬
tomaticamente esposto ai "concetti in
rete", sia quando usa un word proces¬
sor come WinWord, sia quando legge
una qualsiasi pagina su Internet (il re¬
gno degli ipermedia).
Queste persone trovano probabil¬
mente strano che "gli altri" (persone
lontane dal mondo dell'informatica), an¬
che quando sono di cultura superiore al¬
la media (i professori di scuola, per
esempio) possano non sapere assoluta-
mente nulla dei concetti di ipermedia e
facciano domande "impertinenti" cui è
difficile rispondere, se non cedendo alla
tentazione di "salire in cattedra".
Bene, perché non delegare il compito
di chiarire i "concetti in rete" a "Con¬
cetti in rete"?
Se il lettore ha contatti con insegnanti
"aninformatizzati" che gli rivolgono do¬
mande "impertinenti", invece di lasciar¬
si andare a lunghe spiegazioni probabil¬
mente inefficaci (diciamolo pure, una co¬
sa è conoscere, altra cosa è trasmettere
la conoscenza), potrà d'ora in poi consi¬
gliare loro di acquistare questo libro.
Nel CD-ROM allegato si trova uno dei
più semplici e diretti strumenti di confe¬
zionamento di libri multimediali per prin¬
cipianti, il software NeoBook (ha la du¬
rata di un solo mese, peraltro adeguata
ai fini dell'apprendimento) ed una serie
di filmati di tipo CamCorder, che porta¬
no il lettore a ricevere istruzioni passo
per passo sia sull'installazione sia
sull'utilizzo del materiale.
Sulla carta si trova, nell'introduzione,
la seguente osservazione: “I processi
mentali (procedurale e relazionale) che
permettono la costruzione della cono¬
scenza, possono essere supportati e
potenziati dalle nuove tecnologie educa¬
tive".
Un libro che va bene per chi deve ap¬
prendere e per chi deve insegnare, qua¬
lunque sia la materia di studio.
Non a caso la curatrice del libro è
un'insegnante di didattica, in altre paro¬
le insegna ad insegnare. La sua impo¬
stazione si fa molto sentire, e l'impres¬
sione è che l'ipermedia, dopo la lettura
di questo libro, potrebbe non essere più
un segreto neanche per uno scim¬
panzé...
Riassumo i contenuti: nei primi quat¬
tro capitoli il lettore è guidato su un per¬
corso che va dalla costruzione della
mappa concettuale alla produzione di
un ipermedia; nel quinto capitolo sono
discusse le problematiche della coope¬
razione didattica in rete; il sesto ed ulti¬
mo capitolo contiene delle riflessioni sul
"contesto teorico di riferimento e sulla
ricaduta formativa delle applicazioni
multimediali".
Tutto questo occupa le prime cento
pagine del libro. Le altre centoquindici e
passa pagine sono fatte di appendici
dedicate all'uso del software, al glossa¬
rio, alla bibliografia.
Informatici puri e "smanettoni" pro¬
babilmente faranno a meno volentieri di
questo libro.
Potranno farne a meno anche coloro
cui non piace vedere scritto "files" in¬
vece di "file" o Menù invece di Menu.
Gli altri potranno ricevere solo benefici,
in varia misura.
Vtauallna II filo lagglml.txt-
invaila i fila* di oaaidtaxlana a
NaoBool Damo par Windows 9i
«pop»"’»
Antlcha CMItt Msaopotamlcho
(popoli?)
Filmiti
liti MASSON
Antiche Civiltà
Mesopotamiche
134
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
Einstein e la teoria
della relatività
hnstiin
Ju notu
Una curiosità: editore, società di realiz¬
zazione e software house sono gli stessi
della collana di Fisica Interattiva, ma que¬
sto prodotto non ha una versione per Ma¬
cintosh. Non è un autogol anche secondo
voi? Questo soprattutto perché il prodot¬
to è veramente carino, capace com'è di
fare capire in modo chiaro e semplice dei
concetti normalmente "difficili da digeri¬
re". Ho scritto "carino" non a caso, per¬
ché la sua impostazione grafica è accatti¬
vante, le semplicissime animazioni dise¬
gnate in modo efficace, le spiegazioni a
voce chiare e immediate.
Credo di non poter essere smentito da
nessuno, affermando che Einstein è lo
scienziato più simpatico a noi tutti; con
questo CD probabilmente molti potranno
farsi diventare simpatiche (perché più di¬
rettamente comprensibili) anche le sue
teorie.
Il programma è suddiviso in cinque
grandi sezioni: Aula, Laboratorio virtuale,
Esercizi, "Chi era?" e Biblioteca.
In aula ci si avvicina alle idee fonda¬
mentali della relatività attraverso brevi le¬
zioni, peraltro ricche d’esempi animati e
di spiegazioni, cui ci si può avvicinare indi¬
pendentemente dal resto del program¬
ma. In aula le idee sono espresse senza
essere accompagnate da formule mate¬
matiche, ma solo da parole e rappresen¬
tazioni grafiche e animate.
Le conoscenze che si accumulano in
queste lezioni di base sono peraltro utiliz¬
zabili quando si passa al laboratorio vir¬
Einstein e la teoria
della relatività
Editore e distributore
Zanichelli S p A
Via Imerio, 34
40126 Bologna
Tei 051 293265
Fax 051 243437
tuale, dove si possono compiere vari
esperimenti che consentono di investiga¬
re le strane proprietà dell'universo di Ein¬
stein. Gli esperimenti sono portati avanti
in tre fasi: spiegazione del funzionamen¬
to. esecuzione dell’esperimento e inter¬
pretazione coadiuvata dei risultati.
Per chi ha voglia di approfondire, c’è la
sezione dedicata agli esercizi interat¬
tivi. destinati ad acconsentire i ne¬
cessari approfondimenti di quanto vi¬
sto nella sezione aula, e guidano in
particolare alla derivazione di tutte le
principali formule della relatività spe¬
ciale. Questa sezione è destinata a
chi ha voglia di confrontarsi con gli
aspetti più matematici della materia.
La sezione "chi era?" descrive
sommariamente la vita di Einstein,
indica i punti geografici che nel mon¬
do intero sono stati in qualche modo
significativi per
la teoria della
relatività e infi¬
ne elenca alcu¬
ni aforismi.
■'***--*uj
Quello che più mi ha diverti¬
to: "Come mai. se nessuno mi capisce,
piaccio cosi tanto a tutti?". Bohl
La sezione biblioteca è dedicata ai più
seri, perché contiene materiali di ap¬
profondimento su tutti gli argomenti af¬
frontati in aula e in laboratorio. Contiene
inoltre un dizionario che spiega il signifi¬
cato delle parole-chiave, e una biografia
essenziale dello scienziato.
Una parte importante della biblioteca è
costituita dalla sezione "Edicola", in cui si
trovano i più recenti sviluppi delle idee e
delle ricerche in tema di relatività, e an¬
che indirizzi Internet cui approdare per sa¬
perne di più.
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
Enciclopedia dello Sport
Un titolo più vicino al vero per
quest'opera potrebbe essere "Enciclo¬
pedia d'alcuni Sport". Gli sport trattati
sono, infatti, solo sei: ciclismo, atletica
leggera, motociclismo, calcio, sci e palla¬
volo. Superata questa delusione iniziale,
l'opera, come possono anche indicare le
immagini, si lascia consultare con piace¬
re, ed è strutturata in modo "multime-
dialmente” efficace. Le informazioni che
contiene sono, infatti, curate da un pun¬
to di vista multimediale, con grafica pia¬
cevole, brevi filmati scorrevoli, sonoro
Enciclopedia dello Sport
Tecniche Nuove SpA
Via Ciro Menotti. 14
20129 Milano
Tel.: 02 75701
Fax: 02 7570205
Internet, www.tecnet il
E-mail libn@tecnet it
Ambiente Wmdows/Macintosh
Requisiti multimediali standard
Preno lue 20.000
La quantità di informazioni reperibile è
quindi complessivamente abbastanza
modesta.
Questo non vuol dire che l'opera sia
da bocciare, perché può fornire qualche
ora di piacevole passatempo a chi vuole
curiosare nei mondi degli sport citati sen¬
za approfondire molto le sue conoscen¬
ze.
Chi vuole avere a disposizione una ve¬
ra enciclopedia dello sport, si rivolga al¬
trove.
adeguato.
Per quanto riguarda le informazioni
sotto forma di testo, esse sono accessi¬
bili sia attraverso varie categorie, sia con
efficaci funzioni di ricerca Più precisa¬
mente, le informazioni sono contenute
nelle voci cliccabili Statistiche, Glossario,
Grandi Competizioni, I Campioni, e co¬
si via, secondo l'ambiente (lo sport) in
cui ci si muove. Le informazioni contenu¬
te nel CD sono a tratti esaurienti, quando
ad esempio si vogliono conoscere i vinci¬
tori dei 10.000 metri in tutte le olimpiadi
ed i loro tempi, a tratti inadeguate, quan¬
do ad esempio si scopre che, per que¬
st'enciclopedia, nel
calcio non sono mai
esistiti giocatori co¬
me "Piedone" Man-
fredmi o Nordhal
136
CICLISMO
Fisica Interattiva
Termologia e Onde
Nel numero 188 di MC (ottobre 1998)
ho avuto occasione di presentare una re¬
censione della prima parte di Fisica Inte¬
rattiva, quella dedicata alla "Meccanica".
Ecco ora la seconda parte, dedicata a
"Termologia e Onde".
Confesso di non ricordare se il primo
CD abbia presentato la stessa facilità
d'installazione. Fatto sta che i pochi se¬
condi richiesti per l'operazione ed un'oc¬
cupazione su disco di soli 0.2 Mb, vanno
citati come punto di meritol Visto che il
programma si basa sull'uso di QuickTi¬
me, questo vale solo nel caso che lo ab¬
biate già installato, altrimenti dovrete ag¬
giungere il tempo necessario per farlo.
Devo però affermare che il lancio del
programma diventa laborioso se si di¬
spone, come nel mio caso, di un lettore
vecchiotto e quindi poco veloce (4x), Chi
ha comprato macchine in tempi recenti,
con lettori veloci, non risentirà di questo
problema.
Sul sito Internet http://www.zanichel-
li.it/amaldi/ Zanichelli mette periodica¬
mente a disposizione di chi usa i CD¬
ROM della collana "Fisica Interattiva"
nuove serie di test, che possono essere
scaricate dal sito gratuitamente e posso¬
no essere utilizzate attraverso il CD¬
ROM stesso. Questa sembra essere la
maggiore novità, perché per quanto ri¬
guarda l'impostazione generale dell'ope¬
ra, anche nella grafica, non ci sono state
variazioni. Non ci possiamo sorprendere
troppo, perché se è vero che nel campo
informatico le no¬
ha avuto un lungo periodo di gestazione
e l'impostazione generale dell'opera è
stata studiata a lungo. Ne consegue che
è facile prevedere che non vi saranno
variazioni sostanziali per lungo tempo.
Il CD-ROM contiene un corso comple¬
to di Termologia e Onde, fatto di lezioni
teoriche ed esercizi. Le lezioni si svolgo¬
no per mezzo di sequenze interattive di
testi, immagini, filmati e animazioni, con
commento sonoro e con frequenti test
diagnostici.
Il programma consente di risolvere
esercizi interattivi e test a scelta multi¬
pla (di tipo anglosassone, per intenderci)
e di stampare una pagella con i punteggi
ottenuti da ciascun utente (all'avvio, il
programma registra il no¬
me dell'utente, che è poi
riproposto, assieme agli
altri ad ogni nuovo lan¬
cio).
Un aspetto importante
è quello di esecuzione di
esperimenti virtuali: si si¬
mula una situazione spe¬
rimentale, con variazioni
di parametri e rilevamen¬
to di misure.
Il secondo CD, destina¬
to all'insegnante, contie¬
ne un archivio di immagi¬
ni e di filmati, un pro¬
gramma per costruire se¬
quenze multimediali e un
gestore di test L’inse¬
Fisica Interattiva
Termologia e Onde
EditoiBorlistnhutoie
Zanichelli S p A
Via Irneuo, 34
40126 Bologna
Tel 051 293265
Fa» 051 243437
Ambiente. Windows e Macintosh pei CD1:
solo Windows 95 poi CD2
Requisiti multimediali: standard
Pieno: lue 48,000
gnante può confezionare sequenze mul¬
timediali interattive da mostrare durante
la lezione e anche creare nuovi test.
Un'opera ben studiata e confezionata
che, pur usando gli strumenti più mo¬
derni, non si discosta troppo dall'impo¬
stazione tradizionale dei libri di testo (co¬
si che anche l'insegnante più attaccato
alla tradizione potrà avere... un atterrag¬
gio morbido nel mondo dell'insegna¬
mento multimediale).
□
■ preno prnapo dato tarmodwnca Mpnmt U c
kJMiAun «
oon cu esso marapsc* launaraopac>m»iu«y»|i*orwgai
**ama » ut «starna a uputfs a*a quantità (* enotgre cfte asto
nc**a {cedei nrecfcaree scamtac* catara a a lavoro con f ambrette
Pocna i lavoro totale I*»* comp«jto dal «sterna
a uguale a opposto lavoro Oaia lon» attorno Wg*
« pnmo preopo pud «ntfw essere senno noia (orma
4U-Q„-W l _
in»' : ►
vità arrivano a getto
continuo, questo
non accade per il
mondo della fisica,
che rimane tale e
quale sino a quan¬
do non si fanno, di
tanto in tanto, sco¬
perte rivoluzionarie.
La prima legge del¬
la termodinamica,
tanto per fare un
esempio, rimarrà
sempre la stessa...
Come avevo
scritto nella citata
recensione di otto¬
bre '98, la collana
T«* ntAtn.'oir è C
IWERWWOVlimWi
parola
Se on fendere car*netameree
iati tatù r> a ira certa
Wi)r.'3 é rtcnvi ir»
«iirtaCf«erergu.lcJM
«erte «ry^one ic*aOst>j«o a
-Tro MMOnraif
U*OE/»
Qurvar Lf (tfte ne< !
f «tonazomre 9 «rosa n lAqj) t
M
T
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
137
I computer per la musica
Dalla collana "Informatica per", a
cura di Livio Rossetti, questo libro
dell'editore romano Armando, il cui ti¬
tolo completo è in realtà "I computer
per la musica ossia La musica per t
computer - Guida all'informatica per
musicisti" è una fatica di un Maurizio
Borgioni, cui vanno i miei complimenti
ancor prima di avere aperto il libro.
Complimenti prematuri, voi dite?
Niente affatto - dico io: c'è là fuori, nel
grande mondo, una folta schiera di
musicisti che potrà, grazie a questo li¬
bro. capire meglio quanto perde a non
usare il computer per fare musica. E
c'è anche una foltissima schiera di
non musicisti che, pur avendo dimesti¬
chezza con il computer e l'informatica
in genere, riesce appena a sospettare
quante cose si possono fare con il
computer e la musica, anche se non si
è dei veri musicisti!!
Il libro di Borgioni offre tutti quegli
elementi necessari a convincere il mu¬
sicista refrattario ad avvicinarsi al com¬
puter, e l'informatico ad avvicinarsi al¬
la musica.
Il libro si apre con una citazione di Lu¬
ciano Berio: "È per questo che un musi¬
cista di oggi che non si pone il proble¬
ma della mediazione della musica elet¬
tronica è necessariamente incompleto,
cosi come può essere incompleto il mu¬
sicista che ignora voci e strumenti e
s’interessa solo ai suoni prodotti e tra¬
sformati elettronicamente".
Il tema della musica al computer è
trattato in modo semplice, con spiega¬
zioni sulla tastiera come strumento di
input, per quanto riguarda l'aspetto
informatico, e da... Fra Martino cam¬
panaro per quello musicale!
Sia il musicista, sia l'informatico "da¬
ranno una letta" superficiale alle prime
pagine e passeranno oltre, anche se
non sapranno be¬
ne (non ancora)
cosa sia un se-
quencer o un MI¬
DI.
Al mondo MI¬
DI è dedicato il
secondo capito¬
lo, che si occupa
non solo di farci
sapere di quale
frase è acronimo
il termine MIDI,
ma anche di ini¬
ziarci a questo
mondo, con no¬
zioni sia di base
sia dettagliate.
Le pagine del
libro sono costel¬
late di illustrazio¬
ni, di cui molte
sono costituite
j computer per la musica
Armando Editóre
Viale Trastevere, 236
00153 Roma
Tel 06 6894525
Fax: 06 5818564
Prezzo: lire 32.000
In libreria
da disegni creati appositamente, altre
sono ricavate da schermate di pro¬
grammi musicali. Queste ultime non
sono sempre chiarissime (le scherma¬
te dovrebbero essere adeguatamente
trattate, prima del trasferimento su
carta), ma si tratta di un male minore.
Dopo avere fornito le necessarie ba¬
si di conoscenza MIDI, l'autore si ad¬
dentra nel mondo dell'elaborazione
dell’esecuzione musicale.
Il quarto capitolo risponde alla do¬
manda se sia o no opportuno compor¬
re al computer Per l'autore lo è, sia
pure con qualche riserva. Successiva¬
mente, si occupa della stampa delle
partiture, che indubbiamente è una
funzione molto utile per il musicista
(chissà quanta musica in più avrebbe
potuto produrre Mozart - sia pure velo¬
cissimo e preciso nelle trascrizioni che
notoriamente indicavano solo sporadi¬
che e modeste correzioni alle stesure
di getto - con l'uso degli strumenti
informatici).
Nel sesto capitolo l'autore esamina
a fondo l’aspetto di creazione del suo¬
no, accompagnando la trattazione con
numerosi grafici e diagrammi.
Non manca l'ormai inevitabile - qua¬
lunque sia l'argomento trattato - rife¬
rimento ad Internet, subito seguito da
un capitolo che intende chiarire a chi
può essere utile l'informatica musica¬
le.
Le appendici offrono le necessarie
informazioni per farsi almeno un'idea
di quali sono i programmi per fare mu¬
sica e quali sono i siti Internet in cui
trovare materiale utile.
Il libro si chiude, nell'ordine, con un
glossario e con una bibliografia ragio¬
nata.
Se avete almeno un minimo interes¬
se per la musica, questa è una lettura
che potrete trovare molto utile.
138
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
Sicuri sulla strada
Sicuri sulla strada
Scuola Media Statale Guido Guimzelli
Via Tremo e Trieste
35043 Monselice (POI
Tel : 0429 72582
Fax: 0429 783294
E-mail: guidoio@windnet it
Ambiente Windows 95
Requisiti multimediali Pentium 166MMX, lei
toro 6x, 32 MB RAM, Internet Explorer
Per informazioni: Comando Polizia Municipale
di Monselice Tel 0429 74760
Questo CD-ROM è di particolare inte¬
resse per chi vive a Monselice, in pro¬
vincia di Padova. E a noi - diranno gli al¬
tri 50.000 lettori che non abitano in
quella cittadina - cosa ce ne cale, ad
esempio, di sapere dov'è la sede della
polizia municipale di Monselice quando
non conosciamo neanche quella della
città in cui viviamo?
Giusto o meno che sia, la forte carat¬
terizzazione locale di questo CD non mi
ferma dal "raccontarlo" al lettore, per¬
ché il resto dei contenuti ha una natura
piu allargata, capace di interessare tutti
coloro che vogliono essere più sicuri
sulla strada, e perché era da troppo
tempo che non avevo occasione di oc¬
cuparmi di un prodotto multimediale
preparato da una scuola. Ora che ho
un'altra opportunità di dimostrare che la
scuola italiana può funzionare anche
quando gestisce tecnologie non previ¬
ste dal ministero, non posso lasciarme¬
la sfuggire.
Dopo avere stabilito la natura "loca¬
le" del CD. e detto che qualche pecca
nella preparazione c'è (gli accenti, ad
esempio, non sono tutti codificati, cosi
che si trova, di tanto in tanto, qualche
strano carattere al posto delle lettere
accentate), non rimane altro che lodare
l'iniziativa. Questo perché i nostri ragaz¬
zi hanno decisamente bisogno di una
cultura stradale e di conoscenze infor¬
matiche multimediali, e portare avanti
un progetto siffatto, significa esporre i
giovani, in modo divertente e costrutti¬
vo, alla possibilità di crescere dall'uno e
dall'altro punto di vista.
Il prodotto è confezionato con stru¬
menti che sono disponibili, gratuitamen¬
te, a chiunque possieda un PC di recen¬
te fattura, con Windows 95 e Internet
Explorer 4 0. Per scrivere dei testi nel
linguaggio di Internet, com'è in questo
caso, infatti, è sufficiente anche il solo
editor di testi Notepad!
Non è tuttavia da trascurare il fatto
che sono state messe in circolazione
dalla Microsoft, attraverso vari canali,
molte copie di Front Page Express, che
ha il doppio vantaggio di essere gratuito
e di facilitare molto la scrittura di pagine
HTML anche se non si conosce alcuna
espressione di codificazione.
Cosa comporta la preparazione di un
lavoro di questo genere, è presto detto:
conoscenze informatiche di base - po¬
co più di quelle necessarie per accende¬
re il PC - e molta buona volontà.
Anche se in questo prodotto sono
presenti delle codifiche in linguaggio
JAVA, che non sono proprio alla portata
di tutti (posso immaginare che l'inse¬
gnante d'educazione tecnica ci abbia
messo del suo), il resto del lavoro è
confezionato con degli strumenti che
non richiedono grandi abilità informati¬
che, ma solo tanta voglia di fare
Coinvolgere i ragazzi, anche quelli
meno naturalmente portati agli aspetti
più complicati dell'informatica, nella
preparazione di un prodotto del genere,
mi sembra sia lodevole e un esempio
da seguire.
Gli stessi autori indicano che il pro¬
dotto non è, e non intende essere, "fi¬
nale”: ci sono sempre "lavori in corso”.
Pertanto, indicazioni, commenti e criti¬
che sono benvenuti,
Rivolgo allora un appello a tutti gli in¬
segnanti e studenti medi che mi leggo¬
no: perché non contattare il preside di
questa scuola di Monselice, per avviare
una collaborazione che porti al migliora¬
mento di "Sicuri sulla strada” ma so¬
prattutto alla sua "localizzazione" per
ogni città d'Italia? Cosi potremmo esse¬
re tutti più sicuri sulle strade e più...
informatizzati. MS
fu
C mm • I- -W *
3 ^ f M" "H
DDBBBf I
PiirtitgiiriMlo (fililo ir* ••'•''•***> r»« •r.r% lo o*«v vr, 'C*t'r*»ui » * ,tr~- 1
1 c hwkc.Wiv -ili.» wa <• — *' - ri * r > 1
• ih intono dietro: ^ ' ||
... _ * II*? H
CuMo risponde
condor urli e
(piiìlflvr vrrw.rio
e peniti che
lulti sono "prepoienl
il peniti
eh lofio rjueilo
nervosismo **
continua «1 suo
pt.'lt.OISO,
, 'stop V*
V
V- ~
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
139
Perché attendere?
di Raffaello De Masi
Ah, la velocità, la follia degli uomini
moderni! Era la fine degli anni Sessanta
e avevo acquistato, insieme a mio fra¬
tello, una cinquecento, rigorosamente
blu, di sesta mano. Quando partiva, fa¬
ceva un rumore da incubo, sembrava
un Mig o un FI4 in fase d'inserimento
d’overboosting, teneva la strada come
una biga dell'impero romano, e godeva
di un aspetto a dir poco intimidatorio,
come si usava una volta, con ruote da
formula uno e cofano posteriore rigoro¬
samente aperto un palmo, come da
spoiler ante litteram.
Ma poiché ogni cosa è perfettibile,
scovai, su una pubblicità di Sistema
Pratico, un apparecchietto, pomposa¬
mente indicato come "incrementatore
di scintilla", che s’inseriva sulla testa
dello spinterogeno e, a suo dire, riusci¬
va ad aumentare la potenza della belva
di oltre il 20%. Ovviamente lo comprai,
tanto, come dice Marrazzo su Rai3. i
furbi ci sono perché ci sono i gonzi che
ci cascano, e. grazie ai potenti cavalli
della suggestione, mi trovai alle prese
con un mostro meccanico pronto a sal¬
pare come l'Enterprise; questo esatta¬
mente per circa mezz'ora, poi l’attrezzo
arrosti in una fetida e lugubre fumata, e
mi ritrovai alla guida del Nostromo del
tenente Ripley.
Ma perché poi correre? Oggi, con la
mia MX3 faccio le stesse cose che fa¬
cevo con quella scalcinata cinquecento;
eppure non ci convinciamo ancora che
è una corsa dietro a una chimera.
Cinque anni fa si parlava di sentieri
informatici, oggi le autostrade a venti-
quattro corsie di WWW ci sembrano
corridoi affollati. E ogni mezzo è buono,
pur di raggiungere la nostra meta più in
fretta, salvo poi per accorgersi che que¬
sta è ben più lontana di quanto immagi¬
navamo
Correre, correre, senza
mai fermarsi
Un secolo fa inviare un messaggio si¬
gnificava affidarsi a servizi del tutto
aleatori. L'unica cosa sicura era la con¬
segna al postino, poi più nulla. Il recapi¬
to avveniva dopo giorni e settimane,
sempre che avvenisse. Ma l'istituzione
dei servizi postali, con l’affrancatura,
sembrò una vera rivoluzione e il fatto di
poter affidare ad un ufficio ad hoc la
propria posta per farsela recapitare al-
Acceleratori per tutti i gusti
Go Ahead Get iti. versione 3.0
r ' p ,'i-v^
Net Accelerator, versione 2.0
mito //wwA'.imsisoH coni
NetSonic 1.03
EllBj'/wyyyv. yysfljtf W, soni
Javabooster 1.02
FHip.//www.w9Hg.isq 93
Webcelerator 1.0
ritp.y/www.wgPc^igrg^or'gòFl
Tutti questi siti, insieme alle notizie relati¬
ve a pacchetti indicati nell'articolo, sono
stati rilevati dalle pagine di
[ • i ■'-'WY.-.y qowr.loac 'jà 5]
tjttD^ÈMOfltJitelJliQfijCQnl
• . ■•■■■ I
hltoV/www sonseel: cord
trove dovette sembrare, al momento
delle istituzioni postali, un miracolo del
cielo, a onta dell'elevato costo richiesto
per questo servizio.
Oggi si chatta, s'inviano e-mail e do¬
cumenti sicuri che saranno ricevuti in
originale dal nostro interlocutore. E si
naviga su World Wide Web. Solo che.
Solo che, con una battuta ormai trita,
WWW è diventata World Wide Wait In
certe ore della giornata è come viaggia¬
re sulla Salerno-Reggio a mezzogiorno
del 31 luglio. Il nostro fiammante mo¬
dem V90 o la nostra nuova scheda
ISDN ci avevano promesso meraviglie e
scatto da pantera, ma la pantera si è poi
dimostrata un vecchio leone da circo
con denti cariati e reumatismi, impigrito
e imbottito di tranquillanti. Eppure quan¬
do vediamo qualche navigazione su
Web alla TV o in qualche film, le imma¬
gini si susseguono l'una all'altra in una
cadenza entusiasmante. Perché tutto
questo? Semplice la risposta, le linee
sono sovraccariche, Web è congestio¬
nato e l'autostrada si è trasformata in
piazza di paese con sagra del patrono.
Che si può fare?
In ogni momento della giornata un
provider rispettabile ha. contempora¬
neamente. diverse centinaia o anche
migliaia di utenti collegati, ognuno di lo¬
ro con la sua rotta verso siti comuni o
molto oscuri e nascosti. Mentre è pro¬
babile che difficilmente qualcuno visi¬
terà un'oscura pagina poco visibile o ac¬
cessibile (ad esempio, la nostra home
page) è prevedibile che diverse perso¬
ne. contemporaneamente o durante la
stessa giornata, indirizzeranno la prua
della loro barchetta verso siti per cosi
dire universali, ad esempio Yahoo!,
Microsoft, Virgilio, o magari
140
MCmicrocomputern. 196-giugno 1999
/IEfì
Ì ConnecliK Sull Fxpiesx
| fintaci»
B«Jau» Softngt
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| Ceche CcnUol| New. | Irto |
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r Akwytthow muti nnewbioww «evia*
r Check imuìi lo* deed inki
r Midi he mem rwvkwr cepOon b«
T Akwveonlop
p Show kam enmahon
MCmicrocomputer. Detta in un'altra
maniera, possiamo affermare che più
che probabilmente diverse centinaia o
migliaia di persone, in una giornata,
scaricheranno dati esattamente eguali;
e incaricare il nostro provider di esegui¬
re altrettante volte lo stesso identico la¬
voro sembra proprio uno spreco inutile
di risorse.
Ed, infatti, lo è; quindi l'alternativa è
di dire al nostro browser: "Senti, bell'e
papà, prima di imbarcarti a cercare, vedi
Surfexpress, probabile
merle il miglior acceleratore di quelli nominati
nell'articolo, notare come può essere abbinato
a un proxy per un'ancora maggiore efficienza.
se qualcuno ha fatto lo stesso servizio
prima di noi!". Detta in termini più
“informatici", dobbiamo istruire il no¬
stro browser a usare un proxy server.
Un proxy è un particolare computer,
con un software altrettanto particolare,
messo a punto dal provider, general¬
mente provvisto di una grossa quantità
di memoria. Quando si invia una richie¬
sta di collegamento di indirizzo al provi¬
der, questa passa prima attraverso il
proxy. La macchina si collega poi alla lo¬
cazione richiesta e ci consente il colle¬
gamento prelevandola e restituendoce¬
la. Solo che, ed è questa la vera funzio¬
ne di questa particolare macchina, essa
conserva una copia della pagina visitata.
Se un'altra persona, in tempi ragione¬
volmente brevi, chiede di accedere alla
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
141
Woiking Envuonmenl
r. Ritingi
W EnableWebceteratoi
V Cache Only
r Repaii Mode
Cache Settingt-
Current Cache Size fflll
Maximum Cache Size (160 MB)
-J-
102of hard duve space
Beset Cache
P
P
P
i ' j 1 '.'. 1 Tr '. n -'*|
Launch or lestait
Automatica^! change tnowiw settngi
P Pul Webcaleiatoi in thè tiay
P Show and VanEy
P Aggressive Mode
Monitoi Indcator Onfci
r 8eep Mode
r Auto Retoad Mode
Webceleratot Build 159
tJetwoik S attingi I V^orkmg Envitonment
r EnabiePreletchmg
7 fé Préei&i Cornac tram
0K | Cancel Help
Webcelerator. una valida alternativa a Surfexpress Ha
l'indubbio vantaggio di essere completamente gratuito
OH | Cancel | Help
stessa pagina, il proxy gli restitui¬
sce quella presente nella sua me¬
moria, con evidente guadagno di
tempo e di risorse.
Se ci pensiamo bene, si tratta di
qualcosa simile alla cache memory;
come è noto Windows tiene trac¬
cia dei file più frequentemente cari¬
cati e ne mantiene, finché possibi¬
le, il codice in memoria (provate a
caricare due volte di fila un pro¬
gramma, ad esempio Word o
Excel, e ne vedrete l'efficacia). E, a
ben rifletterci, si tratta della stessa
cosa che fa il browser quando re¬
cupera pagine appena visitate dalla
sua memoria tampone. C'è da dire
che oltre che caricare pagine, un
proxy può anche funzionare da area
di stoccaggio di ftp; ad esempio,
quando fu lanciato Internet
Explorer 5, è probabile che, qual¬
che ora dopo, tutti i proxy ne con¬
servassero già una copia.
Se però ci pensiamo un momen¬
to, i proxy hanno un tallone
d'Achille; essi non sanno dopo
quanto tempo la pagina o il file che han¬
no conservato abbisogna di essere ag¬
giornato. Ad esempio le pagine di
my.yahoo vanno aggiornate anche piu
volte al giorno, mentre è probabile che
la nostra pagina Web non lo sarà mai
Ecco quindi il problema; come fa il proxy
a sapere che è il momento di aggiornare
il file conservato nelle sue memorie di
massa? E la risposta è una sola; non lo
sa! L'unica cosa per limitare i danni è
quella di adottare una strategia di aggior¬
namento valida.
Alcuni siti possono avere necessità di
aggiornamento giornaliero, per altri, per
esempio contenenti news. questo inter¬
vallo potrebbe essere trop-
po lungo, per altri l'aggiorna-
- 1 mento sarebbe mutile. In al¬
tre parole, aggiornare a in¬
tervalli lunghi rischia di forni¬
re informazioni datate e talo¬
ra inutili (pensate a un sito fi¬
nanziario), a intervalli troppo
brevi rischia di annullare il
vantaggio prefisso. E, ovvia¬
mente. non può mancare
una considerazione, il proxy
deve essere, materialmen¬
te, vicino all'utente, altri¬
menti il vantaggio della tra¬
smissione in breve tempo
_) va a farsi benedire. Ad
esempio, se chiediamo un
collegamento al sito della
Pluricom a Roma e siamo in
Sicilia, è mutile, probabil¬
mente, accedere a un proxy
che sta a Milano; potrebbe
essere preferibile arrivarci
j direttamente E non è tutto;
=_ molti inserzionisti desidera¬
no conoscere effettivamen¬
te quante persone vedono il loro banner,
attraverso un contatore mascherato, e
non gradiscono dati inesatti visto che la
loro pubblicità, recuperata dalla pagina
presente dal proxy. non incrementa il
contatore nominato. In altre parole nes¬
suno può effettivamente dire quante
volte la pagina viene visitata se questa è
recuperata dal proxy.
E allora che fare?
E' indubbio che l'uso di un proxy può,
in molti casi, risultare di grande aiuto
per il navigatore, specie quando linee e
rete sono fortemente intasate Altre
volte, invece, il rischio di avere dati non
aggiornati si fa sentire con maggiore
pesantezza. Che fare, allora? Se siete
navigatori solitari per lande sconosciute,
beh, associare il vostro browser a un
proxy potrebbe essere mutile e forse
controproducente; se i vostri appunta¬
menti quotidiani sono basati su visite
frequenti a siti universalmente noti,
beh, provate a configurare il vostro
browser per usare questa possibilità.
Provare non costa nulla e si può sem¬
pre tornare indietro.
Comunque, se siete di quelli che de¬
siderano spremere tutti i cavalli della
vostra piccola o grande cilindrata, consi¬
derate la possibilità di adottare un co¬
siddetto browser accelerator. Cosa so¬
no? Semplicemente dei programmi (an¬
zi degli add-on) ad hoc che migliorano,
142
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
/• lift
a. a A JLJ.-
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Mitk* (*••!• •*•*••**!
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Furchac»*
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B.l»* Mip
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Pagine home degli altn produttori indicati nell'articolo. £' possibile scaricare demo
di tutti i pacchetti nominati
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
143
fi Efì
ÉaSJBSJSS-i_
i. - ” „jL r j_
•KI-*»—-
Alcune nome page di
siti dedicati al proxmg e
al caching
thè Cache No»! campaign
■ éa-i rffc
Proxy A'
certe volte anche in maniera sensibile,
la velocità del nostro collegamento
Tutti questi "acceleratori" si basano
su una tecnica ben nota che si chiama
"prefetching". L'idea che sta dietro a
questa terribile parola è. in effetti, molto
semplice; mentre noi sfogliamo la nostra
pagina sul video, il browser sta con le
mani in mano aspettando nostri ordini.
Meglio, quindi, utilizzarlo incaricandolo
(tanto non ha niente da fare, non si stan¬
ca e non ci dice certo di no) di prevenire i
nostri desideri precaricando i link presen¬
ti nella pagina, nella non trascurabile pro¬
babilità che ne schiacceremo uno.
In altre parole vedremo, anche quan¬
do stiamo leggendo la nostra pagina, il
modem lampeggiare continuamente
scaricando infaticabilmente questi link.
Questo, in termini pratici, significa scari¬
care anche quattro o cinque volte più
materiale di quello che si fa usualmen¬
te. Ed ecco spunta¬
re il problema; se
ognuno adottasse
questa tecnica, gli
effetti sulla già con¬
gestionata rete sa¬
rebbero fatali!
Fortunatamente,
gli acceleratori non
lavorano, per cosi
dire, di forza bruta;
la scelta dei siti da
I caricare è spesso
rt- rnmmm — »l misurata, e basata
su un'ottica qualita¬
tiva (vengono scari¬
cati solo i siti cui l’utente si collega con
più frequenza) Ma anche questa opzio¬
ne a disposizione dell'utenza non piace
affatto agli inserzionisti; in caso di uso
diffuso di acceleratori, i dati di frequen¬
za di accesso possono essere falsati
per eccesso (è probabile che la pagina
caricata non sarà, poi. effettivamente,
mai vista). Comunque, tant'è, e non si
può avere botte piena e moglie ubriaca
Se ci pensate bene, gli acceleratori e i
proxy hanno una buona parte della spi¬
rale cromosomica simile. Anche in que¬
sto caso il browser, prima di lanciarsi
nella prateria sconfinata, passa la richie¬
sta all'acceleratore, che cerca, nella sua
cache, circa la presenza di quel sito. Ma
vale la pena usarli? La risposta è, anche
in questo caso, ambigua; se si è soliti
aprire le pagine e leggerle con attenzio¬
ne (fornendo tempo sufficiente al pre¬
fetching di funzionare) e si visitano so¬
vente gli stessi siti, queste utility posso¬
no fornire buoni risultati; ma se si è na¬
vigatori del tipo "toccata e fuga" i van¬
taggi sono praticamente inesistenti.
Le immagini dell'articolo illustrano
l'uso dei due acceleratori più diffusi sul
mercato, mentre il riquadro indica una
sene di indirizzi di pacchetti alternativi
Di SurfExpress abbiamo parlato su que¬
ste pagine tempo fa, indicandone i pre¬
gi. L'altro è inedito, almeno per
MCmicrocomputer. Di ambedue è pos-
si bile scaricare un dimostrativ o ai siti
IhiigT/ww^j^nngai^jgrTj
1 ■••• ' ■ M ' I
Conclusioni
Alla fine del discorso, la domanda:
"Ne vale la pena?". La risposta è che i
vantaggi offerti dai proxy sono senz'al¬
tro superiori ai modesti svantaggi relati¬
vi a un'aggiornatissima disponibilità di
notizie (ovviamente chi deve recuperare
gli ultimi dati delle borse non è certo
obbligato ad adottarli), ma per l'utente
non specializzato possono sovente si¬
gnificare riduzioni, anche drastiche, dei
tempi di downloading, con consistenti
vantaggi anche sul traffico in rete
Invece i webaccelerator sortiscono, pur
nella loro efficacia, l'effetto proprio con¬
trario. vale a dire che il traffico può mol¬
tiplicarsi. spesso senza alcun costrutto
pratico, diverse volte. Si tratta, in altri
termini, di pacchetti che, come certi
medicinali, migliorano certi sintomi ma
ne peggiorano altri Come dire che sa¬
rebbe meglio se nessuno li usasse Ma
ci sono sul mercato, e allora, pur di non
rimanere indietro, tutti li usano. 0 spe¬
riamo di no! «£
144
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
! (OD ima HiUlÀLi miiSHTUIUIO. ^USH
30.000 parole al minuto e le connessioni neurali sono espressione del
I' altissima tecnologia del prodotto ITALIANO apprezzato nel mondo.
NBauriiits iM ©tmitactto daMn ffiroM sulle parole
più utilizzate nei campi informatico,commerciale e del tempo libero.
Così se si parla di informatica : Drlv*r non significa autista, Mtms
non significa topo, ìnnùvos non significa finestre, ecc. ecc.
Visualizzazione del significato delle
parole in tempo reale semplicemente
muovendo il cursore sulle parole.
Speyf English Ver. 2 OKD3WELCOME.TXT
Oiaonsiìft
THE C0N7RACT OF SAtsE. \ FTÌI
By thè crfntract of sale, the'feeller agrees to transfer thè ownershipbfjhe goo
agresto accept tham and to pay a sum of money that is called thè prtse.
A contract of sale. eOen for an International commercial transaction, mayoa.
letterfromthe buyertothe seller, or vice versa, butitshould contain thè follo’
1 Description. \ \
A clear and detailed aescriptionV)f thè goods must be given.
2 Packing. \ \
The method of packing thè goods should be clearly described. and must of course conform
no more 1
wlng poin
venditore accorda di trasferire la proprietà delle mejefalP acquiti
li e di pagareunasomma di denaro che e 1 chiamata il prezzo
auagliaper unatransazione commercialeintérnazionale. può 1 est
pii’ acquirente a\venditore. o vicevergaTma dovrebbe contenere
Monnu.
Ile-merci devono essere dati
dovrebbero essere chiaramente descritte, e naturalmente
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lOTTWare 660I3 CHIETI - Tel/Fax. 0871-5 .
SI: Desidero ricevere la copia registrata con manuale in Italiano.
I~l allego assegno Q vaglia postale (allego ricevuta) Q contrassegno postale
Cognome/Nome
Firma
Windows. Windows 95. MS sono marchi registrati dalla Microsoft Corporation.
Copynghi © 1997 by Innovo' ioti Soft
PROVE & PRODOTTI
Nikon COOLPIX 950
di Andrea de Prisco
Pur avendoli "fatti fuori", assieme al¬
la barba, da svariate settimane, ancora
una volta non ho potuto far a meno di ri¬
dermela allegramente sotto i baffi.
La Nikon COOLPIX 950, fotocamera
digitale Ifmalmentel dotata di un senso¬
re CCD con "milioni e milioni" di pixel
{per l'esattezza 2 11 ) è arrivata in reda¬
zione praticamente in tempo limite per
trovare spazio sulle pagine del numero
di MC che state leggendo. Assieme alla
fotocamera, tanto per anticipare a colpo
d'occhio le strabilianti caratteristiche
tecniche di cui è accreditata, mi sono
state inviate dalla Nital di Tonno due im¬
magini campione, riprese con la COOL-
PIX 950 e stampate a regola d'arte m
formato 13x18 cm su una macchina a
sublimazione termica
Bene, a parte il mio stupore - inutile
nasconderlo! - alla vista di cotanta qua¬
lità fotografica figlia di una ripresa diret¬
ta m digitale (senza passare, cioè, da
una rassicurante diapositiva diligente¬
mente acquisita tramite scanner), ho
creduto opportuno effettuare un rapidis¬
simo test direttamente tra le mura della
redazione., prima che si spargesse
troppo la voce del recente arrivo. Foto
(cartacee) in mano, ho fatto un giro tra i
colleghi - senza assolutamente dichiara¬
re la provenienza - chiedendo semplice¬
mente cosa ne pensassero. Tutti, pro¬
prio tutti, si sono soffermati sulle carat¬
teristiche di stampa, nessuno, proprio
nessuno, si è accorto del particolare,
per nulla trascurabile!, che si trattasse
di immagini riprese con una fotocamera
digitale. E. scusate signori, non credo
che questo fatto sia di poco conto! Per
la prima volta abbiamo a che fare con
una fotocamera digitale finalmente de¬
gna di portare questo nome ("fotoca¬
mera"... sentite come suona bene!), un
oggetto cioè in grado di offrire come
prodotto vere e proprie "fotografie " dal¬
la qualità del tutto paragonabile a quella
delle riprese tradizionali con pellicola,
sviluppo e successiva stampa su carta
chimica. Questo, almeno, fino a quando
rimaniamo nell'ambito di formati non
troppo esagerati per dimensione (come
quelli delle immagini d'esempio ricevu¬
te) pur senza dimenticare che anche un
buon negativo formato 135 "sparato"
oltre un moderato 20x30 cm i suoi limiti
a livello di risoluzione/defmizione li mo-
146
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
stra e come!
Ma al di là del conforto numerico che
un sensore CCD da 2.11 milioni di pixel
può sicuramente dare, quel che colpi¬
sce della COOLPIX 950 sono oltremodo
le caratteristiche di natura più fotografi¬
ca che digitale. E qui, dopo il nome, sal¬
ta in ballo il... cognome. E un propedeu¬
tico "scusate se è poco!" ci sta proprio
bene: Nikon, che sicuramente la sa lun¬
ga, molto lunga, riguardo gli aspetti pro¬
priamente fotografici degli apparecchi
da lei prodotti.
Sulla carta...
Prima di entrare nel merito della vera
e propria "prova su strada" della COOL-
PIX 950 diamo uno sguardo alle sue ca¬
ratteristiche tecniche più importanti, sia
per quel che riguarda gli aspetti digitali
quanto per le sue "performance”, co¬
me anticipato, di natura più tradizional¬
mente fotografica. Non dimentichiamo¬
ci, infatti, che una fotocamera digitale,
dalla più semplice alla più evoluta, è
sempre caratterizzata da questa sorta di
doppia anima e non è affatto semplice
capire quale delle due abbia maggior
peso nel bilancio complessivo. Dal pun¬
to di vista prevalentemente informatico,
spesso e volentieri si tende a dimenti¬
care che una fotocamera digitale "incor¬
pora" un vero e proprio computer. Non
una banale logica di controllo atta ad as¬
servire le varie funzioni implementate,
ma un vero e proprio sistema di calcolo
dal quale dipendono per buona parte le
performance globali, non escluso (affat¬
to!) l'aspetto qualitativo delle immagini.
Se, infatti, non vogliamo utilizzare me¬
gabyte e megabyte di memoria per ogni
immagine ripresa, dopo ogni scatto è
necessario effettuare, nel minor tempo
possibile, la compressione JPEG. Com¬
pressione che, se fatta troppo "di cor¬
sa", potrebbe distruggere dettagli im¬
portanti della nostra immagine, vanifi¬
cando in questo modo i milioni di pixel
del sensore CCD in grado di produrre
un’immagine ben definita. Ma la "po¬
tenza di calcolo" della COOLPIX 950
non si limita, com'era da attendersi, ai
soli aspetti del salvataggio file su sche¬
da CompactFlash ma va ben oltre. Ad
esempio, l'innovativa funzione BSS (Be¬
st Shot Selection, selezione dello scatto
migliore), se non l'avessi vista al lavoro
con i miei occhi l'avrei sicuramente eti¬
chettata come una bella trovata ac¬
chiappa incauti clienti. E, invece, funzio-
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
in memoria e con¬
frontate "a freddo"
tra di loro (ci vor¬
rebbero una cin¬
quantina di me¬
gabyte solo come
buffer!). Più proba¬
bilmente viene
na! Ma prima chiariamo di cosa si trat¬
ta. Con la funzione BSS inserita, la foto¬
camera scatta in rapida sequenza fino a
dieci scatti (mantenendo premuto il pul¬
sante di scatto) ma solo l'immagine mi¬
gliore, quella più ricca di dettagli, viene
effettivamente compressa e salvata in
memoria. Questo sistema permette di
porre rimedio ai movimenti della fotoca¬
mera al momento dello scatto. Da bra¬
vo malfidato (quale so di essere.. e me
ne vanto!), ho impostato la funzione e,
durante lo scatto... prolungato, ho fatto
oscillare rapidamente la fotocamera con
le mani. Lo scatto selezionato, sebbene
inclinato rispetto
all’orizzonte, è ri¬
sultato perfetta¬
mente fermo. La
stessa prova, effet¬
tuata su scatto sin¬
golo senza funzio¬
ne BSS inserita, ha
dato sempre, e
sottolineo sempre,
risultati a dir poco
catastroficil Ora,
come diavolo fac¬
cia la COOLPIX
950 a stabilire, in
un batter d’occhio,
quale sia l'immagi¬
ne migliore non è
dato di sapere, né
è pensabile che le
dieci immagini sia¬
no mantenute tutte
NitonCOOLPJX950. t
Produttore:
Nikon Corpoiation
Jaoan
Distributore:
Nital SpA
Via Tabacchi 33
10132 Tonno -lei 011 899680*1
nupy/www.nitaui
Prezzo al pubblico UVA inclusa):
Nikon COOLPIX 950 L 2 .400.000
La COOLPIX 950 è in¬
cernierata al centro per
mezzo di uno snodo.
Grazie a questo è pos¬
sibile scattare fotogra¬
fie agevolmente in ogni
condizione di utilizzo,
anche le più scomode
(ad esempio inquadra¬
ture dall'alto, a mani te¬
se, o dal basso, raso
terrai.
147
conservato un solo fotogramma per
confrontarlo col successivo, mantenen¬
do in un buffer temporaneo solo l'im¬
magine che, fino a quel momento, offre
un maggior livello di dettaglio. Il limite
delle dieci immagini, credo, sia dovuta
principalmente a fattori statistici: se do¬
po dieci scatti non ce n'è uno decente,
c'è di sicuro qualcos'altro che non fa
quadrare i conti ed è, probabilmente,
inutile continuare a cercare.
Il sensore CCD, come già anticipato,
conta ben 2.11 milioni di pixel, di sicuro
un record nella sua categoria. Nikon di¬
chiara una risoluzione reale di
1200x1600 pixel... dimenticando, come
SEMPRE capita, che si tratta di una ri¬
soluzione d'uscita interpolata. 2.11 mi¬
lioni di pixel del sensore CCD sono sicu¬
ramente un bel numero (e i risultati ot¬
tenibili non smentiscono questo prima¬
to numerico) ma, ahimè, non sono suffi¬
cienti per ottenere un'immagine dalla ri¬
soluzione reale di 1200x1600. Lo stes¬
so accadeva qualche anno fa, quando
con i sensori CCD da trecentomila pixel
si sbandieravano risoluzioni di tipo VGA
(640x480) e con l'avvento dei "mezzo-
milione" di pixel già si volava, con la
fantasia, a quota 800x600. Quel che i
costruttori (tutti, nessuno escluso!) ten¬
dono a dimenticare è che il numero di
pixel di un CCD si riferisce agli elementi
monocromatici, mentre per ottenere
un'immagine a colori è necessario utiliz¬
zare tre pixel adiacenti, differentemente
filtrati RGB, per avere l'informazione
cromatica che stiamo cercando. Si sa
che con strani, quanto evoluti, artifici
software si riesce agevolmente ad otte¬
nere da un sensore molto più della sua
risoluzione a colori (ottenibile dividendo
per tre il numero di pixel presenti...) ma
mai e poi mai è possibile eguagliare la
risoluzione monocromatica a quella ef¬
fettivamente disponibile per le immagi¬
ni a colori. Una scansione da diapositi¬
va, a 1200 x 1600 pixel, offre di certo
una qualità superiore, non foss'altro per
l'assenza di aberrazioni cromatiche digi¬
tali (pixel storming) nelle zone di separa¬
zione tra luci ed ombre o in presenza di
dettagli talmente tanto piccoli da inte¬
ressare singoli pixel del sensore e non
triadi cromatiche.
Come supporto di memorizzazione la
COOLPIX 950 utilizza una CompactFla-
sh da 8 megabyte. Inutile dire che con
le risoluzioni in gioco, 8 MB di RAM so¬
no davvero pochi. Utilizzando la com¬
pressione minima si riescono a memo¬
rizzare circa 8 scatti (sempre a
1200x1600), con quella media circa 16
e con la compressione massima si arri¬
va a quota 32. E' anche contemplata
una modalità di salvataggio senza com-
La qualità fotografica
offerta dalla COOLPIX
950 6 molto elevata
Per un utilizzo delle
immagini a dimensioni
non troppo elevate
Icome quelle mostra¬
te in queste pagineI
non si nota alcuna dif¬
ferenza rispetto ai me¬
todi di ripresa tradizio¬
nali, Ciò 6 dovuto sia
al sensore CCD da ol¬
tre due milioni di
pixel, sia alle capacità
fotografiche, propria¬
mente dette, della fo¬
tocamera
/
Si
148
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
. 1
(quanto ingiustificata, per certi versi) dif¬
fidenza dei fotografi più tradizionalisti.
L'impugnatura della COOLPIX 950. cosi
come il pulsante di scatto, la ghiera se-
lettrice ed altri dettagli minori, sono for¬
temente ispirati agli analoghi particolari
dei modelli più recenti, dall'economica
F60 fino all'ultraprofessionale F5, e pro¬
prio da quest'ultima eredita l'ottima fini¬
tura esterna antigraffio a-prova-di-tutto
e il materiale utilizzato per il corpo mac¬
china (lega di magnesio!).
L'obiettivo è uno zoom, interamente
in vetro ottico, composto da 9 elementi
(di cui uno asferico) in 7 gruppi, tutti
con trattamento antiriflesso. La lumino¬
sità è f/2.6-4, la focale è 7-21 mm, equi¬
valente nel formato 135 ad un modera¬
to 38-115 mm. Vista l'escursione piutto¬
sto ridotta, Nikon ha lavorato su due di¬
stinti fronti per accontentare i più esi-
pressione, in formato TIF, ma è talmen¬
te tanto poco efficiente in termini di oc¬
cupazione di memoria che nella card da
8 MB fornita in dotazione è possibile
memorizzare una sola immagine non
compressa. Meglio, dunque, mettere
subito "in budget" l'acquisto di una
card aggiuntiva di capacità ben superio¬
re (32, 48 se non 64 megabyte). La
COOLPIX 950 offre, naturalmente, an¬
che formati immagine di dimensione
minore, tanto VGA 640x480 che XVGA
1024x768, utilizzando i quali, ovvero ri¬
nunciando alla risoluzione massima, è
genti. Da un lato offre, di serie, uno
zoom digitale che aumenta (a scapito
della qualità) la focale fino ad un fattore
2.5x, dall'altro offre tre distinti aggiunti¬
vi ottici: tele (raddoppia la focale
dell'obiettivo), grandangolo ("allarga" fi¬
no alla copertura equivalente a quella di
un 24mm) e addirittura fish eye per ot¬
tenere un angolo di campo di ben 183
gradi! Con quest'ultimo aggiuntivo otti¬
co e con l’utilizzo del software IPIX (che
verrà offerto in bundle con la fotocame¬
ra) effettuando due soli scatti a 180 gra¬
di di distanza angolare l'uno dall'altro
sarà possibile effettuare foto panorami¬
che a 360x360 gradi, esplorabili via
mouse stile realtà virtuale in tutte le di¬
rezioni possibili.
Il mirino, anch'esso zoom, è di tipo ot¬
tico (galileiano) con correzione diottrica
Jlilizzando un flash esterno auto¬
matico TTL Iimmagine in qui in alto)
si raggiungono facilmente risultati
molto validi
possibile effettuare un numero superio¬
re di scatti.
Passiamo ora alle caratteristiche foto¬
grafiche della COOLPIX 950, che tanto
differenziano la nuova nata nel panora¬
ma delle attuali fotocamere digitali pre¬
senti sul mercato. Che sia una Nikon in
tutto e per tutto si capisce innanzitutto
dal look. Per quanto il suo design esteti¬
co abbia ben poco da spartire con le
macchine fotografiche tradizionali, i pro¬
gettisti Nikon hanno saputo dare quel
tocco in più di familiarità per sconfigge¬
re, o quantomeno ridurre, l'innata
MCmicrocomputer n, 196 - giugno 1999
149
Per ogni immagine sono registrati tutti i dati di ripresa Sul display LCD è possibile visualizzare a maggior risoluzione dettagli dell'immagine, cosi come scorrere ra¬
pidamente tra le miniature alla ricerca di un determinato scatto.
incorporata (da -2 a +1 diottrie) e indica¬
tori per la correzione della parallasse: è
anche possibile utilizzare come mirino il
display LCD da 130.000 pixel posto sul
retro della fotocamera che offre, natural¬
mente, la visualizzazione effettiva del
campo inquadrato in ogni condizione di
ripresa (davvero indispensabile nelle ri¬
prese a distanza ravvicinata).
La messa a fuoco è automatica o ma¬
nuale. Nel primo caso può avvenire sia
in modalità "singola" che "continua",
ovvero l'autofocus si blocca sul sogget¬
to al centro del campo inquadrato alla
pressione parziale del pulsante di scatto
oppure continua a focheggiare fintanto¬
ché non si scatta la foto (quest'ultima
modalità è utilizzabile solo col il monitor
LCD acceso). Esiste poi la modalità di
messa a fuoco macro, sia automatica
che manuale, per riprendere oggetti po¬
sti a distanza ravvicinata, fino ad un paio
di centimetri dalla lente frontale
dell'obiettivo.
Come, praticamente, in tutte le foto¬
camere (tradizionali) dell’ultima genera¬
zione, la misurazione dell’esposizione
può avvenire secondo tre distinte spe¬
cialità: Matrix, semispot e spot. Con la
prima, inventata proprio da Nikon una
quindicina d’anni or sono per la sua mi¬
tica FA. il campo inquadrato viene logi¬
camente diviso in più zone (ben 256 nel
caso della COOLPIX 950!) per effettua¬
re altrettante misurazioni sulle singole
aree. I dati sono a questo punto elabo¬
rati dalla logica di controllo Matrix per
individuare (o escludere) aree di mag¬
gior (o minor) interesse ai fini del calco¬
lo della corretta esposizione. Si pensi,
ad esempio, al sole eventualmente in¬
quadrato nella ripresa di un tramonto
che il sistema Matrix esclude automati¬
camente dal calcolo per ottenere una
corretta esposizione anche nei casi piu
difficili. La modalità semispot (detta an¬
che lettura media ponderata) tiene con¬
to di tutta l'area inquadrata ma tiene
maggiormente conto della parte centra¬
le. La lettura spot, di contro, effettua la
misurazione solo su una ristretta area al
centro del fotogramma ed è utilizzata,
da mani esperte, solo in situazioni di ri¬
presa molto particolari e/o nei casi in cui
il fotografo vuole l'assoluto controllo
della lettura esposimetrica.
L’otturatore, meccanico ed elettroni¬
co ad accoppiamento di carica, consen¬
te tempi di esposizione compresi tra 8
secondi e 1/750 di secondo. Anche il
150
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
■«LCD BR1GHTI- BH SHOOTlNGl
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Quattro schermate relative ai menù visualizzati sul display LCD incorporato nella fotocamera Qui m alto le pagine relative all'eventuale utilizzo di un aggiuntivo ot¬
tico e, a destra, riguardo il tipo di misurazione esposimetnca adottata Matrix tmultizonal. Spot. Semispot Imedia a prevalenza centraleI
diaframma è "in carne ed ossa" ed è
azionato da un controllo elettromagneti¬
co. L'esposizione automatica può avve¬
nire a priorità dei tempi, dei diaframmi
oppure in modalità Program nella quale
sia il tempo che il diaframma sono sele¬
zionati entrambi dal sistema. In ogni ca¬
so è disponibile la compensazione ma¬
nuale di più o meno due stop seleziona¬
bili a passi di 1/3 di EV.
Il piccolo flash incorporato ha un nu¬
mero guida pari a 9, sufficiente in realtà
nella maggioranza dei casi. E' possibile
l’utilizzo di un flash Nikon esterno
(escludendo eventualmente quello in¬
terno) da collegare via cavo TTL alla fo¬
tocamera. Tra le caratteristiche spicca¬
tamente fotografiche delle riprese tra¬
mite flash (a parte il consueto, quanto
discutibile, "dispositivo anti-occhi-ros-
si") è senza dubbio da segnalare la mo¬
dalità Slow Sync con la quale la fotoca¬
mera utilizza come tempo d'esposizio-
ne quello effettivamente corrisponden¬
te all'illuminazione ambientale che in
questo modo risulterà bilanciata rispet¬
to all'illuminazione flash.
Ergonomia
Dal punto di vista ergonomico la
COOLPIX 950 offre alcune soluzioni as¬
solutamente apprezzabili, altre - almeno
per certi versi - un po' criticabili. Comin¬
ciamo dalle prime. Innanzitutto la
COOLPIX 950, come la precedente
900, è divisa in due parti da uno snodo.
La parte destra contiene l'alloggiamen¬
to per le pile, il display a cristalli liquidi,
la card CompactFlash, il pulsante di
scatto e la maggior parte dei comandi.
La sezione di sinistra include l'obiettivo,
il mirino ottico, il flash. Grazie al fatto
che le due parti sono libere di ruotare
per quasi 300 gradi e alla presenza del
display LCD in grado di funzionare co¬
me mirino elettronico, diventa molto
semplice effettuare riprese dal basso,
dall’alto e in tutte quelle situazioni in cui
l'utilizzo del mirino ottico può risultare
scomodo se non addirittura impossibile.
Pensate, ad esempio, alle riprese "a
braccia tese" in mezzo alla folla, oppure
raso terra o quasi per immortalare - dal¬
la giusta altezza - i primi passi di nostro
figlio. Oltre a questo, il mirino LCD, al di
là della precisione di funzionamento del
sistema di misurazione esposimetrica e
di autofocus, ci permette comunque di
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
151
II display LCD pud esse¬
re utilizzato sia come mi¬
rino elettronico sia per vi¬
sualizzare le immagini re¬
gistrate in memoria
L'ingresso per l'alimentatore esterno, l'uscita vi¬
deo PAL, l'alloggiamento per la Compaci Flash
18MB standardI. A destra, sul tondo della macchi¬
na. la regolazione diottrica del mirino e il contatto
Iproprietario! per il flash 771 esterno
verificare sempre e in tempo reale il ri¬
sultato ottenibile/ottenuto prima, duran¬
te, o immediatamente dopo lo scatto
fotografico. Eventualmente ripetendo la
ripresa con modalità differenti se non
siamo pienamente soddisfatti del risul¬
tato raggiunto.
L'impugnatura della fotocamera, co¬
me già anticipato, ripropone in tutto e
per tutto quella di un apparecchio foto¬
grafico tradizionale. Idem per il pulsante
di scatto e per la ghiera selettrice princi¬
pale che ci permette, ad esempio, di va¬
riare tempo o diaframma utilizzando la
modalità di esposizione automatica a
priorità del primo o del secondo.
Coassiale al pulsante di scatto trovia¬
mo un deviatore a quattro posizioni che
ci permette di accendere la fotocamera,
commutare tra i due modi di registrazio¬
ne immagini (A-REC ed M-REC) oppure
impostare la modalità Play per la visua¬
lizzazione su display LCD e/o su moni¬
tor PAL esterno. A-REC ed M-REC si
differenziano principalmente per il fatto
che con la seconda è possibile interve¬
nire su un numero maggiore di parame¬
tri di ripresa e per questo è maggior¬
mente indicato per gli utenti esperti, so¬
prattutto in fatto di tecniche fotografi¬
che tradizionali.
Sempre sul lato superiore della foto¬
camera troviamo due pulsantini secon¬
dari per impostare la messa a fuoco
manuale, macro, l'autoscatto, la moda¬
lità di funzionamen¬
to del flash incorpo¬
rato (auto, sempre
attivo, escluso, anti-
occhi-rossi). Altri
sette pulsantini li
troviamo sul retro e
si utilizzano per co¬
mandare lo zoom
della fotocamera,
per attivare o disat¬
tivare il display
LCD, visualizzare i
menu, effettuare la compensazione
dell'esposizione, selezionare la qualità
di memorizzazione delle immagini e il
loro formato. E' possibile, inoltre, inter¬
venire sulla visualizzazione a video e/o
ingrandire una parte dell’immagine in
considerazione del fatto che il display,
con i suoi 130.000 pixel, non è assoluta-
mente in grado di mostrare a pieno
schermo tutti i dettagli catturati dal sen¬
sore CCD della fotocamera.
Dal punto di vista operativo, l'unica
nota stonata (e che sicuramente farà in¬
nervosire più d'un fotografo tradizionali¬
sta) riguarda il fatto che molte funzioni -
per la verità la maggior parte, visto il nu¬
mero complessivo - sono accessibili so¬
lo tramite menu richiamabili sul display
LCD. Spesso non si tratta di funzioni se¬
condarie, quale potrebbe essere la for¬
mattazione di una memory card per
cancellare, al volo, tutte le immagini
presenti, ma anche funzioni solitamente
più utili come la modalità di scatto (sin¬
gola. continua, BSS, ecc ), la lettura
esposimetrica (Matrix, spot, semispot)
o il blocco dell'esposizione su una de¬
terminata lettura. Impostazioni di solito
facilmente raggiungibili, senza tante
storie (leggi; a portata di "pulsantino"...)
anche negli apparecchi fotografici, tradi¬
zionali, di fascia bassa. Questa macchi¬
nosità operativa ricorda, ahimè, le fun¬
zioni di personalizzazione - per non par¬
lare delle impostazioni dei dorsi multi-
funziom - di tutte le Nikon "chimiche"
dell'ultima generazione.
Il software
A corredo con la COOLPIX 950 trovia¬
mo nientepopodimeno che Adobe Pho¬
toshop 5.0 Mac/Win! Beh, non esage¬
riamo: si tratta in realtà di una versione
"Limited" priva, cioè, di alcuni strumen-
152
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
ti più potenti e di alcuni controlli sulla
gestione del colore di utilizzo prevalen¬
temente professionale. Agli utenti,
però, è data la possibilità di effettuare a
prezzo speciale l'upgrade alla versione
"full", ma ritengo che chi si occupa di
fotografia digitale a livello amatoriale
(anche evoluto...) possa felicemente uti¬
lizzare la versione inclusa nella confezio¬
ne senza soffrire più di tanto per le
performance mancanti. Del resto, "a
cavai donato"...
Se non si dispone sul PC di un allog¬
giamento CompactFlash o PCMCIA, per
il trasferimento delle immagini, effet¬
tuabile lentamente tramite porta seriale
(perché non hanno previsto una più ve¬
loce, e ormai diffusa, porta USB?), si
utilizza NikonView 2.0. Installato il dri¬
ver, la fotocamera viene vista dal siste¬
ma come un'unità disco con la sua ico¬
na presente rispettivamente in "Risorse
del computer" o, nel caso Mac. sulla
scrivania. Le immagini sono visualizzate
a loro volta come icone (di grosse di¬
mensioni); per trasferirle sul computer
non dovremo far altro che "trascinarle"
sulla cartella destinazione, cosi come
faremmo con un trasferimento da di¬
schetto o da CD-ROM. Possiamo anche
visualizzarle direttamente a pieno scher¬
mo, utilizzando l'utility di visualizzazione
inclusa nel software. In questo caso
sarà sufficiente un doppio click sull'im¬
magine o sulle immagini desiderate.
Sul terzo CD-ROM fornito a corredo
con la COOLPIX 950 troviamo tutta la
documentazione non presente in forma
cartacea: è da consultare a video o da
stampare attraverso Adobe Acrobat
Reader fornito a corredo (l'unico ma-
nualetto in "carne ed ossa" è una co¬
moda guida tascabile multilingue...di
primo soccorso!). Si tratta dei manuali
di riferimento dell'hardware del softwa¬
re relativo alla fotocamera In tutto un
centinaio di pagine che, se avessero
fornito su carta (visto che comunque
non si può far a meno di consultarle),
avrebbero sicuramente fatto felici tutti,
proprio tutti, gli utenti.
Concludendo
Con la Nikon COOLPIX 950, almeno
secondo il mio punto di vista (finora
sempre piuttosto critico nei confronti di
determinati "giocattolini" spacciati per
prodotti seri), per la prima volta in asso¬
luto è possibile ottenere da una fotoca¬
mera digitale dal prezzo "umano" risul¬
tati fotografici degni di questo nome.
Un apparecchio, quindi, che ha dalla sua
non la sola immediatezza e quella prati¬
ci corredo con la fotocamera troviamo un cancabat-
terte e un set di stilo ricariacabili, in tecnologia Me¬
tal Idrato, con capacita di 1200 mAt i
cità che solo la ripresa diretta in digitale
può dare, ma anche un livello qualitativo
finalmente accettabile. Soprattutto da
chi ha alle spalle una solida "frequenta¬
zione" in ambito fotografico tradizionale
e che mai e poi mai rinuncerebbe al suo
rullino di diapositive per raggiungere ri¬
sultati. giustamente o ottimisticamente,
ritenuti ineccepibili. Ma la COOLPIX
950, nonostante le sue performance dì
tutto rispetto, non intente minimamen¬
te dare battaglia alla fotografia tradizio¬
nale. Del resto una pretesa simile, oltre
ad essere del tutto illusoria allo stato at¬
tuale della tecnologia, non verrebbe mai
da chi produce apparecchi per la foto¬
grafia chimica da sempre (le prime
Nikon a telemetro risalgono all'imme¬
diato dopoguerra).
Una cosa, però, è certa: la COOLPIX
950 non è un'esercitazione tecnologica
fine a se stessa, ma una chiara dimo¬
strazione di come sia possibile ottenere
risultati soddisfacenti, sotto il profilo fo¬
tografico, anche in ambito prettamente
digitale. Questo, finora, non era mai suc¬
cesso, e l’attuale proposta Nikon rimarrà
a lungo una pietra miliare nella storia - fi¬
nora breve... ma sarà lunghissima! - del¬
la ripresa diretta in digitale E anche il
prezzo di vendita, due milioni e quattro-
centomila lire (IVA inclusa), del tutto giu¬
stificato in rapporto alle caratteristiche
offerte, ne faciliterà la diffusione presso
un pubblico ampio. Probabilmente poco
interessato (per non dire deluso) nei
confronti della precedente generazione
di fotocamere digitali “performanti" in
teoria ma non in pratica.
MS
Pur non disponendo di un con¬
tatto " syncro" standard, la
COOLPIX 950 offre la possibi¬
lità di collegare un flash origi¬
nale Nikon, con controllo TTL
della luce lampo
MCmicrocomputern. 196-giugno 1999
153
Clip Video
Formati, Codec, Tool e Player
Windows 3.1 sotto il protocollo di Video for Windows, introdusse il multimedia sul PC
utilizzando un solo formato per il video (l’Avi, con un paio di codec: MS-Video e il primo
Indeo), un solo formato per l’audio (il Wave, dotato del PCM quale unico compressore di
sistema) ed infine il MIDI, per le notazioni musicali...
-, . «. (— • — la-."———- i|fcj
Microsoft annuncia le
• Vy*inftfM(É i livhnnkw?
-U Windows Media
Media, con le quali ri-
programma l'intero mo¬
tore multimediale dei
suoi sistemi operativi e
lancia al massimo la fu¬
sione tra quello che è
Web e Offline, tenden¬
do ormai a non farne
più due cose separate
Nelle Windows Media
sono essenzialmente
comprese anche le tec¬
nologie per la gestione
degli streaming Idai
NetShow Tools. al ser-
ver mediale e il playerl
•*«» la wii imm, nettar
|« Ttada». lnhartf.s 4-> Mf H KW
■»> e—M» mN40tr* wi.. w i» k.
yuaw C«r»M oa.*9* «1 •» ■*«... 1itfn«vn
« 8 l " rrri J
di Bruno Rosati
... da allora, uno dopo l'altro, si sono
aggiunti codec alternativi e, sempre più
spesso, dedicati ad ambiti specifici, co¬
me RLE, compressore per cartoon o
grafica in genere. Cinepak, per il conte¬
nimento massimo del bit-rate, e cosi
via. Ad un certo punto è nato anche
l’antagonismo tra il protocollo di siste¬
ma, cioè Video for Windows, e l’Apple
QuickTime e, non bastando già questo,
si è sviluppata la tecnologia dello strea¬
ming per il Web. Prima per moda poi
per l'effettiva esigenza del dover tra¬
smettere audiovisivi attraverso il doppi¬
no telefonico, sono proliferate decine e
decine di nuovi codec. talvolta compati¬
bili MCI e quindi utilizzabili anche con
VfW. ma più genericamente intesi per
l’utilizzo con specifici tool di produzione
A tutto ciò, per riprodurre le messe di
file mediali a differente formato (o, nello
stesso formato, utilizzanti codec specifi¬
ci) sono nati almeno una decina di
player. Ovviamente anche questi erano
indispensabili da installare nel sistema.
Sistema che, nel corso del tempo, s'è
certo arricchito, ma indubbiamente an¬
che fatto assai più complicato. Una
complicazione che si ripercuote sia nel
governarlo che nel capirlo e quindi utiliz¬
zarlo nel modo migliore.
Sentendo sempre più spesso i lai o i
dubbi di non pochi lettori, ci sembra al¬
lora giunto il momento di riordinare un
poco le idee e vedere di chiarire alcuni
punti oscuri di quello che è il più compli¬
cato (benché ricco) sistema multimedia¬
le del mondo.
Il sistema multimediale
di riproduzione
Chi per fruire di enciclopedie ed altri
prodotti multimediali da CD-ROM (mo¬
dalità locale) e chi per navigare su Inter¬
net, e navigando poter sentire e vedere
tutto il Web, un utente potrebbe essere
arrivato all’assurdo di disporre nel suo
sistema, anche solo fruitivo, di una lun¬
ghissima serie di prodotti integrativi.
Ad esempio, sempre continuando
nell’esasperazione della faccenda, tale
utente potrebbe aver installato nel si¬
stema:
1 Video for Windows, per tutto quello
che è avi.
2 Quicktime f.W., per tutto quello che è
prodotto in .mov.
3 L’ActiveMovie, fortunatamente per la
riproduzione di un buon gruzzolo di fi¬
le mediali.
4 II WinAmp, perché oggi come oggi
non ascoltare i file Mp3 è una follia.
5 II NetShow, per riprodurre gli strea¬
ming in tale formato di filmati, radio-
giornali e audioshow prodotti (da
CNN in poi...) per la rete.
6 II ReaIPlayer, per eseguire gli strea¬
ming di quello che, attualmente, è lo
standard multimediale più diffuso sul
Web.
7 VivoPlayer, per far eseguire online gli
streaming in formato VIVO Interacti¬
ve.
8 VDOPlayer, per fare le stesse cose
viste ai punti 5, 6 e 7, ma per il for¬
mato VDOnet.
Si potrebbero aggiungere altri punti
154
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
ancora, ma allo stesso tempo se ne po¬
trebbero togliere, ragione per cui ci ac¬
contentiamo di considerare questo co¬
me il "caso tipo" e di consigliare, a chi
vi riconoscesse il suo, il ricorso imme¬
diato ad una soluzione (più o meno) de¬
finitiva, com'è quella rappresentata dal
nuovo Media Player per Windows.
Forse non tutti sanno che a partire
dalla versione 95/IExplorer 4.0 ed arri¬
vando a Windows 98, il nostro sistema
operativo opera con due differenti "mo¬
tori" multimediali. Il primo, il leggenda¬
rio Video for Windows, per tutto quello
che riguarda l'Offline, ovvero la riprodu¬
zione su e da sistema locale (un PC e il
suo CD-ROM ad esempio) ed il secon¬
do, il NetShow, per quello che invece
concerne la riproduzione del cosiddetto
"streaming" dei dati mediali dalla rete.
Da poco Microsoft ha deciso di unifor¬
mare (almeno si spera...) tutto ciò in un
unico engine genericamente denomina¬
to Windows Media. In tale engine, oltre
alla compatibilità con i file prodotti con i
due protocolli Microsoft ( avi, .wav,
.asf. .asx, ecc.) esistono ulteriori livelli
di compatibilità che permettono al nuo¬
vo Media Player di poter eseguire an¬
che file di altri formati. Come gli strea¬
ming di RealAudio e RealVideo, di VDO-
net, di VIVO Interactive, nonché gli
Mp3, gli Mp2 e i vari mpg e dat (Vi-
deoCD). Non mancano all'appello nean¬
che la serie d'interscambio audio aif e
au di Apple e Sun e quindi i più classici
mid e ultimi, ma non ultimi, i mov del
QuickTime. Insomma, con un solo
player, si può riprodurre praticamente
ogni genere di file. Almeno di quelli dei
formati più diffusi, sia per l'Offline che
per il Web. La lista dei player esposta
poco sopra non ha quindi più ragione di
esistere.
Il nuovo Windows Media Player è
uscito da circa un anno, con la prima
versione stabile siglata 5.2 e noi. pronta¬
mente, l'abbiamo provato e segnalato.
Oggi, correndo al ritmo dei nuovi rilasci
dei driver (propri di Microsoft o delle al¬
tri parti) è già arrivato alla versione 6.0.
L'aggiornamento continuo è la preroga¬
tiva del Windows Media Player che, per
garantirsi ciò per cui è stato progettato,
ovvero l'universalità di riproduzione, di¬
spone di una funzione di ricerca (via
Web) dell'upgrade automatico.
Il meccanismo di aggiornamento se¬
guito dal Media Player è molto semplice
e funzionale. Appena si stabilizza un dri¬
ver più evoluto (l’ultima release dei co-
dec RealMedia, oppure di Vivo, ecc.) il
MediaPlayer viene upgradato da Micro¬
soft e viene subito messa in linea la pat-
II Media Player 6.0. ap¬
partenerne alle Win¬
dows Media Technolo¬
gies, mentre si lancia il
detect per I aggiorna¬
mento online.
Pannello delle Pro¬
prietà Multimediali
" Avanzate " la lista
dei codec audio im¬
plementati Ipiù o me¬
no! da sistema in
Windows 95/IE4 e
Windows 96
una versione più recente.
Tutte le risorse e le parti esplicative ri¬
guardanti la tecnologia Microsoft Win¬
dows Media possono essere raggiunte
all'indirizzo: www.microsoft.com/wm-
dows/windowsmedia .
In questo modo dovremmo aver al¬
meno in parte chiarito e consigliato per
il meglio l'utente "fruitivo": munirsi del
nuovo Media Player, disinstallare gli altri
e seguire gli upgrade da scaricare (co¬
me piccole patch) in perfetto automati¬
smo.
Nel frattempo però restano le compli¬
cazioni, con cui si deve dibattere l'uten¬
te produttivo.
Quali sono i codec di sistema e quali
è possibile utilizzare per l'Offline e per il
Web?
eh d'aggiornamento. A quel punto ci ba¬
sterà selezionare il comando a menu
"Aggiornamento Lettore Multimediale"
e, attivata la connessione alla rete, sarà
lo stesso player a collegarsi con il sito
preposto e verificare se è disponibile
I codec di sistema...
... e quelli
implementabili
Per sapere attra¬
verso quali codec-
driver il nostro PC
riproduce i file me¬
diali, è sufficiente
aprire il Pannello di
Controllo e su que¬
sto selezionare l'og¬
getto "Multime-
II nuovo MPEG 4 v2 di
Microsoft. Un vero
gioiellino per la com¬
pressione MPEG e la vi¬
sualizzazione in full-
screen
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
155
Ulead Media Studio
5.2 da confrontare con
quelli del Morgan MJ-
PEG i tempi di risposta
alla codifica offerti dal
Microsoft MPEG-4 v2
Confronto diretto tra
gli stessi fotogrammi
di un filmato codifi¬
cato. a sinistra in
MPEG-4. a destra in
Morgan MJPEG A
voi il giudizio.
mente in avi. mov, asf e rmi.
In lealtà tali ultimi driver, essendo
MCI-compatibilì (altrimenti non appari¬
rebbero nella lista delle Proprietà multi¬
mediali del sistema...) oltre che per lo
streaming, possono essere anche pro¬
vati nella realizzazione di clip per la vi¬
sione in Offline. In particolare il Micro¬
soft MPEG-4 è quello che, come verifi¬
cammo in un laboratorio pratico qualche
numero fa, ha le caratteristiche migliori
Per crearci ulteriori alternative (o tan¬
to per complicarci un po' di più la vita...)
alla lista di sistema è comunque sem¬
pre possibile aggiungere altri driver.
Questi possono essere rintracciati più o
meno facilmente sul Web.
Nel corso dei numeri di C&V, si e via
via scaricata e provata la seguente lista
di driver:
dia". Sul Pannello
che si apre (e dal
quale, come si sa,
è possibile settare
le proprietà di ri-
produzione delle
periferiche Audio,
Video, MIDI e CD-
player), selezionan¬
do la linguetta
"Avanzate", pos¬
siamo visualizzare,
tra le altre, la lista
dei "Codec di
compressione" sia
audio che video.
Da tali liste, più o
meno omogenee a
seconda della ver¬
sione di Windows che è installata, ci ri¬
sulterà possibile individuare i vari driver
attualmente implementati nel sistema di
produzione/riproduzione del nostro MPC.
Nella lista dei "Codec di compressio¬
ne video" si noterà che questa non evi¬
denzia particolari differenze tra veri e
propri codec (ovvero Compressori-DE-
Compressori) o solo decompressori e
quindi tra driver per l'Offline ed altri più
adatti allo streaming dal Web. In realtà
le differenze ci sono e possono essere
evidenziate. Ripartendo la lista, i driver
per produzioni/riproduzioni di materiale
da realizzare per l'Offline, sono i se¬
guenti:
• Indeo 3.1, 3.2 e 4.1
• Cinepak
• Microsoft RLE
• Microsoft Video 1.
Tali driver possono essere utilizzati
per il rendering finale su sistemi di edi¬
ting come VidEdit, Premiere. DDClip,
MediaStudio, VideoWave, ecc Ovvero,
sistemi MCI-compatibili.
Per quanto riguarda i driver per lo
streaming, quelli presenti "a sistema"
sono i seguenti:
• Microsoft H.263
• Microsoft MPEG-4 vi
• VDOnet VDOWave Video Codec
• Vivo H.263.
Tali driver vanno essenzialmente con¬
siderati per la sola fase di riproduzione
(sono difatti installati con il NetShow
Player). In fase produttiva tali driver
possono essere utilizzati solo disponen¬
do degli editor dedicati, come ad esem¬
pio il Microsoft Windows Media OnDe-
mand Producer (il rinnovato NetShow
RealTime Encoder) oppure il RealMedia
Producer o, più in generale, applicativi
compatibili con tali protocolli. Ad esem¬
pio Premiere (tramite plug-m) e Media-
Studio che, nella versione 5.2, è addirit¬
tura in grado di codificare indifferente-
• Indeo 5.04 (tra l’altro dotato della fun¬
zione "Progressive Download" che
ne permette l'uso bivalente sia per la
rete che su sistemi locali)
• Morgan MJPEG (capace della com¬
pressione in tempo reale durante la
fase di acquisizione).
• Paradigm Matrix MJPEG (disponibile
solo per la riconversione in fase di
rendering)
• Microsoft MPEG-4 versione 2 (nuova
release disponibile con i NetShow
Tools e capace di migliorare la qualità
delle immagini e la velocità di com¬
pressione, rispetto alla versione 1.0).
Tali codec sono tutti MCI-compatibili
e possono esser quindi utilizzati con si¬
stemi di editing compatibili. Al solito il
buon vecchio VidEdit, Premiere, Media-
Studio, VideoWave, ecc
Benché nella lista delle proprietà mul¬
timediali "Avanzate" di Windows sia
oggi disponibile tale ricchezza di com¬
pressori, è un dato di fatto pressoché
inconfutabile che molti, se non tutti, si
ricorra allo stesso codec Specificamen¬
te all'lndeo (versione 3.1 oppure 4.2)
per quanto riguarda le produzioni Offli¬
ne, e al RealMedia per quanto concerne
lo streaming per il Web.
E' quindi tutto fiato sprecato il no¬
stro? Non vale assolutamente la pena di
provare e tentare di utilizzare codec al¬
ternativi? Certamente no, anzi è vero
l'esatto contrario. Un videomaker come
un Webmaster non possono permetter¬
si di adagiarsi su di un protocollo piu o
meno universale, bensì debbono prova¬
re e, laddove la prova dia esito positivo,
tentare di promuovere i propri prodotti
nello standard qualitativamente più
avanzato.
156
MCmicrocomputern. 196-giugno 1999
A conferma di ciò ci sentiamo di con¬
sigliare prima il download e poi la prova
dei due codec che più ci hanno impres¬
sionato: il Morgan MJPEG e il Microsoft
MPEG-4 v2.
Impegnando il Microsoft MPEG-4 v2
in un mini-laboratorio allestito "al volo",
questo si è subito mostrato semplice
nella modalità di configurazione attra¬
verso la quale è possibile provvedere al
settaggio dei parametri di compressio-
ne/decompressione che, per la precisio¬
ne, risultano essere ridotti:
• all'assegnazione del numero dei Key-
frame al secondo (per default "every
8 ”);
• del controllo di compressione stesso
(da zero a 100 con la posizione "Cri-
spness" ad imporre la massima com¬
pressione possibile);
• al parametro del Data Rate (che può
essere espresso in Kilobit al secondo
da zero a 6.000).
Quello che MPEG-4 v2 offre alla com¬
pressione è chiaramente un taglio da
connessione veloce, minimo un ISDN.
Di conseguenza non è attualmente pro¬
ponibile per un uso diretto via "doppino
telefonico" (a meno di non abbassare
drasticamente il livello della qualità delle
immagini o passare sotto una ricom¬
pressione ASF che ne realizza il comun¬
que indispensabile streaming via ser¬
ver). Certo, quando sarà ADSL...
Al momento però MPEG-4 v2 va visto
e provato soprattutto come alternativa
ad Indeo, nei confronti del quale, se
consideriamo un file-campione, è in gra¬
do di produrre tre cose importantissime:
• un rendering finale che occupa assai
meno spazio (almeno un 50% in me¬
no);
• una ricodifica assai piu rapida:
• una riproduzione in full-screen con un
texturing meno assai "rumoroso" ri¬
spetto al rumore (vedi quadrettature a
mosaico) che purtroppo Indeo porta
con sé dentro a qualsiasi codifica.
Riguardo a quest'ultimo, importantis¬
simo punto, abbiamo eseguito un paio
di prove supplementari con le quali ab¬
biamo raggiunto ulteriori conferme in
favore di MPEG-4. Provvedendo difatti
ad imporre un full-screen (prima a
640x480 e quindi a 800x600) su un file-
campione da 320x240, mentre Indeo ha
sempre marcato un rumore persistente
(altissimo quando lo si è provato ad
800x600), MPEG-4 v2 è stato capace di
annullare completamente l'effetto qua¬
drettatura mandando in full-screen a
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
QuickTime 4, lo stan¬
dard ufficiale ed unico
per la WebTV sta arri¬
vandoI
»■ ■■■ •*
Prtróvthe
nwttmdml
in «lamina
dwuhxjm
0
Quiddìme-i
640x480 e di operare ad 800x600 con
un rumore appena percettibile.
Morgan MJPEG 1.0. Per quanto ri¬
guarda il Morgan MJPEG, dopo averlo
presentato nelle versioni "a tempo" 0.9
e 1.0 (quest'ultima scade proprio que¬
sto mese, ma quando leggerete sarà
probabilmente in linea, sull'URL
www.morQan.com una versione a sca¬
denza rinnovata) ci limitiamo ad una sin¬
tetica lista di "prò" e di "contro".
• Per quanto riguarda i "prò", il codec,
che risulta oggettivamente più avan¬
zato, rispetto a tutti gli offlme fin qui
visti ed usati, è in grado (anche se è
purissimo software) di comprimere in
tempo reale in abbinamento con qual¬
siasi scheda video MCI-compatibile
senza perdita di frame in full motion
(25 fps) fino a 320x240 e garantire
minore occupazione di spazio su har-
disk e maggiore rapidità di risposta,
nonché fluidità di riproduzione.
Il rovescio della medaglia è in tre la¬
conici "contro”:
bia mai avuto: tutto votato all'MMX,
sfrutta le più veloci DirectX del momen¬
to e, come detto anche altre volte, offre
piena compatibilità con gli engine MJ¬
PEG dei sistemi proprietari, quali Ma¬
trox Rainbow Runner, Pinnacle miroVI-
DEO e Iomega Buzz, con cui condivide
file finali e progetti.
Una domanda che potrebbe provoca¬
re imbarazzo è la seguente: è meglio il
Morgan MJPEG oppure il Microsoft
MPEG-4 v2? Tirandoci fuori dall'imba¬
razzo senza sudare, potremmo liquidare
la faccenda dicendo che "dipende dalla
finalità d'utilizzo". Buttandola là e dicen¬
do che MPEG-4 è gratis e "quasi da si¬
stema" mentre il Morgan ad esempio
permette l'interscambio dei rendering e
dei progetti con le basi MJPEG più dif¬
fuse diremmo la verità, ma potrebbe
non soddisfare.
Facendolo però precedere dai nume¬
ri, emettiamo un giudizio in base ad una
specifica tabella di rendimento che ab¬
biamo rilevato su tre file-campione codi¬
ficati sia in MPEG-4 che in MJPEG.
Questi i risultati rilevati:
CODEC
1* File
2” File
3° File
Time
Size
Time
Size
Time
Size
MORGAN MJPEG
V 40"
32,27 Mb
V 03"
24,38 Mb
2' 12"
43,61 Mb
MS MPEG 4 v2
V 50"
14,54 Mb
V 09"
11,79 Mb
2' 46"
21,78 Mb
• Morgan MJPEG non è gratuito (la ver¬
sione registrata costa circa 30 dollari);
• non è benedetto da nessun grosso
nome del multimedia;
• non è spinto da particolari battage
pubblicitari.
Ciò nonostante è probabilmente il piu
agguerrito degli avversari che Indeo ab¬
Per la maggior parte degli scopi (diffu¬
sione nei vari computer ospiti del co¬
dec. gratuità dello stesso, oltre il 50%
in meno d'occupazione-spazio del file
reso ed infine anche una minore inci¬
denza del rumore video) ci sembra me¬
glio dotato il Microsoft MPEG-4 v2. Il
che la dice lunga sul lavoro svolto dai
tecnici di Redmond che, pur avendo
157
perso la battaglia dello standard "uffi¬
ciale" per la WebTV (è stata difatti scel¬
ta l'implementazione MPEG-4 di Apple
QuickTime), esce dalla porta e... rientra
dalla finestra. 0 meglio dalle "Win¬
dows" dove, venendo distribuito gratui¬
tamente con il S.O. e dal Web, singolar¬
mente o compreso nei NetShow Tools,
raggiungerà prima e in maniera più soli¬
da la diffusione che il nuovo standard
QuickTime MPEG-4 dovrà invece scala¬
re giorno dopo giorno. Ironia della sorte
e delle leggi sull'antitrust!
Pettegolezzi (si fa per dire) a parte,
scaricate i due codec, installateli e pro¬
vateli. Certamente comparandoli con In-
deo, saggiatene poi i tempi di (ri)conver-
sione - che da computer a computer
possono ovviamente cambiare - e, so¬
prattutto, verificatene la resa in full-
screen. Su quest'ultima opzione sono
convinto che rimarrete piacevolmente
impressionati.
Più in generale, nel confronto e al
momento della scelta (Morgan oppure
Microsoft?) vi auguro il massimo imba¬
razzo!
Codec audio
(un capitolo a parte)
Per quanto riguarda i codec audio,
benché ce ne siano a dozzine installati a
sistema (ed altrettanti sparsi per il Web)
il consiglio è di decidere per un'alterna¬
tiva secca: Wave oppure Mp3? 0 per
meglio dire: PCM oppure Layer-3?
Tra le due domande, la differenza esi¬
ste, non è poca (come vedremo più
avanti) e ci permette di sgombrare il
campo da altre tentazioni. In poche pa¬
role gli altri codec non li "vediamo" e ci
andiamo a complicare (o semplificare) la
vita solo rispondendo alle due domande.
In effetti, scegliere per l'Offline il for¬
mato Wave e, nel formato, stabilire una
sorta di "pari o dispari"? Tra il compres¬
sore in PCM e quello in Layer-3, ci sem¬
bra la soluzione migliore?
Di cosa stiamo parlando? Semplice-
mente del fatto che Mp3 può anche
non essere scelto come formato (.wav
quindi, invece di .mp3) ma preferito co¬
me compressore (.wav-mp3 perciò in
Sonic Forge 4 5 con il
pannello di salvataggio
aperto e pronto al set¬
taggio del ! or malo
Mp3
luogo del più tradizionale connubio
.wav-pcm).
Qual è il vantaggio? Semplicemente
che si avrebbe la massima qualità offer¬
ta dal Layer-3, senza con questo perde¬
re la compatibilità del formato Wave.
Quest'ultimo è difatti riconosciuto dalla
totalità dei tool autore che, a differenza
di Mp3, lo vedono perfettamente dalla
loro porta d'accesso all'MCI. Ciò che
decomprime all'Interno del .wav finale
(purché, al pari del PCM, ci sia il codec-
driver installato a sistema!) al tool auto¬
re e al suo runtime non interessa più.
L'importante è che sia rispettato il co¬
siddetto "ombrello"; in questo caso lo
standard Wave.
Il livello di compatibilità MCI, a chi in¬
teressa, è verificabile anche sui brow-
ser HTML. Su questi, cercando di atti¬
vare al passaggio del mouse l'esecuzio¬
ne di un contributo audio, ci si accorge
che mentre i Wav-Mp3 rispondono
aH'OnMouseOver, i purissimi Mp3 non
rispondono affatto!
Avuta questa ulteriore conferma, ci
spostiamo ora sul discorso della conve¬
nienza. Discorso che potrebbe finire an¬
cor prima di cominciare, giacché non
c'è paragone che tenga: il Layer-3 ci
rende molta qualità in più rispetto al
PCM (quello normalmente utilizzato,
rende difatti a soli 22,05 kHz) e, pure a
pari qualità (ovvero, utilizzando a con¬
fronto codifiche PCM a 44,1 kHz... che
però hanno il difetto d'intasare e rallen¬
tare il sistema di riproduzione!) Mp3
conviene comunque per l'incredibile ri¬
sparmio di spazio e fluidità di risposta.
Si calcoli che un file Mp3 potrà pesare
anche il 90% in meno rispetto ad un file
PCM da 44 1 kHz. Sui nostri PC
(Win95/IE 4 oppure Win98) c'è l'engine
più pulito ed affidabile attualmente in
circolazione, ovvero quello del Fraunho-
fer Institute. Oltre che pulito ed affidabi¬
le è anche sufficientemente veloce. A
batterlo ci riesce solo l'implementazio-
ne fatta da Xing Technologies. Un'altra
alternativa (soprattutto in fatto di even¬
tuali cavilli legati alla libera distribuzione
del codec per installarlo su sistemi che
ne siano sprovvisti.,.) è quella rappre¬
sentata dal BladeEnc che, grazie a
Computer & Video, è disponibile nella
sua "free version" in punto di down¬
load al nostro solito indirizzo: www.
mclink.H/n/mcm /Cv-w et l /index ht m
Sia che si lavorino con il Fraunhofer,
che con lo Xing oppure il BladeEnc o
qualsiasi altra implementazione si vo¬
glia, nei confronti delle rese wav-pcm le
differenze restano sempre abissali
Perché allora non si passa tutti alla
codifica in Mp3?... è quello che ci si co¬
mincia a domandare in diversi. Perso¬
nalmente. preso nella fase di realizza¬
zione di alcuni prodotti interattivi (che
s'incentrano soprattutto su parti di reci¬
tazione in "audioscena”). è proprio sul
Wav-Mp3 che sto puntando. Ebbene, la
resa finale dei primi file fin qui realizzati
è li a confermare la bontà della scelta.
Una scelta stoica comunque...
Andando difatti all'individuazione dei
vantaggi e degli svantaggi all'uso del
Layer-3, ci si può rendere rapidamente
conto che i primi sono tutti per chi frui¬
sce, i secondi ad esclusivo carico di chi
produce.
Produrre file Wav-Mp3 significa lavo¬
rarli da file originali in formato wav-pcm
a qualità massima (44.1 kHz in stereo).
Se un file di tale risoluzione dura un mi¬
nuto. ci sono da tenere in linea 10 Mby¬
te d'informazioni sonore. Se il file va a
sua volta miscelato con altri file (di mu¬
sica. effetti o altre tracce vocali da sin¬
cronizzare) significa imbastire un piano
di mixing in cui ciascun file originale è
un wav-pcm ad alta qualità che pesa
tantissimo. L'insieme dei file wav-pcm
non potrà che rallentare (e non poco) la
stazione di lavoro e rendering e mixing
avverranno con ritardi pesanti.
Per migliorare il metodo di lavoro, si
potrà passare per una fase iniziale di pu¬
ra conversione (da PCM a Mp3) di tutti i
file wav. Ciò nonostante i tempi di lavo¬
razione verrebbero solo diluiti, ma la du-
158
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
Sm fa**}
Sound Fo>g*>> XP
4.5
Olire alla versione
broadcast, Sonic Foun-
dry produce una versio¬
ne economica di Sound
Forge, denominata XP
4.5 e dal costo di appe¬
na 60 dollari. Il pro¬
gramma è abilitato alla
conversione di pratica¬
mente tutti i formati au¬
dio del Webl
• rrn. ■ >
Pittati SH.»
XPratt OlgUI Audio Edito' for Wlndovn
Sound Fotgo xp 4 5 no« Wndo« Modo
Technotodes 4 011 yoUra iiwjfcwl in atooning
madia cortort creaoon. tw/s me urna lo «(Mt lo
me bota Sound Forge XP 4 5c
VMn oom Meo a Tecrmoto^es 4 0 is a naw sneamog
media soUion from Micfosoll mal feaftjres a more
advanced approach lo O gì lai corte* detvwy TNs
technotogy provides userà *»m ino abity lo eoe ode
muBpie t-i raie { ASF) sBearrn in a angle encoang
and is fumar enfiane od by th© meorporaeon o<
Mcrosort's recortty announced audio codec, code-
naroed MS Audio, voteli providot. superna audio
compression 'or «reamng corte* de**ery
rata complessiva sarebbe sempre la
stessa. E' forse questo tempo eccessi¬
vo da dedicare (prima alla conversione e
poi alla lavorazione artistica) che frena la
maggioranza dei produttori? Probabil¬
mente c'è questa e qualche altra ragio¬
ne. Ad esempio quella che non si è si¬
curi che tutti i PC/Windows (95/98) sia¬
no dotati del codec-driver Layer-3 e che
di conseguenza si corre il rischio che
l'utilizzatore finale non riesca ad ascolta¬
re i file prodotti.
Sui tempi di lavorazione si può contrat¬
tare e comunque sono aggirabilissimi (ad
esempio acquisendo il materiale diretta-
mente in Mp3 per mezzo di un applicati¬
vo come lo Xing MPEG RealTime e ma¬
gari per mezzo di PC particolarmente do¬
tati) Sulla presenza in ogni singolo siste¬
ma dell'apposito codec-driver si deve in¬
vece avere solamente la premura di se¬
gnalarne l'indispensabilità. Elegante solu¬
zione è quella di consigliare (in pratica è
un obbligo...) all'utilizzatore finale l’instal¬
lazione del nuovo Media Player per Win¬
dows. Questo porta con sé tutti i driver
del mondo, è compatibile con il 95, il 98,
NT ed anche con il 3.1 x.
Il resto è noia, diceva qualcunol
Tool di produzione:
compatibilità
di sistema
Morgan MJPEG oppure Microsoft
MPEG-4 v2 da una parte e Wav arric¬
chito con il Layer-3 dall'altra, per poter
lavorare i file mediali con tali codec c'è
bisogno di applicativi che siano compa¬
tibili MCI.
La condizione è chiaramente irrinun¬
ciabile e, nel caso del Wav-Mp3, persi¬
no non sufficiente (vedremo più avanti
che si dovrà difatti verificare se l'appli¬
cativo preposto alla codifica della traccia
audio sia in grado di assegnare separa¬
tamente il codec per la forma in Wav!).
Andando comunque per ordine, per
quanto riguarda le componenti video
possiamo tranquillamente confermare
che, sia il Morgan MJPEG sia il Micro¬
soft MPEG-4 v2, hanno funzionato sen¬
za alcun problema su tutti i tool di edi¬
ting da noi provati. A partire dal vetusto
VidEdit (l’unico ad andare in crash in ta¬
lune circostanze comunque rimaste mi¬
steriose) per arrivare ai soliti Premiere
e Media Studio e con l'aggiunta del
MGI Video Wave.
In particolare, dei quattro l’applicativo
che più ci ha impressionato è stato il
Media Studio che, aldilà dei codec in
uso, è in grado di imprimere un'accele¬
razione alle fasi di codifica finale che
nessuno degli altri tre applicativi è stato
capace di pareggiare. Veramente note¬
vole. almeno un 25-30% in più di velo¬
cità! Sempre in riferimento al Media
Studio, e con ciò rientrando nel semi¬
nato di questo articolo, va rilevato che
con tale programma è possibile realiz¬
zare sia codifiche pensate per la ripro¬
duzione Offline (e in cui primeggiano
Morgan MJPEG e Microsoft MPEG-4
v2) che per il Web. In quest'ultimo ca¬
so, proprio con la versione 5.2 Media
Studio, sono implementati a sistema gli
engine relativi agli streaming in RealVi-
deo (rmi) e in NetShow (asf/asx). In po¬
che parole, chi compra Media Studio (o
se lo ritrova in bundled con l’AV Ma¬
ster...) si ritrova a disposizione un
package veramente generai purpose, in
cui è possibile pianificare ogni soluzio¬
ne video.
Dal video all'audio il problema è un
po' più complesso dato che, come già
detto, non è sufficiente che il software
prescelto possegga la piena compatibi¬
lità MCI e con questa trovi ed utilizzi il
compressore richiesto. A ciò va anche
aggiunta la capacità del software stes¬
so a sapere assegnare il codec separa¬
tamente dal formato. Tanto per fare un
esempio, Cool Edit 96, uno dei pro¬
grammi shareware più usati dall'utenza
creativa, non è in grado di salvare il file
in formato Wav-Mp3, in quanto possie¬
de i datatype di salvataggio prefissati
(wav-pcm, wav-adpmc, ecc.).
Pur scartandolo dall'utilizzo in tale
specifica modalità di lavoro, cogliamo
comunque l'occasione per segnalare fi¬
nalmente la disponibilità del filtro Mp3
per Cool Edit 96. Tale file "flt" va inse¬
rito in sostituzione di quello (per chi lo
possieda) per il formato Mp2. Il Layer-2
sarà difatti codificabile attraverso le op¬
zioni del filtro Mp3 che, in fatto di
Layer-3, sembra comunque codificare
un po' lentamente rispetto alla media.
Comunque sia, se si ha interesse a pro¬
vare il nuovo filtro per il Layer-3 (che
quindi Cool Edit 96 ora tratta malgrado
non lo applichi all'interno di un file
.wav!) questo può essere prelevato di-
l'URLl
rettamente alrurn. Iwww.svntri
.com oppure presso il punto di down-
load su C&Vweb rintracciabile a partire
dair |home-paaewww.m^Tln k..it /n /mcm/
CYiWAb/Lndgxm.tm-
Saltando da Cool Edit 96 a Wave Stu¬
dio, un altro applicativo molto diffuso,
qui c'è una buona nuova ad attenderci,
essendo tale applicativo capace di as¬
segnare il codec separatamente rispet¬
to al formato. Provato alla codifica, il
buon vecchio Wave Studio ha risposto
egregiamente, arrivando a codificare in
maniera sufficientemente rapida (anche
se non è mai stato un razzo!) e pulita.
Al contrario di Cool Edit 96, mentre è in
grado di codificare il Wav-Mp3, Wave
Studio, ironia della sorte, non è in gra¬
do di leggere la presenza del Layer-3
come formato Mp3. Forse sarà una
semplice questione di tempo, cioè di
nuova release.
Un altro applicativo (ma non certo da
mercato orizzontale...) che si dimostra
abile al saving del Wav-Mp3 è il Sound
Forge 4.5. Sound Forge, per mezzo del¬
la specifica patch 4.5c, è ora messo
nella condizione di vedere "per intero"
anche il formato Mp3. Non poteva es¬
sere altrimenti, visto che siamo innanzi
ad un applicativo "monstre" per quanto
riguarda l'editing e il filtering della com¬
ponente audio. Il programma, proprio
grazie alla patch 4.5c. dispone anche
della piena implementazione degli engi¬
ne per il rendering delle sintesi sonore
sia in formato NetShow (asf) che Rea-
lAudio (ra). Tali engine erano presenti
anche nella release 4.5, ma come pre¬
set e senza possibilità di poterne reset-
tare i parametri. Oltre alla versione
broadcast, Sound Forge è ora disponi¬
bile in una versione economica (appena
60 dollari) esclusivamente dedicata alla
produzione mediale per il Web e deno¬
minata Sound Forge XP ^
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
159
PRATICA
INTERNET PRATICA
notizie, lavori in corso, programmi e codice in libertà!
•Ami»»..
INTERNETpkatvca
v»w «fV.pluncom.it/mcni/ intcr net _pr atte.» undciuhtm
WebNEWS: novità dalla Rete.
WebWORK: come realizzare (e fare sempre
più belle) le nostre home page personali.
WebWARE: liste, consigli e minipresentazioni degli applicativi per il “fai-da-te” del Web.
Javatrip: la rubrica dei “trips & traps" su e per JavaScript e, di tanto in tanto,
anche per il DHTML...
E’ questa la struttura della nuova rubrica che state per leggere.
Notizie, argomenti pratici, software e un po’ di tecnica.
NeH’insieme, pagine attraverso le quali cercheremo di tenerci al passo
con tutto quello che ruota intorno al Web, tecnologie comprese!
di Bruno Rosati
WebNEWS
In questo capitolo non ci dedichere¬
mo ad interminabili liste di news. ben¬
sì proveremo a porre l'attenzione su
quelle più interessanti cercando Idove
possibile) di ampliarne le argomenta¬
zioni. Al riguardo un approdo fisso sarà
quello che effettueremo ogni mese al
sito di Microsoft. Ciò è dovuto al fatto
di tenere il più possibile aggiornato
l'utente sui Service Pack, le Patch e le
nuove implementazioni che si susse¬
guono e che riguardano il sistema ope¬
rativo dal punto di vista delle estensio¬
ni telematiche (browser, motore multi¬
mediale, moduli di comunicazione e li¬
brerie attinenti in genere)
Sul sito di Macromedia le due noti¬
zie più importanti che troviamo ad
aspettarci riguardano l'implementazio-
ne diretta in Internet Explorer 5.0 delle
tecnologie di Flash e ShockWave (fig
21. e quindi l'uscita di FireWorks 2.0
I. . . .1
Chi quindi già dispone di IE 5.0 ha in
pratica i plug-in dei due player di Ma¬
cromedia pronti per eseguire le anima¬
zioni interattive del primo e l'esecuzio¬
ne in streaming delle stesse e di tutte
le altre applicazioni finali realizzate con
i prodotti di Macromedia (proiect di Di¬
rector, come exe di Authorware,
ecc.)
Per quanto invece riguarda Fi¬
reWorks 2.0. notiamo che in questa
versione è stato aumentato il numero
dei 'behaviours' per la generazione au¬
tomatica di codice HTML/JavaScript
preposto al controllo delle dinamiche
grafiche realizzate dall'applicativo. L'au¬
tomatismo permette di ottenere la rea¬
lizzazione di effetti (tipo il rollover delle
immagini al passaggio/click del punta-
macromedla
addillo loIhowob
M
n
SHOP THE DELL STOSE.
CtlT WHAT lOtf HtIO AMO 1 MI W VOMT
D44.L
Figura 2 - Sul sito di
Macromedia le due
notizie più importanti
che troviamo ad
aspettarci riguardano
l'Implementazione
diretta in Internet
Explorer 5.0 delle
tecnologie di Flash e
ShockWave
160
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
i
se ce* * "c *
m
Figura 5 - L'Home Page dì Xing con la notìzia dell’awenuta acquisizione deila
gloriosa società da parte della rampantissima RealNetworks (che ora va alla
guerra contro Microsoft. .).
Figura 6 • ReaIJukeBox in una vista contemporanea delle due modalità di
lavoro: a pieno schermo e in modo "compact"
Figura 4 - Un tipico esempio applicativo di VoxML è quello di un contatto
tramite chiamata telefonica, dal cliente al server attivo. Il voice browser
nconosce la nchiesta vocale e la traduce in una URL di servizio da dove il
Web server provvede a processarla e quindi a produrre come risposta una
pagina VoxML
torel. Molto spinta è ora l'integrazione
tra FireWorks e Dreamweaver 2. che
agiscono in sincronia come "braccio e
mente" di un progetto comprensivo di
grafica animata ad alto livello e codice
HTML di massima interattività.
VoxM L Alla voce Internet P roducts.
Motorola li ■v.v;, 1 -m ■> >i.ì ri ^ fa corri¬
spondere il link "Voice mark up langua-
ge for thè internet ", al quale corrispon¬
de la pagina introduttiva alla nuova tec¬
nologia VoxML che Motorola, in cartello
con AT&T, Lucent-Bell Laboratories ed
altri, sta sviluppando per l'estensione
del Web browsermg verso i controlli
'voice applications'. La tecnologia pro¬
prietaria Motorola VoxML si basa es¬
senzialmente su:
• form di dialogo per i comandi di navi¬
gazione e per gli input in genere im¬
partiti via comandi vocali (speech re-
cogmtion);
• controlli di output che verranno pro¬
dotti con la tecnologia dello Speech-
ToText in conseguenza ad un dialogo
tra Client e server
Form, comandi di Input e controlli di
Output sono corrisposti tra Client e ser¬
ver per mezzo di un voice browser e di
un voice server. Questi possono anche
essere implementati all'interno del tra¬
dizionale sistema di browser (ad esem¬
pio Internet Explorer sembrerebbe già
avviato su buoni livelli di compatibilità)
Un tipico esempio applicativo di
VoxML (linguaggio che si basa sulle
estensioni VXML, a loro volta derivate
dallo standard XML - eXtensible
Markup Language) è quello di un con¬
tatto tramite chiamata telefonica, dal
cliente al server attivo. Il voice browser
riconosce la richiesta vocale e la tradu¬
ce in una URL di servizio, da dove il
Web server provvede a processarla e
quindi a produrre come risposta una pa¬
gina VoxML. In pratica il processo è si¬
mile a quello dell'invio di informazioni
via CGI. da un form al server e dal ser¬
ver con la produzione di una pagina
HTML "al volo".
Per ulteriori informazioni si consiglia il
link verso il Developer Information
Form:
I ••••■•■ Sfa i .:'!/■ .1 ir » :l ) M 1 ; • 11 | dov'è
attivo anche un Forum.
Per ottenere invece copia e documen¬
tazione del tool di sviluppo è necessario
navigare fino all'URL:
voxml mot.com oppure richiedere Info
all'indirizzo di e-mail VoxML@casd
mot.com.
RealNetworks. Sul sito di Real¬
Networks puntiamo soprattutto su due
notizie particolarmente interessanti. La
prima è foriera d'interessantissime pos¬
sibilità: RealNetworks, intorno alla fine
del mese di aprile, ha realizzato l'acqui-
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
161
_ «• -
*—1 y*i.|9*»B 5~ «■» | 4ÈJUT**»
Figura 7 ■ Multimedia Builder. Un'applicazione In via di realizzazione.
Figura 8 ■ Multimedia Builder. Un Player Multimediale in fase di realizzazione.
Olire alla form dell'interfaccia sono da notare i controlli remote del player
multimediale, che è In grado di eseguire sia CD-audio che file Mp3l
sizione (improvvisa quanto foriera di sti¬
molanti possibilità applicative) di Xing
Tech (fig. 5).
Con tale mossa strategica, Real¬
Networks si troverà a disporre, tutto in
una volta, e della tecnologia e dei pro¬
dotti finali di Xing Tech, Per quanto ri¬
guarda proprio questi ultimi, la lista dei
nomi è particolarmente prestigiosa e va
dallo XingMP3 Encoder, per una velo¬
cissima compressione in Mp3, all'Au-
dioCatalyst, un CD-Ripper che nasce
dalla fusione del miglior front-end in cir¬
colazione (l'AudioGrabber) e lo
XingMP3 Encoder, e dallo Xing's
StreamWorks MP3, per la trasmissione
in streaming di audio Mp3 ad alta qua¬
lità senza system-server, allo Xing
MPEG, Encoder & Player in un'unica
soluzione per realizzare e rivedere clip
video sia in formato MPEG-1 sia
MPEG-2
Aspettando gli eventi, non appena è
apparso l’annuncio... tutto il mondo
RealMedia s’è "contaminato" di Mp3.
In particolare - e in attesa probabilmen¬
te di ricodificarli con il nuovo engine
proprietario (XingMp3) - RealNetworks
mette in circolazione la beta di
ReaIJukeBox (fig. 6), un CD-Ripper
Mp3 e una versione d'adeguamento di
ReaIPlayer G2, entrambi basati sull'en-
gine Mp3 Advanced del Fraunhofer In-
stitut.
La strategia di conquista del mondo
Mp3 ci sembra chiarissima ed avvalora¬
ta dalla contemporanea apertura di siti
dedicati alla musica in Layer-3, da
ascoltare in linea e ai palinsesti di (già)
non pochi Live Concert!
Che succederà quando la tecnologia
Xing (MPEG-realtime e StreamWorks)
si fonderà con quella dello streaming di
RealMedia? Tra non molto la risposta!
A completamento di tutte le informa¬
zioni che con dovizia vi saranno state
date al riguardo della nuova versione di
Explorer, la 5.0, in questa parte di
News, vi informiamo solo che, a partire
dall'URL:
l.v/.vv n.ii ':>so‘i.coiii/vvl ndows/iejntl/it/
Download/downloadNow.htm Micro¬
soft Italia rende disponibile la versione
finale di Internet Explorer 5.0, unita¬
mente alle feature di "Accesso a Inter¬
net", pronta sia al download che alla ri¬
chiesta di ordinazione per la spedizione
a casa della versione su CD-ROM. Ri¬
spetto alle precedenti versioni, Explorer
5.0 risulta essere molto più compatto
(6-7 Mbyte: a questo punto si può an¬
che rischiare un download dalla rete!) e
con poche, ma azzeccate innovazioni.
Senza metterci a farne la presentazio¬
ne, va comunque detto che. all'URL:
Izmvv.miliu^QìLLuniZ^'idows/ieak/itAto
fault.htm, oltre all'IE 5 è ora disponibile
anche ITEAK 5: Internet Explorer 5 Ad-
ministration Kit. Il kit, al quale saranno
soprattutto interessate società di servizi
e provider, è predisposto alla gestione,
distribuzione e personalizzazione delle
versioni di Internet Explorer 5 che i sud¬
detti enti fisici vorranno fornire ai propri
clienti. La personalizzazione del browser
(che potrebbe consistere in operazioni
come il semplice inserimento del logo
societario al posto della "e” animata,
ma anche nella sostituzione/eliminazio¬
ne di icone e relativi comandi) può tor¬
nare anche utile alle software-house in¬
teressate alla distribuzione su CD-ROM
di prodotti ipermediali realizzati per la vi¬
sualizzazione in browser, Insieme
all'lEAK 5, Microsoft fornisce l'ovvia li¬
cenza d'uso e distribuzione.
Sempre da Microsoft, e con link di ri¬
mando alla pagina:
www.microsoft.com/msdownload/ie-
build/ie3y2k_win32/it/ie3y2k_win32 ht
m, veniamo ad apprendere che è di¬
sponibile una patch che rende Explorer
3.02 compatibile con l’anno 2000. Se
quindi si dispone ancora di Internet Ex¬
plorer 3.02 per Windows 95 o Win¬
dows NT 4.0, è possibile effettuare il
download della patch correttiva.
WebWORK:
lavori in corso!
In questa rubrica potranno trovare di
volta in volta spazio la presentazione di
un applicativo particolarmente interes¬
sante, argomentazioni pratiche legate
alla realizzazione delle nostre pagine,
proposte e soluzioni per risolvere pro¬
blemi inerenti la programmazione
HTML e l’eventuale analisi delle Home
Page più famose presenti sulla rete.
In questo primo incontro ci dedichia¬
mo alla presentazione di un programma
particolarmente stimolante nelle possi¬
bilità che offre all’utente creativo: Multi¬
media Builder, un authormg tool capace
di realizzare player audiovisivi, presen¬
tazioni multimediali, link to Web, giochi,
e miniprogrammi d’utilità!
Multimedia Builder 3.0 (www.rnt-
162
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
nf.e ri
Figura 9 - Multimedia Builder. Pannello delle propnetà: il codice di controllo Figura 10 - AuloPics To HTML: pannelli e parametri di lavoro,
che è sotto i bottoni di controllo del remote per i tile Mp3.
diachance.com ). Multimedia Builder è
un tool autore in grado di realizzare ap¬
plicazioni ipermediali compiute ed indi¬
pendenti dal programma di generazione
o da eventuali runtime. L'eseguibile,
una volta realizzato, può essere cosi li¬
beramente distribuito.
MMB è quindi un programma partico¬
larmente adatto per tutti i creativi, sia
del Web che dell'offline, per mezzo del
quale è possibile realizzare, in maniera
rapida ed estremamente facile, CD¬
ROM, player multimediali (anche
Mp3l), presentazioni interattive, toolbar
di lavoro esportabili, programmi d’in¬
stallazione, giochi ed altre diavolerie più
o meno utili e più o meno gemali.
In questa versione 3.0 (che succede
a una serie di 5 che dalla versione 1.0
hanno upgradato il tool autore) sono
stati aggiunti i datatype per il controllo
dei flussi musicali in formato MIDI e
delle GIF animate, l'embedding delle
componenti audio di sintesi, uno script-
language di controllo (con funzioni ag¬
giuntive quali cicli For-Next... Loop) e la
resa compatibilità ai comandi MCI per
formati mediali quali MPEG Layer-3 e
VideoCD.
Il funzionamento del "costruttore
multimediale" è estremamente facile e
la curva di apprendimento risulta parti¬
colarmente rapida. Nel giro di poche
ore. e con a disposizione un'invidiabile
serie di sample (progetti di applicazioni
pronte per essere studiate ed infine re¬
se eseguibili in stand-alone), con MMB
chiunque è in grado di realizzare le pro¬
prie applicazioni finali. Il codice interno
è assolutamente "invisibile" e non im¬
pegna mai l'utilizzatore nelle fasi di pro¬
duzione. limitate soltanto dal richiamare
oggetti e spuntare parametri di funzio¬
namento. Saranno le varie selezioni a
generare automaticamente il codice di
controllo alle funzioni settate. In poche
parole una vera e propria programma¬
zione "ad oggetti", giacché interfacce
grafiche, comandi, bottoni e funzioni
vengono inserite, dalla finestra degli og¬
getti a quella dell'area di lavoro, per
mezzo del più classico drag&drop. Se
serve inserire un bottone, basta prele¬
varlo dal pannello verticale dei Button
Tool che scorre verticalmente sulla sini¬
stra dell'area di lavoro e quindi ridise-
gnarlo con il cursore del mouse nella
posizione prescelta sull'interfaccia grafi¬
ca. Una volta posizionatolo, cuccandoci
sopra sarà il bottone stesso ad aprire in
schermo il pannello delle Proprietà. Su
questo, a seconda del tipo di bottone
prelevato dal Tool, troveremo le diverse
caratteristiche da settare. Un Text But¬
ton come quello in figura 8 dispone dei
controlli relativi alla denominazione del¬
la label di riferimento (classico controllo
alla "Visual Basic", l'area di testo per
digitare il nome che apparirà sul botto¬
ne, il colore dello sfondo e del testo, lo
stile e quindi la possibilità di renderlo in¬
visibile oppure di bloccarne la posizio¬
ne). Completata questa fase di costru¬
zione e resa esteriore, non resta che
procedere alla scelta del tipo di evento
che il click dovrà azionare. Specifica-
mente a ciò sarà sufficiente portarsi nel
frame denominato Actions e quindi
scegliere il tipo di evento da far control¬
lare. Tra quelli disponibili rintracciamo:
• External Command & Page Ac¬
tions una serie di comandi iconici
esterni che abilitano librerie e preset
per il controllo di fasi d'installazione
generiche, esecuzione di programmi
esterni, richiamo di pagine Web, spe¬
dizione di posta elettronica, apertura
di documenti testuali e di help-file,
nonché l'esecuzione di altre applica¬
zioni MMB. modelli preconfezionati
di CD-browser, ecc.
• Interaction with Other Objects &
Video: controlli per abilitare livelli
d'interazione tra più oggetti presenti
sulla stessa pagina (con un pulsante
posso dare lo start/stop ad un'anima¬
zione sempre presente sulla pagina).
I livelli d'interazione offerti da MMB
non si fermano qui ed offrono all'uti-
lizzatore l'opportunità di gestire
eventi "move-over" e "click-on" su¬
gli oggetti: tradotto in parole povere,
significa nient'altro che la possibilità
di poter selezionare, trascinare e ri-
posizionare su qualsiasi punto (even¬
tualmente controllato o libero) dell'in¬
terfaccia ogni genere d'oggetto. In-
somma, MMB è pronto anche per
farci fare i puzzle!
• Sound Actions controlli per il
play/stop/pause di oggetti ai quali è
possibile assegnare comandi mediali
per l'esecuzione di file audio di vario
formato. Caratteristica specifica di
MMB è il pieno supporto dei canali
multipli MCI. In tal modo è possibile
far eseguire un loop di sottofondo,
mentre in screen si sollecitano altri
eventi sonori oppure avvengono dei
cambi di pagina.
Non resistendo abbiamo subito mes¬
so alla prova Multimedia Builder e il
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
163
P» «“•**
•“ !— • i. - — k: : —— —
Auto Pics to HTML 1
Dr*c*«y OaadUMM*
i
fLM
A irni-JO-r.f gl (W 10fl fcflti)
«miTO 3)1^1)
6«knm(iniMH)
Figura 1 1 - Una "gallery-page" realizzata in HTML da AutoPics.
Figura 12 - La pagina di lavoro di AceExpert si riorganizza di volta in volta che
si sceglie, tra / nove a disposizione, ogni specifico tool. Tool che sono
esclusivamente basati su wizard che autogenerano II codice richiesto.
programma ci ha subito assecondato
nei nostri desideri. Il risultato finale è
sempre stato pulito e le nostre prime
applicazioni hanno cominciato a venire
alla luce.
Multimedia Builder è un programma
destinato a riscuotere i favori di un pub¬
blico sempre più vasto: ci giunge noti¬
zia che la neonata versione 3.2 è resa
compatibile anche con la tecnologia
TextToSpeech di Microsoft Agent. In
tal modo diventa possibile scrivere del
testo (poesie, favole, racconti, audio¬
scene, ecc.) e farlo poi sintetizzare
dall'applicazione che si decide di realiz¬
zare, al posto di sintesi vocali da realiz¬
zare appositamente.
WebWARE:
lo shareware per il Web
Senza volervi togliere il gusto dell’av¬
ventura, ovvero navigare per il Web a
caccia di nuovi applicativi, questa rubri¬
ca nasce con l'intento di selezionare al¬
cune tra le novità più interessanti ap¬
parse nell'ambito dello shareware per il
Web. Il "Webware", appunto.
La selezione che troverete ad atten¬
dervi ogni mese su INTERNET PRATI¬
CA riguarderà applicativi quali Editor
HTML, generatori di applet, FTP mana¬
ger, tool streaming, anti-spamming,
"brucia-cookie " ed altre diavolerie più o
meno utili che più destano (o possono
destare) l'interesse del pubblico.
In questa occasione il Webware sele¬
zionato è il seguente:
• AutoPics To HTML Un generatore
di pagine HTML da thumbnail d'im¬
magini di vari formati grafici.
• AceExpert Un moderno editor
HTML con funzioni avanzate per il
controllo dinamico delle pagine.
• RiadaButton Un generatore di ap¬
plet con wizard preposti alla realizza¬
zione di bottoni animati.
• Lithic Calendar. Un'applet in grado
di generare applicazione.
AutoPics To HTML Senza troppe
pretese, AutoPics è in grado di creare
gallery grafiche e catalogarle in una pa¬
gina HTML che genera automaticamen¬
te impaginando le immagini catalogate
una sotto l'altra, in maniera ordinata e
pulita. AH'interno della sua semplice in¬
terfaccia, AutoPics dispone di una serie
di opzioni che aiutano l'utilizzatore ad
inserire i parametri relativi alla ricerca
delle immagini (con tanto di filtro attra¬
verso il quale è possibile listare ogni ti¬
po di file oppure uno o più specifici for¬
mati). Per quanto riguarda la resa este¬
tica del file HTML, questa può essere
personalizzata modificando il colore del
testo e dello sfondo (al posto del colore
di background può essere inserita
un’immagine).
I comandi di AutoPics sono tutti di ti¬
po iconico e risultano concentrati nella
barra principale:
• Run Filter, con il quale si attiva la ri¬
cerca in base ai filtri sui formati che
risultano settati (voce Filter);
• Select, per la scelta della directory
dove cercare i file (è bene che que¬
sta sia la stessa dove verrà poi salva¬
to il file HTML);
• Create, per localizzare la directory do¬
ve salvare il file HTML;
• View. per avere un'anteprima dell'im-
pagmazione assegnata al file (la pre-
view verrà ovviamente fatta sul
browser di default del sistema);
• Options, per la selezione dei parame¬
tri che verranno settati "a default''
(numero massimo di immagini cata¬
logabili per pagina, directory di lavo¬
ro. nome del file, titolo della pagina
HTML, e il posizionamento di even¬
tuali link di riferimento nel caso il nu¬
mero di file venga ripartito su più pa¬
gine).
AutoPics To HTML, prodotto dalla
Polyvision _ Software
Kwww.polvvision.nètl è in versione trial
con scadenza a 15 giorni e, nella versio¬
ne registrata, costa circa 15 dollari.
Dal punto di vista pratico, un applica¬
tivo del genere si dimostra estrema-
mente utile in tutti quei casi in cui si ha
l'esigenza di catalogare e mettere in li¬
nea (su Internet e su Intranet per lavori
di gruppo) un numero considerevole
d'immagini. Con i file autogenerati da
AutoPics ci si ritrova a disposizione un
catalogo ordinato, con immagini pronte
per una completa overview (anche le
gif animate sono inseribili e visionabili
dinamicamente) e facilmente copiabili
oppure salvabili dalla rete al proprio PC.
AutoPics può essere scaricato
all'URL:
(autopics.zip -1,9 Mb).
AceExpert Un editor HTML partico¬
larmente evoluto e completo, in grado
di realizzare, con template e wizard, co¬
dice JavaScript, Applet, DHTML, codice
CGI e. nello standard HTML, form, ta-
164
MCmicrocomputer n, 196 - giugno 1999
Figura 13 - Con RiadaButton si possono realizzare barre di navigazione, Figura 14 ■ Un esempio pratico di come è possibile utilizzare, con finalità non
“ remote " per controlli su componenti sonore, menu a scomparsa, bottoni 3D e solo estetiche, il JavaScnpt che fa il countdown verso il 1 “ Gennaio del 2000!
riquadri trascinabili.
belle, frame e più in generale impagi-
naziom particolarmente complesse ed
estremamente funzionali.
La pagina di lavoro di AceExpert (fig.
12) si riorganizza ogni volta che si sce¬
glie. tra i nove a disposizione, ogni
specifico tool. Tool che sono esclusi¬
vamente basati su wizard che autoge-
nerano il codice richiesto. Tra questi,
le cose più interessanti sono rintrac¬
ciabili nel tool degli strumenti "Specia-
lized". dove troviamo a nostra disposi¬
zione un generatore di mappe e di
TAG automatici per l’embedding di ap¬
plicazioni esterne Anche tabelle e fra¬
me possono essere inseriti per mezzo
di un wizard specifico. Per quanto poi
riguarda la generazione dei form, Ace
è particolarmente attrezzato, dispo¬
nendo di tutti i controlli iconici per l'in¬
serimento di checkbox, radiobutton,
campi ed aree di testo, password, bot¬
toni generici, submit/reset, ecc.
Poderoso il supporto allo JavaScript,
per il quale AceExpert mette a disposi¬
zione ben 14 preset. tra i quali trovia¬
mo quelli per la generazione di Ban¬
ner, Time/Date, list-link scrollabili, gra¬
dazioni cromatiche sul testo, selettori
d'immagini, immagini rotanti, finestre
esplicative, schermi lampeggianti,
News-box e password
Per quanto riguarda Java, in AceEx¬
pert è possibile inserire qualsiasi tipo
di applet esterna oppure generarne al¬
cune di specifiche (effetti su testi ed
immagini) per mezzo delle classi che
sono comprese nel motore del tool.
In questa parata di estensioni
all'HTML non potevano mancare dei
preset per codice dinamico (effetti di
transizione su immagini e testo) e me¬
nu a scomparsa (avete presente le pa¬
gine del sito Microsoft?).
Le funzioni di save disponibili in Ace
comprendono anche il comodo down¬
load via FTP con il quale, una volta pro¬
dotte le pagine, è possibile scaricarle
immediatamente sul sito di destinazio¬
ne. Per completare il discorso e farci
stupire definitivamente, AceExpert di¬
spone anche di uno spelling-checker.
Insomma, un simile tool va provato
di corsa e subito paragonato a quello
che si sta utilizzando. Se non si pos¬
siede un capolavoro di editor, AceEx¬
pert è probabile che vi metterà in forte
imbarazzo. Non solo per le virtù mo¬
strate. ma anche per il prezzo che è di
appena 50 dollari. AceExpert è prodot¬
to dalla Visicom Med ia, presso il cui si¬
to Iwww visir nomi è possibile scari¬
care la versione trial (25 utilizzi conces¬
si) dell'applicativo
AceExpert 3.0 può essere scaricato
all'URL: ELvw.visit-. CQ53 (ae301.exe -
3.24 Mb)
RiadaButton 1.0. Ancora bottoni
animati? Si. ma non solo bottoni e so¬
prattutto non solo animati
Nella fattispecie, quelli che si è im¬
mediatamente in grado di realizzare
con RiadaButton sono bottoni, menu
ed altri oggetti di navigazione e con¬
trollo che si realizzano facilmente per
mezzo di apposite classi Java ed attra¬
verso semplici settaggi. Il risultato è
che con RiadaButton (fig. 13) si posso¬
no realizzare barre di navigazione, "re¬
mote" per controlli su componenti so¬
nore, menu a scomparsa, bottoni 3D e
riquadri trascinabili.
L'applicativo è fornito free da Riada
International e può essere usato senza
restrizioni temporali. Nella versione
non registrata, le classi Java produr¬
ranno l'esecuzione automatica di un
piccolo banner pubblicitario della stes¬
sa software-house che apparirà
sull'applet per 3-4 secondi ad intervalli
di un paio di minuti. Nella versione re¬
gistrata, ovviamente il banner è disabi¬
litato.
Si calcoli inoltre che il prodotto, oltre
ad essere prezioso come proprie carat¬
teristiche. ha a corredo una tale serie
di oggetti-campione (bottoni, change-
image, barre di navigazione, remote,
ecc.) che da sola costituisce una golo¬
sissima scorta di applet pronte per es¬
sere provate e subito inserite sulle no¬
stre pagine.
Riada International è raggiungibile
all'URL. :;ad»i mini
RiadaButton su INTERNET PRATI¬
CA n. 1 (button10.zip -1344 Kb).
Lithic Calendar La sua utilità non
sarà massima, ma certamente un bel
calendario, nel quale è possibile cam¬
biare il nome dei mesi (magari solo tra-
ducendoli daM'inglese all'italiano, ma
anche scherzandoci con qualche dialet¬
to!), le immagini a corredo di ogni spe¬
cifico mese, e quindi navigarci avanti e
indietro potrebbe anche essere un ul¬
teriore abbellimento della nostra home-
page. L'applet, che è "free", pesa ap¬
pena 100 Kbyte e una volta caricatasi
può fare la sua bella figura.
Lithic Calendar su INTERNET PRA¬
TICA n. 1 (lithcala.zip - 102 Kb).
MCmicrocomputer n, 196 - giugno 1999
165
Javatrip:
lo JavaScript per tutti!
Giocando sul nome del linguaggio, da
JavaScript a JavaTrip il passo è breve:
in questo primo numero le frequente¬
mente anche in quelli successivi) pro¬
viamo a fornire alcuni spunti applicativi
al riguardo dello scripting più diffuso le
tuttora più funzionale!) per estendere le
caratteristiche dell'HTML.
I nostri raid nel mondo dello scripting
in questione sono stati fin qui circoscrit¬
ti ai controlli multimediali Ichange-ima-
ge, bottoni, link-text, ecc.) messi a pun¬
to, descritti e dimostrati più che mai
sulle pagine di Computer & Video. Da
questo mese in poi i vari "Javatrip " ap¬
pariranno sulle pagine di INTERNET
PRATICA e costituiranno uno dei punti
d'apprendimento che la rubrica
WebWORK introdurrà nel succedersi
dei suoi numeri, Gli altri "punti" potran¬
no essere di volta in volta costituiti dai
trip per il DHTML, per le applet dava e,
Script:
quanto manca al 2000?
«script language=~JavaScrlpt">
//Calcolo dai giorni che mancano al 2000
function Anno2000() t
var giorno = 1000 • 60 • 60 • 24;
var cd b 0;
var td = new Datoli;
var yr = td.getVearl);
whilo (td.getMonthl) » 0) I
td.setTimeltd - giorno);
cd - cd +1;
I
whilo Itd.getDatel) 1= 1) <
td.setTimeltd - oneday);
cd = cd +1
I
cy = 99 - yr
cd = (365 - cd) + cy*365
document.writelcd ♦ " giorni'))
</script>
E quindi nel body
<center> <p> <b> «font color»"
IFFCCOO'xfont face-"TIMES"><
«font size»+l>All ' inizio del TERZO
MILLENNIO mancano ancora...</font>
</fontx/bxbr>
«font color-"IFFFFFF">
«font face»"ARIAL"xfont size=+4>
<script>Anno2000()
</script>
</fontx/font>
</centerXp>
qualora se ne diffondano uso e compa¬
tibilità, sulle sperimentazioni in XML,
+ Time, SM IL, VXML e via discorrendo.
In questo numero, cosi come recita il
titolo, tocca ai trip per lo JavaScript. Fa¬
cendo al riguardo una piccola introdu¬
zione <che in versione ipertestuale tro¬
verete identica sulla pagina telematica
dedicata a INTERNET PRATICA), questi
sono gli script:
• Autoplay per Explorer e Navigator;
• Stampa sulla pagina del risultato
<conto alla rovescia verso il 2000) di
una funzione JavaScript.
Autoplay per Explorer e Navigator
Solo a partire dalla versione 4.0 di Inter¬
net Explorer, oltre al TAG "proprietario"
<BGSÒUND> per la gestione del suo¬
no, Microsoft ha reso compatibile il pro¬
prio browser anche con il TAG <EM-
BED...> TAG che è proprio delle speci¬
fiche HTML 3.0 e che, al contrario di
Microsoft, fu introdotto ed ovviamente
utilizzato da Netscape.
Il risultato fu (e sarebbe ancora...)
che se s'inserisce un suono in back¬
ground, per non perdersi o gli utilizzato-
ri del Navigator o quelli delle vecchie
versioni di Explorer (specificamente la
3.0 e la 3.2) bisognerebbe scrivere un
po' di codice JavaScript. Codice che, a
seconda di quale è il browser, fa ese¬
guire le istruzioni del primo oppure del
secondo TAG.
Il problema non è secondario, anche
se le versioni incompatibili di Explorer
sono un po' datate. Si calcoli che la 3.0
e la 3.02 venivano installate insieme a
Windows 95 e che non è affatto raro
trovare una buona percentuale di utenti
che conservano ancora tale versione
del Sistema Operativo, senza averla
quindi sostituita con la versione '98 né
tantomeno integrata da una più recente
versione dell'Explorer.
Per ovviare ai problemi d'incompatibi-
lità, con il rischio che chi entra nella no¬
stra home page non senta l'eventuale
introduzione (per un file MIDI passi pu¬
re, ma cosa faremmo davanti ad una
sintesi sonora funzionale alla pagina?),
è sufficiente fare ricorso a qualche linea
di codice JavaScript.
Tutto qui, più difficile da dirsi che da
farsi!
Autoplay - Il file di prova è su IN¬
TERNET PRATICA n. 1 (aplay.zip).
Quanto manca al 2000? Un conto
alla rovescia per segnalare il numero di
giorni che ci separano dal 2000 Sarà
una banalità? Stamparla sulla nostra ho¬
me page potrebbe avere un effetto
simpatico; magari aggiungendo anche
qualche battuta scherzosa che cambia
giorno dopo giorno. A proposito . pic¬
colo compito in classe: cosa va inserito
nell'istruzione “document.write (.
per far sì che scriva una frase diversa
man mano che si succedono i giorni”?).
A parte le home page personali però,
una funzione JavaScript come quella ri¬
portata nella tabella di figura 14 può fa¬
re la sua bella figura in un sito dedicato
al Giubileo (come quello che ho becca¬
to in linea...) o comunque a tematiche
pertinenti al nuovo millennio.
A parte il codice inserito nello
"<script> </script>", è nelle linee di ri¬
chiamo alla function "Anno20000" la
parte più interessante del codice mes¬
so a punto.
Ciò a cui faccio specifico riferimento
è la possibilità estetica di assegnare ti¬
po, colore e grandezza del font, sia al
testo introduttivo ed esterno alla fun¬
zione. che a quello specificamente ri¬
portato alla lettura dell'istruzione:
document.write (cd + "giorni"))
Mentre ad esempio la scritta "All’ini¬
zio del TERZO MILLENNIO mancano
ancora..." è scritta in TIMES con size
" + 1" e di colore giallo paglierino, la
parte che viene scritta prelevandone il
contenuto dal document.write (ovvero
il numero dei giorni mancanti, variabile
"cd" più la parolq "giorni") è in ARIAL
e con un size "+4 .
La diversificazione dei due testi
(quello statico e quello che cambia di¬
namicamente in base al giorno) è
un'applicazione che può essere utilizza¬
ta anche per altri script dalla finalità
estetica.
Quanto manca al 2000 ? - Il file di
prova è su INTERNET PRATICA n 1
(qmal2000.zip) MS
«SCRIPT LANGUAGE= "JavaScript">
if (navigator.appName == "Netscape") (
document.write('<EMBED SRC="nomefile.mid" AUTOSTART=FALSE
LOOP=FALSE WIDTH=145 HEIGHT=55 ALIGN= "CENTER"></EMBED>') )
else {if (navigator.appName == "Microsoft Internet Explorer")
document.write('«BGSOUND SRC="nomefile.mid" LOOP="-1 ">’) )
</SCRIPT>
166
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
Qualcuno alle nostre spalle
L’argomento della rubrica di questa puntata ci è stato suggerito dalle richieste di tre lettori che,
pressoché contemporaneamente, mi hanno scritto sullo stesso argomento. Lì per lì abbiamo
risposto suggerendo rimedi, come dire, galenici, suggeriti in base ad accorgimenti inventati al
momento, poi ci siamo resi conto che l’argomento era sufficientemente interessante da potergli
dedicare un poco di spazio in più di una colonna nella rubrica della posta, che magari pochi
avrebbero letto, e, approfittando delle due pagine che il buon Rick Deckard ci ha lasciate libere,
eccoci a parlarne più ampiamente.
Dicevamo dei lettori; hanno chiesto, in forme e modi diversi, come fare a verificare se qualcuno
usava il nostro computer o, cosa che in fondo era la stessa, come fare a controllare che i computer
di una società non venissero usati per scopi diversi da quelli lavorativi, vale a dire per inviare posta
elettronica a utenti privati, navigare in Internet o, peggio, giocare a qualche computer game.
Ed ecco la risposta, anzi una delle possibili, visto che WWW mette a disposizione qualche altro
pacchetto simile; ma il materiale provato è sicuramente quello più efficace e mirato a questo scopo.
di Raffaello De Masi
Taci, il nemico
ti ascolta!
Beh, qui non si tratta di tacere, ma di
lavorare! Padroni e schiavisti di tutta
Italia, se volete controllare come lavora¬
no i vostri dipendenti, almeno quando
sono impegnati alla tastiera, collegatevi
con lhttp;//www.omniguaa. corri e scari¬
cate l'omonimo pacchetto.
Si tratta di un bel file di poco più di
quattro mega, che offre un approccio
unico e originale al problema del con¬
trollo d’accesso, della prevenzione e
dell'analisi di uso e cattivo uso di un
computer e del suo software. In altri
termini, invece di affrontare il problema
con la tecnica della forza bruta, impe¬
dendo in qualche modo certe operazio¬
ni all'utente, il pacchetto si propone di
"cronometrare” e campionare l'uso
della macchina di nascosto e all'insapu¬
ta dell'utente stesso.
Il programma è. in altri termini, l'equi¬
valente di una telecamera di controllo e
sorveglianza, che monitore l'attività del
desktop. Può funzionare essenzialmen¬
te in due modi (che si possono anche
combinare); o mostrando segnali di al¬
larme destinati a scoraggiare il cattivo
uso della macchina, o monitorando se¬
gretamente l'attività dell'utente. Alla
base esiste un registro di monitoraggio
giornaliero, ma l'applicazione permette
settaggi chirurgici per una corretta ge¬
stione di ogni faccia dell'ambiente, ad
esempio monitoraggio a campionatura,
a intervalli prefissati o a orari precisi,
come pure legati ad applicazioni precise
o all’uso di Internet. Il programma può
essere istruito a eseguire il suo compi¬
to quando il collegamento Internet vie¬
ne usato per visitare certi siti, o usato
per fare Chat, o quando ci colleglliamo
a newsgroup. La sua attività può esse¬
re gestita e controllata da postazioni re¬
mote su un network e i risultati posso¬
no essere inviati al master via e-mail.
L'uso oculato di certe sue caratteristi¬
che ci permette ci controllare inoltre co¬
sa accade sul network da noi ammini¬
strato, come lettura di documenti confi¬
denziali. uso ludico del programma, ac¬
cesso a materiale illecito, ivi compresa
qualunque attività diversa da quelle
consentite. Inoltre, cosa da non trascu¬
rare, il programma può essere utilizzato
per verificare l'uso della nostra macchi¬
na da parte di altre persone.
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
167
I uà! Ve mori
Ommquod Desktop Surveillonce 98
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USA 1-800*903-4152 (produci ID 01015491
UK *44|0|171 749 7266
Germany *49-221 -2407279 (produci 10 #101549)
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Stato) Mota | untai tato Uni tonta. I ivi tomi I
ita Cta*iP | TCPaH
Ommquad Desktop Surveillance, que¬
sto il nome del programma giunto alla
versione 2.51 c, registra le attività
dell'utente in diversi modi; registrazioni
di tipo video, documentanti l'uso della
macchina (la sorveglianza avverrà poi, fa¬
cendo scorrere le immagini, un po' co¬
me si fa con i nastri delle telecamere di
una banca o stazione), log testuali delle
attività, cattura di particolari combinazio¬
ni di tasti o di comandi di programmi (ad
esempio Salva o Stampa). Ogni combi¬
nazione tra questi tipi è ammessa. La
stessa versione può servire per una sta¬
zione isolata o per un network, e per¬
mette un controllo visibile (alcuni indica¬
tori avvisano l'utente che la sua attività è
controllata) o invisibile. Come prevedibi¬
le, padrona del gioco è la disponibilità di
spazio per conservare le registrazioni.
Un log di attività di un'ora, ad intervalli di
un minuto, occupa circa 10K, mentre, in
caso di registrazioni visive, i valori posso¬
no crescere molto. E' possibile preventi-
Alcune immagini,
illustranti fuso e i Setup
pi survellance.
vamente calcolare,
in base ai setup,
quanto spazio oc¬
correrà per opera¬
zioni di sorveglian¬
za futura. A dimo¬
strazione del grande impegno profuso
nella previsione di utilizzo, è possibile
istruire il programma ad ignorare i mo¬
menti di inattività della macchina, con
grande risparmio di spazio di immagazzi¬
namento.
Profili di sorveglianza possono essere
regolati in base a utenti o gruppi di
utenti diversi; su network, il program¬
ma può essere raggiunto, ovviamente
dall'amministratore, e gestito da qual¬
M*J
siasi nodo, e i file di registrazione, a ca¬
denza prestabilita, essere inviati perio¬
dicamente via e-mail, e cancellati dal
computer che li ospitava L'amministra-
tore può essere, inoltre, avvisato se
una delle sue macchine viene, in quel
momento, utilizzata illegalmente; il nu¬
mero degli utenti amministrati è virtual¬
mente illimitato. Il pacchetto costa 55 $
USA e un dimostrativo può essere sca¬
ricato dal sito.
168
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
Se non vi serve tanta
severità...
Un mio prezioso amico, visconte di
Feriole, mi raccontava che, ormai, con
la servitù non si poteva più usare il
guanto di ferro, lamentando i tempi in
cui si poteva sottoporre un famiglio al¬
la pubblica gogna per non aver ceduto
il passo. E cosi, potrebbe certo esser¬
ci qualche "Associazione per i diritti
del lavoratore d'ufficio a navigare e
giocare" che interverrebbe a tutelare
la privacy dei dipendenti impegnati in
una gara collettiva di Spaccerai. Allora,
se non volete infierire troppo sui di¬
pendenti e mantenere la mano più lie¬
ve di quella, per la verità un po' pe¬
sante. di Ommquad, e desiderate solo
verificare il traffico sul network ed
escludere l'accesso a immagini, mes-
saggistica indesiderata, GIF inutilmen¬
te animati, proteggendo inoltre le vo¬
stre macchine da siti e programmi
particola rmente invasivi, potete riv ol-
gervi a e
scaricare l'omonimo programma. Que¬
sto pacchetto è molto più discreto, e
lavora, per cosi dire, in chiaro, impe¬
dendo che certe cose, stabilite da noi,
avvengano.
AtGuard è essenzialmente una barra
di controllo che compie una serie di
operazioni come blocco di immagini
(ad esempio pubblicità), accelerazione
di lettura di una pagina, non accetta¬
zione e cancellazione di cookie, esclu¬
sione dal lancio di JavaScript, Java ap-
plet, controlli Active-X, prevenendo,
nel contempo, che software esterno
comunichi con la vostra macchina
senza il vostro permesso e che alme¬
no ne abbiate conoscenza.
Il suo uso è molto intuitivo e imme¬
diato; occorre però mettere in conto
che, almeno all'inizio, il programma di¬
viene sovente fastidioso, visto che
chiederà continuamente di conferma¬
re, a ogni piè sospinto, se autorizzia¬
mo o no il sito stesso a interferire con
la nostra macchina e in che modo. Do¬
po la necessaria fase di training, co¬
munque. la frequenza di intervento
del programma si riduce fino a svanire
quasi del tutto. Ma con la garanzia di
essere protetti secondo i nostri desi¬
deri. Prezzo 29 $ con gli immancabili
95 centesimi.
Conclusioni
Eccoci quindi a salutare i tre lettori
che hanno ispirato questa nota. Ci pre¬
me, qui, richiamare l'attenzione sulla
notevole potenza del primo, che dav¬
vero svolge il suo compito in una ma¬
niera egregia, attraverso, anche, custo-
mizzazioni che hanno del pignolesco. I
due pacchetti, comunque, si integrano
alla perfezione e garantiscono la co¬
struzione di un bel muro di difesa per
la nostra macchina. A presto!
sas
MCmicrocomputer n, 196 - giugno 1999
169
»
Marni
AVVISI Al NAVIGANTI ° tura di Corrado Giustozzi
Biade Runner
la storia di un grande film riletta
sulle pagine del Web
Early in thè 21 st Century, THE TV-
RELL CORPORATION advanced Robot
evolution into thè NEXUS phase - a
being virtually identical to a human -
known as a replicant. The NEXUS 6 Re-
plicants were superior in strength and
agility. and at least equal in intelligence,
to thè genetic engmeers who created
them, Replicants were used Off-world
as slave labor, in thè hazardous explora-
tion and colonization of other planets.
After a bloody mutiny by a NEXUS 6
combat team in an Off-world colony, Re-
plicants were declared illegal on earth —
under penalty of death. Special police
squads — BLADE RUNNER UNITS —
had orders to shoot to kilt, upon detec¬
tion, any trespassing Replicants.
This was not called execution
It was called retirement.
Los Angeles, November 2019.
[Agli inizi del ventunesimo secolo, la
TYRELL Corporation mise a punto lo
sviluppo del robot modello NEXUS 6 —
virtualmente identico ad un essere
umano — conosciuto come replicante
I NEXUS 6 erano superiori in resistenza
ed agilità ed almeno uguali in intelligen¬
za ai progettisti genetici che li avevano
costruiti.
I Replicanti erano usati nell' Extra
Mondo per lavori da schiavi, e
nell'esplorazione e nella colonizzazione
pericolose di altri pianeti. Dopo un san¬
guinoso ammutinamento di una squa¬
dra da combattimento di NEXUS in una
colonia Fuori Mondo, i replicanti furono
dichiarati illegali sulla terra, sotto la pe¬
na di morte. Squadre speciali di polizia
- le unità Biade Runner - avevano ordi¬
ne di sparare, per uccidere, a qualun¬
que replicante trasgressore.
Questo non era chiamato esecuzione.
Era chiamato ritiro.
LOS ANGELES NOVEMBRE. 2019)
di Raffaello De Masi
Questo articolo è dedicato a uno dei
più importanti cult movie di SF di tutti i
tempi.
Il film e il libro
"Biade Runner" è liberamente basa¬
to sulla novella "Do Androids Dream of
Electric Sheep?” (DADoES), che condi¬
vide in parte tematica e storia di un al¬
tro scritto di Dick, dal titolo "Total Re¬
cali". a sua volta basato su un'altra 'no¬
velette', "We Can Remember It for
You, Wholesale", di due anni preceden¬
te. Completamente riscritta, la storia è
pubblicata in Italia, per i tipi di Editrice
Nord, in forma di romanzo, col nome di
"Il cacciatore di androidi".
Il titolo del film è derivato da un'idea
di Alan E. Nourse, che ha scritto, intor¬
no agli anni Settanta. "The bladerun-
ner". William S. Burroughs riassunse il
libro in "The Bladerunner, a Movie" nel
1979 e i diritti sul titolo furono venduti
"in perpetuity" a Ridley Scott (da nota¬
re che non c'è alcuna corrispondenza
nel contenuto tra la stona di Nourse e
le vicende del film; nella vicenda origi¬
nale i bladerunner sono persone che
vendono attrezzature sanitarie e chirur¬
giche a medici fuorilegge che non pos¬
sono acquistarle legalmente. Scott ac¬
quistò i diritti sul nome per usarlo come
qualifica di Deckard. il personaggio in¬
terpretato da Ford nel film). Alcune sce¬
ne del film sono, inoltre, ispirate ad un
lavoro di Dan O'Bannon e Jean Giraud,
"The long tomorrow", pubblicato in un
numero della rivista francese "Won-
ders of thè Universe". Sulla pagina di
copertina finale della rivista si legge:
"Questo libro contiene una serie di sto¬
rie, tra cui 'The long tomorrow' che,
scritta inizialmente come una breve pa¬
rodia, è stata poi trasformata in una no¬
vella che doveva essere un rifacimento,
in chiave SF, delle classiche detective-
story americane. L'argomento del rac¬
conto ha ispirato in parte il film 'Biade
Runner"'
La storia del film è ben nota e non è
questo il posto per raccontarla di nuo¬
vo. C'interessa, invece, leggerla tra le
righe alla ricerca, navigando in Internet,
dei significati nascosti e delle allegorie
che ne hanno fatto uno dei film più stu¬
diati della storia del cinema.
Il sito ufficiale della
rivista in linea dedicata
al film. Da questo sito,
raffinato ed elegante
anche nel design, è
possibile ricavare
numerose e inedite
notizie.
170
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
“Biade Runner”, un
film unico?
Alcune immagini, tratte
dallo stesso sito;
notevole la suggestione
e l'effetto drammatico.
Sebbene, alla sua uscita, "BR" sia
stato un parziale insuccesso di botte¬
ghino, è divenuto, negli anni a venire, il
cult-movie di SF di riferimento del suo
genere. A distanza di tanti anni ricom¬
pare periodicamente in TV e nei cinema
d'essai, viene dissezionato e riassem¬
blato, pezzo per pezzo, sulle fanzine, e,
in occasione di convegni e conferenze,
riletto in diverse chiavi da critici e colle¬
zionisti. Ridley Scott realizzò la prima
edizione in stile "noir", tipologia di film
caratterizzata da tecniche particolari di
racconto e di realizzazione. L'esempio
più famoso di tale genere è "Il mistero
del falco" (The Maltese Falconi, diretto
da John Huston e interpretato da
Humphrey Bogart. Caratteristica comu¬
ne ai film "noir" è il cosiddetto "voice-
over", la voce del personaggio principa¬
le, fuori campo, che racconta quello
che avviene o che egli stesso sta pen¬
sando in quel momento.
Ridley Scott girò, inizialmente, il film
senza "voice-over", ma. a causa delle
Il film
Titolo: Biade Runner
Regista: Ridley Scott
Sceneggiatori: Hampton Fauncher,
David Peoples
Montaggio: Jordan Cronenweth
Effetti speciali: Douglas Trumbull
Produttore: Michael Deeley
Colonna sonora: Vangelis (Evangelos
Papathanassiou)
Personaggi e interpreti
Rick Deckard
Rachel Kratt
Dr Eldon Tyrell
Roy Batty
Pns
Zhora
Leon Kowalsky
J.F. Sebastian
H Bryant
Gaff
Holden
Musica
Hamson Ford
Sean Young
Joe Turkel
Rutger Hauer
Daryl Hannah
Joanna Cassidy
Brion James
William Sanderson
M. Emmet Walsh
Edward J. Olmos
Morgan Paull
Vangelis
discordanti reazioni durante le proie¬
zioni di "sneak preview" (visione da
parte di un selezionato gruppo di spet¬
tatori, una specie di beta version, in¬
somma) la produzione insistette per
l'aggiunta della voce narrante Ridley
Scott non condivise la decisione, di¬
chiarando. in un'intervista alla CNN,
che questa tecnica talvolta funziona,
talvolta no, e che la sua aggiunta in
"BR" non aveva senso.
In ogni caso una voce narrante fu ag¬
giunta. in maniera intensiva, al film.
L'incarico fu affidato, inizialmente, a
Darryl Pomcsan, uno sceneggiatore
piuttosto noto in ambiente cinemato¬
grafico. I risultati furono deludenti e l'in¬
carico riaffidato a Roland Kibbee, sog¬
gettista e sceneggiatore televisivo, la
sua sceneggiatura fu accettata dopo tre
revisioni.
Il finale del film fu anche oggetto di
revisione. La versione iniziale si chiude¬
va sulla scena di Deckard e Rachel che
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
171
entravano nell'ascensore, ma la produ¬
zione impose una conclusione più felice
e meno ambigua. Il volo finale nell'ae¬
reo fu derivato da porzioni non utilizzate
del film "The Shming" di Kubrik, realiz¬
zate da Joe Turkel.
Nel settembre 1992 la Warner Bros,
realizzò "Biade Runner, thè Director's
Cut", che ripristinava le condizioni ini¬
ziali, con eliminazione della voce fuori
campo e del lieto fine. In tutto esistono
cinque versioni del film, di cui due pre-
view, una versione finale americana,
una europea e quella "Director". Nu¬
merose fonti parlano di una sesta e an¬
che di una settima versione, ma sem¬
bra trattarsi delle solite leggende me¬
tropolitane La durata delle versioni va¬
ria dai 113 ai 117 minuti.
Curiosità del film
La presenza, su WWW, di numerosi
siti di appassionati, cinefili incalliti, per¬
sone che hanno eletto il film a tale mo¬
dello da conoscerne a memoria lunghi
tratti (Aaron Ruely vanta, sulla sua pagi¬
na presente su Geocities, di saper ripe¬
tere a memoria tutti i dialoghi della pel-
"lo ho visto cose che voi uomini
neanche immaginate. Navi da
combattimento in fiamme al lar¬
go dei bastioni di Orione. E ho vi¬
sto i raggi B balenare alle porte
di Tannhauser.
E tutti questi momenti andran¬
no persi nel tempo, come lacrime
nella pioggia.
E’ tempo di morire”.
licola) ci permette di scavare in profon¬
dità in questo film che, nel bene e nel
male, è senza dubbio uno dei capolavo¬
ri della fantascienza cinematografica. Il
film, come dicevamo, è stato analizzato
in tutti i suoi aspetti, nei sottintesi e
nelle allegorie che certo non mancano,
nel significato di certe incongruenze,
che sembrano tanto evidenti da far
pensare che siano 11 per qualche motivo
preciso, invece che essere frutto di di¬
sattenzione. Eccone alcune, pescate a
volo dalla messe dì notizie che Internet
ci offre in gran quantità.
Bryant informa Deckard che ci sono
sei replicanti liberi sulla terra, tre uomini
e tre donne. Roy e Leon sono i due ma¬
schi, e Pris e Zhora le due donne, ma
gli altri? Bryant racconta che uno dei re¬
plicanti è arrostito mentre tentava di at¬
traversare i sistemi di difesa della Tyrell
Corporation, ma non ne specifica il ses¬
so. Questo lascia fuori un ultimo repli¬
cante. uomo o donna non è dato di sa¬
pere. Nella prima stesura della sceneg¬
giatura i due mancanti all'appello sono
chiamati Mary e Hodge, e Bryant non
fa cenno alla loro morte. La frase fu
successivamente corretta in "two got
fried", ma poi modificata in "one got
fried". Perché?
Distinguere un replicante da un uma¬
no è quasi impossibile, salvo sottopo¬
nendolo a un complesso test alla mac¬
china di Voight-Kampff (ne parliamo nel¬
le note). Ma se un replicante, come si
vede nel film, può mettere una mano
nell'acqua bollente senza subire danni,
perché adottare un test cosi comples¬
so? Basterebbe prelevare un campione
dei loro tessuti. Come mai, se i repli¬
canti sono tanto pericolosi e la loro cir¬
colazione sulla terra proibita, Rachel rie¬
sce a fuggire cosi facilmente dalla Ty¬
rell, e come fa a venire in aiuto a
Deckard durante il suo scontro con
Leon, se pochi minuti prima era stata
chiamata a videotelefono ed era ad un
altro capo della città?
Come fa Roy a entrare cosi facilmen¬
te nell'ufficio di Tyrell? Certo, il grande
capo si fidava di Sebastian, ma occorre
ricordare che, nella chiamata, quest'ulti¬
mo avvisa Tyrell di aver portato un ami¬
co; impossibile pensare che questa so¬
la affermazione possa aver dato via li¬
bera all'appartamento di Tyrell, peraltro
ben conscio del pericolo che corre.
E vediamo qualche piccola mcon-
gruenza, gli errori non voluti, chiamati in
gergo i "goof". Tutti i film, a ben guar¬
darli, ne sono pieni, e "BR" non manca
all'appello. Qualcuno a caso. Quando
Deckard parla con Bryant nel suo uffi-
Webografia:
I ... -v 1 : 1 .1
rxtex html
rt-pO/i/.-.-.'.'.'o;.- y O.-. 1,'L.g
I . . __ I
defunger/
hlfo //kzsu. Stanford edu/uwi/bt/off
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MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
Glossario
BLADE RUNNER
___| Soprannome di speciali agenti particolarmente addestrati all'uso della
macchina di Voight-Kampff e la cui specifica funzione è di eliminare i replicanti che posso¬
no essere di minaccia all’uomo o che oltrepassano i confini loro assegnati II nome ufficia¬
le di questi agenti è Rep-Detect
REPLICANTE:
_ creatura artificiale riprodotta in base a esperimenti di ingegneria genetica
e composti di materia organica assolutamente uguale all'umana. Inizialmente furono svi¬
luppati degli animoidi (replicanti ammali) esclusivamente per uso ludico o per compagnia,
dopo che la maggior parte delle specie si erano estinte. Successivamente replicanti uma¬
ni furono creati per scopi militari e per esplorazione interplanetaria in condizioni di penco¬
lo Nexus 6 è il replicante supremo, pressoché indistinguibile dall'uomo I replicanti sono
proibiti sulla Terra, tranne che per processi industriali complessi e rischiosi per l'uomo La
legge non considera umani i replicanti e non concede loro alcun diritto. In gergo sono
chiamati "lavori in pelle"
ESJcomputer di elevata potenza, dotato di sistema di raffreddamento criogenico Le
macchine della polizia e l'appartamento di Deckard ne sono provvisti sotto forma di termi¬
nale. Tra le sue funzioni, quella di poter analizzare immagini e di muoversi nell'ambiente
rappresentato senza esserci fisicamente presente (nel 1995 la NASA Tech. Brief descris¬
se una macchina in fase di avanzata sperimentazione, dalle funzioni simili a Esper, chia¬
mata Ommview).
MACCHINA DI VOIGHT-KAMPFF:
_| forma avanzata di Ite detector che misura le contra¬
zioni del muscolo dell'iride e la presenza del pulviscolato atmosferico emesso dal corpo.
E' usata principalmente per verificare le reazioni emotive dei replicanti a una serie di do¬
mande accuratamente distribuite, sfruttando errori e mancanze nell'empatia dei replicanti
stessi
SPINNER.
_| termine generico per indicare macchine volanti in uso sulla terra intorno al
2020 II loro uso è riservato alla polizia e a sole persone autorizzate. Capace di sollevarsi
in aria e di viaggiare a gran velocità, ha tre motori (convenzionale, jet e antigravità)
172
Biade Runner
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■i.»—t.i o -ir m «.
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ciò, ha già i segni della lotta con Leon,
jfefe U Ha bOBvw»4 fto» WJ>
»RHUv3<o« U«c»*boorfU»rTM»K CfetM**! £«.*•+<* A £1
Altri siti, nessuno perù
completo come II
precedente,
sebbene non lo abbia ancora incontra¬
to, Quando Leon sbatte Deckard contro
il finestrino della macchina, i vetri sono
già rotti. Se guardate bene Zhora men¬
tre scappa, noterete che ha, una volta,
stivali alti e quella successiva, quando
infrange la vetrina, stivali bassi. Il nu¬
mero di serie stampato sulla scaglia è
diverso da quello che dice (in versione
originale) la donna cambogiana che la
analizza al microscopio (a parte il fatto
che non è una scaglia di serpente, ma
una foglia di marijuana, e che la donna
non la toglie dall'involucro di plastica
per esaminarla) Come mai, dopo la
morte di Zhora e Leon, Gaff avvisa
Deckard che ci sono ancora quattro re¬
plicanti in circolazione; ma come fanno
a essere quattro, ammesso anche di in¬
serire Rachel (di cui Gaff però non ha
notizie della fuga?), La camicia di
Deckard. quando viene afferrato per il
braccio da Roy, è stirata perfettamente,
mentre è tutta stropicciata nella scena
successiva, e, ancora, quando Pris esce
dall'ascensore con Sebastian i suoi ca¬
pelli sono asciutti, ma quando entra in
casa sua sono bagnati. Infine, ma non
ultima, Roy chia¬
ma, alla fine del
film, Deckard per
nome, sebbene
non lo conosca.
Curiosità, trovate
a piene mani dagli
insonni appassio¬
nati, ce ne sono
ancora tantissime.
Deckard, maledetto antifemminista, in
fondo uccide solo le due donne, tutti i
replicanti, nel film, sono indicati con il
nome e tutti gli umani solo col cogno¬
me, ogni replicante è indicato da una si¬
gla che ne riassume le caratteristiche
(nella scena iniziale Leon è
N6MAC41717, che vuol dire Nexus 6,
Male, A-Physical, C-Mental, data d’atti¬
vazione 4/17/17, secondo la notazione
d'oltre oceano). Durante il test su Leon,
il colore degli occhi cambia in una sce¬
na, e il regista, sottilmente, cambia lo
stile dei capelli a seconda del comporta¬
mento di Rachel; quando si comporta
da replicante i capelli sono perfettamen¬
te raccolti, in uno stile quasi meccanico.
Quando si comporta da "umana" essi
sono sciolti e disordinati. La musica
strimpellata al piano da Deckard è il
"Concerto in D minore per chitarra e ar¬
chi" di A. Vivaldi, e il giornale nell'appar¬
tamento di Leon è la stessa edizione di
quello che legge Deckard all'inizio del
film. Curiosità golosa (che volete, anche
il grande Hitchcock indulgeva a una nota
personale); il film proiettato nel cinema
prospiciente l'appartamento di Seba¬
stian è della moglie di Ridley Scott.
Conclusioni
Per un cult-movie, per il simbolo di
un film che rappresenta un momento,
nella storia degli SF Movie, difficilmen¬
te dimenticabile, queste pagine non
possono certo bastare Quindi mettia¬
mo i remi in mare e veleggiamo tra le
grandi e piccole isole che ci hanno per¬
messo di ricordare cosi piacevolmente
questa grande storia. Nei siti indicati
troverete paralleli umani e culturali, so¬
ciali e filosofici. Troverete la stona
dell'unicorno e del suo significato, pre¬
sente solo nella versione DC. Trovere¬
te come Scott abbia sovente scelto
materiale della scenografia che rivedia¬
mo in altri film (ad esempio il monitor
della macchina VK è lo stesso che si
vede nella parete della cabina coman¬
do del Nostromo; il rumore di fondo
dell'appartamento di Deckard è lo
stesso che si sente in certe scene, an¬
cora, di "Alien", e ancore le stesse so¬
no le sigarette giallastre) e quali siano
poi stati, nel tempo, i giudizi dei prota¬
gonisti (Harrison Ford ebbe modo di
dire "Nel film sono un detective che
non fa il detective"). Alcuni hanno vo¬
luto vedere significati simbolici anche
nei ventilatori, in un'epoca dove preve¬
dibilmente sarebbero stati obsoleti, al¬
tri hanno calcolato che la piramide di
Tyrell avrebbe intorno ai seicento piani
e, paragonando le sue dimensioni e la
sua forma al New York World Trade
Center, hanno previsto che possa ac¬
cogliere non meno di dieci milioni di
persone; e sono ben trenta i logo di
compagnie che appaiono nel film, veri
o inventati, dall'Atari alla Wakamoto.
Buona visione.
KB
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
173
Le pubblicazioni
prendono il volo
Salireste su un aereo senza la sicurezza che tutti, ma proprio tutti i controlli siano stati effettuati?
Se la vostra risposta è No, allora perché, alla stessa stregua, mandate i vostri file al Service senza
controllare che tutto sia Ok? Per fortuna oggi c’è FlightCheck, un programma che mette a nudo
tutti i problemi che possono
essere presenti nei file da
inviare al Service.
di Mauro Gandini
Masochismo proprio
e improprio
Ripensando ai bei tempi andati, una del¬
le cose che più ci colpisce è la differen¬
za di ritmo del lavoro: gli anni '60 e 70 ci
sembrano andare al rallentatore rispetto
al ritmo impostoci oggi dal business. Ma
questo ritmo indiavolato è spesso causa
di problemi, che nascono dal fatto che la
fretta non è mai una buona maestra.
Nel campo del desktop publishing, tutto
ciò si traduce in perdite di tempo per i
più banali errori nella preparazione delle
pubblicazioni, come dimenticanza di in¬
serimento dei file con le immagini alta
definizione o dei font nel disco da invia¬
re al Service. Se il Service è bravo, vi ri¬
solverà buona parte dei problemi (ma a
quali costi?), se no avrete delle pellicole
e relativi cromalin assolutamente impre¬
sentabili al cliente.
Questo ultimo caso pensiamo possa
rientrare a tutti gli effetti nel campo del
masochismo improprio: certamente, an¬
che se siete masochisti nel vero senso
della parola, non terrete le fruste e le ca¬
tene in ufficio, ma senza dubbio può fa¬
re parecchio male anche perdere una
giornata a cercare la soluzione ad un
problema, che si poteva risolvere ancor
prima di iniziare a lavorare sulla pubblica¬
zione stessa...
Se invece non siete masochisti, allora
FlightCheck fa per voi
Ecco una prima idea
dei problemi presenti
nel documento: sele¬
zionando un problema
e premendo il tasto
Soluzione in alto a de¬
stra si accederà a
TrueFile ,M Solution
che vi aiuterà a trovare
la giusta soluzione
Una veduta comples¬
siva di tutte le catego¬
rie di problemi
X •••■“>•*' IMI -
Tutto, ma
proprio
tutto sotto
controllo
Anche nella realiz¬
zazione della più
banale delle pubbli¬
cazioni, gli errori
sono in agguato.
Tutti gli elementi del documento vanno
esaminati in modo preciso, allo scopo di
evitare un output di stampa non corri¬
spondente alle attese. La mancanza di
] trnfiom m—im<
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CimW tf IO Jl
>**>* »* » K8-IWII»
✓ B—.
✓O.
«orto
un controllo appropriato del documento
prima della stampa può richiedere il ri¬
torno all'applicazione di origine del do¬
cumento, allo scopo di apportare le cor-
174
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
rezioni necessarie, e quindi una nuova
stampa del documento stesso, Per que¬
sto un "FlightCheck", "controllo prima
del volo", è consigliabile.
Per comprendere l'utilità di un "control¬
lo prima del volo", è sufficiente pensare
alle operazioni necessarie per preparare
un aeroplano al decollo, I tecnici ispe¬
zionano ogni parte del velivolo per veri¬
ficarne le condizioni, e solo quando gli
elenchi dei controlli sono stati comple¬
tati l'aeroplano viene autorizzato al de¬
collo. Il controllo di un aereo è certa¬
mente una cosa molto più seria della
stampa di un documento: il mal funzio¬
namento dell'aereo può mettere a ri¬
schio la vita dei passeggeri. Tuttavia,
può capitare di dover stampare un do¬
cumento di grande importanza e di ri¬
schiare la perdita del cliente nel caso in
cui la stampa non soddisfi appieno i re¬
quisiti.
FlightCheck porta il concetto di "con¬
trollo prima del volo" in ambito di desk¬
top publishing: il risultato è un controllo
cosi accurato dei vari elementi che
compongono il documento, che spesso
può risultare sbalorditivo.
Attenzione! FlightCheck non è un cor¬
rettore ortografico, quindi non lamenta¬
tevi se nella vostra pubblicazione com¬
pare "pora" anziché "pera". I controlli
sono di altro genere e consentono di
I risultati dei controlli
La prima cosa da fare è indicare a Fli¬
ghtCheck il file che si intende controlla¬
re: una volta scelto il documento e dato
l'Ok, il programma inizia il suo lavoro ed
esamina in sequenza tutti gli elementi
che compongono la nostra pubblicazio¬
ne. Dopo alcuni minuti ecco apparire
una finestra con l'elenco di tutti i poten¬
ziali problemi
I problemi sono suddivisi per famiglie in
modo da rendere più semplice la loro
interpretazione: è anche possibile esa¬
minare i problemi di ogni singola pagina
della pubblicazione. In generale è prefe¬
ribile per prima cosa dare un'occhiata
generale a tutte le problematiche ri¬
scontrate per vedere a colpo d'occhio le
più grossolane e porvi rimedio subito.
Infatti a fianco del problema riscontrato
viene dato in breve un consiglio su cosa
fare: FlightCheck consente di attivare
direttamente il programma che ha ge¬
nerato il documento in esame per poter
subito correggere le cose più semplici I
controlli effettuati dal programma sono
differenti a seconda della applicazione
utilizzata per generare il documento in
esame.
In effetti, l'utente ha ancor più possibi¬
lità di gestire i controlli: FlightCheck
consente di personalizzare l'applicazio¬
ne aumentando o diminuendo i controlli
per ogni famiglia di problematiche. Atti¬
vare tutti i controlli spesso può essere
controproducente, perché si rischia che
vengano intercettati possibili errori, che
magari non esistono in determinate
condizioni.
Nulla scappa
Per prima cosa dobbiamo dire che Fli¬
ghtCheck è in grado di controllare un
gran numero di file, generati da pratica-
mente tutti i principali software di impa¬
ginazione e di illustrazione. Per l'esat¬
tezza questi sono i formati riconosciuti:
• QuarkXPress tutte le versioni fino al¬
la 4.0
• Adobe PageMaker tutte le versioni fi¬
no alla 6.5
• Adobe lllustrator tutte le versioni fino
alla 8.0
• Adobe Photoshop tutte le versioni fi¬
no alla 5.0
• Macromedia FreeHand tutte le ver¬
sioni fino alla 8.0
• Adobe PDF
• Multi-Ad Creator tutte le versioni fino
alla 2.0
• FrameMaker 5.5.
I controlli si estendonb su differenti
aree: i progettisti di FlightCheck hanno
studiato molte tipologie di documenti e
hanno riscontrato 8 famiglie di possibili
problemi in ogni pubblicazione:
• Problemi di leggibilità del file della
pubblicazione stessa
• Problemi di interpretazione delle sin¬
gole pagine
• Problemi di layout di ogni singola pa-
I font del docu¬
mento.
’utti i colon utilizasti
iB/ documento
mandare i file al Service con la sicurezza
che le pellicole saranno esattamente
ciò che ci aspettiamo.
Vediamo quindi che tipo di errori Flight¬
Check è in grado di intercettare e cosa
succede poi.
gina.
• Problemi di stampa e di utilizzo della
fotounità
• Problemi legati ai colori utilizzati
• Problemi di Trapping
• Problemi di font
• Ed infine problemi di immagini.
Un esame
approfondito
Dopo un primo controllo veloce, si pas¬
sa ad un esame approfondito dei pro-
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
175
blemi riscontrati Con oltre 150 proble¬
mi che il programma riesce ad intercet¬
tare. è un po' difficile in un articolo di
poche pagine riuscire a concentrare una
descrizione di quelli più comuni o strani.
Senza dubbio le indicazioni che il pro¬
gramma dà nelle tre aree relative al co¬
lore, ai font e alle immagini sono forse
quelle più importanti
Colori
Nell'area dei colori, spesso ci si trova di
fronte a pubblicazioni nelle quali non tutti
i colori sono pronti per la stampa in qua¬
dricromia. Se non ci si accorge per tem¬
po di questi errori, il risultato potrebbe
essere di due specie: in primo luogo po¬
trebbero uscire più pellicole rispetto alle
classiche 4; nel secondo caso, se il Servi¬
ce non si accorge di questo fatto e fa
uscire le pellicole per la sola quadricro¬
mia, potremmo ritrovarci con tutte le
pubblicazioni stampate, ma senza alcuni
pezzi che nel documento risultavano es¬
sere nei colori non trattati per essere uti¬
lizzati in quadricromia.
A parte le informazioni sulla codifica dei
vari colori all'interno del documento. Fli-
ghtCheck ci aiuta nella comprensione dei
problemi indicandoci come e dove questi
colori sono stati utilizzati; se per esempio
vengono posti nelle vicinanze due ele¬
menti di colore simile l'effetto potrebbe
essere di non riconoscere dove finisce
uno e inizia l’altro, oppure di notare la
leggera differenza e catalogarla come un
possibile errore di stampa. Oppure se
usa uno sfondo giallo non ci saranno pro¬
blemi, mentre se lo stesso colore giallo
viene applicato ad un filetto sottile, esso
potrebbe risultare poco visibile.
Font
Il lavoro svolto da FlightCheck in questo
campo è molto importante. Ogni tipolo¬
gia di font, Type 1, True Type e Multiple
Master ha caratteristiche completamen¬
te differenti che spesso, se non sem¬
pre. creano grossi problemi di conviven¬
za tra loro Oltre a ciò. ogni tipo di font
necessita di una serie di file di supporto
che spesso mancano nel sistema e che
non creano problemi per la realizzazione
di bozze, mentre diventano essenziali in
fase di definitivi. Per rendere più sem¬
plice il lavoro, FlightCheck possiede un
utile database dei font: per utilizzare
questo elenco è sufficiente indicare al
programma tutte le cartelle sul nostro
disco rigido che contengono font. Una
volta ottenuto l'elenco dei font, esso ci
fornirà delle utili informazioni come per
esempio sapere sempre in qualsiasi
momento quali sono in font attivi e
quelli che non lo sono, oppure indicare
se mancano i file per la stampante.
Immagini
I formati in cui le immagini vengono di¬
stribuite sono ormai parecchi: spesso la
fretta non ci consente di esaminare i fi¬
le uno ad uno. magari aprendoli con
Tabella delle principali caratteristiche
✓ Controllo di 150 parametri che possono creare problemi.
✓ Database font per controllare tutti i font del computer e loro utilizzo.
✓ Possibilità di utilizzo di AppleScript per creare routine e attività multiple di controllo.
✓ Raccolta di tutti gli elementi che servono per inviare un lavoro al Service
✓ Stampa di report dettagliati sui problemi riscontrati.
✓ Compressione dei file per un trasferimento più semplice.
✓ Visualizzazione dettagliata degli attributi di ogni oggetto presente nella pubblicazione
✓ Visualizzazione dei problemi per categorie.
✓ TrueFile ,M Solution per ricevere suggerimenti veloci su come risolvere ogni problema.
✓ Segnalazione di conflitti di font.
✓ Visualizzazione degli attributi dei fogli di stile applicati alla pubblicazione
✓ Visualizzazione dei settaggi di default del programma per il Trappmg
✓ Visualizzazione diretta della pagina dove si trova un elemento che crea problemi.
✓ Visualizzazione dei problemi per famiglie o per singole pagine
✓ Interazione con i programmi di desktop publishmg.
✓ Lista in ordine alfabetico di tutte le immagini presenti nel documento.
✓ Stampa di moduli di informazione sulle caratteristiche del lavoro personalizzabili,
✓ Help on-line.
176
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
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Database dei font
presenti sul com¬
puter.
Photoshop o FreeHand, cosi poi al Ser¬
vice ci vogliono giornate intere per po¬
ter ottenere le pellicole.
L'ideale sarebbe utilizzare esclusiva-
mente file PostScript puri o immagini
.TIF, i primi perché sono già pronti per
una rapida decodifica da parte dell'inter¬
prete PostScript, mentre le seconde
perché sono già pienamente rasterizza-
te a punti.
L'errore più comune è quello di portare
al Service pubblicazioni nelle quali abbia¬
mo utilizzato una o più immagini in for¬
mato .JPG (a proposito chi sa cosa si¬
gnifica questa sigla? Vediamo se i nostri
lettori riescono a scoprirlo...): durante la
preparazione delle pellicole, queste im¬
magini devono essere prima decom¬
presse. operazione che richiede molto
tempo ed un pesante utilizzo della CPU
del computer
Un altro problema potrebbe essere
quello di colori speciali che si annidano
aH'interno di alcune immagini. Spesso ci
ritroviamo con una pellicola in più senza
sapere perché (a video l'immagine è si¬
mile a qualsiasi altra).
Spesso inoltre si pensa che un'immagine
contenga il tracciato di ritaglio: se ciò non
è vero, potremmo ottenere dei fondi bian¬
chi sovrapposti ad altri, mentre a video
magari le immagini risultano perfette.
Lavori complessi
FlightCheck consente di organizzare il
lavoro evitando di perdere tempo. Il pro¬
gramma prevede una procedura batch
che consente di organizzare il lavoro su
più file per ottenere senza alcun inter¬
vento manuale una serie di report con i
problemi di ogni singolo documento.
Inoltre il programma supporta anche il
linguaggio Apple Script, che consente
di creare delle vere e proprie funzioni
speciali: in effetti questa possibilità è a
disposizione degli utenti più esperti.
Per finire citiamo la possibilità, come
accennato sopra, di ottenere un report
dei problemi riscontrati per un successi¬
vo controllo.
Il lavoro finito
Alla fine dei controlli, FlightCheck non è
ancora stanco e ci aiuta ancora: ovvia¬
mente stiamo parlando della possibilità
di chiedere al programma di identificare
tutti gli elementi da mandare al Service,
dai font alle immagini.
Anche in questo caso si tratta di ottimo
aiuto poiché, fino a quando si lavora con
tutto in una cartella la cosa è semplice,
mentre nel caso ci siano delle immagini
condivise da altre pubblicazioni, spesso,
trovandosi in altre cartelle, vengono bel¬
lamente dimenticati, con relativi proble¬
mi.
Il volo finale
Nessun prodotto potrà mai darvi la cer¬
tezza al 100% che la vostra pubblicazio¬
ne risulterà come voi l'avevate la prima
volta nella vostra mente e successiva¬
mente sul video del computer. Certa¬
mente FlightCheck aiuta moltissimo
poiché consente due risparmi di tempo:
il primo durante la creazione della pub¬
blicazione. dove ci si potrà concentrare
sulla qualità dei contenuti e lavorare
con meno concentrazione sui problemi
legati proprio alla generazione delle pel¬
licole: il secondo risparmio di tempo de¬
riva dal fatto che prima di portare i file
al Service si saranno controllati e corret¬
ti tutti i potenziali errori.
In effetti questo FlightCheck non è un
programma utile solo agli utenti: anche
i Service possono trarne grandi benefici
a livello di tempo risparmiato, poiché un
controllo con FlightCheck porta via po¬
chi minuti, ma può far risparmiare ore
di lavoro. Inoltre ciò consente di offrire
agli utenti un servizio in più, dando
maggior sicurezza sui risultati ottenibili.
Il programma è in lingua Italiana: all'in¬
terno della confezione troviamo tuttavia
il manuale in Inglese. Niente paura,
all'interno della busta che contiene i di¬
schetti troviamo un dischetto con il ma¬
nuale italiano in formato elettronico .pdf
(ben 71 pagine), Il programma in se
stesso viene fornito su dischetto poi¬
ché il suo ingombro è limitato: al mo¬
mento dell'Installazione il file viene de¬
compresso e messo sul disco rigido del
proprio computer.
FlightCheck è importato in Italia da
LinkService (0522-953867) e costa L.
850.000 (aggiornamento a L. 230.000):
esiste anche una versione "light" del
programma che esegue un numero leg¬
germente inferiore di controlli e che co¬
sta meno di L. 400.000. Inoltre nel sito
della società produttr ice Markzware
Il www.markzware. corni è possibile sca¬
ricare una versione di prova che può es¬
sere utilizzata per un paio di mesi dal
momento deH’installazione.
«SS
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
177
Mille e non più mille
Linux e l'anno 2000
Mancano sempre meno giorni al 2000 e negli informatici cresce sempre più la curiosità di
vedere quali saranno i reali effetti di quello che è stato battezzato il “bug del millennio”.
Nonostante il problema sia conosciuto da anni, pochi infatti si sono preoccupati di risolverlo
per tempo. In questo articolo vedremo alcuni suggerimenti sulle precauzioni da prendere con
Linux e come verificare che il nostro sistema possa continuare a lavorare in piena efficienza...
almeno per altri 38 anni.
di Giuseppe Zanetti
Più che all'anno 2000, le mie
aspettative di bambino erano rivol¬
te al 13 settembre del 1999, data in
cui la luna avrebbe dovuto essere sca¬
gliata fuori dall’orbita terrestre
dall’esplosione di un deposito di scorie
nucleari. Ero infatti convinto che sarei
stato uno degli abitanti della base Alpha
e che magari un giorno avrei potuto pi¬
lotare un’Aquila o magari prendere il po¬
sto del capitano Koemg al comando di
quel manipolo di trecento abitanti.
Per i pochissimi lettori che ancora
non lo sapessero, ricordo che con il ter¬
mine "bug dell'anno 2000” (Y2K. dove
la Y è l’abbreviazione di Year e K indica
le migliaia, come nei Kg) si intende far
riferimento a tutta una serie di proble¬
matiche legate alla difficoltà di alcuni
vecchi (e purtroppo anche recenti) pro¬
grammi nel riconoscere correttamente
il passaggio dal 31 dicembre 1999 al pri¬
mo gennaio del 2000 (non oso dire "il
cambio di millennio” per non attirarmi
gli strali di quelli che sono convinti che il
millennio termini alla fine del 2000).
La causa: la poca
lungimiranza
La causa del problema deve ricercarsi
indietro negli anni, e precisamente
quando, per risparmiare pochi byte di
memoria, a quel tempo risorsa molto
preziosa, si decise di codificare le date
indicando solamente le ultime cifre
dell’anno 199 al posto di 1999). Il proble¬
ma viene alla luce quando si tentano di
sottrarre date posteriori al 2000 con da¬
te ad esso antecedenti in questo caso
infatti la sottrazione 00 - 99 restituisce
un numero negativo A seconda dei casi
questo può comportare una semplice
scocciatura, ma anche il possibile annul¬
lamento del nostro conto in banca o la
scelta di buttare via una partita nuova di
medicinali o di generi alimentari come
se fossero ormai scaduti da un secolo
(oppure, che forse è ancora peggio, di
mettere in circolazione merce ormai
vecchia).
Si noti che si tratta di un problema di
progetto dovuto alla poca lungimiranza
di alcuni programmatori. Il fatto che si
tratti di un errore di progetto non signifi¬
ca perciò che tutte le implementa¬
zioni ne siano necessariamente af¬
fette. È necessario verificare caso per
caso, programma per programma che
tutto funzioni alla perfezione
Il problema non è limitato ai soli
sistemi operativi e programmi ap¬
plicativi, ma può riguardare anche
il firmware delle macchine (ad esempio
il BIOS dei personal computer) o il codi¬
ce contenuto nelle ROM dei sistemi
"embedded” E questo è forse l'aspet¬
to piu grave, in quanto non solo siamo
portati a dimenticare che anche il video¬
registratore. l'orologio da tavolo, la lava¬
trice o l'ascensore contengono al loro
interno dei microprocessori e dei pro¬
grammi, ma anche perché spesso l'ag¬
giornamento del software difettoso in
questo tipo di sistemi è una operazione
molto meno agevole rispetto al compu¬
ter di casa.
I diversi settori dell'industria e dell'eco¬
nomia, primo fra tutti quello bancario,
hanno già provveduto o stanno provve¬
dendo ad affrontare il problema, con più
o meno urgenza a seconda dell’impor¬
tanza delle eventuali conseguenze Cosi,
a meno di eventuali sorprese, non vale la
pena preoccuparsi piu di tanto per il pro¬
prio conto corrente o per la carta di credi¬
to Se le banche sono passate indenni
attraverso l'Euro, figuriamoci che paura
possono avere di un problema che si co-
178
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
nosce da più dì 30 anni.
È bene invece porre una certa atten¬
zione a tutti quei sistemi che sono go¬
vernati da molte variabili e che possono
andare facilmente in crisi, come i tra¬
sporti Quasi sicuramente a causa del
bug del 2000 non cadrà nessun aereo,
ma probabilmente vi saranno dei ritardi
o degli errori nelle prenotazioni dovuti a
qualche computer andato in crisi.
Perciò, se state pensando di prenotare
un viaggio in Australia per vedere per
primi l'alba del nuovo millennio, vi con¬
viene prendere in considerazione l’ipo¬
tesi di allungare un po' la vacanza, piut¬
tosto che passare quei giorni ad aspet¬
tare fermi in qualche aeroporto.
Per quanto riguarda gli apparecchi do¬
mestici, sarebbe bene fare un piccolo
inventario ed andare a verificare nei siti
dei diversi fabbricanti la compatibilità
dei loro prodotti con l'anno Duemila
Molti videoregistratori ad esempio non
sanno riconoscere che il 2000 è un an¬
no bisestile e passano come se nulla
fosse dal 28 febbraio al primo marzo.
Un buon sito, dedicato in particolare al
gentil sesso, che spiega le conseguen¬
ze che può avere il problema sulla vita
di tutti i giorni e sulle famiglie è Y2K for
Women |http://www.y2kwornen.com/)|
Anno bisesto, anno
senza sesto
Nonostante sìa il più grave, quello del
primo gennaio non è l’unico problema
con cui dovremo fare i conti nel nuovo
millennio. Non occorrerà neppure
aspettare troppo, dato che già il 28 feb¬
braio bisognerà stare attenti a verificare
che i nostri computer si siano ricordati
di trovarsi in un anno bisestile. La rego¬
la infatti dice che un anno è bisestile se
è divisibile per 4 ma non è divisibile per
100. Alcuni programmatori dimenticano
però una piccola postilla: l'anno è anco¬
ra bisestile se è divisibile per 400
Perciò il 2000 è bisestile.
Lo afferma lo stesso Papa Gregorio,
riformatore del calendario, neH'Inter
Gravissimas:
"Anno vero MM, more consueto dies
bissextus in te rea le tur, februario dies
XXIX continente, idemque ordo inter-
mittendi intercalandique bissextum
diem
in quadringentis quibusque annis per¬
petuo conservetur".
A proposito, sapreste rispondere con
assoluta sicurezza alla domanda
"dov'era il tristristrisavolo di Pippo
(l'amico di Topolino, non il nome della
variabile!) il giorno 10 settembre del
1752?". Semplice: non era da nessuna
parte, in quanto tale data non è mai esi¬
stita. Il buon Papa Gregorio, infatti, per
far quadrare il suo nuovo calendario con
il moto della terra ha dovuto recuperare
un po' di anni bisestili, a spese dei gior¬
ni dal 3 al 13. Potete sincerarvene scri¬
vendo:
# cal
9
1752
September 1752
S
M
Tu
W
Th
F
S
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Bookmark
Un ottimo punto di partenza per la navigazione alla ricerca di informazioni su Linux e il problema dell'anno 2000 è
sicuramente http://www.linux.org/help/beginner/year2Q00.htmH
Altri link interessanti sono:
http://www.linuxworld.com/linuxworld/lw-1998-10/lw-10-y2k.html
Linux in thè New Millennium
http://www.ntlug.org/-cbbrowne/linuxy2k.html
Linux and Year 2000 (Christopher Browne)
http://www.linux.org.uk/mbug.html
Linux and Year 2000 (UK.Linux.Org)
http://www.gnu.org/soitware/year2000.html
GNU Software in thè Year 2000
http://www.gnu.org/software/year2000-list.html
List of GNU Software and Year 2000 Problems
http://language.perl.com/news/y2k.html
Year 2000 Compliance: Lawyers, Liars, and Perl
http://www opengroup.org/desktop/faq/y2k.htm
Open Group Desktop Technologies in thè Year 2000
http://www.apache.Org/docs/misc/FAQ.html#year2000
Apache Year 2000 Statement
http://www.apacheweek.eom/issues/97-05-23#y2k
Apache and thè Year 2000
http://charlotte.redhat.com/legal statement phtml/#y2k
Redhat Year 2000 Readiness Disclosure
http://wwwdebian.Org/News/1 998/19980104/
Debian and thè Millennium Bug
http://master.debian.org/-csmall/y2k.html
Debian and Y2K - techmcal Information
http://www suse com/PressReleases/y2k,html
S.u.S.E. Linux and thè Year 2000
http://www.suse.com/PressReleases/y2k-2.html
S.u.S.E. Linux and thè Year 2000 - Update
http://www.applix.com/appware/aa_y2k.htm
Applixware/Anyware and thè Year 2000
http://www.aivazian.demon.co.uk/tt/tt.html
Time Travel - Linux Kernel Module
for testing Year 2000 Compliance
mtD.vrwww.sehdmail.oila/taa/section4.ntmi#4 1 1
Sendmail Year 2000 Statement
htto://www.sun com/v2000/CDl.html
Sun Microsystems Year 2000 Product
Compliance Status List
http://ca.samba.org/samba/docs/sambay 2 k.html
Samba Year 2000 Statement
http://www.scriptics.com/Y2K.html
Tel Year 2000 Compliance
http://www.python.org/doc/FAQ html#2.11
Python Y2K Statement
http://ourworld.compuserve.com/homepages/rsandler/Y2KFAQ.htm
Year 2000 FAQ
http://www.garynorth.com/
Y2K Links and Forums
http://www.ieeeusa.org/Y2K/jEEE _
USA Y2K Resource Page
MCmicrocomputer n, 196 - giugno 1999
179
Altri problemi di data
Neppure il 1999 si può dire esente da
spiacevoli sorprese legate alle date. Il 22
agosto ad esempio sono andati in crisi
molti vecchi ricevitori GPS ed è stato ne¬
cessario resettarli. Ciò a causa di un con¬
tatore interno che torna a zero ogni 1024
settimane (poco più di 19 anni),
Un'altra data fonte di problemi con cui
dovremo fare presto i conti sarà il 9 set¬
tembre di quest'anno. Infatti in alcuni
programmi la data 9/9/99 viene utilizzata
come marcatore di errore o col significa¬
to di "mai". Quando si programma con¬
viene essere lungimiranti (o almeno aver
fiducia che il proprio lavoro duri per un
po' di tempo).
Prima di tutto il BIOS
Non ha senso domandarsi se il siste¬
ma operativo o i programmi che si stan¬
no utilizzando siano o meno compatibili
con l'anno 2000 se prima non si è verifi¬
cato che lo sia la macchina su cui stan¬
no girando. Una fonte importante di pro¬
blemi può essere infatti lo stesso
firmware della macchina ed in particola¬
re al BIOS dei PC.
Alcuni BIOS vecchi hanno infatti pro¬
blemi con la gestione del cambio di se¬
colo. Ciò non è un problema con altri si¬
stemi operativi, in quanto essi stessi co¬
stringono gli utenti ad un upgrade abba¬
stanza frequente della macchina. Linux
invece funziona in modo egregio anche
su macchine un po' vecchiotte e perciò
deve fare i conti con questo problema.
La procedura per verificare se il pro¬
prio BIOS è compatibile con l'anno 2000
è abbastanza semplice e consiste
nell'entrare nell'interfaccia di gestione
dello stesso mediante la pressione
dell'apposito tasto (DEL o ESC) al boot
e nel regolare l'orologio a poco prima
della mezzanotte fatidica, ad esempio
alle ore 23:58 del 31 dicembre 1999.
Spegnete ora il computer usando l'ap¬
posito pulsante di alimentazione (lo spe¬
cifico perché certi computer invece di
spegnersi si pongono in standby) e at¬
tendete 3 o 4 minuti prima di riaccen¬
derlo. Se tutto è a posto, l’orologio do¬
vrebbe segnare pochi minuti dopo la
mezzanotte di sabato 1 gennaio 2000.
Uno dei miei computer segna invece
domenica primo gennaio 1900, che non
è esattamente il risultato che mi sarei
aspettato di ottenere.
Secondo la FAQ su http://ourworld.
compuserve.com/homepages/rsand-
ler/Y2KFAQ.htm ben 80.000.000 di PC
nel mondo sarebbero affetti da questo
problema.
Se anche il vostro BIOS è difettoso, è
necessario che ve ne procuriate una
versione più recente. L'aggiornamento,
specialmente nel caso di macchine un
po' vecchie, non è tuttavia dei più sem¬
plici, in quanto può essere necessario
sostituire una EPROM nella scheda ma¬
dre I BIOS più recenti risiedono invece
su Flash EPROM e perciò l'upgrade può
essere effettuato da software (comun¬
que essi non dovrebbero essere affetti
da particolari problemi).
Il kernel di Linux
ed il bug del 2000
Come regola generale, Linux non è
afflitto dal bug del 2000.
Il kernel memorizza infatti le date con¬
tando i secondi trascorsi dalla mezza¬
notte del primo gennaio 1970 (data che
prende il nome di "The Epoch",
"L'Epoca"). In questo modo le ore
20:24:58 del 12 maggio 1999 vengono
rappresentate col numero 926533498.
Analogamente, la mezzanotte del 31 di¬
cembre 1999 sarà per il kernel di Linux
semplicemente un altro numero, senza
un particolare significato (946677600).
Vedremo in seguito che neppure questo
metodo è esente da inconvenienti.
Per memorizzare questo valore la li¬
breria ANSI C di UNIX utilizza la struttu¬
ra "struct tm", definita in /usr/include/ti-
me.h, che dovrebbe essere manipolata
solamente mediante alcune apposite
funzioni standard del linguaggio (strfti-
me) che permettono di ottenere o setta-
re i diversi campi che compongono la
data. Perciò i programmi che accedono
correttamente a questa struttura non
dovrebbero avere particolari problemi
con l'anno 2000.
I programmi
Ma siamo sicuri che tutti i programmi
funzionino correttamente? Provate a
scrivere il seguente comando:
# date -s "Jan 1 00:00:00 2000"
Il risultato è un desolante:
date: invalid date 'Jan 1 00:00:00
Il fatto che il kernel e le librerie stan¬
dard non siano vulnerabili al problema
non significa che lo siano automatica¬
mente tutti i programmi che ci si fa gi¬
rare sopra. Alcuni di essi potrebbero ad
esempio accettare in input una data
dall’utente e compiere essi stessi delle
operazioni non compatibili con l'anno
2000 .
Un errore di programmazione abba¬
stanza frequente deriva dal fatto che
nella "struct tm" il campo tm_year non
rappresenta le ultime due cifre dell'an¬
no, bensì "il numero di anni trascorsi a
partire dal 1900",
struct tm
{
int tm_sec; /* seconda */
int tm_min; /* minutes */
int tm_hour; /* hours */
int tm_mday; /* day of thè month */
int tm_year; /* year since 1900 */
};
Il tipo di dati utilizzato (int) é abba¬
stanza ampio da permettere un funzio¬
namento corretto per almeno altri
32.768 anni, tuttavia la definizione del
campo incoraggia i programmatori ad
avere un modo apparentemente sem¬
plice per ottenere il valore delle ultime
due cifre dell'anno. Se tale metodo fun¬
ziona correttamente fino al 1999 (in cui
tm_year vale 99), lo stesso non si può
dire per l’anno seguente, in quanto,
coerentemente alla sua definizione,
tm_year non vale 00, bensi 100. Perciò
è facile che alcuni programmi scrivano
la data della prossima Epifania come
06/01/100 (se non addirittura
06/01/19100).
In generale i programmi di Linux più
importanti e di uso più frequente non
hanno particolare necessità di manipo¬
lare le date e se lo fanno passano co¬
munque attraverso le funzioni messe a
disposizione del sistema Quasi tutti i
comandi base di Linux derivano dal pro¬
getto GNU e già questo è un ottimo in¬
dice di affidabilità, robustezza e profes¬
sionalità. Lo stesso dicasi per altro
software molto utilizzato o scritto da or¬
ganizzazioni importanti, come Apache,
X Window o XFree Come al solito la fi¬
losofia dell'Open Software aiuta moltis¬
simo, in quanto ognuno è in grado di
andare ad analizzare il codice sorgente
2 ooo’ dei programmi alla ricerca di
180
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
eventuali problemi ed eventualmente di
risolverli . _
Il sito http://www.qnu.orq/so<twarej
year2000-list.html contiene la lista del
software GNU di cui è stata testata la
compatibilità con il bug del 2000. Per
ogni programma (attenzione alle versio¬
ni!) è descritto se esso funzionerà cor¬
rettamente il prossimo anno oppure se
vi saranno dei problemi. Tali risultati
non sono stati ottenuti mediante test
banali come il portare avanti la data
dell'orologio, che possono non preve¬
dere tutti i casi possibili di errore, bensì
da una analisi riga per riga del codice
sorgente, il che offre buone garanzie di
correttezza.
In certi casi troverete scritto "non
siamo sicuri che funzioni”. Nonostante
la bravura delle persone che scrìvono
software sotto l'etichetta GNU capita
infatti che certi programmi siano scritti
in un linguaggio che assomiglia più
all’aramaico antico che al C moderno.
In questo caso fare una analisi riga per
riga risulta abbastanza arduo. A questo
proposito mi viene in mente una gara
che avviene ogni anno fra i programma¬
tori C, in cui vince chi scrive il program¬
ma più illeggibile (non a caso il nome
della gara è "Obfuscated C Contest").
Il regolamento impone tuttavia che non
solo tale codice sia formalmente corret¬
to e compilabile mediante un compila¬
tore ANSI C, ma anche che esso possa
essere passato con successo attraver¬
so lint, un tool che ne verifica ulterior¬
mente ed in modo assai severo la cor¬
rettezza.
Anche all'interno del software GNU
vi sono tuttavia dei programmi non
compatibili con l'anno 2000: alcuni di
questi infatti si basano moltissimo sulla
manipolazione delle date, quelli che ge¬
stiscono le diverse revisioni del softwa¬
re,, come CVS.
È bene ripetere che è necessario ve¬
rificare con una certa accuratezza la ver¬
sione dei programmi che si stanno uti¬
lizzando. Non è ad esempio "Apache"
ad essere compatibile con l'anno 2000,
bensì la "versione 1.3 di Apache". La
differenza non è da poco.
Sebbene i programmi importanti sia¬
no per la quasi totalità immuni da pro¬
blemi dovuti all'anno 2000 o perlomeno
essi sono almeno conosciuti, lo stesso
non si può dire per tutti quei programmi
piccolissimi e poco utilizzati, in quanto
spesso nessuno, compresi gli stessi
autori, si è preso la briga di andare a ve¬
rificarne ed eventualmente correggerne
i problemi, Poco male: se nessuno se
ne è preoccupato, è probabile che esso
non compia operazioni particolarmente
critiche o irrinunciabili.
La migliore fonte di informazioni sulla
compatibilità di un programma con l'an¬
no 2000 rimane quella di andarsi a leg¬
gere la documentazione fornita con es¬
so oppure di visitarne la homepage su
Internet. Alcuni indirizzi utili sono ripor¬
tati nei bookmark nel riquadro allegato
a questo articolo.
Nel caso del software commerciale,
spesso non si può disporre dei sorgen¬
ti. In questo caso la verifica della pre¬
senza del bug e le eventuali correzioni
possono essere eseguiti solamente da¬
gli autori. E se la ditta è fallita?
Pazienza, è uno dei difetti del software
commerciale.
Time Travel
Com e ultima risorsa esiste Time
Travel |(http://www-aivazian .demoni
co.uk/tt/tt.html), un piccolo modulo
(2111 byte) da caricare al boot, il quale
permette di testare un singolo pro¬
gramma con una data diversa da quella
del resto del sistema. Oltre a permette¬
re le prove di compatibilità, esso sarà
utile il prossimo anno per far girare
eventuali programmi bacati come se
fossero ancora nel 1999. Ovviamente
l'autore si raccomanda di utilizzarlo so¬
lamente a questo scopo e non per aggi¬
rare le protezioni dei programmi
Il funzionamento di Time Travel è
semplice: esso intercetta le chiamate al
sistema operativo che hanno a che fare
con la data e simula un ambiente con
un valore diverso dell'orologio L'instal¬
lazione è semplicissima, in quanto non
richiede la ricompilazione del kernel.
Una volta ottenuto il programma lo si
carica in memoria con un semplice
dove al posto di myprog si deve so¬
stituire il nome del programma da te¬
stare. Il valore di tt_shift rappresenta il
numero di secondi che si vogliono ag¬
giungere o togliere alla data attuale.
Il 19 gennaio 2038
E veniamo al problema di data che
affligge la maggior parte dei sistemi
UNIX ed anche Linux. Il metodo inven¬
tato da Ritchie e colleghi di rappresen¬
tare le date come i secondi trascorsi
dall'Epoca, se applicato ad un sistema
a 32 bit è in grado di contare solamen¬
te 2 A 32 secondi In pratica il contatore
viene azzerato dopo che sono passati
2.147 483.647 secondi, che è il massi¬
mo numero che può essere rappresen¬
tato mediante un intero a 32 bit con se¬
gno. Anche se a prima vista possono
sembrare molti, in pratica causano
l'overflow del registro che contiene la
data più o meno all'inizio del 2038.
Come passa in fretta il tempo...
Il problema può essere risolto o ri¬
scrivendo in modo complicato parti del
kernel, oppure passando ad un sistema
a 64 bit, che consente di memorizzare
date fino all’anno 292.271.025.015.
Anche se quasi quarant'anm di tem¬
po possono sembrare molti, sono sicu¬
ro che nel 2037 ci sarò sicuramente
qualcuno che si troverà a dover affron¬
tare in fretta e furia il problema. D'al¬
tronde anche il problema del 2000 è
conosciuto da parecchi anni e nono¬
stante questo c'è chi ha continuato im¬
perterrito a scrivere programmi che
considerano solo le ultime due cifre
della data.
Conclusioni
Più che il dover fare l'inventario delle
applicazioni non funzionanti ed even¬
tualmente correggerle o aggiornarle al¬
le versioni corrette, l'aspetto che mag¬
giormente preoccupa è il poco interes¬
se da parte di molte aziende a dedicare
soldi o risorse in tale operazione. Si
tratta infatti di un impegno assai gravo¬
so e a cui le aziende spesso non sono
preparate, vuoi per la mancanza di per¬
sonale preparato, vuoi per il fatto che.
in quanto non retribuito, viene conside¬
rato un lavoro non prioritario. Secondo
tt uhi.ft=iooooo Kevin Schick,
del Gartner
Group, "l'alternativa all’affrontare per
tempo il problema del 2000 sarà il falli¬
mento dell'azienda".
PS: Il primo gennaio cade di sabato e
perciò ci sono eventualmente ben due
giorni per cercare di procurarsi una
nuova radiosveglia nel caso quella vec¬
chia non funzioni. Peccato, perché co¬
me alibi non era niente male.
tue
# insmod timetravel.o tt_prog="myprog
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
181
Mùi-
PD-SOFTWARE
OS/2 e Java:
un binomio vincente!
Questo mese vi proponiamo per la prima volta un programma Java. Si tratta di ICQ, un comodo
programma per la gestione dei contatti su Internet. La versione 1.1.7 del JDK Java per OS/2 è infatti la più
veloce sul mercato. Vale la pena di provarla. Inoltre
parliamo di un programma tutto italiano, Syncro,
per la sincronizzazione di file e directory, molto
utile in una rete o con un portatile.
altre piattaforme! in
su e di settare l'og¬
getto collegato con
il programma in
questa maniera
Path and file name
<JRE E X E >.
Parameter <-cp
\ . \ICQ | a r
M i r a b I I
i s . I C Q
a cura del Team OS/2 Italia
ICQ for Java 0.981
• Genere: Internet Utility
• File: icqjava zip (605 kb)
• Autore: Mirabilis
• Reperibilità Internet
I
download
• Autore recensione: Flaviano
Prosperim |(tiaviano»;'usa.net|
Tanti nostri amici
utilizzano Internet e le sue grandi potenzia¬
lità E quante volte, mentre ci annoiamo in
lunghissimi download, cerchiamo qualcu¬
no con cui fare due chiacchiere? E perché
non farle con i nostri amici? Con questo
ottimo programma della Mirabilis. riuscia¬
mo a fare questo e tante altre cose
ICQ ci dice in tempo reale chi è Online in
ogni momento, per questo non sarà più
necessario cercare le persone sulla rete e
chissà su quale server IRC
Il programma lavora in background, per¬
mettendo cosi l'utilizzo anche se si stanno
facendo altre cose. Una volta creata la con¬
tact list (vedremo poi come) potremo utiliz¬
zare: Chat, invio messaggi, e-mail, pagine
Web e file.
L'interfaccia grafica con l'utente è molto
intuitiva e di facile utilizzo anche per chi
non è molto pratico di computer II pro¬
gramma ha bisogno di una versione JDK
dalla 1.1.3 (l’utilizzo di Java consente
anche (‘utilizzo di questo programma su
N e t A w a r e
CNetAwareApp -path >. working directory:
<X:\ICQJAVA> oppure utilizzare il program¬
ma di installazione scaricabile da
httpV/hobbes.nmsu edul
Una volta fatte queste operazioni, ICQ è
pronto per essere eseguito sul nostro PC.
Possiamo eseguire il programma per la
prima volta permettendoci di registrarci
come un nuovo o già esistente utente: per
fare questo, bisogna essere collegati con
Internet Adesso una finestra ci guiderà
nella fase di registrazione richiedendo alcu¬
ni nostri dati personali (Nick. nome, cogno¬
me...). Un aspetto importante è la nchiesta
di accesso da parte di utenti che ci voglio¬
no nella loro contact list, i quali saranno
costretti a richiedere una nostra autorizza¬
zione, che ci perverrà nel momento in cui
saremo collegati Quindi riceveremo il
nostro codice identificativo (UIN), che sarà
protetto da una password e che ci renderà
immediatamente utenti di questo servizio.
Ora dobbiamo crearci una nostra contact
list. la quale ci dice chi è online (che verrà
mostrato con l'icona di stato) e chi è offrine,
mostrando chi sta cercando di comunicare
con noi. Per fare questo è necessario utiliz¬
zare il motore di ncerca che è inserito nel
programma Per operare nel migliore dei
modi la nostra ricerca è necessario cono¬
scere l’UIN della persona interessata, oppu¬
re (scelta non consigliata in quanto piu
lenta) di sapere l’indirizzo e-mail, il nome, il
cognome oppure il nick. A questo punto,
dopo aver mandato la nostra richiesta di
ricerca, ci apparirà la lista della o delle perso¬
ne trovate e selezionando quella richiesta
potremo inserirla nella nostra contact list,
Se durante la nostra presenza un'altra
persona (che abbiamo nella contact list) è
anch'essa presente, possiamo utilizzare
con lei i servizi che ICQ ci rende disponibili
semplicemente cliccando sul suo nome.
Per spedire un semplice messaggio sara
necessario selezionare "Message", scrive¬
re il msg e spedirlo (il ricevente verrà infor¬
mato della ricezione tramite un suono)
Per chattare in tempo reale dobbiamo
spedire la nostra richiesta alla persona
selezionata se quest'ultima accetterà si
aprirà una finestra che ci permetterà di col¬
loquiare (come IRC). Naturalmente è pos¬
sibile aprire più finestre di Chat con una
sola o più persone (per fare questo è
necessario spedire la richiesta di Chat sele¬
zionando anche "Add to session" e sce¬
gliendo la sessione aperta a cui aggiunge¬
re il nuovo utente).
E' possibile anche spedire dei file
durante il trasferimento una finestra ci mdi-
182
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
cherà la percentuale spedita, indicando
anche il flusso di connessione e di conse¬
guenza anche il tempo rimasto, oppure
spedire indirizzi Internet tramite la selezio¬
ne URL.
Nel momento in cui siamo connessi al
server ICQ possiamo cambiare il nostro
stato di disponibilità semplicemente clic-
cando sulla parte inferiore della finestra
creata durante l'esecuzione: Online, indica
a chiunque abbia il nostro UIN nella con¬
tact list la nostra presenza sul Web,
Offlme, ci scollega dalla rete di ICQ; Away,
rende nota la nostra temporanea assenza
dal PC, N/A, l'assenza è prolungata per un
lungo tempo; Occupied, i.e. "siamo occu¬
pati e non vogliamo essere disturbati",
solo i msg urgenti verranno ricevuti; DND,
do not disturb; Invisible, gli altri utenti non
possono sapere quando noi siamo online
(ma nel momento in cui decidiamo di
comunicare con un persona, questa ci
vedrà online). La figura mostrata indica
nella mia contact list solamente numeri:
questo per evitare di rendere noti i nick dei
miei amici; l'icona sul numero "6" indica la
presenza di un messaggio.
Insomma, ICQ sicuramente è un pro¬
gramma utile e divertente, e che riesce
migliorare il nostro lavoro. Infine colgo
• Syncro 0.54
• Genere: Utility dischi e file,
freeware
• File: syncro054.zip, 350 kb
• Autore: Mario Sebastiani,
^è5à(_mqnostDDs.pan0oral1|
• Reperibilità Internet: http://gho
stbbs.pandora.it
• Autore recensione: Marco Bertini
|( mpeilinK,' inaine com|
Ci sono varie ragio¬
ni per parlare bene del programma analiz¬
zato in questa recensione, la prima è che
è veramente ben fatto ed utile, la seconda
è che é in italiano e la terza, forse più per¬
sonale, è che mi ha salvato più di 600
Mbyte di dati, quando un hard disk di un
PC della mia rete ha deciso che era giunto
il momento di guastarsi; usando Syncro,
infatti, mantengo una copia dei miei dati
su tutti i PC della rete.
Syncro è un programma che. come si
può intuire dal nome, mantiene sincroniz¬
zate due directory Un programma come
questo è molto utile nel caso si abbiano
più PC collegati in rete: ormai, visto il
costo delle schede Ethernet, se si hanno
due computer vicini è molto conveniente
collegarli per condividerne le risorse; usan¬
do OS/2, grazie al fatto che è indubbia¬
mente ancora il più potente Networking
Operatmg System in circolazione, l'opera¬
zione risulta molto facile - ed è già stata
spiegata in vari articoli su Just WARP!
Ii illp //www.inclini' n/mc| ink/teamos2it/ita
) - e con la condivisane di dischi e stam¬
panti le unità presenti sugli altri computer
verranno visti come fisicamente presenti
sul PC che usiamo.
Vediamo alcuni possibili casi di utilizzo,
che possono capitare sia in caso di uso
casalingo che di ufficio, in cui Syncro risul¬
ta particolarmente utile: alcuni computer
della rete sono dei portatili che, a seconda
delle esigenze, vengono scollegati e usati
in altri ambienti: al ritorno è necessario
duplicare i file modificati, o creati ex novo,
su uno o più server della rete; i PC sono
tutti fissi e si usa Syncro per mantenere
copie identiche di directory contenenti
dati particolarmente importanti sui dischi
di più PC. Nella mia personale esperienza,
i due casi descritti sono presenti contem¬
poraneamente.
Passiamo adesso ad esaminare il pro¬
gramma
L'installazione è semplice, basta decom¬
primere il file zip nella directory in cui si
vuole installarlo, quindi si lancia il program¬
ma di installazione, che non fa altro che
creare sulla scrivania il folder con le icone
per eseguire Syncro.
La sincronia delle directory può essere
effettuata in due modi: unidirezionale,
ovvero viene stabilita la directory di origine
che deve essere replicata in quella di arri¬
vo, oppure bidirezionale, ovvero prima
vengono copiati i file nuovi o modificati
presenti in un folder, quindi viene ripetuta
la stessa operazione partendo dalla secon¬
da directory.
Nel caso si usi la modalità unidireziona¬
le, è possibile usare anche una funzione
aggiuntiva di "mirroring", che cancella
dalla directory di arrivo eventuali file non
presenti in quella di partenza, rendendole
cosi esattamente uguali
Il controllo sulla necessità di sincroniz¬
zare due file viene effettuato per default,
basandosi sulla data e l'ora di accesso al
file.
E' possibile anche evitare che Syncro
esegua direttamente la copia dei file. Può
essere infatti impostata la modalità di
creazione del file COPIA.TXT, nel quale
vengono scritti i comandi necessari alla
sincronizzazione delle directory; basterà
poi rinominare questo file in ,CMD per lan¬
ciarlo da riga di comando. Questo metodo
di funzionamento introduce anche un'altra
funzionalità,
ovvero il controllo
sul CRC del file; il
CRC è un siste¬
ma mediante il
quale viene calco¬
lata una "impron¬
ta digitale" carat¬
teristica di ogni
file, che permette
di distinguere
due file altrimenti
apparentemente
simili per nome,
data e ora. Nel
caso si trovino
due file con le
stesse caratteri¬
stiche di nome e
"time stamp",
ma con CRC
diverso, questo
viene scritto nel file COPIA.TXT, in modo
che ('utilizzatore prenda la decisione su
come comportarsi.
Altra funzione opzionale molto impor¬
tante è quella che effettua una copia di
backup dei file che vengono sostituiti:
questi file vengono salvati in una directory
di backup specificata dall'utente
Per finire, oltre al funzionamento inte¬
rattivo, è possibile eseguire il comando da
shell o tramite altri programmi eseguiti in
batch, o magari usando programmi come
Cron, che consentono di lanciare applica¬
zioni in determinate ore, per automatizza¬
re completamente il processo; in questo
caso verrà creato anche un file di log che
contiene tutte le operazioni eseguite da
Syncro.
Quest'ultimo metodo di lavoro è reso
possibile dal fatto che tutte le impostazio¬
ni per l'esecuzione di Syncro vengono
gestite dal programma di configurazione,
che provvede a creare file contenenti le
impostazioni a cui viene anche associata
un'icona nella cartella di Syncro. Basta
cosi fare un doppio click su questa icona
per eseguire la sincronizzazione, oppure
passare sulla linea di comando il nome del
file di configurazione per l'esecuzione in
modalità batch.
In conclusione. Syncro è veramente un
programma ben fatto, potente ma facile
da usare e con un’interfaccia curata com¬
pletamente in italiano. Dulcis in fundo, è
completamente gratuito: è una delle utility
che uso di più e lo consiglio senza riserve.
MS
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
183
MHÉfiafc
coordinamento di Andrea de Prisco
MetaCreations
HeadLine Studio 1.0
di Raffaello De Masi
Amici del Mac, e
poi, se vi fa piacere,
amici miei, ve ne rac¬
conto una curiosa.
Molti anni fa ('Avellino
giocava in sene A, e
affrontava alla pari,
senza battere ciglio e a
fronte alta, squadre
del calibro della
Juventus, del Milan,
della Roma, e tante al¬
tre che, nessuno spe¬
ro me ne vorrà, non
nomino per motivi di
spazio e anche perché
di calcio non capisco
nulla. Mi addormento
regolarmente davanti
al televisore durante i campionati del
mondo, dando il cattivo esempio ad
Anja che fa un tifo scatenato per
l'Italia, anche quando gioca con
l’Ucraina. Qualche volta mi è capitato,
la sera, di andare in pizzeria, io e mia
moglie, in coincidenza di qualche parti¬
ta importante della nazionale, e me la
sono goduta un mondo, nel silenzio più
assoluto, con quattro camerieri che si
facevano in quattro (prodotto=16) tutti
attorno al nostro tavolo, il pizzaiolo pri¬
mario che veniva personalmente a
chiedere se la pietanza era stata di no¬
stro gusto, e il proprietario che, col ca¬
lendario in mano, elencava, in maniera
non proprio esemplare, un'eletta schie¬
ra di santi e beati per la loro scarsa cu¬
ra verso gli interessi della categoria.
Bene, (‘Avellino va a
Verona, in trasferta.
Comincia ia partita e
dopo dieci minuti in¬
cassiamo la prima
"polpetta"; al trenta¬
duesimo la seconda.
Quarantaduesimo e il
nostro "libero" viene
atterrato, in area di ri¬
gore avversaria. Palla
sul dischetto, tiro e...
"fuori!", come Baggio
nelle giornate buone.
Negli spalti avellinesi
sì potevano sentire le
mosche volare, e si
che la rappresentanza
era nutritissima (le
FF.SS. organizzavano, per l’occasione, i
"treni verdi", niente ambientalismo,
solo il colore della maglia); la tifoseria
irpina dimostrava ancora una volta la
fierezza, il contegno e la signorilità che
l’ha sempre contraddistinta. Dopo il ri¬
poso, le squadre ritornano in campo; e
qui subentra il genio avellinese che ci
ruggisce dentro.
Appena la squadra veronese è al
completo ecco srotolarsi sui nostri
spalti uno striscione, enorme, immen¬
so, frutto di notti insonni; e su questo,
scritta in fiammanti lettere rosse, com¬
pare la frase: "Giulietta era una
z...ola”!
Sono passati tantissimi anni da allora
e l'iniziativa, povero Verona, è stata se¬
guita da altre squadre, che poi se ne
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La finestra di lavoro
principale, con l'area di
banner, i tool, la palette
delle proprietà e quella
dei colori.
La schermata di registrazione del programma.
sono arrogate anche la paternità (si è
vista, la scena, anche per televisione),
L'Avellino oggi arranca in fondo alla C,
l'immenso stadio, costruito per ospita¬
re la massima serie, oggi accoglie grup¬
petti di tifosi che paiono, più che altro,
mosche in una cattedrale, e gli striscio¬
ni, nelle partite nostrane, sarebbero ri¬
dicoli (ammesso che qualcuno avesse
ancora voglia di farli!). E la persona che
allora ebbe quell'idea originale forse
oggi realizza strisce d'altro tipo. Magari
con il pacchetto che stiamo provando.
HeadLine Studio,
Lo splashscreen del
programma.
MCmicrocomputer
per creare banner
HStudio è probabilmente la via più
semplice e diretta per creare banner
animati, qualunque sia la loro destina¬
zione. Esso è il complemento perfetto
di ogni designer Web, e permette di
creare con facilità GIF animate da inse¬
rire nelle finestre scorrevoli cui ormai
da tempo ci hanno abituato i browser.
Realizzato da MetaCreation (casa ben
nota a chi si occupa di computer grafi¬
ca - ne abbiamo parlato diverse volte
nella rubrica Digital Imaging, e, a titolo
di esempio, citeremo pacchetti presti¬
giosi come Bryce e curiosi come Soap)
gira sia su Mac sia su PC; ne proviamo
qui la prima versione (anche se non ci
sono sostanziali differenze tra le due).
Su Mac le minime esigenze di instal¬
lazione richiedono un PowerPC, il
System 8.0 o successivi, 32 MB di
RAM, una disponibilità di 5 MB su di¬
sco e uno schermo a 16 o 24 bit.
Creare un banner in HLine significa,
più o meno, prevedere quello che il
banner dovrà fare effettivamente: si di¬
segna un layout di base, si settano i
punti di "sospensione" su cui si artico¬
lerà il movimento, si specificheranno
gli intervalli di tempo tra i movimenti
stessi. A questo punto si chiederà al
pacchetto di completare il lavoro e di
creare il prodotto finale.
Il programma permette, praticamen¬
te, di animare qualunque cosa sia pre¬
sente in un banner: movimento degli
oggetti, dimensioni di questi, forma e
ombreggiatura, colori di fondo e di ba¬
se, e orientamento delle ombre. L'ani¬
mazione avviene attraverso una serie
di comandi che sono raccolti in due pa¬
lette; quella dei tool e quella delle pro¬
prietà.
La prima palette ha bisogno di pochi
commenti. Si tratta dei soliti attrezzetti
da disegno di base, come rettangoli,
caselle di scrittura, ovali e un inedito
"Slant Tool". Il secondo ambiente or¬
ganizza le proprietà dell'oggetto stes¬
so, intese come tutto quanto caratte¬
rizza i parametri qualitativi e quantitativi
degli oggetti stessi.
Sfogliando il manuale si scopre come
quanto si pensa sia intuitivo, e invece
non lo è. La prima cosa da fare, ad
esempio, è pianificare il tempo di ani¬
mazione. Con questo termine si inten¬
dono tutti i parametri che parteciperan¬
no all'animazione stessa, come tempi
di comparsa e scomparsa, intervalli per
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
185
la variazione dei colori, tempi di sposta¬
mento degli oggetti. Sembrerà strano,
ma è più semplice stabilire tutti questi
parametri anzitempo, magari dando lo¬
ro un comune denominatore, piuttosto
che metterci le mani dopo.
Se desiderato, si può creare un outli-
ne o una "sceneggiatura", intesa, que-
st'ultima, come una serie di immagini
caratteristiche delle diverse fasi
dell'animazione stessa. Merito di que¬
sta tecnica è la disponibilità di una serie
di tappe lungo lo sviluppo, tappe che
permettono di "vedere", fotografare e
comporre l'animazione nella sua tota¬
lità. Questa, inoltre, consentirà di tene¬
re sempre sotto controllo il numero de¬
gli oggetti coinvolti, la loro posizione re¬
lativa. i tempi di intervento relativi e as¬
soluti. Una corretta pianificazione
dell'animazione, inoltre, può fortemen¬
te contribuire a ridurre i tempi di down¬
load su Web, rendendo più manegge¬
vole il banner stesso.
Principi di animazione
Una volta stabilita, diciamo, la qualità
del prodotto, la prima cosa da fare è or¬
ganizzare un'animazione corretta. In altri
termini un banner, per essere convin¬
cente, deve esser gradevole da vedere,
piacevole nell'animazione, non deve
avere punti morti, deve eventualmente
avere funzioni di riciclo rapide e omoge¬
nee. Questo si ottiene attraverso una
serie di tool dedicati, che si basano su
certe regole del saper vivere grafico che
contribuiscono tutte a rendere più gra-
Pacchetto specializzato, faci¬
le da usare, capace di pro¬
durre file compatti e di ele¬
vata qualità.
Notevole disponibilità di tool,
finalizzati allo specifico risuF
tato
Esigente in fatto di memoria
In default, alcune finestre, su
schermi piccoli (<15”) capita¬
no fuori dello schermo e so¬
no difficili da raggiungere
Durante l'uso l'accesso al
Finder è sospeso.
devole l'ambiente
all'utente che leg¬
gerà il nostro mes¬
saggio Facciamo
un esempio; una
scritta che si defor¬
ma in lunghezza è
divertente, ma rad¬
doppia il suo impat¬
to quando all'azio¬
ne dell'allungamen¬
to viene fatta pre¬
cedere una piccola
operazione contra¬
ria, come se, im¬
maginando, la stes¬
sa scritta prendes¬
se lo slancio.
Ancora, una palla
che rimbalza su
una superficie ten¬
de a schiacciarsi in
senso orizzontale
all'impatto e ad al¬
lungarsi in senso
verticale al rimbal¬
zo Una scritta che
si muove sullo
schermo diviene
più accattivante se
tutte le lettere non
si muovono allo
stesso modo; ve¬
dere una scritta le
cui lettere finali co¬
minciano a muo¬
versi mentre le pri¬
me sono ancora
ferme, come avvie¬
ne, ad esempio,
per i carrelli di un
treno, produce un grande effetto, in ter¬
mini di gradevolezza.
E' possibile aggiungere, al primario,
un movimento secondario (immaginia¬
mo una stringa di caratteri che passa so¬
pra un ostacolo), invisibile o non. Beh, in
fondo è tutta questione di tempi, in un
modo o nell'altro, e il vantaggio del pac¬
chetto è quello di permetterci di provar¬
ne diversi senza gravi appesantimenti in
termini di tempo e di utilizzo di risorse.
Passiamo a un esempio pratico ten¬
tando di creare un banner animato:
apriamo il programma e selezioniamo
una misura del banner stesso. Avremo
sullo schermo quel che ci serve, in ter¬
mini di area di lavoro e di tool per lo
stesso. Aggiungiamo del testo, chccan-
do la palette relativa e scrivendo la
stringa necessaria. Una volta completa¬
ta, sceglieremo "Proprietà dell'ogget¬
to", e ne individueremo le sue caratteri¬
stiche, come opacità, tessitura, colore,
ombreggiatura, effetti particolari. E, im¬
mediatamente dopo, settiamo i punti
chiave.
Con questo termine un po' machia¬
vellico vengono individuati i punti carat¬
teristici dell'animazione. I punti chiave
sono posizioni, momenti nel tempo e
nello spazio, che rappresentano l'inizio
e la fine dì una operazione. Imma¬
giniamo il logo di una società che com¬
pare in un banner e ci renderemo conto
della cosa. Ci è stato commissionato di
realizzare un effetto speciale che fa
comparire dal nulla il logo stesso
Setteremo due punti chiave. Il primo,
individuato nel tempo come partenza,
con il logo o la scritta con opacità zero.
186
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
lAnhiiodk
d lite (« f»imner>
il secondo con opa¬
cità 100, indichere¬
mo il tempo richie¬
sto perché questa
operazione avven¬
ga e lasceremo fa¬
re al programma. Il
resto lo vedremo
con i risultati finali.
E, ovviamente, la
stessa tecnica vale
anche per gruppi di
oggetti o per l'ani¬
mazione finale.
Se avremo fatto
tutto a dovere, ge¬
stite le opzioni in ordine e modo corret¬
to, avremo il banner finale pronto e di¬
sponibile, ancorché in formato proprie¬
tario di HeadLine Studio. Basterà anda¬
re nella sezione di salvataggio per
esportare il nostro lavoro in GIF e avere
il file pronto per la nostra pagina Web.
Qualche chicca, pescata qua e là du¬
rante l'uso del programma. Ógni ogget¬
to ha un suo punto di origine, eviden¬
ziato da un piccolo segno +, che rap¬
presenta il punto di riferimento quando
si fanno operazioni di scalatura e di ro¬
tazione (la cosa potrà sembrare inutile
con il testo, ma immaginate un oggetto
irregolare). Gli oggetti possono essere
inclinati, dotati di sfumature e di om¬
bre, possono essere deformati e colo¬
rati in maniera quanto mai difforme. A
SEV \
gine per effetto di un "click here" Le
stringhe possono essere spezzettate o
disposte lungo curve, possono essere
"attraversate" da colon diversi, e sotto¬
poste a effetti di luce speciali, come
una lampada che illumina l'oggetto
muovendosi (con relativa gestione del¬
le ombre). Una volta costruito il nostro
capolavoro, si passa alla fase più speci¬
fica di utilizzo sul Web, con aggiusta¬
mento del numero dei fotogrammi, ri¬
duzione dei colon a quelli necessari a
garantire brillantezza e vivacità mante¬
nendo dimensioni dell'immagine com¬
patte, uso del dithering e del frame dif-
ferencing (controllo della trasparenza
GIF nella rappresentazione di larghi
blocchi di informazioni similari).
proposito di colori, è possibile indicare
al pacchetto di lavorare in "Web Safe
Modem", esportare palette di tinte ver¬
so Photoshop, eseguire mascherature
di tinte in modo diverso (oltre allo Xor -
inversione dei colon quando si sovrap¬
pongono -, c'è un Magic Combine -
combinazione dei colori in base alla loro
brillantezza -, uno Pseudocolor - trasfe¬
rimento del colore verso tonalità di blu -
, dissolvenze, esaltazione di tinte, over¬
lay - combinazione di colori con preser¬
vazione delle ombre e dello sfondo -,
differenze - "sottrazione" dei colori -,
inversione della saturazione).
Un intero gruppo di opzioni riguarda
gli effetti speciali. Animazioni soprattut¬
to, ma anche effetti di movimento, te¬
sto in corsa, rimbalzi, cambio di imma-
Conclusioni
Fare una sola cosa e farla bene.
Buona medicina, quando i risultati si ve¬
dono. E HeadLine Studio serve a fare
solo banner per il Web. facendo il suo
lavoro al meglio. Grande è la facilità di
utilizzo, la rapidità nell'uso, la semplicità
nell’ottenere risultati interessanti; inte¬
ressante è poi la possibilità di ottimizza¬
re il prodotto finalizzandolo al Web
nell'ottica del migliore equilibrio tra di¬
mensioni e rapidità di download. Anche
per un banner delle classiche dimensio¬
ni delle testate che si incontrano sul
Web, anche con animazioni, anche con
scritte che scompaiono, insomma an¬
che con tutto, il risultato non supera
mai una manciata di kappa. Il resto, l'in¬
ventiva, ce la dovete mettere voi.
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
187
Ah, la posta!
di Raffaello De Masi
. che ci mette in contatto con il
mondo. Beh, spesso è un contatto che
piu che un rapido ha preso un accelera¬
to, ma cosa volete farci, o ci mangiamo
questa minestra oppure... conoscete
l'alternativa.
Meno male che a bilanciare il postino
che, talvolta (in occasioni rarissime,
oserei direi, ci recapita il nostro nume¬
ro di MC con lievissimi ritardi, c'è la po¬
sta elettronica. Che non è, come pensa
la mia zietta novantenne, una diavoleria
che ci fa arrivare le lettere attraverso i
fili della corrente, ma una specie di si¬
rena che ogni giorno c'invita maliziosa¬
mente a visitarla, nella suprema spe¬
ranza che Naomi c'invii quella missiva
infuocata che aspettiamo da tempo.
E invece siamo sepolti dallo spam¬
ming, dai bid che nessuno ha sollecita¬
to. dalle offerte che non si possono ri¬
fiutare. Qualcuno, a mia insaputa, mi
ha pure iscritto a una mailing list di ma¬
teriale "hard core" e, una volta la setti¬
mana, mi arrivano piccanti proposte di
costumi "sensazionali", pomatine mira¬
colose, profumi miracolosi; e non c'è
verso di farli smettere
Comunque, non divaghiamo; diceva¬
mo che la posta ci porta nella nostra
cassetta, pardon, sul nostro video no¬
vità e notizie, contatti e messaggistica
banale, pubblicità e periodici in linea. E
la chiave per aprire questo scrigno è il
nostro Client, che nella maggior parte
dei casi si chiama Eudora o Claris o an¬
cora Outlook, nelle versioni light o pro¬
fessionali. Eppure c'è sempre chi pre¬
ferisce distinguersi con qualcosa di
esotico, di diverso, di musuale. E' il ca¬
so di chi adotta MailSmith di cui abbia¬
mo parlato nella puntata scorsa, o di
questo bel pacchetto, che ha il pregio
di essere piccolo, disponibile anche
con minime configurazioni e che fa il
suo dovere nel migliore dei modi, anzi
forse meglio di altri
Musashi 3.0
Caspita, che maestria; in circa otto¬
cento kappa di codice gli implementa-
tori di Musashi 3.0 ci hanno messo pro¬
prio tutto; per cominciare è un client
condivisibile in rete, con tanto di ammi¬
nistratore che gestisce accessi e risor¬
se, poi offre un'interfaccia tra le più
semplici pur dimostrando un ampio
ventaglio di opzioni. Gestisce posta
POP e IMAP, account multipli, ognuno
dei quali difendibile attraverso diversi
gradi di accesso e con parola d'ordine
(che è diversa da quello di accesso al
POP server), messaggistica personaliz¬
zata automatica e di "prima riga" (parti¬
colare questo non sempre visto in altri
pacchetti piu prestigiosi), gestione di
cartelle e filtri, organizzazione ed eti¬
chettatura di messaggi in arrivo e usci¬
ta. La finestra di utilizzo principale è
semplicissima, ma contiene tutto quel¬
lo che è necessario, e permette, attra¬
verso menu a discesa a portata di ma¬
no. di gestire account diversi in entrata
e uscita. Buona la gestione della rubri¬
ca degli indirizzi, configurarle in vario
modo. Eccellente l’opzione che per¬
mette di "vedere" la posta sul server e
di cancellarla prima di scaricarla; se mu¬
tile o magari tanto grossa da bloccarci II
collegamento per una mezz'ora o piu.
Buoni i filtri, organizzarli e successi¬
vamente neditabili con un semplice
click del mouse Rapida anche l'orga¬
nizzazione e il recupero delle firme. Un
Ma come si compra su WWW?
Questo riquadro ripete cose già viste sicuramente sia su queste pagine sia su infinite
altre Come si acquista su WWW. come si può essere sicuri di non essere imbrogliati?
Beh. rispondere a questa ultima domanda non è facile, mentre alla prima lo è di piu
Per acquistare esistono diverse procedure, anche se è una sola quella che poi viene usa¬
ta, nella maggior parte dei casi Quasi tutti i siti mettono a disposizione un form in linea,
una scheda che va riempita con i nostri dati e che alla fine chiede di inserire, quasi sem¬
pre. come forma di pagamento la carta di credito (universalmente accettate VISA e
MasterCard, un po' meno AmEx e le altre)
E a questo punto viene il dubbio; mi posso fidare? La risposta investe due settori diver¬
si Se temete di essere "spiati" da occhi indiscreti, esterni alla vostra transazione, la ri¬
sposta è si, a patto che il trasferimento avvenga in modo "sicuro" (lo vedete dal lucchet-
tino che compare in qualche punto del browser) Il vostro messaggio viene infatti cutto-
grafato e trasferito in maniera difficilmente decifrabile (d obbligo la parola difficilmente; in
crittografia il sicuro non esistei) Se temete di essere in qualche modo raggirati dal vendi¬
tore o dal produttore che, detto fuori dei denti, potrebbe usare i dati della vostra carta per
caricarvi di addebiti non previsti, beh. a questo punto nessuno vi può assicurare nulla, fat¬
te salve le garanzie insite proprio nell'uso della carta di credito.
Se comprate negli USA e avete chiesto la spedizione via corriere, sarete contattati, so¬
vente addirittura dopo un paio di giorni, da un corriere internazionale che vi comunicherà
che merce a vostro nome è in giacenza presso una certa dogana, e vi chiederà l'autorizza¬
zione a sbrigare per voi le pratiche Tempo un giorno e il tutto vi arriverà a casa, pagando
gli oneri di sdoganamento e l'IVA sul valore dichiarato del pacchetto (circa il 25% in tutto)
Tenete presente che, spesso, se il pacchetto é piccolo e ritenuto senza valore, passa li¬
beramente senza essere fermato dalla dogana (ma solo se ci arriva per posta)
188
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
neo sta nell'impossibilità di visualizza¬
zione diretta di messaggistica HTML,
mentre sono disponibili diverse codifi¬
care per la spedizione degli attachment.
Chi ha già usato finora altri pacchetti, ti¬
picamente Eudora Light o Pro, non ab¬
bia paura di cambiare, visto che è pos¬
sibile importare messaggistica, firme,
address book da quest'ambiente (se¬
gno di cortesia, non sempre trovato al¬
trove, è possibile anche esportare ma¬
teriale da questo pacchetto verso altri
clienti.
Conclusioni
Musashi 3 è proprio un bel package,
ben costruito, realizzato con gran mae¬
stria, stabile e poco esigente in fatto di
processore e di memoria (è sufficiente
un 68020 e quattro MB di RAM per
" IUNSOLVED MYST
metterlo a suo agio). Veloce, sufficien¬
temente articolato da evitare che
l'utente si possa
sentire stretto, mo¬
stra di maneggiare
con disinvoltura e
agilità diversi ac-
count e di posse¬
dere pressoché
tutto il necessario
a farlo definire un
moderno Client
dell'ultima genera¬
zione.
Si acquista solo
attraverso Web, da
cui è scaricabile
anche un dimostra¬
tivo che dura un
mese, completa-
_ mente funzionale
Vale la pena di pro¬
varlo, se vi piacciono le macchine pic¬
cole e veloci. «£
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
189
fi Htfc'fà
«■■■■uakH
a cura di Amiga Group Italia
Fantastic Dreams
e Candy Factory Pro
di Massimo Santoro
Le applicazioni commerciali
dedicate alle schede accele-
. ratrici PowerPC cominciano,
anche se con inesorabile len¬
tezza. ad apparire sul merca¬
to Fantastic Dreams e
Candy Factory Pro dimostra¬
no di essere due prodotti
orientati all'image processing
che sfruttano in ottimo modo
le potenzialità dei sistemi
dual processor di Phase 5,
pur rimanendo sempre utili
per coloro che non hanno an¬
cora deciso di equipaggiare il
proprio Amiga con una sche¬
da PowerPC.
Fantastic
Dreams
Fantastic Dreams, succes¬
sore di Elastic Dreams, rical¬
ca in modo piuttosto accentuato lo stile
di un ottimo programma per Mac e PC.
denominato PowerGoo. Kai, la software
house sviluppatnce di questo prodotto,
è da molti anni leader nella produzione
di applicativi e plug-in di alto livello dedi¬
cati alla manipolazione di immagini. Sin
dalle prime release. PowerGoo è stato
acclamato per l'immediatezza con cui
era possibile eseguire morphing, anima¬
zioni, composizioni, miscelazioni ed al¬
tre decine di effetti speciali su immagini
statiche e tutto sempre in tempo reale.
Risulta particolarmente accattivante la
GUI, ossia l'interfaccia grafica, con la
quale è possibile effettuare qualsiasi ti¬
po di effetto con semplicità ed imme¬
diatezza Tutto questo, adesso, è dispo¬
nibile anche per sistemi Amiga, sebbe¬
ne Fantastic Dreams risulti in realtà un
clone di PowerGoo, una "brutta copia".
E' veramente cosi? No, Fantastic
Dreams riesce a stupire anche se i suoi
sviluppatori non hanno avuto a disposi¬
zione né i mezzi né l'esperienza accu¬
mulata in tanti anni da Kai Software.
L'interfaccia grafica è accattivante in
egual modo, gli effetti speciali non han¬
no niente da invidiare e la semplicità
d’uso è strabiliante. Vediamo nel detta¬
glio che cosa ci permette di fare
Il programma
Innanzitutto ricordiamo che un pro¬
gramma del genere, seppur potentissi¬
mo, in realtà di primo acchito assomi¬
glia ad un giocattolo. Per intenderci,
sembra tutto fuorché un software pro¬
fessionale. Al di là di quello
che l'utente finale possa pen¬
sare, testandolo ci si rende
conto di quanto i risultati che
si possono ottenere siano
molto al di sopra di ogni
aspettativa
Purtroppo l’unica nota do¬
lente è costituita dalla confe¬
zione. Fantastic Dreams viene
distribuito su di un semplice
CD-ROM. La documentazio¬
ne, in inglese e tedesco, è di¬
sponibile unicamente sotto
forma di documenti Ami-
gaguide.
L'installazione richiede po¬
chi parametri da impostare
quali il processore posseduto
e se si possiede o meno FPU.
Sbirciando fra i contenuti del
CD, si nota che ciascun mo¬
dulo del programma è dispo¬
nibile per tutti i processori 68k
e PowerPC presenti su
Amiga.
Una volta lanciato, la prima scherma¬
ta che viene presentata è denominata
"Elastic". Questa sezione di program¬
ma consente la creazione di animazioni
usando la tecnica del morphing
Partendo da un’immagine a piacere (il
team di Fantastic Dreams propone l'im¬
magine di un babbuino), è possibile mo¬
dificarla utilizzando uno qualsiasi dei
tool presenti sullo schermo. Abbiamo a
disposizione sei tasti principali con i
quali compiere le azioni Smear, Move,
Wipe, Undo, Mirror e Revert. Sulla sini¬
stra dello schermo è possibile selezio¬
nare invece la grandezza del pennello,
mentre in alto a destra è presente una
lista degli effetti speciali utilizzabili
sull'intera area dell'immagine. In questa
sezione è inoltre possibile memorizzare
via via i fotogrammi modificati per com-
190
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
porre un'ani¬
mazione che
spesso risul¬
terà essere
molto divertente. Negli algoritmi di
morphmg ce n'è anche presente uno
adibito al calcolo dei trame mancanti fra
un fotogramma e l’altro, in modo tale
da rendere l’animazione molto più flui¬
da Sono disponibili due ulteriori opzioni
che consentono gli stessi effetti specia¬
li utilizzando questa volta la combinazio¬
ne di due immagini. In tal modo è ad
esempio possibile utilizzare opzioni co¬
me vortice, onde o tunnel anche per la
generazione di un'animazione morph. Si
può cosi passare da un'immagine all'al¬
tra facendo roteare la prima e sovrappo¬
nendo in trasparenza la seconda. L'ani¬
mazione finale mostrerà, utilizzando per
esempio volti di persone, un viso che si
trasformerà in un altro tramite una rota¬
zione.
Come lascia intuire il nome, il modulo
composer è utile per miscelare in una
sola immagine degli elementi presi da
altre, funzione che si può rivelare molto
utile per creare ottimi fotomontaggi o
correggere fotografie. Un particolare
Una delle potenzialità di
Fantastic Dreams trasfor¬
mate Petro T in un aviato¬
re con sigaro.
Cambiando alcuni
particolari alle im¬
magini. si possono
ottenere effetti in¬
teressanti
Un esempio di ciò
che si può ottenere
con il modulo
Composer.
che deve essere tenuto in considerazio¬
ne è la possibilità di importare immagini
direttamente dagli altri moduli presenti
in Fantastic Dreams, evitando quindi
salvataggio e caricamento manuali. Con
l'ausilio della funzione "Draw" con po¬
chi colpi di mouse è possibile trasferire
parte di un'immagine su di un'altra. Uno
slider vicino al gadget "Draw" permette
di regolare l'intensità del trasferimento.
Le altre funzioni (smooth, smear e mo¬
ve) consentono invece un più accurato
controllo dell'immagine finale, permet¬
tendo di sfumare particolari importati
troppo in risalto rispetto alla fotografia
originale o muovendo oggetti acquisiti
in altri punti dello schermo. Anche in
questa sezione ottenere un’ottima qua¬
lità nell'immagine finale è assolutamen¬
te intuitivo e semplicissimo.
Abbiamo già detto che Fantastic
Dreams rappresenta il successore idea¬
le di Elastic Dreams. Difatti i moduli si¬
nora illustrati erano già presenti in que¬
sta precedente versione, mentre la
"Fun Room" rappresenta una vera e
propria novità ed è probabilmente la se¬
zione più divertente dell'intero pacchet¬
to. Sul CD è a disposizione un database
di diverse decine di megabyte di imma¬
gini costituite da elementi facciali quali
occhi, nasi, orecchie, baffi, bocche, etc.
La "Fun Room" consente anche
all'utente più inesperto di ottenere foto¬
montaggi di ottima qualità cambiando il
tipo di naso o di bocca ad un volto in
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
191
Il babbuino preferito
dal team Mohon
Studios ci mostra co¬
me si effettuano le
animazioni con
fantasvc Dreams
Il programma
una fotografia o aggiungendo dei baffi
ad un viso che non ne presenta origina¬
riamente. La varietà e la quantità di ma¬
teriale che si ha a disposizione è im¬
pressionante. Sono presenti anche par¬
rucche, collane, occhiali, cappelli e per¬
sino elementi provenienti da animali co¬
me occhi o orecchie di gatto. Non man¬
cano anche qui tutti gli strumenti per
riuscire ad adattare gli elementi esterni
alla foto originale, perciò ricordiamo la
possibilità di ridimensionare, spostare,
variare di luminosità o colore gli oggetti.
Insomma non manca proprio niente per
"cambiare i connotati" per esempio ad
un amico o un parente.
Conclusioni
Fantastic Dreams è un programma
estremamente potente, anche se an¬
cora abbastanza giovane Nei test ef¬
fettuati ha dimostrato affidabilità e ac¬
curatezza. Gli autori si sono dati molto
da fare nello sviluppo degli algoritmi di
calcolo, non tralasciando però una mi¬
nuziosa cura dei particolari Non sono
stati riscontrati difetti rilevanti, se non
la poca velocità degli effetti realtime
su sistemi privi di processori PowerPC.
Il software si comporta però piuttosto
bene, anche utilizzando un processore
68040 o 68060, purché dotato di sche¬
da grafica accelerata. Un'altra pecca da
segnalare è la quantità di memoria usa¬
ta, che nel caso di manipolazioni di
grosse immagini comincia ad essere
un problema anche per chi possiede
32 MB di RAM. Per il resto Fantastic
Dreams resta un ottimo prodotto sia
per chi vuole servirsene come stru¬
mento di sviluppo
per la realizzazione
di effetti speciali
mozzafiato, sia per
chi vuole divertirsi
creando simpati¬
che animazioni o foto. Ultime segnala¬
zioni ci avvisano inoltre che presto sarà
disponibile un aggiornamento gratuito
su Aminet per l’implementazione del
kernel Warp Up di Haage & Partner, in
vista dell'uscita del nuovo sistema
operativo 3.5 e di diverse schede con
processori PowerPC G3.
Candy
Factory Pro
Candy Factory
Pro nasce da
un'idea di Milan
Pollè di qualche
anno fa. quando
rese pubblico il
suo discreto lavo¬
ro sotto forma di
demo su Aminet.
Da allora questo
software dalle po¬
che pretese si è
evoluto fino a di¬
ventare un ottimo
programma di gra¬
fica per i sistemi
Amiga Grazie agli
sforzi del team
Motion Studios e
di Titan Computer,
Candy Factory Pro
è stato presentato
all’ultima fiera di
Colonia suscitan¬
do un discreto in¬
teresse fra i mol¬
tissimi visitatori.
Senza dubbio Candy Factory si colloca
nella fascia di applicazioni per "fare gra¬
fica”, ma non ha niente a che vedere
con programmi di disegno pittorico, ela¬
borazione immagini, animazioni, o ren¬
dering 3D. Piuttosto si avvicina ad appli¬
cativi quali Photoshop, ImageFX, TV
Paint o Aura, dato che ne riprende l'idea
dei layer. I layer sono livelli immaginari
che nella stessa immagine rimangono
indipendenti e quindi possono essere
soggetti a qualsiasi tipo di manipolazio¬
ne e hanno la possibilità di interagire o
meno fra di essi. La gestione dei layer è
particolarmente complessa e solo
software come Photoshop o Image FX
riescono a gestirne un numero presso¬
ché infinito. In Candy Factory Pro vengo¬
no utilizzati due layer in tutto, pur non
essendo questa una limitazione. Infatti
la forza di questo programma è la possi¬
bilità di creare Ioghi o scritte dal layout
particolarmente elegante e le funziona¬
lità offerte sono praticamente illimitate.
Risulta chiaro alla fine che l’utilizzo prati¬
co di questo software è da ricercarsi
nello sviluppo di pagine Web dal look ac¬
cattivante o nella creazione di titolazioni
per giochi, demo o video
Per ottenere una qualsiasi scritta in
Candy Factory Pro è sufficiente avvaler¬
si dell'uso di un font vettoriale, sul quale
viene applicato, oltretutto, un effetto di
antialias In alternativa è sempre possibi¬
le importare un’immagine a due colon o
Candy
Factorv
MOTIONSTUDIOS
192
MCmicrocomputern. 196 - giugno 1999
! i£?
('rtKK « \ *7
■ MftlV 0 ft ' ' '/
Candy Factor - Tre esempi dì cosa si può ottenere con Canety Factory
eventualmente in scala di grigi preventi¬
vamente creata con il proprio program¬
ma di grafica preferito In tal modo sarà
possibile manipolare sia scritte che im¬
magini. Una volta digitato o importato
ciò che si vuole elaborare, basta alterare
alcuni parametri che ritroviamo nella
semplice interfaccia grafica. Il program¬
ma si basa in particolar modo sull'utiliz-
zo delle fonti di luce e sulle distanze dei
due piani di lavoro. Il piano principale,
ossia il testo o l'immagine importata,
potrà ad esempio essere colpito da una
luce e proietterà quindi sul piano inferio¬
re un'ombra. Per rendere più visibile
l'effetto finale, bisogna notare come
l'autore abbia tenuto particolarmente a
far sì che tutto ciò che si modificasse
fosse fatto sempre e solo in tempo rea¬
le. Perciò, quando l'apposito gadget di
controllo viene spostato, contempora¬
neamente l’effetto di luce-ombra varia
sull'oggetto. I parametri che possono
essere cambiati, sempre interagendo
con l'oggetto in realtime, sono ad esem¬
pio "lightsourcing", "glow", "inner be-
vel", "bump map" o "dropshadow".
Con "lightsourcmg è possibile variare
posizione, intensità e distanza della fon¬
te di luce, con l’operatore "glow" si ot¬
tengono effetti di aloni luminosi e si può
cambiare anche qui intensità, diffusione,
Candy Factory Pro
Auto'e Milan Polle / Molion Sludios
Distribuzione Titan Computer
hltp7/www tita ncomputer de
Prezzo L 108.000
grandezza e colore, mentre il parametro
"inner bevel" ci permette di alterare
l'aspetto dell'oggetto in modo da farlo
sembrare in rilievo ed assumere quindi
un look simil-tridimensionale. Grazie
all'operatore bump map si accentua ul¬
teriormente questa sensazione, riuscen¬
do a modificare la superficie normal¬
mente liscia di una scritta in qualcosa di
più "ruvido". Anche per questi effetti
sono previsti parametri di controllo che
permettono, nel caso del bump map, di
ottenere superfici piu o meno frastaglia¬
te grazie all'ausilio di calcoli frattali di va¬
riabile complessità. E' il caso di dire che
tutti questi effetti sono ovviamente pos¬
sibili contemporaneamente su di un sin¬
golo oggetto e che gli effetti di luce,
quindi anche le riflessioni o gli aloni,
vengono alterati dalle condizioni della
superficie dell'oggetto, e ciascun para¬
metro è in qualunque momento modifi¬
cabile con un effetto realtime sull'imma¬
gine finale. Altre opzioni di cui è neces¬
sario tenere presente sono la possibilità
di aggiungere una qualsiasi texture
all'oggetto o allo sfondo. Sul CD-ROM
ritroviamo per l'occasione un'ampia col¬
lezione di immagini per texture-mapping
di ottima qualità, tutte particolarmente
adatte all'utilizzo con Candy Factory Pro.
Ovviamente è possibile usare qualsiasi
tipo di immagine come texture e non è
da trascurare la capacità da parte del
software di riconoscere un gran numero
di formati di immagine, sia a 8 che a 24
bit.
Conclusioni
Senz'altro la facilità di utilizzo è
l'aspetto che più risalta in Candy
Candy Factor - Le numerose !mostre di con¬
trollo consentono di applicare elletn in tempo
reale sulle immagini.
Factory Pro. Una volta presa confiden¬
za con tutte le opzioni disponibili non
è difficile creare un effetto gradevole
su qualsiasi tipo di oggetto in meno di
due minuti. Con un po' più di pratica
si riescono ad ottenere effetti da fare
invidia ai più potenti motori di rende¬
ring 3D sul mercato in pochi tentativi
e soprattutto senza alcun tempo di at¬
tesa grazie alla totalità degli effetti
realtime. Per quanto riguarda i difetti,
purtroppo bisogna ricordare che il
realtime funziona "a dovere" su qual¬
siasi processore PowerPC 603e o
604e, ma che con l'ausilio del solo
68k, anche quando si tratta di un
68060, è sempre necessario qualche
secondo di attesa prima di poter ve¬
dere a video ciò che si è modificato
tramite le opzioni. Il movimento della
luce in tempo reale funziona discreta¬
mente anche con processori 68k, an¬
che se ovviamente si nota la differen¬
za con processori PowerPC. Altre
mancanze sono l'impossibilità di lavo¬
rare con più oggetti contemporanea¬
mente e l’assenza di una funzione che
permetta dì creare animazioni. L'auto¬
re, interpellato personalmente a
Colonia, ha fatto sapere che sta at¬
tualmente lavorando proprio all'imple-
mentazione di queste due funzioni e
che quindi presto dovremmo vedere
degli aggiornamenti disponibili gratui¬
tamente su Aminet. Un altro aggiorna¬
mento che dovrebbe essere rilasciato
proprio in questi giorni è la compatibi¬
lità con il kernel Warp Up.
Kfi
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999
193
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